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Il valore dell'arte (e la qualifica di capolavoro)

Molto spesso, di fronte a un certo “capolavoro”, io e Deborah ci siamo domandati: “Ma chi ha detto che si tratta di capolavoro?

Il lavoro dei critici sappiamo qual è: quello di giudicare.
Il bello è che molto spesso giudicano “manco la chiavica”, e si accorgono solo dopo millemila anni che l’opera che avevano sotto al naso, o che pensavano fosse solo una mera schifezza, in realtà aveva una certa valenza artistica.

È il caso, ad esempio, della copia della Gioconda ritrovata al Museo del Prado. Questo dipinto è stato snobbato per molti anni, in quanto ritenuto – dai critici – una delle tante “copie a cazzo”. Solo nell’ultimo periodo i ricercatori hanno cominciato ad indagare più a fondo, e dopo un anno di studi sono arrivati alla conclusione che “trattasi di capolavoro”, in quanto opera di uno dei più importanti allievi di Leonardo. Insomma, mentre Leonardo dipingeva la “sua” Monna Lisa, l’allievo lo seguiva a ruota. Una copia in tempo reale, dunque.

Peccato che, fino all’anno scorso, questo “capolavoro” era relegato al ruolo di spazzatura dai critici e dagli esperti del settore.

Non so voi, ma per quanto “l’arte” si presti a determinati canoni che ne indicano il suo valore intrinseco, io ho sempre pensato che fosse una cosa piuttosto soggettiva. Soprattutto per ciò che concerne tele, quadri, statue, monumenti e strutture architettoniche.

Per farvi un esempio “terra terra”, sono uno di quelli che ritiene la Gioconda il quadro più orrendo di Leonardo. Ed è un fatto soggettivo. Oggettivamente sarà anche il capolavoro dei capolavori – e non lo metto in dubbio -, ma per me, soggettivamente parlando, la Gioconda ha una faccia di culo assurda. Non mi piace la tela, non mi piace l’ambientazione e non mi piace il soggetto. Anzi, paradossalmente, trovo la fantomatica copia di cui sopra molto migliore dell’originale (probabilmente anche a causa del fatto che è conservata meglio). Le altre opere pittoriche di Leonardo, invece, le adoro. Per non parlare dei “soliti” Michelangelo e Raffaello. Tutto ciò che viene dopo, non mi dispiace, ma non mi esalta. Dagli impressionisti ad oggi, invece, mi fa tutto schifo (benché le ideologie e le filosofie che ci sono dietro le varie correnti artistiche Otto/Novecentesche siano piuttosto interessanti).

L’arte la si può intendere in tutti i modi che si vuole.
Ed è forse questo il bello.
Non è perché il critico “X” ha detto che un’opera d’arte sia da ritenere “arte”, questa diventi automaticamente arte. Anzi, per quelli che sono i miei personalissimi canoni estetici e artistici, potrei tranquillamente asserire che il panino con la mortadella che il salumiere mi confeziona, sia un’opera d’arte meritevole della qualifica di capolavoro.
Al pari della Gioconda di Leonardo.
Questo perchè, così come il maestro fiorentino, il salumiere, nel prepararmi il panino, ha utilizzato alcune tecniche di taglio e confezione ben precise, che vanno al di là del semplice gesto di passare "la mortazza" sotto l'affettatrice, e di spiattellarla dentro al pane...

O no?

32 commenti:

  1. Scrissi un post tempo fa riguardo ai "critici", ribadisco il mio pensero: una categoria di artisti che non hanno sfondato ( che sia nella musica, nella scrittura, nella pittura) e tentano, e a quanto pare riescono, a influenzare la vita artistica di un oggetto dando opinioni personali.

    Che poi il problema e' proprio questo, l'arte e' soggettiva quindi che significato ha una persona che mi dica che secondo lei, e sottolineo secondo lei, una cosa e' o non e' arte?
    Casi come quello che ci hai mostrato in questo post dimostrano l'inutilità di certe figure.

