Al suo posto, c’è il tempo. Il tempo scandisce letteralmente la vita di ogni individuo. Qualsiasi cosa si acquista e si vende attraverso “il tempo”.
Un caffè? 3 minuti.
L’affitto della casa? 2 giorni.
Una Porshe? 50 anni.
E così via.
Il problema è che gli esseri umani di questo mondo sono stati geneticamente modificati per smettere di invecchiare all’età di 25 anni. Al compimento di questa fatidica data, scatta un timer, e alla persona rimane un anno di vita. A meno che non si guadagni altro tempo da vivere…
Questa è solo l’idea di fondo di In Time, un filmetto fantascientifico (ma quanto fantascientifico?) e distopico che sono riuscito a recuperare qualche sera fa in dvd rip originale sottotitolato.
Al termine della visione non potevo dirmi dispiaciuto, sebbene ci fossero state delle cose che mi abbiano fatto storcere un poco il naso.
Senza andare nel dettaglio, e senza spoilerarvi nulla, posso dirvi che per me è proprio l’ambientazione il punto forte del film, al di là della trama (a tratti lacunosa, e con un paio di interrogativi lasciati completamente all’intuizione dello spettatore – vedi voce “Padre del Protagonista”) e dei protagonisti solo poco tratteggiati (su tutti, il capo della Polizia Temporale).
Ci troviamo infatti in questo mondo diviso per “zone temporali”, ognuna delle quali caratterizzata da un diverso tenore di vita. All’interno di quelle più povere, dei ghetti, ci si deve letteralmente “sbattere” per tirare a campare. Il modo di dire “vivere giorno per giorno” è proprio alla base del ghetto. Il tempo residuo del proprio orologio vitale è sempre vicino al termine, e ogni secondo è prezioso. La vita è frenetica, si corre da una zona del ghetto all’altra senza sosta, si lavora e si sgobba come dei muli, e non è possibile programmare il proprio futuro.
Le zone più ricche, invece, sono contrassegnate da relax e benessere. Ci abitano coloro che stanno all’apice del gotha mondiale, personaggi praticamente “immortali”, che hanno orologi vitali con durate che superano il migliaio di anni, e caveau all’interno di banche con scorte di tempo da un milione di anni.
Non è un caso che uno dei leitmotiv sia che, per la sopravvivenza di pochi immortali, molti altri devono morire. A questo naturalmente si oppongono i due protagonisti, che diventano fuorilegge e ricercati.
Personalmente ho gradito molto di più la prima parte di approfondimento su questo mondo, rispetto alla seconda di pura “azione”. Rimangono, per ciò che mi riguarda, alcuni dubbi (ok, i ricchi sono i ricchi: ma come hanno fatto ad accaparrarsi tutta questa ricchezza temporale?), ma comunque è un film che si lascia guardare.
Voi l’avete visto? Che idea vi siete fatti?
Un caffè? 3 minuti.
L’affitto della casa? 2 giorni.
Una Porshe? 50 anni.
E così via.
Il problema è che gli esseri umani di questo mondo sono stati geneticamente modificati per smettere di invecchiare all’età di 25 anni. Al compimento di questa fatidica data, scatta un timer, e alla persona rimane un anno di vita. A meno che non si guadagni altro tempo da vivere…
Questa è solo l’idea di fondo di In Time, un filmetto fantascientifico (ma quanto fantascientifico?) e distopico che sono riuscito a recuperare qualche sera fa in dvd rip originale sottotitolato.
Al termine della visione non potevo dirmi dispiaciuto, sebbene ci fossero state delle cose che mi abbiano fatto storcere un poco il naso.
Senza andare nel dettaglio, e senza spoilerarvi nulla, posso dirvi che per me è proprio l’ambientazione il punto forte del film, al di là della trama (a tratti lacunosa, e con un paio di interrogativi lasciati completamente all’intuizione dello spettatore – vedi voce “Padre del Protagonista”) e dei protagonisti solo poco tratteggiati (su tutti, il capo della Polizia Temporale).
