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30 GdL - Giorno 23: Un libro che credevo bello, ma che invece mi ha deluso

Che fine ha fatto Mr. Y, di Scarlett Thomas. Probabilmente avevo aspettative “altre” rispetto a questo libro osannato da tutti, ma a me non è affatto piaciuto e ne conservo un pessimo ricordo. Soprattutto lessi tantissime recensioni positive che ritraevano questo romanzo come la nuova frontiera della fantascienza, come il “Ritorno al futuro” del nuovo millennio. Ovviamente di queste cose, nel romanzo, nemmeno l’ombra. Anche se a me non è piaciuto, devo dire che ci sono delle cose che comunque mi hanno colpito. Alcuni dialoghi non erano male, soprattutto quelli a sfondo filosofico e fisico, con alcune dissertazioni sulla fisica quantistica. Quindi un romanzo che mi ha deluso nel complesso, ma che sotto certi aspetti mi ha anche colpito.

8 commenti:

  1. un libro in cui ho confidato tanto è stato "il ritratto di Dorian Grey" lo credevo un capolavoro indiscusso e per buona parte ancora lo considero come tale, ma dalla seconda meta in poi del libro si ha come la sensazione che il buon vecchio Wilde non abbia piu voglia di scrivere quel romanzo(vuoi per le accuse fatte a suo carico il rischio di galera e della forca) ci sa un finale a tirar via con un pre finale quasi incalzante, che fa si che tu dica "oddio ma quando finisce sto supplizio?" io ho sperato tanto in questo libro invece con il finale e tutto il resto è stato tra i piu grandi flop che ho mai letto.

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  2. condivido in pieno su La fine di mr Y (l'ho letto in inglese) la storia era quanto meno intrigante ma per il resto lasciava molto a desiderare...almeno l'avevo pagato solo un pound

    roby.vnm

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  3. Ne dico due: "Nero Wolfe fa la spia" di Rex Stout e "Uno studio in nero" di Ellery Queen.
    Questi sono due autori che io considero dei cult per il genere giallo e quindi compro qualsiasi loro titolo "al buio", non m'interesso minimamente della trama.
    Ormai ho letto quasi tutti i loro libri pubblicati in Italia (o meglio, quelli ri-pubblicati) e questi due sono sicuramente i peggiori.
    Il difetto è lo stesso per entrambi: hanno voluto stravolgere una struttura ormai consolidaata e vincente, ed hanno clamorosamente toppato per me.
    Perchè Nero Wolfe che si mette a girare per i boschi del Montenegro non è più Nero Wolfe.
    Non sempre la ripetitività nella struttura è un male, soprattutto in questi classici del giallo, basta che i contenuti siano originali.

    Non sono dei libri orribili, ma confrontati con il resto della produzione dei due autori sono un bel passo indietro.

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  4. Cuore d'Inchiostro di Cornelia Funke

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  5. Alessandro de Concini16 marzo 2012 alle ore 17:37

    Profumo di suskind. Ne avevo sentito parlare tanto bene, l'inizio mi aveva anche abbastanza intrigato, ma poi...che vi devo dire, per me è scritto male. Peccato perchè la storia meritava qualcosa di più. E' un tipico caso di libro con grandi potenzialità mal gestite e mal espresse.

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    1. Un paio di settimane fa abbiamo visto il film io e Deborah. Sapevo che era "bello", ma che il libro lo fosse ancora di più. La prima parte m'è piaciuta, la seconda e il finale mi hanno lasciato mooooooooooooolto perplesso...

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  6. Alessandro de Concini17 marzo 2012 alle ore 01:46

    Il film non l'ho visto, provvederò. Tutti lo esaltano come un capolavoro, e in effetti la storia è originale e il protagonista molto intrigante, però l'idea che purtroppo passa in letteratura e narrativa di recente è che l'originalità e la piacevolezza della storia rendano la resa linguistica vera e propria un accessorio. Io lotto da sempre contro questa tendenza, sostenendo che il COME è scritto qualcosa valga tanto quanto il COSA è scritto. Per profumo il giudizio che do è proprio di ottimo contenuto ma scarsa scrittura.

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