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Continuiamo a parlare di Arte e Cultura...

Continuiamo a parlare di Arte, Cultura e patrimonio artistico italiano.

L'anno scorso, "Presa diretta" mandò in onda una delle sue puntate meglio riuscite intitolata Oro Buttato. Guardatela, se vi riesce (potete vederla cliccando QUI).

C'è da piangere.
Veramente.

La situazione del patrimonio artistico italiano è impietosa.
Il reporter, in giro nei luoghi artistici italiani (soprattutto quelli campani), rimane sbigottito, non tanto dalla bellezza dei luoghi d'arte, quanto dall'incuria, dalla trascuratezza e dallo stato di abbandono in cui versano certi patrimoni culturali.

La Reggia di Caserta è costretta a versare il 95% dei suoi introiti allo Stato. E con il 5% rimanente, riesce solamente a pagare la bolletta della luce.
Risultato: i giardini del Palazzo non ricevono cure e manutenzione, e la maggior parte delle stanze del Palazzo non possono essere visitate per mancanza di custodi e personale specializzato.

Pompei è un disastro. Secondo l'ex soprintendente Guzzo, per tenere l'antica città romana in una condizione "accettabile", servirebbero almeno 250 milioni di euro. Mentre la soprintendenza - che non riceve soldi dallo Stato e si autofinanzia - con i suoi 20 milioni di euro all'anno, deve arrangiarsi come può.
Risultato: le case di Pompei crollano, non è possibile accedere alla quasi totalità degli interni delle abitazioni, le teche contenenti i calchi dei fuggiaschi morti a causa dell'eruzione del Vesuvio sono vecchie e polverose, e i bellissimi dipinti, senza manutenzione e restauro, sono rovinati.

La Piscina Mirabilis, la più grande cisterna romana conosciuta al mondo (un complesso architettonico sotterraneo enorme e stupefacente, scavato interamente nel tufo) è chiusa. I turisti che vogliono visitarla, devono bussare a casa di una simpatica vecchietta che ha le chiavi del cancello. Se è di buon umore, le dà; altrimenti, manda a quel paese la gente - che bussa ad ogni ora del giorno per visitare la meraviglia sotterranea.

Il Museo situato all'interno del castello aragonese a Baia è stato dichiarato il miglior museo d'Italia. Al suo interno sono conservati reperti archeologici unici e importantissimi provenienti dall'area partenopea e da quella dei Campi Flegrei. Il museo, però, è chiuso. Apre solo una decina di volte l'anno, causa mancanza di fondi e di personale.

Ora, io sono fortunato.

Tutte queste meraviglie sono a un tiro di schioppo da casa mia, e ho potuto vederle con i miei occhi. La Piscina Mirabils è qualcosa che ti toglie il fiato. Avete presente il film de "Il signore degli Anelli", quando la Compagnia scende nelle miniere di Moria? Ecco, pensate a quello e avrete una pallida idea di come possa essere la Piscina Mirabilis.

Che ovviamente è chiusa, a meno che non capitiate nella giornata in cui la vecchietta è di buon umore.

L'incazzatura, poi, aumenta quando si fanno paragoni con l'estero.

Dopo aver elencato e mostrato tutte le nostre italiche meraviglie, Oro Buttato fa un salto in Francia, a Montpellier.

La cittadina è visitata annualmente da 2 milioni di persone e fa del turismo una delle sue principali attività lavorative ed economiche.

La cosa bella è che a Montpellier non c'è (fatemelo dire) UN CAZZO.
E' presente solo un Museo minuscolo, e un Parco Archeologico con 4 (e sottolineo 4) pietre in croce.
A differenza nostra, però, la cittadina francese ha fatto in modo di valorizzare il poco che ha, creando alberghi, infrastrutture per facilitare le visite, punti di informazione ad ogni angolo della città, call center in tutte le lingue e servizi on-line facilissimi per prenotare la vacanza.

Questo perchè, da quelle parti, l'Arte e la Cultura contano.

Riporto di seguito l'elenco dei finanziamenti pubblici ad alcuni istituti di cultura europei nel 2010.

British Council (Gran Bretana): 220 milioni di euro;
Goethe Institut (Germania): 218 milioni di euro;
Instituto Cervantes (Spagna): 90 milioni di euro;
Instituto Camoes (Portogallo): 13 milioni di euro;
Alliance Française (Francia): 10,6 milioni di euro;
Società Dante Alighieri (Italia): 1,2 milioni euro. Che diventeranno 600 mila euro l'anno prossimo...

