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"Non aspettatevi troppo dalla fine del mondo" - La Genesi

Naturalmente, un manoscritto direbbe Umberto Eco.
Che nel mio caso, più che "manoscritto", si tratta di tre pagine scarse di un raccontino scritto chissà quando con una infinità di note vicino.
Note che, oltre a svelare quella che doveva essere il plot generale della storia, riportano per filo e per segno un numero piuttosto alto di dotte citazioni, assieme a una che mi ha colpito particolarmente di Stanislaw Jerzy Lec.
Non aspettatevi troppo dalla fine del mondo.
Per l'appunto.

Il racconto che ho trovato mi è piaciuto.
L'ho trovato "simpatico". Talmente simpatico che quelle note non sfruttate mi hanno fatto pietà e mi hanno indotto a pensare che non si potevano proprio ignorare.
Così, a tempo (molto) perso, ho cominciato a "lavoricchiare" a Non aspettatevi troppo dalla fine del Mondo.

Non vi dirò ancora di cosa parla (è troppo presto, ma il titolo non depone a suo favore in questo senso), nè chi saranno i suoi protagonisti.
Magari, qua e là, vi posterò qualche breve estratto (anche se questo potrebbe rovinare qualche sorpresa sui personaggi della storia).

Al momento, comunque, il racconto è più o meno a metà (un 10 mila parole circa).
Conto quindi di sfornare una "piccola novel" e darvela in pasto per farmi mandare a quel paese per fine agosto/inizio settembre.

Non prima.
Anche perchè il tempo è quello che è, sono estremamente lento nello scrivere, e non credo di saperlo fare così tanto bene.
Vi tengo aggiornati, comunque...

Sperando sia cosa gradita.

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Il Colosso Addormentato - Samuel Marolla

L'archeologo Fabio Angotti viene ingaggiato dai servizi segreti militari, e gli viene assegnata una missione che potrebbe ribaltare qualsiasi conoscenza in campo storico-archelogico.
Inviato in missione in Afghanistan presso il "Campo Polifemo", avrà il compito di studiare un gigante di pietra altro quasi 300 metri situato all'interno di una montagna, una figura talmente gigantesca e talmente imponente che non solo non sembra essere stata "scolpita" in alcun modo, ma che sembra essere più vecchia di qualunque civiltà umana.
Tra intrighi, sparatorie, talebani, illusioni, mostri, "inglobati" e il gigante che sta per risvegliarsi, Fabio si ritroverà all'interno di un incubo dal quale sembra impossibile risvegliarsi.

Di Samuel Marolla avevo già letto la superba raccolta di racconti Malarazza.
E così come Malarazza, questa novel - che potete acquistare sul sito dell'autore al prezzo di 1 euro - mi è piaciuta tantissimo.

Il ritmo della narrazione è estremamente serrato, i personaggi sono credibili, e si passa da quella che all'inizio può sembrare una spy story a sfondo storico-archeologica a un vero e proprio horror di prima categoria.
Gli "inglobati" della novel sono veramente raccapriccianti.
E fanno paura.

Ribadisco, costa solo 1 euro.
Il mio consiglio, se vi piace il genere, è di comprarlo.
Sia perchè il romanzo si fa letteralmente divorare, sia perchè l'autore è di quelli che meritano di essere letti.

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Falling Skies

Gli alieni arrivano.
Gli esseri umani pensano siano arrivati in pace e non li attaccano.
Gli alieni attaccano.
Il mondo "finisce".
I pochi umani sopravvissuti formano la "resistenza" e danno battaglia agli alieni.

I primi cinque minuti di questo telefilm prodotto da Spielberg e sceneggiato da gente che aveva scritto roba come Salvate il soldato Ryan mi aveva fatto ben sperare.
Eccolo! Il connubio perfetto tra Indipendence Day e Terminator!, avevo pensato entusiasta.

E invece no.

E' il connubio perfetto tra (il pessimo, a mio avviso) "La guerra dei Mondi" di Spielberghiana memoria (mai perdonero a Steven di aver seguito passo passo quei tre "sfigati" invece di raccontarci "la guerra dei Mondi" in puro stile Indipendence Day) e "The Walking Dead".
Con la discriminante che se The Walking Dead vive di suspance perchè non sai quello che capita, in questo Falling Skies la dinamica narrativa è di una lentezza esasperante.
Ed è noiosa.
Estremamente noiosa.

Come in The Walking Dead, dove gli zombie e la fine del mondo sono solo un pretesto per parlare di "noi" umani, anche Falling Skies vede nell'invasione aliena il pretesto per finire a parlare dell'umanità e dei suoi comportamenti nel momento in cui le convenzioni del vivere civile vengono meno.

Come già detto, però, non c'è suspance. Anzi, quelli che dovrebbero essere i colpi di scena sono assai telefonati. Gli alieni, poi, sanno troppo di "mostro" già visto.
Senza contare il fatto che i vertici delle forze armate (che convivono assieme ai civili) sono talmente idioti che devono essere imbeccati dalle dritte di un "bandito post-apocalittico" per capire come rallentare un alieno e ucciderlo.

