Dividiamo, oggi. E domani e dopodomani stiamo daccapo a quindici. Le macchine se fanno vecchie, la coca se consuma, la fica si secca per mancanza di liquidi...e dico liquidi, soldi, Fierolo'...ma se invece questi due miliardi e mezzo noi non li dividiamo...se li teniamo uniti...se ci teniamo uniti noi...avete idea di che cosa possiamo diventare? Invece di avere poco, abbiamo tanto. E più abbiamo, più avremo...te ricordi il prete, Satana? Chi più ha più avrà... e noi così dobbiamo fare: avere di meno oggi per avere tutto domani.
Il Libanese, Romanzo Criminale.
Il Libanese, Romanzo Criminale.
Il mondo ai miei occhi è quello che è Graziano, un palcoscenico su cui ciascuno recita una parte... e la mia è una parte triste.
RispondiEliminaAntonio, Il Mercante di Venezia
Che beltà di opera!
Elimina"Per favore... addomesticami", disse.
RispondiElimina"Volentieri", disse il piccolo principe, "ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose".
"Non ci conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe. "Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"
"Che cosa bisogna fare?" domandò il piccolo principe.
"Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe. "In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino... "
Il piccolo principe ritornò l'indomani.
"Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe.
"Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattrodalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità!
tratto da "il piccolo principe" è uscitoil mio cuore romanticone e indubbiamente tra le mie citazioni preferite!
Uno dei pochi pezzi de "Il piccolo principe" che mi piace. :)
EliminaTutti gli animali sono eguali
RispondiEliminama alcuni animali sono più eguali degli altri.
Da "La Fattoria degli Animali" di George Orwell.
Epic Win dei maiali, per quanto mi riguarda. :D
EliminaVorrei scrivere "il 90% di ciò che dice O'Brien", ma se devo proprio scegliere:
RispondiElimina" [...] come fa un uomo a esercitare il potere su un altro uomo? [...] facendolo soffrire. Non è sufficiente che ci obbedisca. Se non soffre, come facciamo a essere certi che non obbedisca alla nostra volontà ma alla sua? Potere vuol dire infliggere dolore e umiliazione. Potere vuol dire ridurre la mente altrui in pezzi che poi rimettiamo insieme nella forma che più ci parrà opportuna. Cominci a intravedere, adesso, il mondo che stiamo costruendo?"
O'Brien, "1984" di George Orwell.
Quella dello stivale sul volto è più famosa, ma questa mi piace di più (perchè permette al personaggio di esprimere in modo più articolato la sua bastardaggine XD). Anche i tre slogan del partito meriterebbero una menzione, comunque.
L'ignoranza è forza
EliminaLa guerra è pace
La libertà è schiavitù
Ammetto che è tra le mie preferite. :)
"Sentirò la tua mancanza, Jonathan."
RispondiElimina"Che dici mai? Sully, vergogna! Via, non dire sciocchezze! Cosa studiamo a fare, tutto il giorno? Se la nostra amicizia dipendesse da cose come lo spazio e il tempo, allora, una volta superato lo spazio e il tempo, noi avremmo anche distrutto questo nostro sodalizio! Non ti pare? Ma se superi il tempo e lo spazio, non vi sarà nient'altro che l'Adesso e il Qui, il Qui e l'Adesso. E non ti sa che, in questo Hic et Nunc, noi avremo occasione di vederci, eh, ogni tanto?"
Bellissimo. Immortale Johnatan Livingston.
Elimina"La violenza è l'ultimo rifugio degli incompetenti", Salvor Hardin, mitico Sindaco di Terminus e della Prima Fondazione- Non serve aggiungere che due parole: Isaac Asimov. E ho detto tutto.
RispondiEliminaGrossissima lacuna per me Asimov. Di quelle enormi enormi enormi.
