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Il profumo della carta #stocazzo

35 fottuti euro, il saggio di Eco.
Che lo volevo comprare in ebook, ma era talmente impaginato male che ho desistito. E allora si va di cartaceo, assieme a tutti gli arretrati cartacei di un anno.
Insomma, se n'è andato un piccolo capitale, tra fumetti e queste robine qua.
Il prossimo che mi viene a dire che sono uno che schifa la carta e preferisce il digitale, me lo magno vivo...

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Waiting for...

...la metropolitana.
20 minuti di attesa per il treno. La "normalità", da queste parti. Ma per me, ormai, abituato ad altri ritmi, l'eternità.
La mia faccia dice tutto, credo.

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Cinque cose che non mi manca(va)no dell'Italia (2 di 2)

Poco prima di partire per Albiolandia avevo stilato una piccola classifica delle cose che – ne ero certo – mi sarebbero mancate di più dell'Italia. Dopo quasi tre mesi di avventura estera (e dopo un ritorno lampo di un paio di giorni in quel di Napoli per motivi familiari), le mie previsioni si sono rivelate esatte. Non è un caso che in quei due giorni a Napoli abbia divorato palatelle di pane, coccolato la mia camera, mi sia fiondato in fumetteria per prendere gli albi che cortesemente mi stanno conservando pur essendo in UK, abbia abbracciato il bidet non appena arrivato a casa, e sia andato di corsa a mangiare una pizza, coadiuvato dai sempreverdi Nicola e Daniele.
Nello scrivere quella Top 5 avevo pensato anche a quella inversa, e l’avevo scritta immediatamente per riproporvela una settimana dopo la partenza: 5 cose che non mi mancheranno dell’Italia. L’ho conservata fino ad oggi senza sapere “perché”, ma i due giorni che ho trascorso a casa mi hanno fatto comprendere che la Top 5 che vi presento oggi era decisamente azzeccata.
L’ho solo rimodellata aggiungendoci alcune considerazioni nate dall’ovvio paragone tra Napoli e Londra, e cambiandoci il titolo.
Ovviamente, come per tutte le Top 5, anche questa è soggettiva e rispecchia unicamente le mie opinioni.

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Salire sulla Cupola di San Pietro: un'esperienza (quasi) mistica

…che tipo, per arrivare fin là sopra ho perso centosettantachilogrammi (che non sarebbe male, per caritàdiddio).

Ma andiamo con ordine.
Domenica ho accompagnato Deborah a Roma. Doveva fare un esame importante di abilitazione di Giapponese. In soldoni, avevo 3-4 ore buone da spendere nella capitale.
L’idea è stata quella di andare a San Pietro e godermi come si deve la Basilica.

C’ero già stato, eh.
Ricordo quando mi ci portò mio nonno per la prima volta, ci sedemmo sotto il colonnato a mangiare la “classica” frittata di maccheroni. Andai di nuovo con la scuola, alle medie (e in quell’occasione visitammo anche i Musei Vaticani - con Cappella Sistina appena restaurata -), e con Daniele e il buon Raffone nel 2006 (visita che mi costò la “cacciata” dalla Sistina – storia lunga e divertente -).
Domenica però ho avuto l’occasione di visitare bene e a lungo tutto il complesso.
Tralasciando la fila lunga sei miliardi di persone per oltrepassare i metal detector, ho avuto la malsana idea di salire sopra “Er Cupolone”.
Non sapendo ancora quale supplizio mi aspettava…

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Della civiltà: Pisa e Lucca (ovvero un piccolo resoconto del Lucca Comics&Games)

Il viaggio per il Lucca Comics&Games è stato molto godibile e gradevole (eccezion fatta per il ritorno, con l'Intercity che ha accumulato ben 3 ore di ritardo, oppure il trenino Lucca-Pisa che ci ha impiegato 2 ore per fare 30 km la domenica sera). Pisa e Lucca sono due cittadine estremamente civili, entrambe molto carine, vivibili e a misura d'uomo (o almeno, questa è la mia impressione da napoletano che vive in una città caotica e quasi ai confini della realtà).