La serie ha comunque delle potenzialità. Potenzialità non sfruttate nelle prime due ore di spettacolo offerte dal pilot.
Il protagonista principale, un ex-professore di storia "prestato" alle forze armate ribelli ha tutto quello per far "divertire" lo spettatore: il suo background di studioso gli permette di elaborare piani tattico-strategici da impiegare contro quello che sembra un nemico imbattibile, attingendo dagli esempi storici e dalle battaglie che conosce alla perfezione.
Spero che questa "conoscenza" venga messa in pratica.
Ma non ne sono molto convinto...

Per il momento, concedo il beneficio del dubbio a questa serie, mi scarico la terza puntata, e in mancanza di nulla - siamo in estate - me la guardo lo stesso. E' sicuramente una serie di quelle da vedere a cervello spento, la sera quando si è stanchi.

Al massimo, posso ripiegare sempre sulla quinta e sulla sesta stagione di Doctor Who che sto pian piano recuperando...

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Billy Bat - Naoki Urasawa

1949, Stati Uniti.
Kevin Yamagata è un fumettista americano di successo.
Figlio di emigranti giapponesi, la sua strip "Billy Bat" (un fumetto a metà tra il noir, il giallo e il thriller dove il protagonista è un pipistrello che svolge il mestiere di detective privato) viene letta e apprezzata da milioni di persone. Fino a quando un poliziotto, scoprendo che Kevin è l'autore del celeberrimo  "Billy Bat", gli rivela che in Giappone esiste un "manga" praticamente identico.
Che Billy Bat sia un plagio, dunque?
A Kevin non rimane altro che andare in Giappone e indagare.
Si troverà immischiato in un vortice di misteri, assassini, fughe rocambolesche e personaggi più o meno loschi che hanno tutti a che fare con questo "misterioso" disegno che ritrare un pipistrello.
Lo stesso pipistrello che Kevin ha inconsciamente copiato quando, durante la seconda guerra mondiale, era di stanza in Giappone e l'aveva visto disegnato su una colonna...
Lo stesso pipistrello che è il protagonista del manga visto da quel poliziotto...
Lo stesso pipistrello che appare su degli antichi e importantissimi documenti risalenti all'epoca Tokugawa...
Lo stesso pipistrello che, vent'anni dopo, i primi uomini sulla luna troveranno disegnato sul suolo lunare...

Naoki Urasawa, per quanto mi riguarda, è il miglior artista del panorama fumettistico nipponico.
Le sue storie, sempre intriganti, sempre sopra le righe, mai banali e sempre coinvolgenti, sono talmente intricate, complete e complesse che, come ho già scritto, non sfigurerebbero se fossero "romanzi" e non manga.

Billy Bat non fa eccezione.
Anzi, rappresenta un passo in avanti nell'opera di Urasawa.
In genere sin da subito, pur mescolando le carte, Urasawa era solito mettere in chiaro su quali binari si sarebbe mossa la storia, dando un'idea "generale" del plot e degli antagonisti.
Penso all'Amico per 20th Century Boys, a Pluto in Pluto, all'assassino in Monster.
In Billy Bat, invece, non avviene nulla di tutto ciò.
Il primo volume non dà indicazioni di sorta.
Buio totale.

E il bello è che rispetto a un volume "classico" di Urasawa, che richiede sempre un certo impegno, ho trovato questo numero 1 di Billy Bat decisamente molto più scorrevole dei suoi predecessori.

Da acquistare senza indugio.

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Il Viagra della Mente barcolla...ma non molla!

Tra lavoro, impegni e altri millemila fatti sto avendo pochissimo tempo per aggiornare Il Viagra della Mente.
E me ne dispiace.
Ho una lista di almeno una ventina di post di cose di cui vorrei parlarvi: libri e fumetti letti, film e telefilm visti, pensieri sparsi e falli vari.

Non ho avuto nemmeno il tempo per registrare il quarto Fun Books e un Tag sui libri che non mi dispiaceva fare (se riesco, lunedì...)!

E poi c'è "Non aspettatevi troppo dalla fine del Mondo".
Che cos'è? Oltre ad essere un aforisma piuttosto famoso?
E' una cosuccia che mi sta impegnando la sera, durante il tempo libero.
Ma magari ve ne parlo con calma la prossima settimana.
Un po' di pazienza.

Il Viagra della Mente barcolla...ma non molla!

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La foto della Settimana: Disagi

Questa è una foto che come al solito ho scattato personalmente qualche giorno fa (testimone la pessima qualità della fotocamera del cellulare), e che fa il paio con quest'altro post (che a sua volta era una foto della settimana). Quindi rileggetevi quel post, per capire appieno questa perla metropolitana...
Perchè in queste piccole cose, noi napoletani siamo insuperabili...

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San Luigi De Magistris...(lav)ora pro nobis!