Ci troviamo infatti in questo mondo diviso per “zone temporali”, ognuna delle quali caratterizzata da un diverso tenore di vita. All’interno di quelle più povere, dei ghetti, ci si deve letteralmente “sbattere” per tirare a campare. Il modo di dire “vivere giorno per giorno” è proprio alla base del ghetto. Il tempo residuo del proprio orologio vitale è sempre vicino al termine, e ogni secondo è prezioso. La vita è frenetica, si corre da una zona del ghetto all’altra senza sosta, si lavora e si sgobba come dei muli, e non è possibile programmare il proprio futuro.
Le zone più ricche, invece, sono contrassegnate da relax e benessere. Ci abitano coloro che stanno all’apice del gotha mondiale, personaggi praticamente “immortali”, che hanno orologi vitali con durate che superano il migliaio di anni, e caveau all’interno di banche con scorte di tempo da un milione di anni.
Non è un caso che uno dei leitmotiv sia che, per la sopravvivenza di pochi immortali, molti altri devono morire. A questo naturalmente si oppongono i due protagonisti, che diventano fuorilegge e ricercati.
Personalmente ho gradito molto di più la prima parte di approfondimento su questo mondo, rispetto alla seconda di pura “azione”. Rimangono, per ciò che mi riguarda, alcuni dubbi (ok, i ricchi sono i ricchi: ma come hanno fatto ad accaparrarsi tutta questa ricchezza temporale?), ma comunque è un film che si lascia guardare.
Voi l’avete visto? Che idea vi siete fatti?
Giuseppe Bonasera from fb...
RispondiEliminaIo il film l'ho visto al cinema e devo dire che è stata molto piacevole anche se come dici tu presenta alcune lacune di trama... Secondo me è un film con un grosso potenziale non sfruttato... La storia ed il mondo creato è veramente bello a mio avviso... É un film che di questi tempi ti lascia piacevolmente contento all'uscita del cinema...
Sì, si vede con piacere. Alla fine, fa il suo "sporco" dovere di intrattenimento. E tanto basta. ;)
Eliminacomplimenti Buta, mi trovo pienamente in accordo con la tua analisi, film interessante per cui vale sicuramente la pena spendere un po' di tempo per la visione, anche se alcuni personaggi e temi sono veramente lasciati all'immaginazione (aggiungerei anche il fatidico "benefattore suicida" che credevo sarebbe stato molto più importante nel filo della narrazione...)comunque tutto sommato il film ha implicitamente un'idea così attuale (il tempo è denaro) che le leggerezze di trama passano decisamente in secondo piano, altro piccolo particolare che non mi ha fatto impazzire è, nella seconda parte del film, la trasformazione del protagonista in un Robin Hood futuristico...
RispondiEliminanel complesso più che piacevole...
Grande Buta!!!!
Cristian
LA trasformazione dei due in Robin Hood o Bonny e Clide mi ha lasciato un po' così ma...si lascia guardare. :D
EliminaButa ti consiglio il film, ora nelle sale, Quasi Amici!!!
RispondiEliminaDevo ancora vederlo, ma sapevo che era molto interessante.
RispondiEliminaE si, come ha detto sanji, vediti anche Quasi amici ;)
Hai ragione Buta nell' analisi il film dona un piacevole intrattenimento e anche se con qualche baco è abastanza fluido mi e molto piaciuta la tematica del vile denaro che si insinua letteralmente nella nostra durata di vita e anche gli equivoci sul fatto che ogniuno mostra 25 anni e c'è chi potrebbe avere 60 e rimorchiare per esempio una 30enne.
RispondiEliminapiuttosto se vuoi posso darti il link di un sito ben aggiornato di download e streaming italiano riguardo a film e serie tv io o visto li il film in italiano oco dopo l'uscita con qualita discreta
Io ne ho parlato QUI, e le mie opinioni coincidono sostanzialmente con le tue.
RispondiEliminaE comunque, il regista non è riuscito a superare il suo vecchio Gattaca.
Sì, ho letto la tua recensione e la prima parte sul "tempo" in generale m'è piaciuta un sacco. Più che altro io sono un pigrone cronico, leggo i blog altrui ma commento molto poco... :D
EliminaUn lurkone, insomma. ;)
RispondiEliminaUno stra-lurkone! ;)
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