La città vecchia di Lucca è il "classico" borgo medievale, caratterizzato da stradine e vicoli, e circondato da mura. L'interno è costellato di negozietti, palazzi e piazze storiche, chiese e torri. Inoltre, le mura sono percorribili, sia a piedi che in bicicletta: un vero e proprio paradiso per i salutisti, quindi.

Anche Pisa è molto bellina, nonostante tutti quelli che ci abitano dicono il contrario. Io l'ho avvertita come una cittadina infrastrutturata ottimamente, con un servizio di autobus efficientissimo capace di collegare alla perfezione tutti i punti della città. Piazza dei Miracoli è davvero stupenda, e nonostante i 15 euris per salire sulla Torre gridino ancora vendemmia, ne è valsa la pena.

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Meeting a Lucca con sommobuta

Con tutti gli appassionati di One Piece ci siamo dati appuntamento Sabato 29, al Japan Palace, presso l'Ex Real Collegio...Quindi se siete famelici lettori de Il Viagra della Mente e venite a Lucca...passate pure a fare un salutino!

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Road to...Lucca!

Passata l'incazzatura dovuta alla pessima organizzazione, adesso mi godo comunque le ore antecedenti la partenza per Lucca. Non so voi, ma il giorno prima di un viaggio per me è sempre un qualcosa di "magico": si pensa a dove si sta per andare, si fantastica sul come sarà, sul cosa si vedrà...

Il viaggio a Lucca sarà una buona occasione per visitare anche Pisa, città che ho sempre voluto vedere (la Torre pendente è uno dei monumenti che mi hanno sempre interessato), perciò, a questo punto, non vedo l'ora di partire. 

Da domani, fino a martedì, Il Viagra della Mente si prende una piccola vacanza, come me.
In realtà avrei parecchi post programmati, ma a me piace tenere d'occhio il mio bloghetto e interagire con voi quando commentate...

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Lucca Comics&Games 2011: un'organizzazione di m...

In genere, qui non racconto (quasi mai) stati emozionali dovuti a quello che faccio nella mia vita di tutti i giorni.
Però...
Ho scoperto solo ieri che l'incontro con Yoichi Takahashi (papà di Holly e Benji, e motivo principale per cui quest'anno avevo deciso di andare a Lucca a fine mese) sarà una singola sessione di autografi di un'ora lunedì 31.

Una.
Singola.
Sessione.
Di.
Autografi.

Per uno degli autori più strombazzati della manifestazione, acclamato ai quattro venti urbi et orbi, dopo aver riempito i comunicati stampa di tutto il mondo che l'autore sarebbe stato presente durante tutti e 5 i giorni della fiera.
Un'inculata pazzesca, insomma.

Un'inculata bella e buona.

Un'organizzazione di merda - soprattutto perchè non si può presentare un programma di una fiera importante solo una settimana e mezza prima della manifestazione -.
Tra l'altro, il sito ufficiale è così organizzato male che fa veramente pena.

Oggi, quindi, sono un po' triste.
Perchè naturalmente sarò a Lucca il sabato e la domenica. Ma non il lunedì, unico giorno in cui Yoichi Takahashi firmerà autografi.

E mi è passata pure la voglia.

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Gitarella infruttuosa agli scavi di Ercolano

Poco meno di un mese fa, approfittando del "martedì culturale", non avendo prenotato in tempo per la visita notturna agli scavi di Pompei, ci siamo avventurati ad Ercolano per andare a vedere i "fratellini minori" dell'unica città romana conservata in modo completo che esiste al mondo.
A parte il fatto che siamo arrivati con un ritardo allucinante (dovevamo arrivare intorno alle 20, siamo arrivati tipo alle 21:30), a parte il fatto che, come testimonia l'esilarante(?) video ci siamo persi col navigatore satellitare facendo 3 volte la stessa identica strada, e ci siamo ritrovati in luoghi sconosciuti, isolati e male illuminati con un tipo che si stava, diciamo così, si stava "ingraziando" una simpatica nera in pose non proprio lecite, siamo arrivati a questi fatidici scavi salvo poi rimanerne tremendamente delusi.