    Ps: a me la Gioconda piace u.u

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    1. Per me ha una faccia da culo allucinante. Preferisco la copia, francamente... :P

      Sui critici: leggo ciò che scrivono, ma poi cerco di verificare da solo se sono d'accordo con quello che dicono oppure no. In ogni ambito. Nella maggior parte delle volte, sono in disaccordo. Colpa mia che sono strano comunque eh!

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  2. La Gioconda è universalmente riconosciuta, per lo meno dalle persone di buon senso, un opera assolutamente sopravvalutata. Un fenomeno mediatico, potremmo dire usando termini di oggi, che poggia le sue basi su un meccanismo non dissimile da quello dei 64 milioni di visualizzazioni del Nyan Cat. Ok, no vabbè, cpsì è propio sparare a zero.
    Però ad esempio quando ho studiato Storia dell'Arte a liceo, la mia professoressa, in assoluta calma, ha ingorata bellamente la Donna che Ride.
    "Perchè?" gli abbiamo chiesto.
    "Perchè è brutta." Ha risposto molto bellamente lei, lasciandoci scandalizzati. "Perchè non ci dice nulla riguardo a Leonardo più di quanto non non ci possa raccontare, per esempio una delle versioni di prova della "Vergine della Rocce".

    E io sono d'accordo. Le opere che ti atterrano per la bellezza sonoa altre. Mi ricordo che vidi un "San Marco incorona il Doge", du un pittore di cui, molto infelicemente, mi sfugge ora il nome, e mi ricordo che rimasi a fissare per 24 minuti la Madonna di quel quadro. Di una bellezza devastante.

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    1. Una volta lessi questa critica alla Cappella Sistina, molto ben argomentata e ragionata. Quando alla fine lessi l'autore, rimasi stupefatto. La critica era dello stesso Michelangelo.

      Ribadisco il fatto che la Gioconda non mi piace, mentre adoro le altre opere di Leonardo. Sono andato alla National Gallery a Londra unicamente per vedere una delle due versioni della Vergine delle Rocce. Salvo poi incazzarmi di brutto nel constatare che era in restauro, e al suo posto avevano piazzato un disegno preparatore.

      Per lo meno ho visto l'altra versione al Louvre. :)

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  3. Concordo pienamente su tutto quello che hai detto ! L'arte vera è totalmente soggettiva !

    P.S. E strano dire "molto migliore" XP ....o meglio si può scrivere ed è grammaticalmente giusto, ma siccome "migliore" e già un superlativo di per sè nella frase stona un pò vicino a "molto">.<

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  4. Non sono d'accordo sul valore soggettivo dell'opera artistica e questo quadro dimostra la bontà delle mie ragioni piuttosto che sconfessarle. Aldilà della sterile critica puramente "pop" che giudica "mediaticamente" un opera (e che fai bene ad attaccare), il valore di un' opera è il prodotto di un giudizio estetico non critico, la critica è soggettiva, l'estetica è una disciplina. Il fatto che siano necessari degli studi per dimostrare il valore estetico e quindi artistico di un' opera, come nel caso della monna lisa(2) in questione, lo dimostra.
    Detto ciò niente ti impedisce di proporre al mondo accademico una "dottrina estetica della mortazza" :) e farla, finalmente e a mio buon grado, assurgere ad opera d'arte!

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    1. A me il giudizio estetico non m'ha mai convinto, francamente. Per il semplice motivo che non ho mai visto di buon occhio imposizioni "dall'alto" valide in maniera universale. E per il semplice fatto che un giudizio estetico comunque è soggetto a determinati "canoni" fissati da qualcuno.

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  5. Caro Sommobuta,
    questo pezzo non mi piace per niente.
    Hai un'opinione personale (e come si evince da tutti questi consensi, anche molto diffusa) di tutto rispetto, quindi non farò troppi commenti su questo.
    Voglio commentare, invece, sul modo con cui esponi la tua opinione.

