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Scegliere di non scegliere

Qualche giorno fa, in una discussione “politica” sulla fanpage facebook, Juru scrive: “Ciao a tutti! mi chiamo Juru, ho 21 anni, sono rwandese cresciuto in Italia, sono rifugiato politico e non posso votare in nessuno dei due paesi di cui sono figlio. Ora fatte le dovute premesse, vi dico in breve la mia. Sin da bambino sogno di poter votare e ora a 21 anni continua ad esserlo, io non verrò a dirvi che non votare è sbagliato c'è già tanta gente che lo fa, io vi dico di usare il cervello, per favore fatelo per me, non ostentate il "sono tutti ladri", informatevi, leggete, studiate, leggete programmi, generalizzare è da "idioti", veramente si parla della vostra nazione! Per favore se non lo fate per voi fatelo per me, anche se votate Storace basta che sia una scelta pensata, non fermiamoci al "non ci capisco niente della politica" veramente è la cosa peggiore!

E’ un messaggio che mi ha molto colpito. E credo che sia oltremodo condivisibile l’ultima parte, ovvero che il voto debba essere una scelta pensata, in pieno contrasto con chi è contento del fatto di non capire nulla della politica.
Dice un comico che si occupa di politica: “Se non ti occupi di politica, la politica si occupa di te”.
Cosa verissima.

Ma in questa campagna elettorale basata e fondata sul nulla dilagante, dove i politici non fanno altro che ribadire che bisogna votare “loro” perché “quelli là” sono peggiori (e non perché offrono un’alternativa diversa e/o migliore), mi dà da pensare.

Il PNI - Partito Nientista Italiano rimane una valida alternativa. Sempre.

Mi dà da pensare quando uno come Monti si lamenta del fatto che non ha potuto attuare nessuna riforma a causa dei sindacati, proprio lui che ha avuto una maggioranza bulgare che nemmeno ai tempi di Benito tonante.

Mi dà da pensare quando Silvio dice che il suo governo e il suo operato non hanno colpe su ciò che sta succedendo, come se non avesse governato 10 anni negli ultimi 18. Per non parlare del fatto che finalmente ha ammesso che il suo punto di riferimento era il fascismo, che in fin dei conti non era così malvagio (la battuta di Benigni riecheggia sempre nella memoria).

Mi dà da pensare quando il PD tace e si lava le mani sull'affare MPS nonostante buona parte dei soci di maggioranza siano loro (e Silvio), che non saranno in grado di vincere pienamente le elezioni, che faranno inciuci col centro e dopo un paio d'anni si ritornerà a votare.

Il voto in Italia è come una supposta: sempre "là" va a finire...

Mi dà da pensare quando vedo gente come Fini e Casini, che sono stati per 20 anni a 90° davanti Silvio e i suoi sodali, dicono peste e corna di persone come Alfano e Tremonti, scaricando le colpe su di loro.

Mi dà da pensare quando leggo che la lista di Ingroia ricicla tutto il vecchiume di IdV, PRC, Verdi e altri simpaticoni millantando “il nuovo”.

Mi danno da pensare le liste del M5S , dove sono candidati tutti i fondatori dei meetup, quindi col cazzo la “rivoluzione dal basso”, perché pure là c'è una gerarchia insormontabile (per non parlare di Grillo che dice che medici e farmaci sono sorpassati, e che la cura te la puoi fare da solo su internetto – certo, vallo a dire a uno che ha un tumore in fase terminale).

E allora, caro Juru, io ci ho pensato bene. Molto bene. Posso dire che non sono indifferente alla politica. Ma se posso capire che tu soffri per non poter esercitare un tuo diritto (sia in Rwanda che qui in Italia), riesco anche a capire che ci sono persone che esercitano il diritto di non votare, dopo aver sondato a fondo quelle che sono le varie opzioni.

Perché forse (forse) è più dannoso votare turandosi il proverbiale naso, che scegliere di non scegliere.