Pensavo che avremmo fatto una passeggiata attraverso l'area archeologica opportunamente illuminata (magari da fiaccole per dare agli scavi un'aura suggestiva), invece l'unica cosa che si poteva fare era percorrere questa lunga piattaforma che sovrastava gli scavi, guardare gli edifici e i monumenti dall'alto (pochissimo illuminati), e fare un giro in questo minimuseo interno, il cui unico reperto era la chiglia di questa nave romana distrutta (la cui importanza però è da non sottovalutare poichè testimonia che al tempo dei Romani ad Ercolano c'era il mare). Tempo della visita, andando moooooooooolto a rilento, scattando un bel po' di foto e girando il museo: 20 minuti scarsi.

Una tristezza infinita.
Una vera e propria gitarella infruttuosa agli scavi di Ercolano. Da evitare spassionatamente, peggio della peste.

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Il Louvre...

...è un mostro che ti fagocita.
Così come per tutti i musei più importanti del mondo, quando si visitano questi imponenti patrimoni dell'umanità e si ha ha disposizione poco tempo per farlo, bisogna per forza di cose operare una scelta: o ti giri tutto il museo senza guardare praticamente nulla, oppure scegli cosa guardare tralasciando - a malincuore - sezioni che pure sarebbe opportuno guardare.

Come al British Museum, anche al Louvre abbiamo optato per la seconda scelta: guardiamoci qualcosa di scelto, ma guardiamocela per bene.

Io e Deborah saremo stati una buona mezz'ora seduti davanti "La zattera della Medusa" di Géricault e un'altrettanta buona mezz'ora ad ammirare il gruppo di "Amore e Psiche" di Canova.

Perchè con certi capolavori non puoi fare altro che rimanere estasiato e ammirato.

La Gioconda m'ha sempre fatto schifo - e della sala laterale dell'infinita galleria dedicata alla pittura italiana dove il quadro di Leonardo è esposto, ho apprezzato decisamente di più il gigantesco quadro delle "Nozze di Cana" del Veronese (7 metri per dieci) -, ma finalmente sono riuscito a vedere per bene la prima versione della "Vergine delle Rocce" (la seconda, conservata alla National Gallery di Londra, era in restauro quando sono andato io).

E' stata una bellissima visita, soprattutto perchè fa sempre "strano" vedere dal vivo opere d'arte che - per fortuna o purtroppo - si è incontrati durante il proprio percorso di studio.

La cosa che più ha sorpreso me e Deborah è stato vedere il comportamento della maggior parte dei visitatori.

Gente che sembrava essere andata a vedere il museo "giusto per", quasi solo per dire "Io ci sono andato". La maggior parte di loro camminava a zonzo per il museo in pieno stile zombie, si metteva davanti un'opera d'arte a caso, scattava una foto e se ne andava.
Senza perdere nemmeno un secondo a guardare il capolavoro di cui aveva immortalato l'immagine nella sua fotocamera.

Tra tutti, spettacolare la piccola folla creatasi subito davanti la Nike di Samotracia.
Capannelli di cinesi, giapponesi, inglesi, americani, africani, si fermano ammirati davanti la prima "attrazione" che il Louvre offre in pasto agli occhi (e agli obiettivi delle fotocamere digitali) dei suoi ospiti. Questi, estasiati per il dono ricevuto, in barba a tutti i divieti che si raccomandano di non utilizzare il flash, sparaflashano fino alla nausea la povera dea alata.

Salvo poi guardarsi spaesati intorno, cercare un volto amico e domandare: "Ma questo coso cos'è?"

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Oggi sarò a...

Ma non vi preoccupate!
Il Viagra della Mente non si ferma e continuerà a rimanere aggiornato in questa settimana di assenza butica! Perciò continuate a venire a trovarmi!

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Londra!


Credevate di esservela scampata eh?
Già pensavate: "Ma come, è andato a L'Ondhon e non ci dice nulla sulla sua vacanza?"
...e immediatamente dopo, dicevate già tra voi e voi: "Meglio che non ci dice nulla sulla sua vacanza vah! In fondo, chissenefrega!"