A parte l'infelice uscita (ripulirò Napoli in 5 giorni) che poteva tranquillamente risparmiarsi, credo che sia ancora prestissimo per dare addosso a Luigi De Magistris come invece da qualche giorno a questa parte stanno facendo stampa, tv e persone.

Sembra che sia in atto una campagna mediatica atta a screditare il sindaco di Napoli perchè "ancora non ha fatto nulla".

I giornalisti di questa o quella testata giornalistica sono impietosi nei confronti di De Magistris, reo di lasciare senza risoluzione il problema di rifiuti e di aver deluso chi l'ha votato.

Io dico: tenendo conto che sono quasi 20 anni che a Napoli c'è questa "emergenza" monnezzara;
che la gente è quella che è (perchè è pure colpa della gente se Napoli è una monnezza di città, dato che non passa giorno che non veda qualcuno gettare la "famigerata" carta sporca non nel cestino dell'immondizia, ma a terra);
che i mezzi sono pochi e insufficienti;
ma soprattutto, che De Magistris se è una settimana che ha presentato la giunta e che giovedì scorso ha approvato il piano di potenziamento della differenziata...

Ma gli vogliamo dare il tempo di organizzarsi un attimino oppure no, prima di sparargli addosso?

Anche perchè, per far funzionare come si deve un ciclo completo di rifiuti che miri alla raccolta differenziata su TUTTA Napoli, almeno un paio di anni buoni ci vorranno...

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Non aspettatevi troppo dalla fine del Mondo

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Folklore?

Ho guardato giusto 5 minuti la diretta (la diretta) di Pontida.
Il raduno annuale della Lega Nord, insomma.
E mi è salito il "classico" brivido gelido lungo la schiena.

Lo chiamano "folklore": io ci vedo il peggior populismo condito non dalla "peggiore Italia", ma dalla più "stupida".
Perchè continuare, non dico ad applaudire, ma solo ad ascoltare uno che da 26 anni ripete come un disco rotto "secessione" e "Roma ladrona", ed è il primo che ci guadagna dall'Italia unita tenendo il culo incollato alla poltrona ladrona di Roma, non ha prezzo.

Errare è umano, perseverare diabolico.

E non so voi, ma io nella Lega, in potenza, ci vedo tutto quello che un tempo è stato il partito nazional-socialista.

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Zack e Miri amore...a primo sesso (Zack and Miri make a porno) - Kevin Smith

Amici da sempre, Zack e Miri dividono casa, bollette, affitto.
Tutto.
Il problema è che Zack e Miri sono eternamente senza soldi, e i pochi che guadagnano li spendono per lo più per sciocchezze. Tirano a campare, insomma.
Fino a quando non si trovano sommersi di debiti, con gas, luce e acqua staccati.
Il tutto in pieno inverno.

Come fare, allora, per pagare debiti e bollette?
Semplice: ideare, scrivere, dirigere un porno e approfittare dell'appena passata riunione quindicinale tra studenti per vendere proprio a loro il materiale a 20$.
Soldi abbastanza facili, secondo Zack.
Perchè se sei stato amico o compagno di scuola di qualcuno, se di quel "qualcuno" esiste un video hard, sicuramente vorrai vederlo...

Lasciando da parte l'abominevole titolo dato qui in Italia, lasciando da parte il fatto che ci sono voluti 3 anni (3 anni) per vedere il nuovo (ormai vecchio) film di Kevin Smith, c'è da dire che questa pellicola è estremamente godibile e godevole.

Come al solito c'è tutto il cinema di Kevin Smith: dai classici "clerks", ai dialoghi veloci e taglienti, dalle citazioni argute su questo o quel film - dove comunque Guerre Stellari la fa da padrone -, a parolacce e scambi di battuta pieni di insulti e parolacce.

E c'è anche un pizzico di autobiografia "smithiana"; così come Smith, per girare e produrre l'ormai mitico e mitologico "Clerks" utilizzò come set il negozio in cui lavorava (e girando di notte), Zack utilizza come set il bar in cui lavora girando anch'egli di notte.

Da guardare.

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PSN: I'm lovin it! (2 di 2)

Il Playstation Network gode di un servizio più che ottimale: oltre a poter aggiungere amici, conoscenti e sfidanti, permette di acquistare prodotti e scaricare demo di giochi.
Il tutto gratuitamente.

I problemi che ci sono stati negli ultimi tempi (il crash dei sistemi PSN da parte di hacker) è stato superato brillantemente, e non ho ravvisato problemi di caduta di server durante le sessioni on-line.

Il Playstation store è veramente bello: c'è la possibilità di comprare dvd, blu-ray e film assortiti a prezzi più o meno umani, così come si possono prendere direttamente giochi.

Ammetto di essermi mangiato le mani quando ho visto una sequela di giochi retrò scaricabili gratuitamente a patto di essersi iscritti al PSN entro il 29 Aprile.
C'era Streets of Rage 2.
Uno dei miei giochi preferiti di sempre.