EliminaAhi ahi sommo...rimedia per lo meno col Ciclo della Fondazione...è semplicemente la saga più geniale e brillante dell'ultimo secolo. E se te lo stessi domandando, sì, sono un grande fan di Tolkien e della sua saga, ma la fondazione è qualcosa di mai visto prima (e dopo). Tra l'altro è liberamente ispirata al crollo dell'impero romano, Asimov era un grande appassionato di storia e nella stesura dei libri del suddetto ciclo teneva accanto a sè il mitico Gibbon per consultazione(decadenza e caduta dell'impero romano, testo un po' datato oramai ma sempre importante).
EliminaHo letto Gibbon, è uno storico che m'è sempre piaciuto. Su Asimov, riconosco la mia enorme lacuna...Ma sicuramente provvederò a tapparla, prima o poi. :)
EliminaNon ho né soldi, né risorse, né speranze. Sono l'uomo più felice del mondo. (Tropico del cancro)
RispondiEliminaMai letto nulla nemmeno di Miller. :)
EliminaMa la citazione è spettacolare.
«Anche se, forse, a volte troverai piuttosto sconcertante il modo di esprimersi del mio amico. Otake-san parla di ogni cosa in termini di Go. Tutta la vita, per lui, è un paradigma semplificato di questo gioco.»
RispondiElimina«Da come lei lo descrive, signore, penso proprio che mi piacerà.»
«Ne sono sicuro. È un uomo che ha tutto il mio rispetto. Possiede una sorta di... come dire?... di shibumi.»
«Shibumi, signore?» Nicholai conosceva questa parola, ma solo nella sua applicazione ai giardini o all'architettura, dove aveva il significato di bellezza poco appariscente. «In che senso usa questa parola signore?»
«Oh, vagamente. E scorrettamente sospetto. Un goffo tentativo di descrivere una qualità ineffabile. Come sai, shibumi allude a una grande raffinatezza sotto apparenze comuni. È un'affermazione così precisa che non ha bisogno di essere ardita, così acuta che non dev'essere bella, così vera che non deve essere reale. Shibumi è comprensione più che conoscenza. Silenzio eloquente. Nel modo di comportarsi, è modestia senza pruderie. Nell'arte, dove lo spirito di shibumi prende la forma di sabi, è elegante semplicità, articolata brevità. Nella filosofia, dove shibumi emerge come wabi, è una serenità spirituale non passiva; l'essere senza l'angoscia del divenire. E nella personalità di un uomo, è... come dire? Autorità senza dominio? Qualcosa del genere.»
L'immaginazione di Nicholai rimase galvanizzata dal concetto di shibumi. Nessun altro ideale lo aveva mai tanto commosso. «Come si raggiunge questo shibumi, signore?»
«Non lo si raggiunge, lo si... scopre. E solo pochi uomini d'infinita raffinatezza arrivano a scoprirlo. Uomini come il mio amico Otake-san.»
«Vuol dire che bisogna imparare un mucchio di cose per essere shibumi?»
«Vuol dire, caso mai, che bisogna passare attraverso la sapienza e arrivare alla semplicità.»
Trevanian SHIBUMI
Non conosco questo libro, nè l'autore. Ma dal brano, non sembra niente male!
