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Bullet Points - J. Michael Straczynski/Tommy Lee Edwards

Cosa sarebbe successo se un proiettile avesse ucciso il dottor Abraham Erskine, creatore del siero del super soldato, il giorno prima di completare la formula che avrebbe trasformato Steve Rogers nel celeberrimo Capitan America?
E se quella stessa pallottola avesse ucciso anche Ben Parker, che quel giorno scortava il dottor Erskine?
Quale piega avrebbe avuto l’universo Marvel a fronte di queste variabili?

Una piccola variante nella storia può produrre sconvolgimenti epocali nella vita di molte persone. È questo il succo di Bullet Points, particolare ucronia Marvel a cura di J. Michael Straczynski e Tommy Lee Edwards. L’avrò scritto e ribadito più volte: casa Marvel non mi sta molto simpatica. O meglio, la serializzazione di casa Marvel non m’è mai stata simpatica. Ho sempre trovato “sconvolgente” il dover seguire 343739438791 testate differenti per seguire un’unica storia. Ed è il motivo per cui non abbia mai acquistato nessuna serie “regolare” (a scroccare, invece, avoja!).

Discorso differente per ciò che riguarda le graphic novel singole e autoconclusive. Quelle targate Marvel – e qui lo scrivo una volta per tutte – sono decisamente fighe. Penso al semprecitatoevenerato Magneto: Testamento. Penso a Vecchio Logan. Penso alla serie Noir. E penso a questo Bullet Points.

C’è da aprire poi un’altra parentesi.
Probabilmente sono di parte, ma le ucronie le ho sempre adorate. Lo sconvolgere una storia partendo da un particolare “noto” che viene ribaltato è un esercizio divertentissimo. Soprattutto perché poi è un piacere vedere come i cambiamenti sconquassino lo status quo che conosciamo. Le ucronie fumettistiche poi hanno un fascino decisamente sottile. Superman Red Son è una pietra miliare, in questo senso. Il già citato Vecchio Logan è una di quelle ucronie che più mi è piaciuta in assoluto. Per non parlare di una delle più belle maxisaghe Marvel mai scritte e disegnate, L’era di Apocalisse, in cui Magneto è il capo degli X – Men perché Xavier è stato ucciso.
- che poi io dico di non sapere una mazza della Marvel e di non aver mai letto un kaiser, ma sotto sotto so di essere un paraculo perché di storie belle (e buone) dei figliocci di Stan Lee ne ho lette comunque a josa (sempre a scrocco, naturalmente) -

Tornando al nostro fumettazzo in questione, la pallottola che uccide l’inventore del siero del supersoldato ha un effetto a cascata su alcuni dei personaggi principali di casa Marvel.
Steve Rogers senza il siero non può diventare Capitan America.
Ma vuole ugualmente dare una mano al suo paese. Ecco quindi che viene reclutato per far parte di un piano sperimentale governativo: il progetto Iron Man. Gli scienziati statunitensi hanno costruito quest’armatura potentissima/fortissima/uberfighissima strapiena di armi, che al confronto i tank di kasa Cermania sono giocattolini. I problemi però sono due, dato che il progetto è in fase sperimentale: Iron Man può essere guidato solo da una persona piccolina e magrolina (il che esclude un soldato “medio”), e occorre che il guidatore viva praticamente in “simbiosi” con l’armatura, in quanto la fonte di energia per muoverla deve provenire dal guidatore stesso attraverso l’installazione totale/tombale di una “piastra elettrica” nel cuore.
Steve Rogers fa spallucce, chiede dove bisogna firmare, e diventa Iron Man, portando gli USA alla vittoria della Seconda Guerra Mondiale.
Applausi.