L'impressione generale, comunque, è più che positiva.

Anche se...giocare a Fifa o a Pes con i tuoi migliori amici, o farti ramazzolare dalla fidanzata a Soul Calibur...è sempre un'altra cosa.

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PSN: I'm lovin it! (1 di 2)

A un anno dall'acquisizione della Playstation 3 finalmente (è il caso di dirlo) sono riuscito a fare un simpatico account PSN (se volete aggiungermi, fatelo pure: non vi sto nemmeno a dire qual è il mio ID su PSN, potete benissimo immaginarlo tutti).

Avevo già giocato on-line diverse volte col pc, più che altro con gli "immortali" Pro Evolution Soccer.
Con la Playstation, oltre che l'online di Fifa 11 (con cui devo dire di cavarmela abbastanza egregiamente con tutti gli avversari fin'ora incontrati: le statistiche mi sorridono), ho potuto provare l'on-line di Super Street Fighter, Soul Calibur IV e Uncharted 2.

Lo ammetto: se con i giochi di calcio sono brav(in)o, con quelli di "mazzate" credevo di esserlo. Non avevo incontrato lo spagnolo che mi ha letteralmente umiliato a Street Fighter, o il cinese che mi ha annientato a Soul Calibur.

Tutt'altro discorso per Uncharted 2.
Non ho avuto modo di giocare a fondo con l'on-line, ma ho visto che ci sono svariati tipi di modalità di gioco. Essenzialmente, l'on-line, riconverte Uncharted in un FPS dove per lo più si scontrano in una data arena due squadre di giocatori in classici "deathmatch" e "rubabandiere".
Con gli FPS ammetto di essere un pippone di prima categoria, ma devo dire di non essermela cavata poi così malaccio.

Devo vedere se anche Batman, Metal Gear, Overlord, Uncharted 1, God of War, Heavy Rain e Darksiders hanno l'online.
Sono sicuro su Metal Gear. Non sugli altri.

Ad ogni modo, a parte l'aspetto prettamente "videoludico", sto apprezzando il PSN anche per altre qualità.
Ma di queste ne parliamo domani.

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Cari anonimi dei miei stivali...

Cari anonimi dei miei stivali,
questa è la prima (e ultima) volta che otterrete attenzioni da me, dato che sono persona a cui non piace perdere tempo appresso a gente socialmente inutile.
Il Viagra della Mente è un piccolo spazio digitale aperto, dove ognuno può esprimere liberamente il proprio pensiero.
Libertà di pensiero che, quand'è giustamente legittimata, legittima (per l'appunto) il diritto di critica.

Ma.

Molti di voi anonimi dei miei stivali, avvalendovi della garanzia di non dover lasciare una traccia di voi stessi, molto spesso vi lasciate andare a commenti idioti, stupidi e inutili. Che non solo denotano il vostro quoziente intellettivo inferiore a quello di pezzi di materia informe organica anfibia, ma sottolineano la vostra mancanza di rispetto verso le regole della civile convivenza.

Voi confondete il diritto e la libertà di critica con la libertà di anonimato.
A differenza mia, che ormai ci metto sempre la faccia in tutto quello che faccio sul web (fossero anche enormi ed emerite cazzate), voi, cari anonimi dei miei stivali, se in calce ai vostri idioti commenti doveste metterci nome, cognome, indirizzo e numero di telefono (o anche un semplice account facebook dove potervi rintracciare), ci pensereste non una, ma cento volte.

Perchè siete dei pecoroni che non hanno il coraggio di esprimere pubblicamente il proprio pensiero.
Siete anonimi, per l'appunto.
Non avete "un nome",  non avete una "personalità", non avete un pensiero "vostro".
Quindi, semplicemente, non esistete.

Così come d'ora in poi non esisteranno i vostri commenti.

Ovviamente - e questo vale per tutti - sentitevi sempre liberi di esprimere la vostra opinione. Non è mia intenzione nè censurare, nè cancellare commenti.
Non è mai stata la mia "politica", nè mai lo sarà.

Ma sappiate, cari anonimi dei miei stivali, che ogniqualvolta ognuno di voi si permetterà di muovere una critica (seppur legittima)  in forma anonima, non avrete uno straccio di risposta da parte mia.

D'altronde, come si fa a rispondere a chi non esiste?

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La foto della Settimana: Imbecille alle urne

Lo dico da antiberlusconiano convinto: chi ha scattato questa foto è un emerito COGLIONE.
E sarei molto contento se questo COGLIONE venisse riconosciuto, fermato e punito.
Stiamo sempre a dire che "quelli là" fanno cazzate e stronzate, ma quando quelli "dalla nostra parte" fanno altrettanto, siemo i primi a sbattere le mani e urlare: "GRANDE!".
Tanto che si dà ragione a chi pensa che tra "noi" e "loro", quando si agisce in questo modo, non c'è differenza. Nè materiale, nè intellettuale.
Io sono veramente schifato da questa foto.
E dal gesto in sè.
Che oltre a essere cretino, è pure illegale.

