Leggi il saggio gratis!
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La foto della Settimana: Per non dimenticare

Continua a farti del male...
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Incrociamo le dita

Credo che mai come questa volta, Napoli abbia l'opportunità di voltare pagina.
La candidatura forte, anzi fortissima, di De Magistris (quantunque mi abbia lasciato perplesso all'inzio per via di certe dichiarazioni dell'anno scorso che l'hanno reso un personaggio non proprio "coerente") è speranza (e volontà) di cambiamento.

Ma il cambiamento, se "ci sarà", deve partire prima di tutto dalle persone.
Non basta pulirsi la coscienza con una crocetta sulla scheda elettorale.

Non ci resta che incrociare le dita, e sperare in un buon esito.
- perchè non oso pensare a come si ridurrebbe questa città se vincesse il sodale di un polico indagato per camorra -

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Fun Books #2 - "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" di G.R.R. Martin

Credo davvero che "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" di G.R.R. Martin siano uno dei pochi (epic) fantasy leggibili. Dopo Tolkien, ho provato a leggere di tutto: da Brooks a Jordan, passando per Mieville e la Bradley. E mi sono sempre terribilmente annoiato.
Con Martin e le sue cronache no. Ci si diverte, e ci si appassiona.
E non è poco.
Perciò mi sembrava obbligatorio dedicargli questo secondo Fun Books!

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Stand By

Ho lasciato un po' Il Viagra della Mente in stand by.
Tra lavoro, impegni, matrimoni e millemila cose, questa settimana è stato un vero e proprio inferno.
Mi sarebbe piaciuto parlarvi di tante cose.
Ve ne parlerò la prossima settimana, fecendo ritornare questo piccolo spazio virtuale alla sua "normalità".
Tra qualche ora, comunque, preparatevi.

Fun Books! ritorna...

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La Foto della Settimana: Io il biglietto non lo faccio

Sono sempre stato un cittadinodi quelli "normali", che nonostante tutto e tutti ha sempre fatto il biglietto per i mezzi pubblici, quand'anche direttamente un bell'abbonamento (e via).
Negli ultimi tempi però, la situazione "mezzi di trasporto pubblico" a Napoli è andate sempre più peggiorando.

Pullman cancellati da un giorno all'altro con percorsi piuttosto "importanti" non coperti, mancanza dei mezzi, metropolitane che impiegano 1 ora (1 ORA) a fare un percorso che mediamente, in un'altra città, farebbero in un quarto d'ora scarso, e così via.
Anche la Ferrovia Cumana, che nel bene o nel male era una delle poche che riusciva ancora a "farcela" dal punto di vista del servizio, sta cominciando a cedere.
Anzi, ha già ceduto.

Ai vecchi convogli degli anni '50, si è aggiunto un regime orario molto "fai da te". Lo sto sperimentando a caro prezzo tutte le mattine quando vado in ufficio, con i treni che passano molto "alla cazzo", infischiandosene totalmente delle tabelle orarie.

Mentre tornavo, ho trovato questi adesivi "Io il biglietto non lo faccio" appiccicato sulle pareti del vagone della cumana. Mai biglietto fu più veritiero: per quel che mi riguarda, quando a Novembre scadrà il mio abbonamento, se il servizio totale non sarà migliorato, non lo rinnoverò.
Anzi, farò come suggerisce l'adesivo: Il Biglietto non lo faccio.

Biglietto che, tra l'altro, pochi mesi fa è anche aumentato di prezzo.

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23 Maggio 1992: muore Giovanni Falcone

Io me lo ricordo bene il giorno in cui Giovanni Falcone è morto.
Ero piccolo, e avevo sette anni.
A sette anni guardi solo film e cartoni animati, passi metà della giornata a scuola e l'altra metà tra i compiti, i giochi e i videogames.
Ma la morte di Falcone, quel 23 Maggio 1992, è una di quelle cose che rimangono impresse anche a un bambino di sette anni. 

Non sapevo niente di lui, e non avrei saputo nulla finchè, un po' più grandicello, non avrei cominciato a ricercare chi fosse lui e i grandiosi personaggi che assieme a lui componevano il pool che avrebbe messo in piedi il più grande processo alla Mafia della storia italiana (assieme a quello che poi sarebbe stato il  processo Spartacus, alla camorra).

Non sapevo niente di Falcone, ma quella notizia lontana, che monopolizzò la giornata, che cancellò i miei "amati" cartoni animati, mi colpì tantissimo.
Quel nome, "Falcone", così evocativo per un bimbo di sette anni, era un nome facilissimo da tenere a mente. E da quel momento, l'avrei tenuto a mente sempre.