E questo invece è l'elenco delle dichiarazioni dei ministri della Cultura Europei in merito ai tagli alla cultura.

E' proprio in tempi di crisi che si deve lottare per non fare tagli alla cultura perché è il valore e il fondamento che dobbiamo mantenere
Bernd Neumann, Germania

La cultura è una risorsa, un aiuto all'orientamento. E io lavoro perché lo sia sempre di più.
Frédéric Mitterrand, Francia

Lo stimolo alle industrie culturali è cruciale per l’uscita dalla crisi se si tiene conto che la cultura fornisce il 4 per cento del pil spagnolo e dà lavoro a più di 800 mila persone
Angeles Gonzales-Sinde, Spagna

Non vado a chiedere l’elemosina a Tremonti”.
Sandro Bondi, ministro italiano della Cultura

Fatevi un bel panino con la Divina Commedia”.
Giulio Tremonti, ministro dell’economia

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La foto della settimana: Vulimm 'a munnezz'!

"Entro 3 giorni l'emergenza rifiuti passerà!" dal Vangelo secondo Guido Bertolaso.

A Gabriele però, che ha scattato queste due foto dalla finestra di casa sua in pieno centro a Napoli, sembra che la spazzatura, dopo i tre giorni, sia risorta dalle ceneri, più forte di prima...
E in maniera più silente visto che il problema è taciuto...E i napoletani navigano nella munnezza ormai ogni giorno...

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La Cultura...

...arricchisce sempre, è contro la volgarità e permette di distinguere tra bene e male; è lo strumento per giudicare chi ci governa ed è libertà, di espressione e parola.
Con la cultura si sconfigge il disagio sociale delle persone perché è riscatto dalla povertà; è un bene comune e primario, come l'acqua.
Ed è come la vita.
E la vita è bella.

Claudio Abbado

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Il crollo

Il crollo della cosiddetta "Scuola dei Gladiatori" a Pompei rispecchia alla perfezione ciò che sta succedendo nel nostro Paese.

Un Paese in rovina e alla deriva, piena di crepe e fenditure, dove il sistema cerca di puntellare e tirare alla giornata, senza ristrutturare e rimodernare nulla, ma lasciando tutto nell'indifferenza e nell'incuria generale.

Perchè gli interessi - i veri interessi - sono sempre "altri"...

L'Italia è (forse) l'unica nazione del mondo che, se volesse, potrebbe campare unicamente di cultura, arte e turismo. Ma la cultura viene snobbata, l'arte dimenticata e per quanto riguarda il turismo...meglio tacere.

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Vaffanculo alla maggioranza!

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Segnalazione: Bagliori da Fomalhaut - Alex Girola

Che fine ha fatto Simone Tasca, fotografo milanese specializzato in shooting gotici e decandenti? Forse il suo destino è legato alla ricerca di un misterioso monastero abbandonato, situato nel comasco: San Settentrio in Boccadipesce. Peccato che nessuno - o quasi - sia in grado di localizzare questo luogo, come se il tempo e la superstizione popolare se lo fossero portati via per sempre. Ma Lia e Max non sono disposti ad arrendersi facilmente. Così le indagini sull'amico scomparso hanno inizio, tra antiche leggende e ben più concreti pericoli posti sulla loro strada.

Quando sono in una fase dubitativa sul prossimo libro da leggere, ecco che, nemmeno a farlo apposta, Alessandro Girola tira fuori un altro dei suoi eBook e mi toglie dai guai.

Bagliori da Fomalhaut è un racconto di media lunghezza, il cui obiettivo principale si rivela subito per quello che è: il divertimento. E' un racconto che punta all'intrattenimento puro e semplice e che si fa leggere con piacere, dove però traspare non solo l'interesse dell'autore verso certi argomenti - chi segue Il blog sull'orlo del mondo, sa bene che Alex si trova a suo agio con ghost-town, misteri, occultismo, horror et similia, e in questo racconto si ritrovano molti degli argomenti trattati sul blog - ma anche  un accurato lavoro di documentazione (non ho idea se San Settentrio esista davvero, ma non è affatto inverosimile come monastero).
Poi, se sono presenti dei simpatici monaci, io non so dire di no.
Reminiscenze da "Il nome della Rosa"?