A parti invertite, se al posto di Berlusconi ci fosse stato un Di Pietro o un Bersani qualsiasi, sarebbero sicuramente partiti cori di ingiurie e invettive, dicendo che la foto sarebbe stata squallida e oltraggiosa verso l'istituzione che una votazione rappresenta.

Invece, ovunque, leggo apprezzamento.
A mio avviso, chi apprezza, è un emerito coglione al pari di quello che ha scattato questa foto.
Perchè il problema non è esultare (legittimamente) nell'abrograre una legge infame che serviva a una sola persona: anch'io, quando ho barrato il "sì" su quella scheda verde, l'ho fatto con estremo piacere.

Il problema è infangare con una cazzata quello che il Referendum rappresenta: una scelta consapevole, secondo ciò che la propria coscienza detta.

Non so voi, ma io questa foto la vedo come una profanazione bella e buona.

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Fun Books #3 - "I Vermi Conquistatori" di Brian Keene


Avevo già parlucchiato qui de I vermi conquistatori di Brian Keene.
Era comunque ora di farci un bel Fun Books!
Fun Books che sicuramente, la prossima volta, sarà dedicata a una graphic novel.
Buona visione! :D
- e passate parola, voi compari amanti della lettura -

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Il Devil's Fruit Site raggiunge i 4 milioni di visitatori!

Quando ebbi l'idea di resuscitare il vecchio Devil's Fruit Site utilizzando una piattaforma blog (che ho sempre preferito rispetto a un sito "classico" per via della sua maneggevolezza) pensavo di "costruire" un sito/blog che al massimo (al massimo) potesse raggiungere la cifra astronomica di 500 visite al giorno.

Non mi aspettavo una media di 4-5000 visite giornaliere, che l'anno scorso, per mesi, ha raggiunto picchi di 14-15000 visite uniche (al giorno).
Come direbbe l'ingegner Cane: "Numeri che fanno girare la testa".
Oggi, dopo nemmeno 3 anni di vita, il "nuovo" Devil's Fruit Site raggiunge la ragguardevole cifra di 4 milioni di visite uniche.

Post autocelebrativo e sborone?
Sì, un po'.
Perchè per il "lavoro" che facciamo e il tempo che ci "buttiamo", un po' ce lo meritiamo pure.
Non saremo il "miglior" sito in Italia su One Piece.
Ma di certo siamo tra i migliori.
E non è poco.

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Il Viagra della Mente - FAQ

Per una corretta navigazione su Il Viagra della Mente, vi invitiamo a leggere queste simpatiche FAQ. Troverete molte risposte e magari anche qualche spunto di riflessione che potrà indirizzarvi verso una più proficua lettura (e magari collaborazione) con chi gestisce questo umile sito/blog.

- Di quali argomenti si occupa Il Viagra della Mente ?
Si occupa di tutto ciò che passa per la mente del suo ideatore e creatore, Angelo "sommobuta" Cavallaro. Da riflessioni spicciole, a umorismo becero, passando per recensioni e consigli su film, telefilm, comics, manga e cartoon. Di tanto in tanto si parla di videogiochi e di "notizie", mentre da un po' di tempo a questa parte la politica è bandita. Prima il sito se ne occupava, ma forse adesso è meglio focalizzarsi su altro...
Più che altro, Il Viagra della Mente vuole essere uno spazio cybernetico che auspica al confronto e al dibattito.

- Chi gestisce il Viagra della Mente?
Angrelo "sommobuta" Cavallaro.
26 (quasi 27) anni,
Perdutamente innamorato,
Storico per finta,
ex-Politicante farlocco a tempo perso,
Regista di cortometraggi fallito,
Blogger snobbato,
Webmaster sfaticato,
Poltrone - bestia mitologica metà uomo/metà divano (cit.),
Porco Emerito.

Per maggiori informazioni sul gestore, cliccate QUI.

- Voglio collaborare al Viagra della Mente! Posso?
Il Viagra della Mente è aperto a collaborazioni, purchè siano affini con gli interessi del gestore e con i temi proposti dal sito stesso.
Nel caso vogliate collaborare, potete inviare una e-mail per discutere di un eventuale progetto condiviso.

- Com’è organizzato il sito?
Presenta diverse sezioni, che si trovano sulla colonna di destra. Nell’home page appaiono le news e gli aggiornamenti relativi ai post quotidiani.
Le due colonne di destra offrono altri spunti di riflessione, rubriche di cui si occupa il sito/blog più altre amenità del caso.

- Ho un sito o un blog. Posso linkare il vostro sito al mio e inserire il vostro banner?
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- Ho un sito o un blog. Se linko il vostro al mio, ricambierete?
Mi riservo il diritto di inserire nella sezione dei Siti & Blog consigliati quelli che più mi interessano per stile e contenuto ma...per un eventuale scambio di link, mandami una e-mail!