Avevamo parlato anche di un certo Ben Parker morto perché scorta del dottor Erskine.
Quindi immaginatevi quale impatto possa aver avuto la morte di zio Ben nella crescita di Peter Parker. Zia May da sola non ha potuto far niente, e così il “timido e impacciato” Peter Parker è cresciuto violento, teppista e menefreghista. È un tipo intelligente, la scuola gli fa schifo, e preferisce passare le sue giornate in compagnia dei bulli della sua città. Capita poi che Peter e i suoi si ritrovino senza benzina in mezzo al deserto. Peter va in cerca di carburante, quando all’improvviso qualcosa esplode davanti a lui, e un lampo di luce verde lo inonda.
Indovinate un po’ che succede ora quando Peter Parker è arrabbiato…

Ma non è finita qua. Steve Rogers ha continuato ad essere Iron Man per molti anni, e ciò ha richiesto una cura, un tipo di attenzione e un seguito particolare. Solo un genio poteva essere in grado di stare dietro al capolavoro tecnologico statunitense, e solo uno come Reed Richards poteva aiutare in questo frangente. Così, quando il dottor Richards si sente finalmente libero di potersi dedicare ai suoi progetti e partire alla volta dello spazio insieme ai fratelli Storm e Ben Grimm, qualcosa va storto, la navicella spaziale viene manomessa, e il velivolo precipita. Si salva solo Richards, a cui viene proposto di continuare a servire il suo paese “nell’ombra”. Diventerà il capo dello SHIELD.

Altri applausi.
Questo fino al finale, davvero epico. Forse un poco “telefonato”, ma ugualmente potente.
Ringrazio Francesco per aver segnalato questa graphic novel sul suo blog, per avermi incuriosito, e per avermi fatto tirar fuori 10 euro, cosa che l’ha fatto entrare di prepotenza nella mia personale black-list di blogger i cui consigli mi spillano quattrini.
Che poi voi decidiate di acquistare a vostra volta Bullets Point perché ingolositi da questo infinito post, è un altro discorso.

Ps: dimenticavo. C’è Bruce Banner che è tormentato dall’incidente coi raggi gamma che ha trasformato Parker in un simpatico mostriciattolo verde. Per trovare una cura per far tornare Peter “alla normalità” conduce esperimenti, anche su animali radioattivi. Anche sui ragni radioattivi…

11 commenti:

  1. L'avevo sfogliato in fumetteria, ma non mi era parso così interessante come lo staio esponendo tu: devo proprio dargli una seconda chance.
    Forse perché i disegni non mi erano paiciuti per niente.
    Sai mica dove posso trovare una copia di Testamento? Sembra introvabile dappertutto, salvo sul solito eBay dove non te lo mollano per meno di quaranta euri.

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    1. Io l'ho ordinato in una fumetteria. Ben tre settimane di attesa e ancora nulla. Il prezzo però è intorno ai 15 euri mi pare, quindi fattibile!

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    2. @Luca: è vero, i disegni non sono eccelsi, però l'ucronia è molto intrigante.
      Per quanto riguarda Testamento, io l'ho preso a suo tempo tranquillamente in fumetteria. Non so dirti se c'è ancora oppure no, ma posso vedere. E mandartelo, nel caso.

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  2. Si sembra interessante ma... Mi sa che hai spoilerato un pochino troppo?! :) Resta il fatto che m'ha incuriosito! Via in lista!!! (perchè tuu sei quel maledetto blogger che mi fa spendere danari!!!) ;)

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    1. Mi sono permesso di "spoilerare" perchè, per quanto sia importante cosa avviene è ancora più importante vedere quali sono poi le dinamiche che si innescano tra i vari personaggi. E le dinamiche le lascio scoprire a voi. :D

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  3. Molto interessante. Ne avevo già sentito parlare... da recuperare assolutamente.

    P.S. Buta, visto che sei un DC-Man, se già non lo sai ti segnalo che esiste una controparte JLA di questa storia: si intitola The Nail (ossia il chiodo che, forando il furgone dei Kent, impedisce loro di trovare il piccolo Kal-El...). Credo che potrebbe interessarti. ;)

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    1. La conosco "per sentito dire", ma non l'ho mai trovata, anche perchè mi pare sia vecchiotta dal punto di vista editoriale.

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  4. Ecco uno di quei fumettozzi da recuperare immediatamente *^* Le ucronie anno il loro fascino, realizzano in parte ciò che un lettore si chiede mentre leggi un'opera.
    E se... ed ecco qui cosa sarebbe successo se...
    Sommo, sei il primo della mia black list, sii fiero di ciò U^U

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    1. Ne vado orgoglione allora.
      Me ne hanno consigliata un'altra di ucronia made in Marvel. Se la trovo, appena la leggo ne riparliamo. ^_^

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