La carriera di Falcone è stata tormentata; la persona, prima ancora del "giudice", perseguitata, offesa e ripudiata dalle Istituzioni. Quelle stesse Istituzioni che si riempiono la bocca durante le celebrazioni "in memoria di". Quelle stesse Istituzioni che ogni anno, il 23 Maggio, dovrebbero solo starsene in ossequioso silenzio, e lasciare il ricordo di questa straordinaria persona alle persone semplici.

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Fun Books presenta: "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" di George R. R. Martin

A giorni conto di caricare il secondo video di Fun Books!, la mia piccolissima rubrica che intende darvi opinioni spassionate (e non richieste) su libri, eBooks e graphic novels.
Come già sapete, mi occuperò dei libri di Martin, Le cronache del ghiaccio e del fuoco.
Potete trovare una simpatica preview, diciamo uno "spot" pubblicitario, nel video qui sopra.
Buona visione!
E a presto per il secondo Fun Books!
- passate parola, nel frattempo -

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Gitarella infruttuosa agli scavi di Ercolano

Poco meno di un mese fa, approfittando del "martedì culturale", non avendo prenotato in tempo per la visita notturna agli scavi di Pompei, ci siamo avventurati ad Ercolano per andare a vedere i "fratellini minori" dell'unica città romana conservata in modo completo che esiste al mondo.
A parte il fatto che siamo arrivati con un ritardo allucinante (dovevamo arrivare intorno alle 20, siamo arrivati tipo alle 21:30), a parte il fatto che, come testimonia l'esilarante(?) video ci siamo persi col navigatore satellitare facendo 3 volte la stessa identica strada, e ci siamo ritrovati in luoghi sconosciuti, isolati e male illuminati con un tipo che si stava, diciamo così, si stava "ingraziando" una simpatica nera in pose non proprio lecite, siamo arrivati a questi fatidici scavi salvo poi rimanerne tremendamente delusi.

Pensavo che avremmo fatto una passeggiata attraverso l'area archeologica opportunamente illuminata (magari da fiaccole per dare agli scavi un'aura suggestiva), invece l'unica cosa che si poteva fare era percorrere questa lunga piattaforma che sovrastava gli scavi, guardare gli edifici e i monumenti dall'alto (pochissimo illuminati), e fare un giro in questo minimuseo interno, il cui unico reperto era la chiglia di questa nave romana distrutta (la cui importanza però è da non sottovalutare poichè testimonia che al tempo dei Romani ad Ercolano c'era il mare). Tempo della visita, andando moooooooooolto a rilento, scattando un bel po' di foto e girando il museo: 20 minuti scarsi.

Una tristezza infinita.
Una vera e propria gitarella infruttuosa agli scavi di Ercolano. Da evitare spassionatamente, peggio della peste.

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Red

Basato su una graphic novel di Warren Ellis (che non ho letto), questo Red è il "classico" action movie da vedere esclusivamente a cervello spento.
Sparatorie, inseguimenti, buchi narrativi, personaggi che appaiono dal nulla, situazioni abbastanza inverosimili sono la normalità, anche se - devo dire la verità, complice probabilmente la febbre alta - ho trovato il film molto gradevole.
Se la storia è "quella che è", ovvero un agente della CIA ormai in pensione che da un giorno all'altro viene assalito in casa sua da un commando pronto a farlo fuori, la forza del film sta negli interpreti, che hanno saputo caratterizzare in modo divertente i loro personaggi.

Bruce Willis, che interpreta il protagonista, Frank Moses, il "RED" del titolo (dall'acronimo Retired Extremely Dangerous, adattato in italiano come Reduce Estremamente Distruttivo) è un po' il clichè dell'agente CIA in pensione: abitudinario, calmo, riflessivo, ma estremamente risoluto, violento e cazzuto quanto basta nel momento in cui c'è da menare le mani. E' il classico "personaggio mitologico" della CIA, il "supersoldato" che da solo è in grado di rovesciare governi, far scoppiare o finire guerre...e introdursi come se niente fosse all'interno del Pentagono.

Fa da corollario a Willis uno splendido cast di attori che interpreta i vecchi compagni di squadra di Moses: Morgan Freeman, Helen Mirren, Brian Cox e un immenso, immenso John Malkovich, che recita la parte un agente paranoico e sospettoso di tutto, in quanto ex-dipendente dell'intelligence sottoposto a 20 anni ininterrotti di assunzione di LSD.

Magari non vale il biglietto del cinema, ma per passare un'ora e mezza di distrazione seriosa, può andar bene.
A questo punto mi chiedo come sia la graphic novel...