    Su facebook e twitter hai appena scritto:"Critici, non hanno mai capito un cazzo" o qualcosa del genere. E qui leggo cose come "Il bello è che molto spesso giudicano “manco la chiavica”". È vero che poi cerchi anche di moderare i termine.
    Ma quello che non mi spiego è perché accanirti tanto contro una categoria come i critici? Insomma, tu stesso, ora con questo pezzo, e in molti altre recensioini su libri, fumetti, manga e film, esprimi una tua opinione, una tua critica sul lavoro altrui, su un prodotto o su altro. Ne sei consapevole?
    Come te, ma in modo molto più professionale, i critici esprimono un parere elaborato su un qualcosa che, al contrario di te in molti campi, hanno studiato per molto tempo, a volte, forse il frutto di un'intera vita di lavoro.

    Sarà pur vero che sono una categoria di artisti falliti, ma perché giudicarli così brutalmente? Spesso non si è d'accordo con la critica, meno spesso la critica si contraddice (come ognuno di noi può cambiare opinione su un film o un libro nel corso della propria esistenza) ma non per questo va condannata in modo così netto e brutale. Sono persone che hanno scelto un percorso di vita, persone che lavorano e dedicano un'intera esistenza ad un'attività.

    Per il resto, la Gioconda non piace nemmeno a me. Tuttavia in questi casi (come molto più spesso mi capita per la musica e altro) mi ritengo un ignorante, nel senso che "ignoro" il motivo per cui la critica ritiene un'opera d'arte qualcosa che, per me, soggettivamente, è uno scarabocchio, come può facilmente risultare un Mirò.
    Semplicemente non riesco a comprendere alcune cose, ma non attribuisco la colpa di tale mancanza ai critici che considerano il lavoro un capo-lavoro, la attribuisco alla mia ignoranza, alla mia mancanza di cultura in quel campo. Quindi, come te, esprimo la mia opinione dicendo " quest'opera non mi piace" ma aggiungo "non la capisco, sono ignorante" perché non mi trovo in accordo con la critica che sicuramente ha studiato molto più di me e può esprimere un parere giustificandolo in modo più adeguato.

    Spero che non ti offenderai, volevo solo dare un parere diverso sull'argomento.
    Ciao! :)

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    1. Nessuna, offesa. Anzi. Perchè poi dovrei offendermi? ;)
      Il problema secondo me è di ordine diverso. Io non sono un critico. Sono un fruitore. Che dà un parere personale tenendo conto di quelli che sono i miei parametri soggettivi. Posso (provare a) spiegare perchè un "prodotto" (un libro, un fumetto, un film, un telefilm, o quadro) mi sia piaciuto o non mi sia piaciuto. Ma parlo per me, e per me soltanto.

      I critici di professione, invece, attraverso "il giudizio estetico" di cui parlava bazza, possono dire che "il prodotto A è una merda perchè non rispetta i canoni X, y e Z" oppure che è un capolavoro perchè lo rispettano.
      Il problema è che, secondo me, non esistono a prescindere canoni oggettivi perchè ognuno di noi è diverso ed è figlio di diverse formazioni.

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  6. Ma infatti, caro sommo a nessuno è chiesto di condividere necessariamente il giudizio estetico su un opera, d'altra parte esistono svariate chiavi di lettura, svariati parametri come li chiami tu, ed ognuno sceglie i suoi, ma dovrebbe farlo con la conoscenza e la coscienza che esiste un "organon", uno strumento che indica il metodo per farlo in maniera corretta se si vuole avere un giudizio consapevole e non infantile (è bello. è brutto). Poi i critici non sono anch'essi fruitori delle opere di cui parlano? Faccio un (in)conclusione alla vergassola,tu hai fatto una critica della critica e noi ora stiamo facendo critica della critica. Siamo incoerenti al cubo?

