Il dottor King Shultz, dentista tedesco e cacciatore di taglie, intercetta un carico di schiavi e libera Django, divenendo suo maestro e mentore. Insieme andranno a caccia di pericolosi criminali per intascare le loro taglie, e decideranno di intraprendere un viaggio avventuroso che li porterà a Candyland, una delle piantagioni più importanti del paese, dove viene tenuta schiava Broomhilda, moglie dello stesso Django.
Riusciranno i due a liberare la donna?
[L’articolo non contiene spoiler, quindi potete stare tranquilli]
Quentin Tarantino lo si aspettava al varco da secoli, soprattutto perché da secoli va spiattellando a destra e a manca di essere cresciuto con gli “spaghetti western”, di avere in Corbucci e Leone praticamente due padri putativi, e di considerare il western uno dei suoi generi preferiti in assoluto.
Perciò un westerna made in Tarantino lo si attendeva.
Il risultato? Una "trollata" bella e buona.
Una trollata intelligente.
Si parla di schiavitù e schiavismo, ti viene spiattellata in faccia e senza filtri la questione razziale americana (e non è un caso che la pellicola sia ambientata due anni prima della Guerra Civile), con i "negri" trattati come venivano realmente trattati: peggio degli animali.
C’è poco del “western” classico, e fatti i dovuti tributi a questa e a quella pellicola, a questo o quel personaggio, a questa o a quella situazione, non c’è molto dello “spaghetto western”. C’è però Tarantino al 100%, con una storia di redenzione e vendetta. Una storia che va maturando in crescendo, che parte in modo lento, prendendosi i suoi tempi, fino ad arrivare alla scoppiettantissima mezz’ora finale, in un tripudio di suspance, tensione, colpi di scena, sparatorie (queste sì da “spaghetto western”), splatter, perculate ed esplosioni, tutto portato all’eccesso, al ridondante, per dare allo spettatore quello che probabilmente si aspettava vedendo la pellicola.
Lo dico sin da subito: tra tutti i film di Tarantino questo Django Unchained è probabilmente quello che m’è piaciuto “meno”. Ma è un mio limite, perché non amo moltissimo il western. Questo però non vuol dire che non mi sia piaciuto. Anzi: è un filmone divertentissimo, che ti tiene incollato per due ore e mezza, e ti diverte tantissimo. Ed è un film che aspettavo con trepidazione tanto che non sono riuscito a resistere, non sono riuscito ad aspettare sabato per andare al cinema, e me lo sono guardato piratato in lingua originale (ciò non vuol dire che non andrò in sala, anzi...).
Questo perché adoro Tarantino, adoro la sua estetica e adoro il suo modo di fare cinema, che si rivela divertente perché dalle sue pellicole trasuda il fatto che lui stesso è il primo che si diverte.
Quando nel film partono quelle colonne sonore stranotissime, quando i personaggi ammiccano o pronunciano alcune delle parole più famose degli spaghetti western (come accade negli ultimi minuti) non si può fare altro che alzarsi (mentalmente) in piedi e tributargli i canonici 92 minuti di applausi.
Una piccola nota personale: se anche Tarantino fosse stato un regista mediocre, bisognerebbe ringraziarlo a vita per aver scovato (chissà dove) Christoph Waltz. Il suo dottor Shultz è sontuoso, gigantesco, irresistibile (epicissimo il suo carretto!). Sicuramente il personaggio migliore, assieme a quello interpretato dal sempreverde Samuel L. Jackson.
Insomma, con ‘sto Django Unchained si va a botta sicura.
Non perdetevelo.
Poi magari fatemi sapere che ne pensate, se andate a vederlo.
-------
Ps: non c’entra nulla con l’articolo. Mi scuso con voi se ultimamente il palinsesto del blog è molto ballerino e gli articoli non rispettano la cadenza classica. Pur avendo una valanga di articoli già scritti, spesso dimentico di “programmarli”. Questo perché la vita “reale” occupa il suo doveroso spazio. ;)
Riusciranno i due a liberare la donna?
[L’articolo non contiene spoiler, quindi potete stare tranquilli]
Quentin Tarantino lo si aspettava al varco da secoli, soprattutto perché da secoli va spiattellando a destra e a manca di essere cresciuto con gli “spaghetti western”, di avere in Corbucci e Leone praticamente due padri putativi, e di considerare il western uno dei suoi generi preferiti in assoluto.
Perciò un westerna made in Tarantino lo si attendeva.
Il risultato? Una "trollata" bella e buona.
Una trollata intelligente.
Schiavitù...o morte!
Si parla di schiavitù e schiavismo, ti viene spiattellata in faccia e senza filtri la questione razziale americana (e non è un caso che la pellicola sia ambientata due anni prima della Guerra Civile), con i "negri" trattati come venivano realmente trattati: peggio degli animali.
C’è poco del “western” classico, e fatti i dovuti tributi a questa e a quella pellicola, a questo o quel personaggio, a questa o a quella situazione, non c’è molto dello “spaghetto western”. C’è però Tarantino al 100%, con una storia di redenzione e vendetta. Una storia che va maturando in crescendo, che parte in modo lento, prendendosi i suoi tempi, fino ad arrivare alla scoppiettantissima mezz’ora finale, in un tripudio di suspance, tensione, colpi di scena, sparatorie (queste sì da “spaghetto western”), splatter, perculate ed esplosioni, tutto portato all’eccesso, al ridondante, per dare allo spettatore quello che probabilmente si aspettava vedendo la pellicola.