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Dottore, chiami un dottore!

Ho la febbra.
Arrivata a 39.
Lascio il blog in stand by per un paio di giorni, che non riesco a stare davanti allo schermo per più di 10 minuti. ^_^

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Sorprese elettorali?

Mi fanno ridere, anzi, sbellicare dalle risate i giornalisti che in queste ore non fanno che dire "sorpresa" a Napoli per l'arrivo al ballottaggio di De Magistris. Ma sorpresa di che, se sono 1241346 mesi che De Magistris sta facendo campagna elettorale e OVUNQUE, anche nei meandri più reconditi di un inesistente cesso pubblico di periferia, c'erano migliaia di suoi cartelli elettorali col suo faccione sorridente prestampato!

Era il minimo arrivare al ballottaggio, considerando il pastrocchio delle primarie del PD con Morcone vittorioso(?) e il fatto che Lettieri non sia un avversario così irresistibile.
Non era una sorpresa elettorale: si sapeva che sarebbe andata così, tenendo conto che quella di De Magistris era una candidatura abbastanza forte.

Il MoVimento 5 Stelle, invece, è andato malissimo. Mentre in tutto il resto d'Italia si attesta su una media del 5-6% (fino a raggiungere il 10% di Bologna), a Napoli nessuno se lo caga. Evidentemente non si è fatto "conoscere" come nelle altri parti d'Italia.
Demerito dei suoi rappresentanti che non hanno saputo fare un'adeguata campagna elettorale come tutti i loro "colleghi"? Chissà.

La "sinistra" sta vincendo (dire che ha già vinto come ha fatto Bersani è buttarsi una sfiga immensa, considerando che ci sono i ballottaggi): di certo non ha vinto il PD che canta vittoria. Pisapia è un vendoliano doc, De Magistris appartiene all'area dipietrista, ea Bologna il PD, benchè abbia vinto, ha visto un profondo calo di voti.

In attesa dei ballottaggi...
Sperando bene, e incrociando le dita.

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Gli ultimi giorni di Marco Pantani - Rizzo/Bonaccorso

Gli ultimi giorni di Marco Pantani
Una graphic novel splendida, di quelle che ti fanno pensare e ti lasciano l'amaro in bocca. Soprattutto, una graphic novel nell'accezione più stretta del termine.
Gli ultimi giorni di Marco Pantani del duo Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso è un albo molto bello e toccante.
Basato sul libro inchiesta del giornalista francese Philippe Brunel (amico dello stesso Pantani), Gli ultimi giorni di Marco Pantani ripercorre tutte le indagini sulla morte del fuoriclasse di Cesenatico, sollevando dubbi legittimi su quanto avvenne tra il 13 e 14 febbraio del 2004, ed evidenziando tutto ciò che non torna nei resoconti della magistratura con i dati oggettivi emersi durante i processi.

La graphic novel è estremamente curata sotto ogni punto di vista: ad alcuni dei momenti felici della vita del ciclista (la scoperta di essere un fenomeno della bicicletta, il primo contratto da professionista, le prime gare vinte in gioventù), fanno da contraltare le testimonianze di parenti, conoscenti e amici che l'hanno conosciuto e frequentato durante i momenti più duri della sua carriera (gli infortuni vari e i momenti di depressione) e gli anni bui dopo quel "fattaccio" di Madonna di Campiglio.

Le vittorie del Pirata non vengono mai mostrate, poichè quelle appartengono all'immaginario collettivo e la graphic novel  punta a focalizzarsi non su ciò che è stato il campione amato da tutti, non su quel fenomeno che non aveva rivali e in salita stupiva appassionati e non, ma sull'uomo che c'era dietro al campione: un uomo schivo e orgoglioso, che forse - forse - è stato sacrificato per dare una parvenza di serietà ad uno sport che già allora (e soprattutto oggi) era (ed è) squassato dalla piaga del doping. Perciò, colpire il ciclista più rappresentativo sarebbe potuto essere un modo per lanciare un messaggio chiaro e forte.

Ad oggi, ci sono punti oscuri e molte perplessità tanto su ciò che successe a Madonna di Campiglio con i risultati dei test dell'ematocrito di Pantani, quanto sugli ultimi giorni di vita del fuoriclasse. Fuoriclasse che, nel bene o nel male, è stato l'ultimo che ha saputo conquistare il cuore della gente e far appassionare le persone al ciclismo.