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    1. Il bello (o il brutto) è che però chi lo fa di mestiere perchè "ha studiato" l'organon di cui parli, incappa in queste brutte (pessime) figure (vedi per l'appunto il fatto della copia della Gioconda al Prado).
      I critici sono quelle stesse persone (per fare il primo esempio che mi viene in mente) che dicevano che Guido da Verona era più bravo del mediocre Pirandello. Peccato che oggi nessuno si ricorda di Guido da Verona, ma tutti studiamo Pirandello. ;)
      Non so se ho reso l'idea.

      Sull'inconclusione...più che critica alla critica...Io lo chiamerei dibattito. O no? ;)

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  7. cuginetto esprimiti sempre sulle cose che sai.....una delle maggiori pecche dell'umanità è la tuttologia, ovvero" che me ne frega a me dell'opinione degli altri se ho la mia". se tratti cosi la gioconda non voglio neanche chiederti cosa pensi dell'arte contemporanea.
    i critici come gli storici ci servono per approfondire l'argomento, poi ci facciamo l'opinione.
    ma cosa significa "bello e brutto". come categorie "estetiche"è stato tanto scritto.
    Kant nella Critica del giudizio analizza il bello dandone quattro definizioni, che delineano altrettante caratteristiche:
    il disinteresse: secondo la "qualità" un oggetto è bello solo se è tale disinteressatamente, quindi non per il suo possesso o per interessi di ordine morale, utilitaristico ma solo per la sua rappresentazione;
    l'universalità: secondo la "quantità" il bello è ciò che piace universalmente, condiviso da tutti, senza che sia sottomesso a qualche concetto o ragionamento, ma vissuto spontaneamente come bello;
    la finalità senza scopo: secondo la "relazione" un oggetto è bello non perché sia il suo scopo esserlo ma perché un oggetto bello è tale nella sua compiutezza anche se non esprime alcun fine;
    la necessità: secondo la "modalità", è bello qualcosa su cui tutti devono essere d'accordo necessariamente senza alcuna giustificazione razionale; anzi, Kant pensa che il bello sia qualcosa che si percepisce intuitivamente: non ci sono quindi "principi razionali" del gusto, tanto che l'educazione alla bellezza non può essere insegnata in un manuale, ma solo attraverso la contemplazione stessa di ciò che è bello.
    quindi RIPETO, tuttologi l'italia è piena, di buoni archeologi ne abbiamo ancora bisogno. baci

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    1. Non sapevo di avere un altro cugino. ;P
      Critici e storici sono due mestieri ben diversi. Il primo giudica (criticare viene dal greco, krino, che significa proprio giudicare), il secondo invece studia le fonte e i fatti. Giudicare secondo determinati canoni (oggettivi o soggettivi) e andare alla ricerca dei fatti (che sono incontrovertibili) sono due cose distinte e separate.

      Tu puoi dire che secondo "il giudizio estetico di Kant" (sottolineo il "di Kant", quindi un qualcosa di non universalmente riconosciuto e oggettivo) la Gioconda è un capolavoro. Dai un giudizio. Oggettivo secondo i canoni, ma fondamentalmente soggettivo perchè tu hai scelto di avere come riferimento per la tua critica quei precisi canoni.

      Se io ti dico nel 1911 la Gioconda è stata rubata, e ti racconto vita, morte e miracoli di quel furto, ti dò un fatto oggettivo, che non ha nulla a che vedere con la critica.

      Per quanto riguarda Kant, non entro nel merito del giudizio (lol), per il semplice fatto che Kant aveva le SUE opinioni e i SUOI parametri. E quindi mi ripeterei con quanto detto sopra.

