Che fine ha fatto Simone Tasca, fotografo milanese specializzato in shooting gotici e decandenti? Forse il suo destino è legato alla ricerca di un misterioso monastero abbandonato, situato nel comasco: San Settentrio in Boccadipesce. Peccato che nessuno - o quasi - sia in grado di localizzare questo luogo, come se il tempo e la superstizione popolare se lo fossero portati via per sempre. Ma Lia e Max non sono disposti ad arrendersi facilmente. Così le indagini sull'amico scomparso hanno inizio, tra antiche leggende e ben più concreti pericoli posti sulla loro strada.
Quando sono in una fase dubitativa sul prossimo libro da leggere, ecco che, nemmeno a farlo apposta, Alessandro Girola tira fuori un altro dei suoi eBook e mi toglie dai guai.
Bagliori da Fomalhaut è un racconto di media lunghezza, il cui obiettivo principale si rivela subito per quello che è: il divertimento. E' un racconto che punta all'intrattenimento puro e semplice e che si fa leggere con piacere, dove però traspare non solo l'interesse dell'autore verso certi argomenti - chi segue Il blog sull'orlo del mondo, sa bene che Alex si trova a suo agio con ghost-town, misteri, occultismo, horror et similia, e in questo racconto si ritrovano molti degli argomenti trattati sul blog - ma anche un accurato lavoro di documentazione (non ho idea se San Settentrio esista davvero, ma non è affatto inverosimile come monastero).
Poi, se sono presenti dei simpatici monaci, io non so dire di no.
Reminiscenze da "Il nome della Rosa"?
Potete scaricare il racconto QUI.
Buona lettura!
Quando sono in una fase dubitativa sul prossimo libro da leggere, ecco che, nemmeno a farlo apposta, Alessandro Girola tira fuori un altro dei suoi eBook e mi toglie dai guai.
Bagliori da Fomalhaut è un racconto di media lunghezza, il cui obiettivo principale si rivela subito per quello che è: il divertimento. E' un racconto che punta all'intrattenimento puro e semplice e che si fa leggere con piacere, dove però traspare non solo l'interesse dell'autore verso certi argomenti - chi segue Il blog sull'orlo del mondo, sa bene che Alex si trova a suo agio con ghost-town, misteri, occultismo, horror et similia, e in questo racconto si ritrovano molti degli argomenti trattati sul blog - ma anche un accurato lavoro di documentazione (non ho idea se San Settentrio esista davvero, ma non è affatto inverosimile come monastero).
Poi, se sono presenti dei simpatici monaci, io non so dire di no.
Reminiscenze da "Il nome della Rosa"?
Potete scaricare il racconto QUI.
Buona lettura!
Grazie mille della recensione! Lieto che ti sia piaciuto ^^
RispondiEliminaI monaci rimandano MOLTO al libro di Eco, non ha a caso uno di loro si chiama anche nel medesimo modo di un frate de "Il nome della Rosa"...
San Settentrio esiste? Mah... ;)
Ho apprezzato molto. Ma ormai non è una novità... :D
RispondiEliminaImmaginavo che Remigio fosse un piccolo rimando a Remigio da Varagine (e ad Alinardo, nel modo di comportarsi) del libro di Eco. Così come il monaco pelato, (dovrebbe essere?) un rimando a Berengario.
Aspettiamo 1937 ora!
si vede che come hai scritto Tu nel libro sei come il sottoscritto un'amante di Lovecraft, anche Lui in molti racconti parla di Divinità simili a pesci.
RispondiEliminareally an eye opener for me.
RispondiElimina- Robson