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Rigurgito da elezioni e voto utile

Oggi sono stato "vittima" di quello che forse è l'esempio lampante di ciò che è diventata la politica nostrana: il nulla, condito dall'inconsistenza sfruttata dalla sfacciataggine più assoluta.
Una sfacciataggine che mi ha dato il voltastomaco, provocandomi quello che io chiamo "rigurgito da elezioni" e che mi fa pensare: "Vaffanculo, a votare non ci vado. M'hann'fatt' passà 'o genio".

Mi chiama quest'individuo a ora di pranzo. E' una delle persone "di punta" del settore giovanile di Italia dei Valori, una persona con la quale ho avuto modo di parlare sì e no un paio di volte per un paio di minuti, ed esclusivamente in merito alla raccolta firme per il referendum che avrebbe dovuto servire per abrogare il Lodo Alfano.

"Ciao Angelo, sono XYZ", esordisce. "Ci siamo visti e sentiti due anni fa per il referendum sul lodo Alfano, ti ricordi? Sai, adesso sono candidato come consigliere per la municipalità Bagnoli Fuorigrotta. Non mi sono mai dimenticato di te, e sto contattando tutte le persone che non ho mai dimenticato proprio perchè..."
"Complimenti per il tempismo", gli rispondo. "Guarda caso ti ricordi di me proprio ora che ci sono le elezioni. Se mi hai chiamato per fare propaganda, sappi che non ti voto. Non ho la più pallida idea di chi sei, non conosco le tue proposte nè il tuo programma, e se hai intenzione di propinarmi adesso tutto il pippone su quello che farai, ti riattacco il telefono in faccia."
Silenzio.
"Ma no, guarda", riprende lui, il tono della voce titubante, "Dato che sicuramente sarò eletto, volevo avvisarti che se avevi bisogno di un passaggio in macchina per andare a votare, così come anche i tuoi amici o la tua famiglia, io sono a disposizione."
"Grazie, ma andiamo a piedi. E nel caso, le persone del Movimento 5 Stelle a cui darò il mio voto, se non andranno a piedi andranno in bicicletta. Quindi non abbiamo bisogno."
Silenzio 2.
Il tizio XY si congeda con frasi di rito e riattacca il telefono.

Una telefonata tristissima, che mi ha fatti girare lo stomaco.
Ecco a cosa si è ridotta la politica: a una telefonata nel giorno delle elezioni. Alla faccia del voto utile. Una cosa veramente ignobile e schifosa.

La politica è morta da tempo.
Prima, per fare politica, dovevi avere - oltre che passione - palle quadrate e un cervello cubico. Questo perchè, quando ti iscrivevi a un partito fin da giovane, se non eri una persona con una certa preparazione, durante i dibattiti all'interno dei circoli non ti prendevano nemmeno in considerazione. I partiti politici erano vere e proprie scuole che ti abituavano prima di tutto a pensare. Erano delle vere e proprie palestre dove si esercitava lo spirito e la mente.
L'ideologia era importante, certo.
Ma prima di tutto veniva (e contava) il pensiero del singolo.
Adesso, invece, meglio stendere una trapunta pietosa su ciò che è diventata la politica e l'esercizio della funzione pubblica.

Partiti di destra e sinistra sono tutti uguali. Così come i movimenti civici. Voterò De Magistris e Movimento 5 Stelle (turandomi il naso, come si suol dire) grazie alla possibilità del voto disgiunto. Non perchè vada pazzo di loro. Ma solo perchè rappresentano il meno peggio. Perchè anche loro, a conti fatti, sono in tutto e per tutto IDENTICI agli altri.

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Fun Books #1 - Scene selezionate della Pandemia Gialla di Alessandro Girola

E così è cominciata questa nuova "avventura" telematica.
Io sono di quelli che crede fermamente nell'interconnettività tra tutte le varie piattaforme possibili: blog, forum, social network, portali, piattaforme di file (e video) sharing sono un'ottimo mezzo per comunicare e passarsi informazioni.

Tenendo in questo anno la rubrica settimanale su One Piece per il Devil's Fruit Site, One Piece Report, mi sono accorto che un lavoro "simile" poteva essere fatto anche per i libri. Soprattutto, mi sono reso conto che quando leggo qualcosa, e voglio consigliare a voi lettori de Il Viagra della Mente la lettura conclusa, molto spesso mi sento "frenato".

Per un blog, un post di 3/400 parole è l'ideale. E in genere cerco di rimanere intorno a questa grandezza. Un blog serve per "stuzzicare" il pensiero di chi leggerà, senza però bombardarlo di notizie.
Ma non se si vuole consigliare un libro (o una graphic novel). Ogni volta che scrivevo un articolo "libresco", mi sentivo sempre forzato alla sintesi per non annoiare troppo. Non che mi piaccia dissezionare per filo e per segno un'opera, ma quando ne parlo, anche con gli amici, mi piace spiegare un po' più nel dettaglio di cosa si tratta.