      Ps: se avessi letto il post attentamente, sapresti cosa ne penso dell'arte contemporanea. ^_^

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    2. kant non è mai entrato nei meriti di quale fosse la copia più bella della gioconda,ed io lo citavo solo per dare la materia di spunto attraverso le categorie, per delineare per l'appunto, la non oggettività del giudizio estetico. nel momento in cui tu descrivi"terra terra" l'opera di leonardo come orrenda, esprimi un giudizio, certamente criticabile, ma legittimo. se lo pubblichi sul tuo blog, facendolo passare per una critica ai Critici dell'arte, allora prende un valore letterario ed oggettivo e va a sua volta criticato...e non uscirtene con qualche citazione greca che vengo a tirarti le orecchie.
      tuo cugino gennaro ehehehehehehhehe

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    3. tra l'altro quella copia avrà pure un valore artistico e storico, ma manca di quel quid che rende grande la Gioconda

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    4. Eccheccazzo ne so che sei tu quando vedo un anonimo "Anonimo"?
      Palesati! XD

      Sono d'accordo (ovviamente) quando mi parli di non oggettività del giudizio estetico, e quando dici che Kant non è entrato nel merito della Gioconda, ma magari c'è qualcuno che potrebbe valutare criticamente la Gioconda secondo i suoi parametri. Che non sono universali.

      Il blog come "valore letterario", comunque, è figo!

      Però a questo punto la tiratina d'orecchie te la faccio pure io. Da te non me lo sarei mai aspettato un accoppiamento tra critici e storici. Magari sono "sbagliato" io, ma mi paiono proprio due mestieri differentissimi.

      Ritornando sulla Gioconda...come ho detto a tuo padre domenica, quando sono andato al Louvre ho perso 10 secondi a vedere "la faccia di culo", mentre sono rimasto estasiato 10 minuti dal quadro che le sta di fronte, "Le nozze di Cana" del Veronese.

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    5. sei neoclassico, questo è il problema, sei infarcito di classicismo greco.
      perciò non può piacerti la gioconda, ed è perciò che ti dico vai a fare l'archeologo e lascia stare ai critici la loro arte. ehehehe. cmq io non ho mai accostato il critico dell'arte allo storico....ti sfottevo e basta.
      con i primi caldi porto mio padre a cuma, vienici a fare da cicerone.

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    6. Sul fatto di essere "infarcito" è vero. Ma è proprio la Gioconda a farmi schifo in generale, mentre apprezzo tutto il resto della produzione artistica di Leonardo. Ribadisco, sarà la faccia da culo. XD

      Fatemi sapere quando andate, vengo con piacerissimo. :D

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  8. Io ho una teoria tutta mia sull'arte.
    Secondo me se esiste un'opera che piace a qualcuno quella è arte.
    Sono convinto che se faccio un disegno che piace a qualcuno anche quella è arte e non ha nulla da invidiare ad altre opere.
    Esistono dei canoni di bellezza che si possono considerare comuni e da sempre in base a quelli i critici e le persone hanno espresso giudizi riguardo a opere artistiche creando un'idea (sbagliatissima) secondo la quale le opere di Michelangelo sono più belle dei disegni di un bambino.
    Io non credo in questa presunta oggettività dell'arte e sono convinto che non esistono dei canoni artistici oggettivi.

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    1. Non a caso uno come Picasso diceva che da bimbo sapeva già disegnare come un adulto, mentre ha impiegato una vita a imparare a disegnare come un bimbo.

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  9. Io considero il discorso in modo molto dilettantesco.
    Mi piace l'arte, ne parlo anche sul mio blog, ma non sono un esperto e quindi mi sento autorizzato ad apprezzare quello che mi piace, prescindendo dal "valore dato dalla critica". Per quanto mi riguarda adoro John William Godward anche se molti critici lo reputano solo un banale ritrattista che imita, con minore ampiezza, lo stile di Alma Tadema; e - per dirne una - non mi piace minimamente Picasso, considerato uno dei massimi artisti mondiali.
    Passo per un incompetente? Ok, sono incompetente. Ma francamente preferisco essere un incompetente sincero che un intenditore ipocrita. A me non danno fastidio i critici, ma piuttosto quelle persone che - a volte per superbia, altre per semplice vergogna - fanno finta di apprezzare opere che in realtà non gli trasmettono nulla. Il critico fa bene a cercare vedute più approfondite rispetto a un comune fruitore come me, e se lui dice che "Guernica" è un capolavoro mentre un ritratto femminile di Godward non vale granché, a me sta bene.
    Però questo non cambia la mia percezione. Forse un artista che mi spiegasse il senso della sua ricerca pittorica riuscirebbe a farmi scorgere quel qualcosa che non vedo, forse uno stesso critico potrebbe riuscire ad appassionarmi a una forma espressiva diversa da quelle che apprezzo abitualmente.
    Invece il semplice giudizio in se stesso è insufficiente. Lo rispetto ma per me è come una formula di chimica: non dubito che abbia una sua ragion d'essere, ma io non sono la persona adatta per dirlo. L'arte, essendo più diretta, ci da l'illusione che tutti possiamo dire la nostra. Però sicuramente la critica non può - anzi, non deve - renderci ipocriti. Viva la sincerità di chi dichiara i propri gusti senza preoccuparsi della figura che può fare con gli altri.