Eliminarimediare Sommo rimediare, per un jappofilo pendo sia esaltante e in più il protagonista Nikolay Hel è veramente ben caratterizzato ed impossibile da non amare o immedesimarcisi
Elimina"Amici, romani, concittadini prestatemi orecchio; io son qui per seppellire Cesare, non per celebrarlo. Il male che l'uomo compie vive oltre la sua morte; il bene è spesso sotterrato con le sue ossa. Lo stesso sia per Cesare. Il nobile Bruto vi ha detto che Cesare era ambizioso. E se è così, fu una grande colpa, e Cesare l'ha espiata amaramente. E con licenza di bruto e degli altri-poichè Bruto è uomo d'onore, tali son tutti, tutti uomini d'onore-son qui per tenere l'elogio funebre di Cesare. Egli fu mio amico, leale e giusto con me; ma Bruto dice che egli era ambizioso, e Bruto è uomo d'onore. Egli ha portato in patria, a Roma, molti prigionieri, e col prezzo del loro riscatto ha riempito le casse dello Stato. Poteva ritenersi ambiziosa questa condotta di Cesare? Quando i poveri piangevano, anche Cesare versava lacrime; l'ambizione dovrebbe essere di sostanza ben più scabra. Eppure, Bruto dice che era ambizioso, e Bruto è uomo d'onore. Avete tutti visto che il giorno dei Lupercali tre volte gli ho offerto la corona di re, e tre volte l'ha rifiutata. Era questa ambizione? Eppure, Bruto dice che egli era ambizioso, ed egli è sicuramente uomo d'onore. Non parlo per confutare quello che Bruto ha detto, ma io son qui per riferire ciò che so. Voi tutti una volta lo amavate, non senza ragione; quale motivo vi trattiene dunque dal piangerlo? Oh senno, tu sei riparato tra le belve brute, e gli uomini hanno perduto l'intelletto. Abbiate pazienza. Il mio cuore è lì nella bara con Cesare, e debbo fermarmi finchè esso non ritorni."
RispondiElimina["Giulio Cesare" - W. Shakespare (Spezzone del monologo di Antonio)]
Epico e commovente...il monologo di Marc'Antonio prosegue mantenendo altrettanata sommità e bellezza...sfido chiunque a non rimanere minimamente colpito da certe parole.
Giulio Cesare. E Il mercante di Venezia. Le uniche due opere shakeasperiane che adoro. Me le avete citate entrambe, oggi. Me felice. :D
Elimina"In una repubblica chi è la nazione? Forse il governo al potere? Beh il governo è solo un servitore temporaneo; non può determinare cosa sia giusto e cosa sbagliato e decidere chi sia un patriota e chi no. La sua funzione è obbedire agli ordini, non impartirli. Chi è allora la nazione? La stampa? No, è solamente parte della nazione. Non detiene il comando. In una monarchia la nazione è il re. In una repubblica, la nazione è la voce collettiva della gente. Ognuno di voi prendendosi la propria responsabilità, deve parlare per se stesso. È una responsabilità solenne e pesante, a cui non possono farci rinunciare le pressioni dei predicatori, della stampa, del governo o degli slogan politici. Ognuno deve decidere da solo cosa sia giusto o sbagliato. Quale soluzione sia patriottica e quale no. Se ci si sottrae a questo, non possiamo definirci uomini. Andare contro le tue convinzioni significa tradire te stesso e il tuo paese, lasciarsi etichettare dagli altri. Se tu unico in tutta la nazione sceglierai una strada, giusta secondo la tua idea di giustizia, avrai fatto il tuo dovere nei confronti del tuo paese. Tieni alta la testa, non hai nulla di cui vergognarti.”
RispondiEliminaMark Twain in "Lettere dalla Terra"
Il mondo è pieno di cose ovvie che nessuno si prende mai la cura di osservare (Sherlock Holmes)
RispondiEliminaPosso mettere una poesia? Chissenegrefa la metto lo stesso xD
RispondiEliminaI Libri che ti rendo, amico (e sono
meravigliosi) io non li ho letti. È molto
se vi ho dato uno sguardo. A me riposo
è il libro vivo che, se i tuoi non vale,
vale quanto una favola. Per lui,
vecchio fanciullo, questa volta ancora,
nel mondo dei volatili mi perdo.
Copio i suoi usi e costumi. Gli amati
bagni - disperazione di mia moglie -
sono una festa ai miei occhi. E le foglie
che nel becco qua e là porta. La vita,
lei che tanti giocattoli mi ha tolto,
mi rende al fine il più innocente: in gabbia
nato un uccello che in gabbia non soffre.
Puoi d'un vecchio sorridere. Puoi anche,
se più ti piace, perdonargi.
(I Libri... - Umberto Saba (da Il Canzoniere)
«Se noi riconosciamo,» pensavo, «che errare è dell'uomo, non è crudeltà sovrumana la giustizia?»
RispondiEliminaPirandello - Il Fu Mattia Pascal.