16 commenti:

  1. Questione assai delicata e intricata come sempre. Io piuttosto che scegliere di non scegliere, scelgo di votare il meno peggio (anche piuttosto difficile da individuare, c'è da dire). Il problema del non votare è che lasci nelle mani di altri una scelta che ricadrà per forza di cose anche su di te. E questi altri, ci giurerei, potrebbero sì votare il meno peggio, ma molto più probabilmente si indirizzeranno verso il ''più più peggio''! Diamine... Che gran bel lessico eh!? Sì insomma... Io una scelta diversa dal non scegliere la farei..

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  2. No. MAI non votare. Mai.
    Fosse solo perché è un diritto che i nostri antenati hanno lottato (molti perdendo la vita o la libertà) perché noialtri lo ottenessimo.
    E ricordo alle donne che passano di qui che un tempo, neanche troppo lontano, a loro non era concesso di votare.
    E ora dovremmo scrollare le spalle e dire "Ma chi se ne frega, tanto sono tutti ladri?" e rinunciare alla nostra sola "arma"? Ma stiamo scherzando?
    E poi, cosa crediamo, che se non andiamo a votare cosa cambia? Che nessuno sale comunque al potere ad occupare quelle belle poltroncine rivestite di rosso?
    Neanch'io ho tutta questa grande scelta, ma fosse anche solo per NON dare la mia preferenza a parecchi dei delinquenti, mafiosi, collusi, corrotti in giacca e cravatta voterò sempre, anzi, potessi farlo, mi metterei in fila due volte.

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  3. "per non parlare di Grillo che dice che medici e farmaci sono sorpassati, e che la cura te la puoi fare da solo su internetto – certo, vallo a dire a uno che ha un tumore in fase terminale"
    Credo l'abbia fatto implicitamente, se non ricordo male ha sostenuto il medico Tullio Simoncini , il quale sosteneva che il cancro era un fungo e ha curato (o meglio ucciso) un sacco di pazienti facendogli sostituire le cure efficaci, che magari l'avrebbero potuti salvare, con il bicarbonato :/ (e per questo è stato condannato).

    A parte questo, io concordo che spesso evitare di scegliere è meglio, seppur ritengo che almeno andare a votare è doveroso: infatti votare scheda nulla è un voto di protesta, nei fatti, mentre astenersi a mio avviso è sbagliato, anche se molti lo fanno per altri motivi, l'idea che da l'astensione è di essere causata dal disinteresse.

    Comunque sia, io credo che il problema sia culturale italiano. Di partiti seri ne esistono, io ne ho visti un paio: ma il fatto di essere seri li rende sconosciuti ai più, mentre solo quelli che buttano tutto in caciara vengono notati; in realtà dovrebbe essere il contrario, i troll (perché di questo si tratta) che vogliono far scadere tutto nel ridicolo vengono presi sul serio, mentre quelli seri non vengono nemmeno notati, si punta tutto sull'apparenza e poco sull'essenza, tutto sulla sensazione e nulla sulla ragione, e questo a livello anche basso (ho trovato questa cosa anche nei forum). Non so come sia all'estero, poi, non dico che si stia meglio, ma anche fosse, è comunque un tipo di cultura assolutamente sbagliata, a mio avviso.

    P.S. scusate il tema :D

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  4. E qui mi caschi sinceramente. Non votare è come dire: "me ne sbatto fate un po' come vi pare". E' il disinteresse per le questioni di stato che permea la maggioranza di NOI gente comune a far si che quelle MERDE in parlamento possano fare quello che vogliono.
    La partecipazione politica è necessaria e VOTARE è SI un DIRITTO ma al contempo è un imprescindibile DOVERE.

    Non avere fiducia in questo o in quello per un motivo o per l'altro ci sta: anche io penso che tutti a quei livelli hanno le loro zozzure. Ma sta di fatto che ci si può sempre e comunque identificare con un ideologia, una linea di condotta o una forza emergente ed esprimere il voto con sincerità di intenti a prescindere dal risultato finale è sempre possibile.

    Non votando, invece, fai semplicemente il gioco di chi lo fa e che potrebbe avere idee completamente diverse dalle tue.

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  5. Allora, questione molto delicata...
    Condivido le ragioni di chi ha commentato prima di me, anche se forse sono stati un po' "superficiali", senza offesa, sia chiaro.