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    1. "Ma francamente preferisco essere un incompetente sincero che un intenditore ipocrita."
      Esattamente come la penso io. In una frase, hai riassunto un intero post. Ecco il motivo per cui preferisco un parere schietto a una "critica professionale".

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  10. il "fail" della gioconda dimostra invece al contrario. Chi ha fatto quella critica l'ha fatta senza conoscere l'estetica, senza capire i motivi, il contesto e il significato dell'opera, in parte perche mancavano delle conoscenze che ora ci sono, in parte perche molti non sono dei critici veri e propri ma solo degli opinionisti come lo siamo io e te. Oddio poi questa discussione va avanti da Aristotele in poi, non saremo noi a dirimerla. Comunque rinnovo i complimenti per i report che seguo con voracità e ti saluto :)

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    1. Beh, per lo meno è sempre un ottimo confronto di idee diverse, no? :D

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  11. Ah, io adoro Van Gogh quindi non mi pronuncio sullo stile d'arte di Leonardo, anche se come te preferisco altre opere rispetto alla Gioconda, perfino i bozzetti.

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  12. (io fingo di interessarmi di cinema quindi userò Kubrick come esempio)
    Kubrick è un genio. Eppure non mi piace. Ma riesco a capire dove sta il suo genio. Purtroppo dei parametri oggettivi ci sono. Ed è di questi che si deve occupare la critica secondo me. Poi ovvio che ci sono critici e critici. Come ci sono artisti e artisti. Il lavoro del critico dovrebbe essere una guida, non un parere. Dovrebbe indicarti la via per capire l'opera nel suo complesso (motivazioni, tecnica, scopi, bla bla bla). Per come la vedo io la critica va presa per il percorso che traccia, non per le conclusioni. Deve farti vedere cose dell'opera che magari hai tralasciato o ignoravi. Deve spiegarti il contesto.

    Per citare il buon Morpheus, il critico dovrebbe dirti: "Cerco di aprirti la mente, Sommobuta, ma posso solo indicarti la soglia. Sei tu quello che la deve attraversare".

    Ma detto tra noi di critici così ce n'è troppi pochi. Fare i saccenti e imporre il proprio punto di vista è più soddisfacente che fare cultura sulla cultura.

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    1. Ah e io sinceramente odio più di tutti i critici con la spocchia (tutti, quasi) che per spiegarti qualcosa usano dei termini che capiscono solamente loro, solo per farti sentire non abbastanza intelligente. Se vuoi farti capire da chi secondo te non capisce quello che vuoi far capire devi farlo in un modo che riesca a fargli capire quello che secondo te dovrebbero capire.

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    2. Discorso che stra-condivido. Ad esempio, il tuo commento di stroncatura su Hugo Cabret l'ho apprezzato perchè visto con occhio critico di chi sa. Ovviamente perchè era il "tuo" di occhio critico. Io detesto le "imposizioni dall'alto" basate su parametri nebulosi, ecco.

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  13. Ci lamentiamo tanto e poi siamo noi quelli che ci beviamo i discorsi della critica... bah!

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