Ecco perchè "la scelta" dell'apertura di Fun Books.
Approfittando della riesumazione del mio primissimo canale Youtube, mi sembrava una buona idea quella di parlare, come se fosse una chiacchierata in allegria, dei libri che leggo.

E Scene selezionate della Pandemia Gialla mi sembrava l'ideale per cominciare.
Spero abbiate gradito. So che c'è molto da migliorare, ma il miglioramento - credo - avverrà col tempo.
Nel frattempo, buona visione!

Ps: QUI c'è anche la pagina facebook...Nel caso siete interessati... :D

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Tre, numero perfetto

Per te e per me, Amore.

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Fun Books! - Channel Introduction

Sembra strano, ma su Youtube non c'è nessuno che si occupi di libri con una certa cadenza. Ho trovato qualche recensione sparsa qua e là, ma niente di che e niente di "serio" o serioso.
Niente che vada oltre i "soliti" Harry Potter o Twilight, tanto per intenderci.
Sarà che noi italiani non leggiamo, sarà che quando sentiamo parlare di libri scatta in automatico lo sbadiglio, ma è comunque strano che su Youtube non ci sia proprio nessuno che faccia questo "lavoro" (quei pochi che ci sono, seppur interessanti, danno solo una piccola opinione personale di ciò che leggono e tirano avanti).

E' una lavoro sporco, ma qualcuno deve pur farlo, no?
E allora lo faccio io!
Cazzarola, vivo sommerso dai libri e dagli eBook!

Dopo lo straordinario(?) successo di One Piece Report, eccola, finalmente, la rubrica sui libri che avete sempre pensato ma che non avete MAI osato vedere!


E chi se non sommobuta (spronato da quella "maledetta" di Deborah) poteva pensare a una rubrica del genere?

Diamo perciò il benvenuto a questa "nuova" rubrica! E fatele un grandissimo in bocca al lupo.
Nel giro di qualche giorno, qui sul Viagra della Mente (sponsor ufficiale di Fun Books!) e sul canale Youtube troverete la primissima recensione: Scene Selezionate della Pandemia Gialla di Alessandro Girola.

Stay Tuned!

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La Foto della Settimana: I've got the Powa!

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sommobuta On Air!

Una news veloce veloce, al volo, prima del post del giorno, che arriverà in serata.
Lunedì 16 maggio, dalle ore 16-16:15 circa, sarò ospite di Radio Kolbe nella trasmissione "Social Radio", a cura di Giuseppe Ruotolo, Gaetano Romano ed Antonio Maiorino.
Parleremo del fumetto come prodotto serio e culturale, e penso parleremo anche di One Piece.
Potrete ascoltarla via web sul sito di Radio Kolbe, oppure, se abitate a Napoli e dintorni, su queste frequenze:

Napoli 93.40Mhz
Agro Nocerino Sarnese 93.70Mhz
Interland Vesuviano 100.40Mhz
Vulture Melfese 98.00Mhz

Stay Tuned!

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Fun Books! ...is coming!

Ma cosa sarà questo Fun Books!?
Presto saprete...
Prima di quanto crediate!
- nel frattempo iscrivetevi al canale Youtube -

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Fantozzi oggi sarebbe un uomo fortunato

E' una cosa che ho sempre pensato: al giorno d'oggi, il ragionier Ugo Fantozzi sarebbe davvero un uomo fortunato.
Diciamoci la verità, negli ultimi anni il mondo del lavoro è completamente cambiato - anzi, è stato totalmente stravolto. Il posto fisso, il lavoro a tempo indeterminato non esiste quasi più. E' un vero e proprio miraggio.
Essere "precari" è diventata - per certi aspetti - una certezza. Ferie e malattie pagate sono solo un lontano ricordo. Figuriamoci permettersi di comprare una casetta "a equo canone" o pensare di mettere su famiglia.

In questo mondo, l'icona dell'uomo medio, Fantozzi, sarebbe re.
Impiegato all'interno di una megaditta a tempo indeterminato, posto di lavoro assicurato fino al pensionamento, una casa più o meno soddisfacente, una famiglia "normale" come tante, un po' di tempo libero per praticare qualche hobby e seguire lo sport che si ama.

Quello che fino a dieci anni fa sembrava l'apatico appiattimento della monotona vita di un impiegato "medio", adesso è diventato l'obiettivo agognato da molti.