"E invece no!", dico io, cari miei lettori!!
Eccomi pronto a raccontarvi le mie impressioni riguardo il viaggetto a Londra!

Londra e i mezzi pubblici
Parto inevitabilmente da questo punto e dalla cosa (per me) più sconvolgente - perdonatemi, abito in una città tecnologicamente più vicina al Burundi che a Roma (con tutto il rispetto per il Burundi)!! -
Miliardi di linee metropolitane con treni che passano ogni 2 minuti.
Miliardi di pullman con mezzi che passano ogni 2 minuti.
Miliardi di treni che collegano la città con la periferia e l'interland. Le linee Northern, Southern, Eastern e Western sono treni veri e propri! Spettacolo!
Inutile dire che sono tutti precisi al secondo...
Per i due abbonamento settimanali ci hanno fatto un (altro) buco in petto (100 euris in tutto), ma sono soldi ben spesi, fidatevi!

Ps: Please, mind the gap between the platform and the train!

Londra, la città
Suggestiva.
Ecco l'aggettivo giusto.
Si passa da strade illuminate dalle antiche lanterne settecentesche a piazze ipertecnologiche e iperilluminatissime (chi ha urlato Piccadilly?).
Mi è piaciuta molto, ma essendo una città "vecchia" (e buia, e grigia quando piove), ho preferito di gran lunga l'ipertecnologica e avvenieristica Berlino.

Ps
: Il Big Ben è pezzotto. E' basso, tozzo e sporco. Di sera si illumina e migliora il suo aspetto. Ma in generale è veramente bruttino, visto dal vivo.



Londra e la lingua
Con l'inglese ce la siamo cavati piuttosto bene...
O meglio: con gli inglesi che parlavano inglese ce la siamo cavati egregiamente.
Con i vari neri/cinesi/giapponesi/indiani/cingalesi/mettiunpaesediprovenienzaacaso che parlavano la loro lingua inglesizzata+slang è stato quasi impossibile comprendere cosa dicessero e che idiomi uscissero dalle loro labbra.
Menzione particolare all'impiegato del negozio Sony di Harrod's che mi ha venduto il lettore e-book. Il suo "Ciao" finale era da antologia.

Londra ed il cibo
Una sola cosa...
BACON
!
E ho detto tutto!!

Londra "culturale"e "divertente"
British Museum
National Gallery
London Zoo
London Aquarium
London Horror
Pasaje del Terror
London Dungeon
Madame Tussaud

Penso che bastino...

Un grazie e un bacione a Deborah per avermi sopportato ben 12 giorni.
Ps: dopo il 26 dicembre, a Londra parte la stagione degli sconti. Che non sono saldi "stiracchiati" come in Italia, bensì megascontoni che arrivano anche all'80%.
E si fanno affaroni, credetemi!

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London Calling: - 17 alla partenza



I preparativi per il viaggio a Londra L'Ondra sono quasi ultimati...
L'aereo è prenotato da tempi immemori...
L'albergo è prenotato (da ottobre) e tutto è stato confermato...
Gli abbonamenti settimanali per i mezzi pubblici sono già arrivati...
Mancano solo i biglietti on-line per alcune attrazioni (in modo da scavalcare la fila)...

Poi dobbiamo solo partire! ^__^

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Beerlino!

Credevate di esservela scampata eh?
Già pensavate: "Ma come, è andato a Beerlino e non ci dice nulla sulla sua vacanza?"
...e immediatamente dopo, dicevate già tra voi e voi: "Meglio che non ci dice nulla sulla sua vacanza vah! In fondo, chissenefrega!"

"E invece no!", dico io, cari miei lettori!!
Eccomi pronto a raccontarvi le mie impressioni riguardo il viaggetto di Beerlino!!