- Mi piacciono i post e gli articoli che scrivi. Posso utilizzarli e diffonderli sul mio sito/blog/forum?
Puoi farlo. A patto che tu avvisi del fatto che hai intenzione di usare gli articoli qui presenti; a patto di linkare la provenienza, e a patto di specificare, sempre e comunque, che gli articoli provengono da Il Viagra della Mente, che deve essere sempre linkato. Poi se mi avvisate pure, male non fa...

- Mi interessano le rubriche Fun Books! e sommobuta's comics corner. Ogni quanto vengono postate?
A causa del poco tempo a disposizione, le rubriche non hanno una tempistica fissa. In linea di massima, comunque, Fun Books dovrebbe essere quindicinale, mentre sommobuta's comics corner settimanale.

- Siete su Facebook?
Il Viagra della Mente no, ma chi lo gestisce è presente su Facebook con la fanpage di sommobuta, sulla quale vengono postati gli aggiornamenti del sito/blog.

sommobuta è presente anche su Twitter.

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La pirateria digitale non intacca il sistema

Sono sempre stato un piccolo pirata digitale.
Scarico film e telefilm, scrocco libri e musica, produco (nel mio piccolo) con la collaborazione di alcuni amici le scan di uno dei manga più seguiti in assoluto, eccetera eccetera.
Sono consapevole di quello che faccio, e penso che la condivisione libera dei file (e della conoscenza in generale) sia una cosa più che giusta e sacrosanta.

Ho sempre creduto (e continuo ad esserne fermamente convinto) che scaricare film e telefilm, scroccare libri e leggere aggratis fumetti da questo o quel portale non produca enormi danni al "sistema".
E ho sempre creduto molto poco alle majors quando snocciolano dati in perdita e dicono: "A causa della pirateria abbiamo perso centinaia di migliaia di dollari/euro".
Tradotto in cifre "stupide", è come se io avessi 20 euro in spiccioli e avessi perso 50 centesimi per strada.

In genere, chi pirata un "file" in modo consapevole, sa perfettamente cosa sta facendo.
Si sta appropriando di qualcosa in modo "illegale" per il proprio divertimento o tornaconto personale.

Però.

Per quanto mi riguarda (e so che molti di voi lettori del Viagra della Mente la pensate come me), ho sempre piratato ciò che al 99% non avrei mai comprato.
I miei soldini vengono impiegati per supportare "l'arte" che più mi piace e più mi aggrada.
Sempre nel mio piccolo, s'intende.
Ma penso sia giusto tirare fuori la "moneta sonante" se il prodotto che abbiamo di fronte è uno di quelli che, secondo il proprio giudizio personale, merita.

E da qui il discorso che facevo sopra, ovvero quello che la pirateria non intacca il "sistema".

Volendo fare di nuovo un discorso molto stupido, e prendendo come esempio il "problema" delle scan dei fumetti (già affrontato QUI), sono convinto che il 90% dei ragazzi che leggono fumetti aggratis, scroccandoli e scaricandoli da questo o quel sito, sono gli stessi che MAI e poi MAI avrebbero comprato quello stesso fumetto che hanno letto in modo gratuito.

Con la conseguenza che, in termine di vendite e di ricavi, la casa editrice del fumetto o dei fumetti in questione non può parlare di calo delle vendite, nè dare la colpa al fenomeno delle scan, perchè comunque certi prodotti una persona non li avrebbe mai e poi mai acquistati.

Come sapete, e come vi ho già scritto, io sono di quelli che se una cosa piace, la compra.
Senza farsi problemi.
Ho piratato entrambe le serie di Romanzo Criminale, ma non appena ho visto il cofanetto della prima stagione a 20 euro, l'ho comprato senza pensarci due volte. E sto già aspettando con ansia l'uscita di un eventuale cofanetto di Game of Thrones.
Giusto per dirne una...

Oppure.

L'altro giorno il mio eMule ha scaricato in versione ePub "I Traditori" di De Cataldo. Ma so che non lo leggerò mai sull'eReader. Perchè è uno di quei libri che prima o poi comprerò. Perchè lo voglio avere nella mia biblioteca. Nonostante il prezzo del romanzo sia un buco nello stomaco.

E allora ecco che la pirateria digitale non intacca il sistema, non gli fa perdere soldi, e diventa anzi un incentivo per far conoscere un certo prodotto.
Prodotto che un appassionato, comprerà ugualmente in quanto appassionato.

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Abroghiamo?

Acqua  pubblica, stop  alla creazione di centrali nucleari, impedire che il premier e i ministri si avvalgano del legittimo impedimento per non presentarsi in tribunale in processi di rilevanza penale.

Domenica e lunedì saremo chiamati a dire la nostra su questi tre temi.
Che siate per il SI' o per il NO, l'importante è che andiate a votare.