Potete scaricare il racconto QUI.
Buona lettura!

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Monster - Naoki Urasawa

Düsseldorf, 1986.
Il giovane e brillante neurochirurgo giapponese Kenzo Tenma salva un bambino di nome Johan da morte certa, contravvenendo così agli ordini dati dal primario di chirurgia che davano la precedenza di operare il sindaco della città in fin di vita e precludendosi così la possibilità di fare carriera all'interno del mondo accademico.

Pochi giorni dopo l'operazione, all'interno dell'ospedale dove Tenma lavora ormai come medico di base, il primario di chirurgia e i due medici con cui Tenma era entrato in conflitto a causa della mancata operazione al sindaco, vengono uccisi.

Tenma, ormai senza "ostacoli", riesce così a far carriera e a diventare uno dei più importanti neurochirurghi a livello internazionale; tuttavia passati nove anni, il neurochirurgo sarà indagato come maggiore sospettato per gli omicidi sopra citati, e sulle sue tracce si metterà l'ispettore di polizia Lunge (un personaggio geniale che per certi versi ricorda l'ispettore Javert de "I miserabili" di Victor Hugo).

Il bello è che l'assassino si rivela essere Johan, il bimbo che Tenma aveva salvato e che ora è cresciuto: per un caso "fortuito", Tenma assiste a uno degli omicidi perpetrati da Johan, e dilaniato dagli scrupoli di coscienza, decide di lasciarsi alle spalle il lavoro e gli amici per catturarlo e ucciderlo, in modo da rimediare all'errore fatto nove anni prima e scagionarsi da tutte le accuse nei suoi confronti...

I manga di Naoki Urasawa non sono semplice intrattenimento.
Il maestro nipponico, in ognuna delle sue opere, è capace di dare una tale profondità e trimensionalità ai suo personaggi, e una tale complessità alle trame che i suoi lavori, se fossero dei romanzi veri e propri o delle pellicole cinematografiche, sarebbero acclamati dei capolavori assoluti (non che i suoi manga non lo siano, beninteso. Anzi...).

Monster non fa eccezione.
E' un manga adulto, non adatto a chi cerca solamente un paio d'ore di svago o divertimento (il volume in formato Deluxe proposto dalla Planet Manga - e in uscita in questi giorni - consta di ben 400 pagine fitte di dialoghi serrati e intelligentissimi).

E' un'opera a metà strada tra il thriller e il poliziesco, dove Urasawa sta ben attento non solo a tratteggiare psicologicamente ognuno dei personaggi principali e secondari, ma anche a intrecciare alla perfezione tutti i personaggi con le trame e le sottotrame, creando così una storia e un intreccio intricato e affascinante.

Un capolavoro, complesso e intelligente.
Se volete leggere qualcosa di veramente, ma veramente eccellente (e adulto) di produzione nipponica che non "scada" nel solito shonen di combattimento, Monster fa proprio al caso vostro.

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Matrimonio in crisi

Un piccolo video che riassume, in breve e in modo simpatico, la Storia del nostro Paese...

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Marvel Noir - Spiderman: Occhi senza un volto

Peter Parker/Spiderman ha sempre avuto per me l'interesse di un calcio nel sedere.
Mi piace il design del suo costume (che è veramente, ma veramente figo), ma per il resto il personaggio lo trovo odioso e borioso, soprattutto per via di quelle battutine inutili che spara ogni 3/4 giusto per accattivarsi le simpatie del lettore.

Senza contare che la sua creazione "in quanto personaggio" l'ho trovata una furbata pazzesca da parte di Stan Lee e soci. Me li immagino seduti attorno a un tavolo a confabulare: "Ci serve un nuovo supereroe! Come facciamo? Prendiamo i due più famosi. Superman e Batman...Da Superman prendiamo i colori del costume, da Batman il modus agendi da vigilante. Però non dobbiamo farlo uguale uguale a Batman. A questo nuovo supereroe dobbiamo dargli un trauma, ma meno traumatico di quello di Batman. E dato che Batman è antipatico, scontroso ed estremamente misantropo, questo lo dobbiamo fare simpatico, e con una vita sociale altamente incasinata."

Anche i nemici di Spiderman - fatta eccezione per Venom, Carnage e Doc Octopus - mi sono sempre stati altamente sugli zebedei.
Ma d'altronde, com'è che si dice?

