Porco Rosso è il miglior cacciatore di taglie dell'Adriatico. Tutti lo conoscono per le sue mirabolanti imprese, ed è inviso tanto ai pirati a cui dà la caccia, quanto alle autorità fasciste italiane, da cui è braccato.
Tuttavia, nel momento in cui i pirati chiameranno in loro aiuto l'americano Donald Curtis, assegnandogli il compito di abbattere l'odiato suino volante, le cose per Porco Rosso cambieranno drasticamente...
Si è fatto attendere per quasi vent'anni, ma alla fine, Maiale e Monoplano rosso sono atterrati anche nei cinema italiani.
Il capolavoro di Miyazaki (poichè di capolavoro si tratta, e non lo si può chiamare in nessun altra maniera) è un inno alla gioia di vivere e alla libertà più sfrenata.
Assieme al suo aereoplano, Porco Rosso è l'incarnazione vivente dello spirito libero.
La sua concezione della vita appare subito chiara: "Un maiale che non vola è solo un maiale", così come appare subito chiaro il suo stile di vita; il Maiale antropomorfo terrore dei pirati non ha una casa (se non un rifugio in un isolotto dell'Adriatico), non vuole avere una Patria (se non l'immensità del cielo), nè amici (se non il suo aereo), nè una storia d'amore con la donna che ama, nè "caporali" o regole a cui obbedire (eccetto quelle imposte dal codice d'onore).
"Piuttosto che diventare fascista, preferisco rimanere un maiale", risponderà Porco Rosso all'ex commilitone Ferrarin, che gli aveva chiesto di tornare in aviazione.
Una frase semplice, lapidaria, efficacissima, che racchiude in sè tutta la filosofia del personaggio, tutto lo spirito della pellicola e tutto l'amore per la libertà del regista nipponico.
Da vedere. Assolutamente da vedere.
Tuttavia, nel momento in cui i pirati chiameranno in loro aiuto l'americano Donald Curtis, assegnandogli il compito di abbattere l'odiato suino volante, le cose per Porco Rosso cambieranno drasticamente...
Si è fatto attendere per quasi vent'anni, ma alla fine, Maiale e Monoplano rosso sono atterrati anche nei cinema italiani.
Il capolavoro di Miyazaki (poichè di capolavoro si tratta, e non lo si può chiamare in nessun altra maniera) è un inno alla gioia di vivere e alla libertà più sfrenata.
Assieme al suo aereoplano, Porco Rosso è l'incarnazione vivente dello spirito libero.
La sua concezione della vita appare subito chiara: "Un maiale che non vola è solo un maiale", così come appare subito chiaro il suo stile di vita; il Maiale antropomorfo terrore dei pirati non ha una casa (se non un rifugio in un isolotto dell'Adriatico), non vuole avere una Patria (se non l'immensità del cielo), nè amici (se non il suo aereo), nè una storia d'amore con la donna che ama, nè "caporali" o regole a cui obbedire (eccetto quelle imposte dal codice d'onore).
"Piuttosto che diventare fascista, preferisco rimanere un maiale", risponderà Porco Rosso all'ex commilitone Ferrarin, che gli aveva chiesto di tornare in aviazione.
Una frase semplice, lapidaria, efficacissima, che racchiude in sè tutta la filosofia del personaggio, tutto lo spirito della pellicola e tutto l'amore per la libertà del regista nipponico.
Da vedere. Assolutamente da vedere.
lo guarderò senza dubbio!!
RispondiEliminaSAJA
Non potrei essere più d'accordo: CAPOLAVORO!!!
RispondiEliminaNon ho parole per descrivere gli Hype di stima nei tuoi confronti dopo questo link. Il mio Miyazaki preferito! Grazie Buta!
RispondiEliminaIo per ora cerco di vivere come lui xD, ma anche da prima.
RispondiEliminaDa (ri)vedere assolutamente AL CINEMA!
Andrò a vederlo domani, nell'unico cinema in cui viene proiettato a Genova all'unico spettacolo quotidiano (ore 15.30, dovrò pure saltare lezione all'Università).
RispondiEliminaMa si può??
Proprio bello! Leggermente sotto "Laputa" e assieme a Mononoke nella mia top miyazachiana! XD
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