Il Referendum è una delle poche armi che abbiamo ancora a disposizione per far sentire la nostra voce. Disertare le urne è un atto che non mi vergogno a definire "incivile" e di disamore verso il proprio paese. Non è una questione di "colore" politico. Nè una questione ideologica.
Il "partito" non c'entra. C'entra il pensiero del singolo, pensiero che incide profondamente sulla sua vita di  privato cittadino che vive all'interno dell'istituzione Stato.

Pronununciarsi, in questo senso, è quasi d'obbligo.
Perchè oltre ad essere un diritto, è un dovere.

Per quanto mi riguarda, voterò SI' a tutti e quattro i quesiti referendari, abrogando in allegria tutte queste normative abiette.
E quella che mi interessa abrogare "di più" è quella sul legittimo impedimento.
Anche perchè sul nucleare, sapete già come la penso.

Ps: si ringrazia Glauco per la preziosissima correzione.

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Le bizzarre avventure di Jojo: Stardust Crusaders - Hirohiko Araki

Il terribile Dio Brando, vampiro immortale e mostro dalla potenza inimmaginabile non è morto.
Toccherà a a Joseph Joestar e a suo nipote Jotaro Kujo chiudere i conti con l'essere che può far piombare il mondo in un era oscura e che tempo addietro era già stato fermato da Jonathan Joestar.

Il miglior pregio della terza, famigerata serie di Jojo è paradossalmente anche il suo peggior difetto: il divertimento.
Le bizzarre avventure di Jojo: Stardust Crusaders si configura come un manga incentrato unicamente sul divertimento, dove non c'è un attimo di respiro tra un'avventura e l'altra, e l'azione la fa da padrona.
E' estremo, adrenalinico, serratissimo nell'incalzante ritmo narrativo, ma paga un'eccessivo appiattimento nella resa psicologica dei personaggi e nell'evoluzione della storia.

Storia che a conti fatti è banale, stiracchiata e piuttosto "ciclica".
Il gruppo composto dai nostri parte sempre dal punto "A", arriva al punto "B" a seguito di un incidente o di un imprevisto, incontra il nemico di turno, lo sconfigge, e va avanti. Fino a ritrovarsi al punto di partenza, il punto "A" di cui sopra.
E questo per i dieci volumi della ristampa made in Star Comics.
Non che sia un male in sè, ma un minimo di variazione non sarebbe stato male.

Più che altro, se l'impostazione narrativa rispecchia quello che è il canone dello shonen classico, Stardust Crusaders ha il merito di variare registro grazie all'introduzione dei combattimenti improntanti più sulla strategia che non sulla mera forza.
In genere, in uno shonen "classico", il protagonisca riesce a sconfiggere "il cattivo" grazie a una serie di power up che gli permettono di diventare improvvisamente più forte dell'antagonista.

In Stardust Crusaders invece (e anche in alcune situazioni delle prime due serie di Jojo), piuttosto che i muscoli conta il cervello. Eccezion fatta per il pessimo finale e il pessimo confronto con Dio Brando dove Jotaro Kujo, grazie a un vero e proprio deus ex machina, si "appropria" di un power up che non sta nè in cielo nè in terra (e che mi ha fatto storcere non poco il naso), gli altri scontri sono caratterizzati da battaglie di tipo strategico, dove vince chi è più furbo e chi ha approntato una strategia di lotta migliore.

Molto simpatica poi l'idea dell'utilizzo degli "stand", i "veicoli" attraverso i quali avvengono i combattimenti,  emanazioni extracorporee del proprio spirito combattivo, qui ispirati alle carte dei tarocchi e alle divinità egizie.

E' una serie, Stardust Crusaders che mi sento di consigliare soprattutto se volete un fumetto dominato dal divertimento più sfrenato. Tra l'altro, avevo già consigliato la saga "completa" QUI

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Rete 1 - Politica "classica" 0

Potete dire quello che volete.
Potete anche dire che se un "regime" è in difficoltà, la prima cosa che fa è oscurare la rete che "il popolo" millanta essere strumento di libertà.
Ma se la pensate così, siete ciechi. E non avete ancora compreso in che mondo vivete.

Basta vedere quello che è successo l'anno scorso a Teheran; o quello che è successo negli ultimi mesi in Egitto o in Libia. La rete è diventato lo stumento (anzi, l'arma) più importante per aggirare/bypassare/scavalcare/fregare quella che è la "scomparsa dei fatti" e la "censura" di questo o quell'avvenimento.

E se proprio avete la memoria corta, basta vedere quello che è successo da noi nelle ultime due settimane.
E' innegabile: la vittoria di Pisapia e di De Magistris, così come l'affermazione del MoVimento 5 Stelle, è figlia della rete e dell'informazione che viene fatta attraverso la rete.
Tutte le cazzate, i colpi bassi, le menzogne dei candidati di centro-destra finivano sul web nel giro di pochi minuti, sbugiardandoli completamente.

Anche la battaglia referendaria si sta giocando su Internet. Fateci caso.
In tv non ne parlano e non passano gli spot informativi sul "cosa" si deve votare?
E allora la rete si sta "caricando" di notizie, video, file audio, foto e quant'altro sui quesiti referendari.