In un modo o nell'altro, tutti aspirerebbero ad essere (e avere) quello che è (e ha) Fantozzi.

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Misfits (prima e seconda stagione)

Colpiti da un fulmine durante una tempesta molto strana, cinque ragazzi costretti per via delle loro "marachelle" ai servizi sociali si ritrovano di punto in bianco ad avere dei poteri in puro stile X-Men.

Tutti ne parlano come di un capolavoro assoluto; invece a me, questa serie britannica, non ha fatto nè caldo nè freddo. Se un paio di puntate sono abbastanza interessanti (come la numero 4 della prima stagione - sebbene il concept di fondo sia un po' scopiazzato da "The Butterfly Effect" - o il il season finale sempre della prima stagione),  alcune puntate sono veramente orripilanti (il pilot è qualcosa di tremendamente osceno, con buchi narrativi grandi quanto una cattedrale, azioni e dialoghi nonsense, e la fiera del clichè stereotipato al massimo); senza contare che  i cinque personaggi principali così "standard", così scontati e banali che già dopo 5 minuti li avrei presi tutti a calcagnate nelle gengive.

La seconda stagione poi, che poteva essere estremamente interessante per via di una storyline a lungo termine, è stata mandata in vacca dall'incompetenza degli sceneggiatori, che non hanno saputo gestire (naturalmente) i cambiamenti spazio/temporali dovuti all'utilizzo del potere del nero (di cui non mi sovviene il nome).

L'ultima puntata, infatti, è un paradosso bello e buono, che si basa interamente sui fatti accaduti durante la puntata 6...Fatti che però nella storyline non sono più accaduti, poichè il nero di cui sopra, rimandando indietro il tempo, è riuscito a prevenire ciò che sarebbe poi successo (ok, messa così non si capisce cosa abbia scritto, ma magari chi ha visto la serie mi capirà).

Nello specifico:

[SPOILER PER CHI NON HA VISTO LA SERIE]
Come ha fatto l'emo invisibile a scoprire l'appartamento del "se stesso" futuro (con tanto di fidanzamento con la nera, eccetera), se quello che è successo nella puntata precedente praticamente non è mai successo? Stessa domanda per l'essere diventato più sicuro e "l'uomo dei tetti".

Nel momento in cui il nero fa mandare indietro il tempo e bloccano il tipo lattocinetico, tutto ciò che si vede nella puntata 6 praticamente non avviene.
Il lattocinetico non si fa scoprire, la tipa che sfrutta i mutanti non li può sfruttare, i disadattati non vanno nell'albergo, e l'emo invisibile non assiste al dialogo tra la nera e Nathan (con conseguente pedinamento, scoperta dell'appartamento sotterraneo e di essere l'uomo misterioso).
[FINE SPOILER]

Serie comunque abbastanza mediocre, nel complesso.
Ne ero già convinto dopo solo una puntata all'attivo, ne sono ancora più convinto ora, dopo averle viste tutte e 13.

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I Social Network stanno "ammazzano" tutto ciò che ha a che fare col "mondo internet"?

Ricordo - con una punta di umorismo pirandelliano - quelli che (mi) dicevano con aria schifata e quasi allibita: "Ma come? Hai un blog? E non ti vergogni a scrivere i cavoli tuoi e far sapere le tue cose alla gente?"
Che poi sono le stesse persone che su Facebook ora hanno 21464657564366 amici, profili pubblici dove chiunque, pur non essendo nella cerchia dei contatti, può monitorare ciò che fanno, 7 milioni di miliardi di fotografie (la maggior parte delle quali seminudi/e), eccetera.

Sono caduti i "veli" del privato, e si sono riconvertiti nel pubblico.
Se non pubblichi "cose a caso", e non sei "pubblico", non esisti.

Al di là del Social Network utlizzato in questo (malo) modo, però, c'è da dire che lo scambio di informazioni ne ha giovato: molte notizie, foto, aggiornamenti e quant'altro arrivano prima su Facebook e fratelli, che non sui siti "canonici" che si occupano di dare questa o quella news.

Ed è così per ogni tipo di settore: recensioni, videogames, articoli, editoriali, semplici video; compaiono prima su un Social Network. Il che sta contribuendo - a mio avviso - ad affossare ulteriormente quelle piccole "sacche di resistenza" composte dai blog e dai forum.