    Infatti dal tuo post si capisce bene che tu non c'entri niente con quelli che dicono "sono tutti ladri, quindi non voto".
    Nel senso che la conclusione a cui giungi magari è la stessa, ma dietro c'è una riflessione molto più profonda ed una conoscenza molto maggiore della situazione politica attuale.

    Detto questo, non sono d'accordo con la tua conclusione.
    Perché, tornando all'esempio di Benigni, c'è differenza nel male che può fare l'elettricista.
    Ci sono vari tipi di "elettricisti":
    -quelli che fanno un buon impianto e sono onesti (in politica non esistono e pure di veri elettricisti così ce ne sono pochi XD );
    -quelli che fanno un buon impianto, ma ti rubano il portafogli che avevi lasciato sul tavolo;
    -quelli che non ti fanno l'impianto e ti svaligiano la casa;
    -quelli che ti bruciano la casa, ti rubano l'auto, ti ripuliscono il conto in banca, ti rapiscono la moglie e ti chiedono il riscatto.
    Ecco, i politici italiani appartengono ormai o alla terza o alla quarta categoria.

    Molti dicono questo: "No, io non voto per quello che ruba meno! Non devono rubare e basta!"
    Giusto, anzi, giustissimo!
    Ma quando ti ritrovi senza nulla dei principi non te ne fai niente.
    Insomma, oltre a tutte le motivazioni (pienamente condivisibili) civiche e morali per votare, alla fine scegliere il meno peggio è soprattutto per vantaggi pratici.

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  6. Non votare non è una protesta, è solo una fuga, e io che sono fuggitivo da una vita lo so bene.
    É sempre meglio votare, anche se significa "il meno peggio". Pensare che Berlusconi possa rivincere grazie a un 20% di elettori che diventano proprorzionalmente il 40% perché la metà degli italiani si è astenuta... beh, non è impressionante come prospettiva?

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  7. Dalle risposte che ho letto credo di essermi espresso proprio male in questo post. :D
    Il mio intento era quello di perorare anche le possibili cause di una persona che, non essendo indifferente alla politica, guardandosi intorno magari ha deciso di non votare. Io purtroppo (e lo dico davvero con la tristezza nel cuore) non voterò. Ma non perchè non voglio, piuttosto perchè non posso, dato che in quei giorni mi troverò a Londra.

    Non votare è esercitare comunque il proprio diritto, allo stesso modo del votare. Poi ovviamente chi non ha votato se ne deve stare zitto e muto, è ovvio. :)

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  8. Lasciando stare il tuo caso particolare, direi che è comunque di gran lunga preferibile andare a votare.
    Magari ci scrivi sopra "Buffoni!" e quindi la fai annullare, piuttosto che fare scheda bianca (che si presta a possibili brogli).

    Anche perché, proprio a livello di impatto mediatico, fa molto più effetto un milione di persone che va a votare ma non vota, piuttosto che un milione di persone che stanno a casa.
    Infine, non andando a votare, ci si mescola inevitabilmente con quella gentaglia che schifa la politica pur non conoscendola, o che magari non va a votare perché "è una perdita di tempo" e "non c'ho voglia".

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    1. E' normale che il voto è sempre meglio dell'astensione (o addirittura l'annullamento con tanto di ratifica da parte del presidente di seggio - non so se lo sai che si può proprio fare in sede di voto).

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  9. Noi siamo il paese dell'ignoranza e questa campagna elettorale ne è la riprova.
    20 anni fa la formula era uguale: la destra che dice di abbassare le tasse, la sinistra che non fa nulla, il centro che aspetta e il resto dei partiti che restano sconosciuti ai più per vari motivi (disinformazione, mass media controllati dai soliti 2-3 partiti).

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  10. Sono d'accordo su tutto, tranne sul M5S e quindi sulla conclusione finale.
    Penso che le persone che si sono fatte un mazzo per portare avanti le battaglie del Movimento senza ricevere nulla in cambio (denaro? stima pubblica?), ma solo per senso civico e passione, siano quelle più adatte per rappresentare il Movimento in Parlamento. Al contrario dei Favia, finti contestatori che si riciclano in scioltezza davanti al muro dei 2 mandati massimi.
    Grillo ha tanti difetti? certo. Ma sarà sempre un comico, non un Presidente della Repubblica, e non riscriverà mai la Costituzione. Lasciategli dire delle cazzate, ogni tanto.
    Non votare a queste elezioni per me significa arrendersi perché, per me, una alternativa esiste. E il non voto fa solo il gioco dei grandi partiti.

