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Crossed - Garth Ennis/Jacen Burrows

Non si sa cosa sia successo di preciso. 
Non si sa quando è stato dato il primo morso, né chi sia stato il primo in assoluto. Si sa solo che è successo: come nei migliori “zombie movie”, una pandemia sta dilagando in tutto il mondo. Solo che l’umanità non ha a che fare con morti viventi, ma con veri e propri mostri autolesionisti, distinguibili dalle persone normali a causa di una cicatrice a forma di croce che solca i loro volti.
Il mondo è piombato nel caos, sono saltati tutti gli schemi sociali e non c’è più né uno stato né un esercito pronto a salvare i cittadini. Riuscirà un piccolo gruppo di persone a raggiungere l’Alaska e salvarsi da questo pandemonio?

Per Garth Ennis potrei fare lo stesso discorso di Mark Millar: è uno dei miei autori preferiti. Poche storie, quindi. In coppia con Burrows, poi,  avevo potuto già gustare quella che è divenuta nel corso del tempo una delle mie novel di culto, ovvero “Le cronache di Wormwood” (strano come non ne abbia mai parlato qui sul blog, bisogna rimediare).

I presupposti di questo Crossed sono quelli “classici” di una pandemia zombesca: caos, devastazione, fughe rocambolesche, mostri a piede libero, vita vissuta giorno per giorno.
La variabile impazzita però è rappresentata dagli zombie. Che non sono, come già scritto, morti viventi di Romeriana memoria, bensì infetti che sembrano aver perso il lume della ragione. O meglio, conservano l’uso della parol(acci)a, bestemmiano, imprecano e maledicono. Sono in grado di utilizzare armi e attrezzi unicamente per ferire e uccidere. E si danno alle peggiori nefandezze possibili e immaginabili.

Peggio ancora: godono nel fare del male, e provano piacere nel riceverlo. Sono esseri votati al male e alla malvagità senza freni inibitori. Sono puro istinto, virato verso le più indicibili atrocità.

E allora eccoli là a fottersi (letteralmente, eh!) l’uno con l’altro mentre sbranano una delle loro prede; eccoli là a combattere con peni strappati a un cavallo; eccoli là a buttare persone giù da un aereo in procinto di precipitare; eccoli là a masturbarsi sui proiettili delle pistole, per propagare il “morbo crociato”.
Il tutto sempre col ghigno sulle labbra.
Soprattutto, questi “Crociati” sono creature che evolvono ed imparano in fretta. Non sono né stupidi, né lenti: e se all’inizio potevano apparire disorganizzati, col tempo hanno imparato a riunirsi in comunità più o meno autonome, a inseguire le loro prede e a dar loro la caccia utilizzando strategie e stratagemmi da guerriglia.

Il paradosso è che anche i protagonisti della storia, per sopravvivere, saranno costretti ad agire in un modo identico ai loro “predatori” crociati. Con la differenza che i crociati sono animati da una malattia misteriosa che li costringe a fare ciò che fanno, mentre loro agiscono consapevolmente, consci di ciò che stanno facendo e di quali conseguenze porteranno le loro azioni. Questo perché, per vivere in un mondo spietato, bisogna essere sempre vigili e altrettanto spietati.
E allora chi è che, in fin dei conti, è diventato disumano? Chi si abbandona alle peggiori turpitudini in modo animalesco e istintivo, oppure chi le compie coscientemente?

Ecco cosa mi sono domandato alla fine delle lettura di questa graphic novel.
Una graphic novel Crossed, decisamente non adatta ai deboli di stomaco (ci sono alcune scene davvero disturbanti), ma che vi consiglio caldamente.

13 commenti:

  1. ma è una serie o un singolo volume? anche io ho amato Garth Ennis (fantastico il suo punitore e preacher), però sinceramente quando ho letto la sinossi di questa graphic novel mi è sembrata identica a "the walking dead".

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    1. Singolo volume. E no, non ha poco o nulla a che spartire con The Walking Dead...

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  2. Io Garth Ennis lo amodio, senza toni di grigio in mezzo. Purtroppo ho scoperto, proprio grazie a Crossed, che posso ritenermi un debole di stomaco e non sono mai riuscito a finirla. :| Passo oltre.

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    1. Ecco. Dovresti provare Le cronache di Wormwood...Meno "crudo".

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    2. Letto e apprezzato moltissimo il primo volume. :)
      Decisamente meno il secondo, però.

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    3. Sono d'accordo. Ammetto che il secondo Wormwood mi ha un poco deluso. Sarà che avevo un'aspettativa enorme, sarà che lo aspettavo da tempo ma...mi aspettavo molto, ma molto di più.

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  3. Avendolo recensito a mia volta posso solo dirti: concordo al 100%!

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    1. Avendolo recensito a tua volta posso solo dirti: m'hai fatto spendere 20 euro! XD

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  4. Mi hai fatto venire molta voglia di leggerlo, purtroppo non l'ho visto in fumetteria...
    E non lo trovo nemmeno su internet.
    È terribile non poterlo leggere dopo che la recensione mi ha così presa!

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    1. Strano che non ci sia in fumetteria, è uscito da poco!

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  5. Letto oggi.
    Mi è piaciuto molto.
    La scena della spiaggia è davvero sconvolgente.
    Forse mi ha un po' deluso il finale ma probabilmente era difficile immaginarne uno diverso.

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