Agorà virtuali "personali" o "pubbliche" stanno pian piano scomparendo. A meno che non ci si trovi davanti qualche "colosso del sistema" (un forum o un blog "potente", dall'attività ) è molto difficile - soprattutto per un neofita che ha intenzione di cimentarsi come bloggere o nell'opera titanica rappresentata dall'apertura di un forum) confrontarsi con la rapidità e l'immediatezza nel trasmettere/condividere informazioni offerta e rappresentata da un Social Network.

Per una persona "normale", è più semplice e meno impegnativo dare una scorsa ad una notizia più o meno interessante e cliccare sul "Mi Piace" di Facebook, piuttosto che leggersi un articolo di 300 parole su un blog.
Figuriamo commentarlo.

I Social Network, dunque, stanno ammazzando tutto ciò che ha a che fare col "mondo internet".
Da un certo punto di vista, a mio parere, sì.
E secondo voi?

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The Boys - Garth Ennis/Darick Robertson

Quis custodiet ipsos custodes?
La frase di Giovenale, che da' l'input per Watchmen e uno dei suoi main theme (Who watches the watchmen?) trova risposta in questo superbo "The Boys", scritto da Garth Ennis e disegnato da Darick Robertson

Chi controlla i guardiani, infatti?
I Ragazzi.

I ragazzi di Billy Butcher, nella fattispecie.
Il mondo pullula di supereroi: gente con la superforza, gente con la vista calorifica, gente con la supervelocità. Supereroi, e Supercattivi, naturalmente.
Il problema è che se i supercattivi delinquono, i supereroi non sono degli stinchi di santo. Anzi. Se all'apparenza sono "lo stereotipo classico" dei supereroi buoni, belli e fighi, in privato sono tutto l'opposto: cattivi, meschini, arroganti. Ma soprattutto corrotti. Fanno ciò che fanno per puro profitto e tornaconto personale, pensano solo al denaro e al sesso, e sono sboccati.
Estremamente sboccati.

Inoltre sono un pericolo per le persone comuni, e durante le loro battaglie se ne infischiano dei civili.
Ne sa qualcosa Piccolo Hughie, che ha visto morire sotto i suoi occhi la sua fidanzata, spiaccicata dentro a un muro dalla mole di un supercattivo scaraventato da uno dei supereroi più potenti del mondo, A-Train.

La sua condizione è ciò che porta Billy Butcher a precettarlo e a farlo entrare nel gruppo de "I Ragazzi".
I Ragazzi sono cinque in tutto.
Billy Butcher è il capo carismatico; Latte Materno è il cervello organizzativo; Francese e Femmina della Specie sono "il braccio armato"; Piccolo Hughie è la recluta, scelta da Billy perchè entrambi hanno perso chi amavano per colpa di un supereroe.

Il loro compito è semplice: controllare i supereroi (tramite minacce, ricatti, spiate e quant'altro), in modo che non comincino a fare quel che pare e piace a loro. I Supereroi possono diventare un pericolo per tutto il mondo, e I Ragazzi devono fare in modo che continuino a fare il loro "sporco" lavoro, senza sgarrare.

E' una serie, quella di "The Boys" che sento di consigliarvi spassionatamente, al di là del prezzo "mostruoso" (si parla di circa 15 euro a volume, e al momento siamo al numero 10), soprattutto se amate "il fumetto", e il fumetto di qualità. Le storie di Ennis sono eccezionali, così come i disegni di Robertson.
Da non perdere.
Davvero.

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It (ovvero: cronaca di una disfatta letteraria)

Il segnalibro è inchiodato tra pagina 600 e 601.
Giusto a metà del mattonazzo.

Ebbene sì, non ce l'ho fatta. Arrivato a metà volume, posso dire che "It" mi ha sconfitto.
Anzi, che Stephen King mi ha sconfitto.
Il che non è di certo un male.

In genere leggo un "mattone" superiore alle mille pagine una volta all'anno.
L'anno scorso è toccato allo splendido Imajica di Barker.
Quest'anno ho voluto provare It.

Devo dire però che sono sempre stato abbastanza prevenuto su King come autore. La lettura di Carrie, tuttavia, mi aveva fatto ricredere un paio di estati fa e mi aveva fatto ben sperare. Ho acquistato perciò It, sapendo che questo è il romanzo ritenuto dai fan (e dai semplici lettori) come il capolavoro del romanziere del Maine.

Ma niente da fare.

L'ho trovato pesante, prolisso e noioso. Sarà pure colpa del fatto che ricordo molto bene il film per la tv di una ventina di anni fa (e quindi mi sono bruciato in partenza quelli che avrebbero dovuto essere i colpi di scena), ma proprio non se n'è sceso.
In genere mi piacciono i mattoni, tollero (e il più delle volte mi piace molto, se impostato bene) il cosiddetto "infodump", ma l'allucinante infodump dell'infodump presente in It no, però...