Le notizie circolano, i file audio vengono ascoltati, le immagini condivise, e i video diventano in pochissimo tempo - grazie all'utilizzo dei social network - filmati virali visti da centinaia di migliaia di persone.
E' la vittoria dell'informazione "dal basso", di chi riesce a far ascoltare la propria voce grazie al web e alla condivisione delle informazioni.

Da questo punto di vista, quando quel demagogo di Grillo dice che al governo ci sono solo "morti", ha ragione. Siamo governati da dinosauri che non hanno cognizione del tempo in cui vivono, che si fanno registrare i programmi "in cassetta" (ahò, Silvio, ma te che sei magnate delle tv non lo sai che esistono dvd, bluray, o lo streaming?) o che chiamano Google "Gògol".

D'altronde non è un caso se Obama ha vinto le elezioni presidenziali puntando soprattutto su una campagna elettorale che aveva come punto cardine il web...
Ma ci stiamo lavorando anche noi, eh!

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Leggere "I vermi conquistatori" di Brian Keene. E avere davvero paura...

Sto leggendo (anzi, centellinando) I Vermi conquistatori di Brian Keene, edito da Edizioni XII.
Keene è uno degli autori di punta dell'horror mondiale, ma da noi, a parte il suo libro più conosciuto (i vermi conquistatori, per l'appunto), non è mai stato tradotto nè stampato nulla.

I vermi conquistatori è un romanzo catastrofico.
C'è questo arzillo ottantenne che racconta la sua storia, di come il mondo stia finendo a seguito di una pioggia torrenziale e ininterrotta che cade da più di 40 giorni e che ha fatto emergere dal sottosuolo vermoni giganteschi grandi quanto autobus, assieme a "vermoni" marini stile Kraken che imperversano negli oceani.

Lo stile semplice e diretto del romanzo è talmente semplice e diretto da sembrare "reale".
Soprattutto, Keene è talmente bravo che ti fa sentire addosso tutta la pioggia che si riversa in questo paesino sperduto in mezzo alle montagne di nome Punkin' Center, ti fa sentire ogni singola goccia d'acqua che penetra i vestiti, bagna la pelle e congela le ossa, e ti fa sentire tutto il fango che ti si appiccica sugli scarponi e sui vestiti.

Ieri a Napoli cominciato a diluviare. Nuvole basse, nere e pesanti.
Pioggia fitta e torrenziale. Talmente torrenziale che in poche ore il mio quartiere, Bagnoli, si è completamente allagato.
E mentre guardavo la pioggia che inondava le strade del mio quartiere, e mentre ritornavamo in macchina guadando strade totalmente allagate con visibilità pari allo zero, sono stato scosso da un brivido.

Non sono una persona facilmente impressionabile. Sin da piccolo sono cresciuto a "pane e Nightmare". Gli horror mi hanno sempre fatto sorridere, siano essi di carta, che di celluloide.
Ma ieri, per un breve istante, è successo qualcosa di "strano". E ho avuto davvero paura.
Condizionato da Keene, mi sono ritrovato a pensare: "E se non la smettesse più di piovere? E se all'improvviso pure qua sbucassero vermoni che distruggono case e mangiano persone? E se dal mare spuntasse di punto in bianco il Kraken?"

Pensieri sciocchi e stupidi, certo.
Non mi era mai capitato di catapultare la tensione di un libro nella vita "reale".
Ma credetemi, questo cavolo di libro di Keene è scritto talmente bene, che trovarsi di punto in bianco in una condizione simile certi pensieri te li fa fare davvero...

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De Magistris sindaco di Napoli: aspettativa eccessiva

C'è entusiasmo.
C'è allegria.
Si respira un'aria di gioioso ottimismo che mai, mai, ho visto a Napoli da 14 anni a questa parte.
Forse c'è troppo entusiamo, troppa allegria.
Soprattutto, c'è troppa aspettativa.

L'elezione di De Magistris a sindaco di Napoli viene vista quasi come un elemento salvifico, quasi come se De Magistris fosse un messia sceso in terra partenopea per liberarci da tutti i mali e da tutti i nostri peccati. Il problema di un'aspettativa troppo elevata, però, è che, se non viene "ripagata", si trasforma subito in malcontento.

Io non credo che De Magistis abbia pronta la bacchetta magica e che in quattro e quattrotto possa risollevare, come se niente fosse, Napoli dai suoi atavici problemi.
Tuttavia, se già nei prossimi 5 anni riuscisse solamente ad avviare un ciclo virtuoso dei rifiuti, con tanto di riciclaggio totale e "forzato" (un po' come ha fatto De Luca a Salerno, monitorando la situazione, multando con forti contravvenzioni chi non si adegua e premiando chi la differenziata la fa) sarebbe una grandissima, grandissima vittoria.

E non sarebbe poca cosa. 

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