Beerlino e la birra
Parto inevitabilmente da questo punto nevralgico...
10,1 litri di birra in dieci giorni - esclusi giorno della partenza e giorno dell'arrivo -
La birra costa meno dell'acqua! E credo che ce le siamo fatte tutte - boccale compreso, ci siamo "fatti" anche quello ["Ah, soliti Napoletani!"] -
Da ricordare:
La Becks al limone...
Le pinte al Checca Pub - locale "hard" sotto casa, ritrovo equivoco di gente equivoca che ci saluta dicendo "Bye Luminosi!" -
Le bottiglie di Porter e le partite a freccette al Vecchia Checca Pub - secondo locale equivoco sotto casa, con diskroge (diskjokey detto alla Raffone) indiano potentissimo, checche con teste da puzzola e vecchie settantenni danzanti -
I cicchetti (poco) alcolici al Pacco Pub - dove, per l'appunto, ci facevano i pacchi, merito anche delle performance di Raffone e Nicola alle cameriere bonazze di turno -

Beerlino e i mezzi pubblici
Parto dalla cosa (per me) più sconvolgente - perdonatemi, abito in una città tecnologicamente più vicina al Botswana che a Roma (con tutto il rispetto per il Botswana)!! -
Miliardi di linee metropolitane - sotterranee e sopraelevate -
Miliardi di pullman
Miliardi di tram (con terminali di internet gratis alle fermate)
Tutti precisi al secondo...
Per l'abbonamento settimanale ci hanno fatto un buco in petto (26,50 euris), ma sono soldi ben spesi, fidatevi!

Beerlino, la città
Una cosa mostruosamente mostruosa...
I due aggettivi giusto per Beerlino sono: lunga e larga!
Stradoni immensi senza fine, con strade a 2 (o a 3 corsie) in entrambi i sensi, piste ciclabili e marciapiedi infinitamente larghi, adatti per estenuanti passeggiate!

Beerlino e la lingua
Con l'inglese ce la siamo cavati piuttosto bene...
Tranne il mio incontro molto ravvicinato con l'omino dell'Internet Point, col quale mi sono spiegato attraverso disegnini - poichè non sapeva l'inglese - e il nostro padrone di casa, tale Mr. Speek (che noi salutavamo adorabilmente con un "Hello Speek" <--- da leggere intonando la celebre canzoncina dei cartoni animati "Hello Spank), un giovane signore dalla parlata italico/spagnola/franco/anglo/tedesca, i cui versi gutturali rieccheggiano ancora nella mia testa...
Senza dimenticare il padrone del locale del narghilè, che non appena ha capito che eravamo italiani dice: "Ah...italiani! Io anche parla italiano!! VAFFANCULO. STRONZA, PUTTANA, ZOCCOLA..."
Ma soprattutto, senza dimenticare il marocchino al McDonald, che dopo un'ordinazione fatta totalmente in italiano da Nicola, riprende in malo modo Paolone che s'era messo a ridere per questo motivo, dicendo: "Tu che "ahah"! Io capisce..."

Beerlino ed il cibo
Due cose...
Doner&Donuts!
Non dico altro, altrimenti mi metto a piangere e ritorno a Beerlino solo per questo!!

Beerlino e Kulturgeshichte
Pergamonmuseum
Museum fur Naturkunde
Museo della Tecnica - non me lo ricordo come si scrive in tedesco -
Galleria d'arte Nazionale
Gemal Museum

...bastano e avanzano!

Beerlino:video cazzeggiatori
Io sono Legenda
Io, Pilipede
PaolonAlvin, l'orso Bruno & il cacciatore Borracho

Hello DFF - Live in Berlin -
Partitone a scopone (in preproduzione)

Il ritorno dell'orso Bruno (in preproduzione)
Dance!!(in preproduzione)
Buta&Tino usano "La Forza"

Beerlino: bilancio
Ovviamente più che positivo...Sono davvero contento di esserci stato e di averci passato 12 giorni - folli - all'insegna del cazzeggio e dell'ubriachesimo...
Sperando che le cartoline siano arrivate a tutti quelli a cui le ho mandate, vi vorrei salutare dicendo "Aufidersen", ma non lo so scrivere!! ^_^



Puoi leggere le frasi celebri di Beerlino cliccando QUI

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