Nemmeno i personaggi mi hanno detto un gran che. Non sono riuscito a empatizzare con nessuno della "Banda dei Perdenti". E i bulletti che li perseguitano li ho trovati di una banalità sconcertante.

No, proprio non mi è andato giù questo It.
Mi è rimasto sullo stomaco.

Ammetto che se l'avessi letto a 15 anni mi sarebbe pure piaciuto.
Ora che ne ho 26, invece, l'ho trovato davvero brutto.
E pesante...
Pesante...
Pesante...
Pesante...

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La Foto della Settimana: Campagna Elettorale ad hoc

Perchè quelli del PdL sanno fare le campagne elettorali ad hoc...

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Rigurgiti da Manga

Arriva, nella vita di tutti, il momento in cui si comincia ad averne abbastanza di qualcosa che si è amato.
Ecco, io comincio ad averne abbastanza dei manga.
Continuo a leggerli ancora con piacere, ma da un po' di tempo a questa parte non trovo più niente di nuovo che mi riesca a entusiasmare.
I titoli che seguo perchè mi piacciono e sono ottimi fumetti o sono serie ormai decennali (penso a roba come One Piece e Vagabond), o il più delle volte sono ristampe di manga ormai introvabili (Noritaka, RG Veda, Le bizzarre avventure di Jojo, i manga di Urasawa, ecc...).

L'unica novità degna di nota è Vinland Saga, e l'unico manga in uscita che mi interessa visionare quest'anno (Thermae Romae, la storia di un architetto dell'età adrianea specializzato nelle costrustruzioni di terme che si troverà di punto in bianco catapultato in un bagno pubblico giapponese e approfitterà della frattura spazio/temporale per fare avanti/indietro e carpire i segreti della Tokio tecnologica per trapiantarli nella Roma antica) sarà pubblicato solamente ad ottobre.

Sarà che ormai in oltre 16 anni di lettura di manga ho esplorato tutto l'archetipo narrativo del fumetto giapponese, sarà che effettivamente non esce nulla di buono se non col contagocce, sarà che per leggere qualcosa di buono o bisogna affidarsi ai "classici", o andare direttamente "alla fonte" (penso a gente come Tezuka e Go Nagai), ma ultimamente faccio fatica a farmi piacere qualche "novità" nipponica.

Viceversa, mi sto appassionando sempre di più alle graphic novel - siano esse albi unici o miniserie -.
Quelle "classiche, mitiche e mitologiche" me le son già "ripassate" tutte nel corso degli anni (tanto che QUI trovate la mia personale Top 5).
Devo dire invece che roba come Northlanders, la serie Noir della Marvel, i capolavori di Gaiman o di Ennis (penso ad albi come "Le cronache di Wormwood, o alla serie "The Boys", per intenderci), o anche l'italianissimo Primo, sono le storie che attualmente mi interessano di più e sono "maggiormente" nelle mie corde.

Processo di "maturazione", anche in campo "fumettistico"?
Può darsi.
Almeno finchè nel Sol Levante non si decidano a produrre di nuovo roba coi controcosiddetti...

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Napoli Comicon - Days #2-3

Continua il viaggio nel mondo di Napoli Comicon, edizione 2011.
Sabato, piccola puntatina a Castel Sant'Elmo.

Poche persone, stand editoriali, mostre e tavole originali, e proiezioni di anime a go-gò.
Abbiam visto il primo episodio di Soul Eater (che ho apprezzato decisamente di più in qualità di anime che non di manga), e un paio di puntate di Gurren Lagann - anime pseudofantascientifico che non conoscevo.
Nienta male, un paio d'ore di sano relax dopo aver fatto una passeggiata tra i corridoi del castello pieni di disegni, tavole artistiche e mostre.
Dopo, toccata e fuga alla Mostra d'Oltremare per fare qualche altra partitella con la Wii e un giretto tra gli stand.

Domenica, ultimo giorno.
Ancora alla Mostra d'Oltremare.
Strapiena come un uovo.
Non si riusciva (ovviamente) a camminare. E nemmeno a respirare.
Pochi cosplay decenti in giro, ma tante, tantissime persone.

Nel complesso, un successone questa XIII edizione del Comicon. Povera di autori e ospiti degni di nota, ma bella ricca di stand e posizioni per videogames.
Tre giorni spensierati, caotici e abbastanza divertenti.

- e da domani, basta coi "cazzimiei", si ritorna al "solito" Viagra della Mente -

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