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Della civiltà: Pisa e Lucca (ovvero un piccolo resoconto del Lucca Comics&Games)

Il viaggio per il Lucca Comics&Games è stato molto godibile e gradevole (eccezion fatta per il ritorno, con l'Intercity che ha accumulato ben 3 ore di ritardo, oppure il trenino Lucca-Pisa che ci ha impiegato 2 ore per fare 30 km la domenica sera). Pisa e Lucca sono due cittadine estremamente civili, entrambe molto carine, vivibili e a misura d'uomo (o almeno, questa è la mia impressione da napoletano che vive in una città caotica e quasi ai confini della realtà).

La città vecchia di Lucca è il "classico" borgo medievale, caratterizzato da stradine e vicoli, e circondato da mura. L'interno è costellato di negozietti, palazzi e piazze storiche, chiese e torri. Inoltre, le mura sono percorribili, sia a piedi che in bicicletta: un vero e proprio paradiso per i salutisti, quindi.

Anche Pisa è molto bellina, nonostante tutti quelli che ci abitano dicono il contrario. Io l'ho avvertita come una cittadina infrastrutturata ottimamente, con un servizio di autobus efficientissimo capace di collegare alla perfezione tutti i punti della città. Piazza dei Miracoli è davvero stupenda, e nonostante i 15 euris per salire sulla Torre gridino ancora vendemmia, ne è valsa la pena.

La Fiera
Il Lucca Comics&Games, dal punto di vista "strutturale" è stato come me lo immaginavo: una serie di stand più o meno grandi sparsi per la città. Dal punto di vista quantitativo è il paradiso dei nerd, e gli amanti del fumetto si possono sentire davvero dei bambini all'interno di un parco giochi. Dal punto di vista qualitativo, invece, non è diverso dal Romics o dal Comicon. A conti fatti, c'erano le stesse, identiche cose che vedo ogni anno nelle fiere di Roma e Napoli, con una (eccessiva, quasi stucchevole) preponderanza (quest'anno) sui gadget dedicati a One Piece.

Mi aspettavo di trovare qualche particolarità, invece c'erano "le solite cose".
Forse è colpa mia,che da questo punto di vista mi sto "de-nerdizzando". Ma non c'era praticamente nulla che mi interessasse davvero. Il mio "bottino di guerra", da questo punto di vista, è stato molto esiguo: un paio di manga (nella fattispecie, il numero 9 di Noritaka e il 61 di One Piece, la maschera di V per Vendetta, e un paio di portachiavi).
Più un paio di bamboline per Deborah.
Stop.
Mi sono solo pentito di non aver preso Le cronache di Wormwood 2 e No Hero.
Per il resto, non mi "sconfinferava" nulla.
Proprio perchè non ho trovato "niente di che".

Abbastanza deluso, soprattutto, dal fatto che non ci fossero offerte degne di tal nome. Praticamente tutto era venduto a prezzo pieno (o maggiorato, come nel caso delle action figures di One Piece della Figuarts, o di alcuni volumi singoli di certi comic). E allora che senso ha fare una fiera, se poi non mi sconti i fumetti? Tanto vale che me li compro in fumetteria, che ho il 10 o il 15% di sconto...

Al di là di questo, però, mi sono divertito.
Approfitto per ringraziare i ragazzi che sono venuti al piccolo meeting sabato pomeriggio, quelli che in mezzo a millemila persone mi hanno fermato al grido "Ehi, ma tu sei sommobuta?", e i nostri compagni di viaggio, ovvero Alessandro, Valentino, Stefano e Alessia.
Nonchè la mia dolce Deborah, che mi ha accompagnato in quel piccolo delirio.

2 commenti:

  1. Curioso perchè all'incirca è quello che capita anche a me alle fiere,il non trovare nulla che realmente mi attiri (a parte poche eccezioni,per dirti l'unico acquisto a cui realmente tengo di brutto fatto in una fiera è il secondo omnibus di Creepy).
    Pisa non ho ancora avuto il piacere di visitarla ma da come la descrivi sembra una bella città.

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  2. Ottimo acquisti Sommo!
    Soprattutto la maschera di Vi!

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