De gustibus non disputandum est.

Detto ciò, dopo essermi attirato tutte le peggiori antipatie da parte dei fan del celeberrimo Arrampicamuri (se Paolone mi sta leggendo, probabilmente o mi avrà buttato addosso le peggio maledizioni o sarà impegnato in una macumba improvvisata nei miei confronti), ammetto che questo Spiderman: Occhi senza un volto, mi ha riconciliato con Peter Parker e il suo alter ego.

La graphic novel è molto buona, autoconclusiva, si fa leggere e tiene costantemente alta la tensione narrativa.

E soprattutto, Spiderman è un figo e non fa battutine squallide.

La storia è ambientata nell'America degli anni '30.
La Depressione si fa sentire, le strade sono piene di disoccupati e disperati, e in città, dopo la caduta di Norman Osborn alias "Il Goblin" sì è creato un vuoto di potere ai vertici della Malavita.
Vertice che, a quanto pare, adesso è stato occupato da un fantomatico "Signore del Crimine", capace di intimorire tanto la polizia quanto l'intera malavita con le sue attività criminali.
Questa è la cornice della vicenda che Spiderman sarà chiamato a risolvere. Perchè il vero problema, non è tanto il Signore del Crimine, quanto la sparizione di un numero altissimo di persone di colore dai vari quartieri della città.

Chi c'è dietro queste sparizioni?
Come e perchè avvengono?

A voi lettori il compito di scoprirlo, leggendo questo buonissimo albo sceneggiato da Hine&Sapolwsky, e disegnato dall'eccellentissimo Carmine Di Giandomenico.

- segna, Valentino! Segna! -

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Il Louvre...

...è un mostro che ti fagocita.
Così come per tutti i musei più importanti del mondo, quando si visitano questi imponenti patrimoni dell'umanità e si ha ha disposizione poco tempo per farlo, bisogna per forza di cose operare una scelta: o ti giri tutto il museo senza guardare praticamente nulla, oppure scegli cosa guardare tralasciando - a malincuore - sezioni che pure sarebbe opportuno guardare.

Come al British Museum, anche al Louvre abbiamo optato per la seconda scelta: guardiamoci qualcosa di scelto, ma guardiamocela per bene.

Io e Deborah saremo stati una buona mezz'ora seduti davanti "La zattera della Medusa" di Géricault e un'altrettanta buona mezz'ora ad ammirare il gruppo di "Amore e Psiche" di Canova.

Perchè con certi capolavori non puoi fare altro che rimanere estasiato e ammirato.

La Gioconda m'ha sempre fatto schifo - e della sala laterale dell'infinita galleria dedicata alla pittura italiana dove il quadro di Leonardo è esposto, ho apprezzato decisamente di più il gigantesco quadro delle "Nozze di Cana" del Veronese (7 metri per dieci) -, ma finalmente sono riuscito a vedere per bene la prima versione della "Vergine delle Rocce" (la seconda, conservata alla National Gallery di Londra, era in restauro quando sono andato io).

E' stata una bellissima visita, soprattutto perchè fa sempre "strano" vedere dal vivo opere d'arte che - per fortuna o purtroppo - si è incontrati durante il proprio percorso di studio.

La cosa che più ha sorpreso me e Deborah è stato vedere il comportamento della maggior parte dei visitatori.

Gente che sembrava essere andata a vedere il museo "giusto per", quasi solo per dire "Io ci sono andato". La maggior parte di loro camminava a zonzo per il museo in pieno stile zombie, si metteva davanti un'opera d'arte a caso, scattava una foto e se ne andava.
Senza perdere nemmeno un secondo a guardare il capolavoro di cui aveva immortalato l'immagine nella sua fotocamera.

Tra tutti, spettacolare la piccola folla creatasi subito davanti la Nike di Samotracia.
Capannelli di cinesi, giapponesi, inglesi, americani, africani, si fermano ammirati davanti la prima "attrazione" che il Louvre offre in pasto agli occhi (e agli obiettivi delle fotocamere digitali) dei suoi ospiti. Questi, estasiati per il dono ricevuto, in barba a tutti i divieti che si raccomandano di non utilizzare il flash, sparaflashano fino alla nausea la povera dea alata.

Salvo poi guardarsi spaesati intorno, cercare un volto amico e domandare: "Ma questo coso cos'è?"

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