    P.s.: Oscar Giannino? Il Partito Comunista dei Lavoratori?

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  11. ok! giusto il tempo di Metabolizzare, e rispondo a questo bell'articolo, Sommo, vedi questo è il classico ragionamento di chiunque, non importa quanto profondo sia l'iter per raggiungerlo ma è lo stesso risultato, sono tutti discorsi generalistici e preconcettuali, hai letto i programmi elettorali? hai visto la lista dei candidati? ok ottimo discorso, ma le regionali? per esempio nel lazio Zingaretti sta portando una bella lista. oh! naturalmente uno è libero di non votare, ma mi dispiace per tutti i motivi che altri già hanno scritto, ma secondo me serve un ragionamento un pò diverso dal solito, non si può andare avanti con sei di destra o di sinistra,o buttiamo una bomba sul parlamento, la politica non è questo,se si vuole dare vento di cambiamento dobbiamo essere noi i primi a ragionare in modo diverso, aiah! Sommo ultimamente stiamo speso in disaccordo... Juru

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    1. Sono contento che tu sia passato e abbia letto. Quindi grazie mille per lo spunto. Sull'essere in disaccordo dico sempre: "E meno male!" :D
      Sarebbe terribile se io fossi sempre d'accordo con voi, e voi con me. ;)

      Sulla questione generale, come ho scritto sopra, mi premeva fare un discorso generico su quelle che potevano essere le cause di chi sceglie di non votare. Sono il primo che dice che il voto è importantissimo, e mi duole non poter dare il mio contributo quest'anno.

      Comunque no, non ho visto le liste regionali, mi sono limitato a quelle nazionali e ai vari programmi di tutti i partiti (tranne quello di Silvio, no, il suo proprio non ce la faccio a leggerlo). XD

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  12. Sulla questione schede bianche e schede nulle non ho le idee ben chiare. Una volta sentivo dire che le schiede bianche vengono assegnate alla maggioranza, ma le ultime cose che ho letto in giro sembrano affermar che bianche o nulle siano la stessa cosa: valgono per il raggiungimento del quorum quando questo è richiesto, ma il voto non va a nessuno. Rifiutarsi di ritirare la scheda elettorale sembra che sia una perdita di tempo, perchè ai fini del voto è la stessa cosa che non recarsi proprio alle urne con in più il fastidio per gli scrutatori di dover prendere nota del rifiuto.
    La storia che se non si va a votare un tot di volte poi si perde il diritto di voto è una leggnda metropolitana, per fortuna, ma non credo che questo possa giustificare il rifiuto di recarsi alle urne. Il diritto di voto è uno dei diritti sanciti dalla costituzione, l'unica arma che abbiamo, e rinunciarvi mi sembra più che altro da stupidi.
    Certo, oggi la scelta è poca. Temo che anch'io dovrò ripiegare sul "meno peggio". L'importante è che ognuno pensi con la sua testa e non si faccia infinocchiare dai discorsi elettorali. Ma gli italiani hanno già dimostrato di avere scarsa (se non nulla) momoria storica, purtroppo, e ho già sentito parecchia gente (non l'avrei mai creduto, ma l'ho sentita) dire che voterà questo o quello perché ha detto che toglierà l'IMU. Ora, abbiamo appurato che l'IMU è stata istituita solo perché potessero dire che la tolgono in campagna elettorale :-) , questo atteggiamento vuol dire che non solo quelli che parlano così si bevono qualsiasi stupidaggine, ma anche che hanno sentito solo un discorso, per caso, in mezzo a un telegiornale che magari era pure Studio Aperto e non si sono informati minimamente sui programmi altrui. E di questa gente è pieno il paese.
    Il Moro

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    1. Diciamo che una scheda bianca può prestarsi a qualche tipo di broglio nel caso non ci sia vigilanza, ecco. Quello sì. C'è comunque la possibilità di andare al seggio e far registrare che tu ti rifiuti di votare, e quindi annulli automaticamente il voto. Questo lo puoi fare. :)

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