Lo dico sin da subito: tra tutti i film di Tarantino questo Django Unchained è probabilmente quello che m’è piaciuto “meno”. Ma è un mio limite, perché non amo moltissimo il western. Questo però non vuol dire che non mi sia piaciuto. Anzi: è un filmone divertentissimo, che ti tiene incollato per due ore e mezza, e ti diverte tantissimo. Ed è un film che aspettavo con trepidazione tanto che non sono riuscito a resistere, non sono riuscito ad aspettare sabato per andare al cinema, e me lo sono guardato piratato in lingua originale (ciò non vuol dire che non andrò in sala, anzi...).
Questo perché adoro Tarantino, adoro la sua estetica e adoro il suo modo di fare cinema, che si rivela divertente perché dalle sue pellicole trasuda il fatto che lui stesso è il primo che si diverte.
Django e...Django!
Quando nel film partono quelle colonne sonore stranotissime, quando i personaggi ammiccano o pronunciano alcune delle parole più famose degli spaghetti western (come accade negli ultimi minuti) non si può fare altro che alzarsi (mentalmente) in piedi e tributargli i canonici 92 minuti di applausi.
Una piccola nota personale: se anche Tarantino fosse stato un regista mediocre, bisognerebbe ringraziarlo a vita per aver scovato (chissà dove) Christoph Waltz. Il suo dottor Shultz è sontuoso, gigantesco, irresistibile (epicissimo il suo carretto!). Sicuramente il personaggio migliore, assieme a quello interpretato dal sempreverde Samuel L. Jackson.
Insomma, con ‘sto Django Unchained si va a botta sicura.
Non perdetevelo.
Poi magari fatemi sapere che ne pensate, se andate a vederlo.
-------
Ps: non c’entra nulla con l’articolo. Mi scuso con voi se ultimamente il palinsesto del blog è molto ballerino e gli articoli non rispettano la cadenza classica. Pur avendo una valanga di articoli già scritti, spesso dimentico di “programmarli”. Questo perché la vita “reale” occupa il suo doveroso spazio. ;)
Carissimo buta!
RispondiEliminati ringrazio per lo spam piratato :P
me lo sono potuto godere anzi tempo, ma sicuramente lo vedrò doppiato in italiano al cinema :D
non sono cresciuto a spaghetti western, ma alcuni di loro li ho visti di recente, e devo dire che non sono per niente male.
Questo film è crudo e veritiero sulla schiavitù.
Il personaggio di Shultz è davvero geniale e soprattutto trollone, Di Caprio bastardo e cattivo come lui sa fare, inoltre vedere Samuel L. Jackson che interpreta quel personaggio per un attimo mi ha spiazzato, ma successivamente ho capito perchè è stato scelto.
Figa la citazione con l'attore originale di Django, infatti mi ero stupito quando avevo sentito la voce italiana.
Se puoi farmi sapere quali sono tutte le citazioni del film perchè io ne ho beccate alcune, Django originale, la frase nel finale e la canzone... se ne ho persa qualcuna illuminami XD
un saluto
Ci sono delle cosucce prese qua e là da vari film di Corbucci, e tutto lo splatter presente in diversi spaghetti western. Quel "Dai, dai!" durante l'incontro mandingo sentito la prima volta fa pensare "Ma ho sentito bene?"
EliminaPoi vedi Franco Nero e capisci. XD
Lo sto guardando or ora, poi ovviamente andrò in sala, ma attendere non si poteva per un tarantino!
RispondiEliminaWaltz è un attore magnifico, e il dottor Shultz è Epico!
No, nun se poteva aspettà!
EliminaNoo io non riesco a vedermelo su pc e poi andare in sala pochi giorni dopo, mi viene il male dentro! Comunque mi incuriosisce parecchio e andrò sicuro a vederlo. Il trailer mi attira e se assicuri divertimento, viaa! Stasera però tocca a Cloud Atlas. Una cosa alla volta quindi :D
RispondiEliminaPoi fammi sapere!
EliminaStavo già per maledirti e chiederti con quali macumbe eri riuscito ad andarlo a vedere in anteprima, poi scopro che l'hai piratato in americanese. XD
RispondiEliminaPer quel che mi riguarda, resisterò fino all'uscita italiana (pur dirottando le maledizioni verso coloro che hanno postiticipato la data ù.ù), ma l'hype è a mille! :D
P.S. Christoph Waltz è un idolo assoluto.
Waltz è da idolatrare 365 giorni all'anno! :D
EliminaIo purtroppo non ce l'ho fatta, ho ceduto al lato oscuro del download.
Resisto questa volta u.u ci vado settimana prossima, anche io non sono un amante degli Spaghetti-Western infatti temo di perdere parecchie citazioni storiche... ma Tarantino è sempre Tarantino sisi.
RispondiEliminaVero, è una garanzia!
EliminaIo mi chiedo solo come mai in Italia esca sempre tutto dopo.
RispondiEliminaScelte di marketing, dovute a periodi più o meno convenienti in termini di incassi? Lentezza nel doppiaggio?
Ma non solo questo eh, metà (e non esagero) dei film candidati agli Oscar da noi devono ancora uscire...
Comunque pure io lo aspetto dal primo trailer, ovviamente. :D
Credo soprattutto la prima tua ipotesi. Se ci fai caso, molti dei Top film si concentrano tutti sotto natale/inizio anno nuovo. Spesso coincidono pure con le candidature all'Oscar, o aspettano proprio le premiazioni. Gegni del male. XD
EliminaClap clap clap, in loop.
RispondiElimina:D
EliminaCaro Angelo, so che su questo punto siamo (non so sul saremo, perché ho cambiato idea su un sacco di roba) in disaccordo, ma da sempre trovo Tarantino uno dei registi più sopravvalutati degli ultimi vent'anni.
RispondiEliminaBravo, eh, sì.
Ma da qui a definirlo un genio, il Migliore, il più Innovativo e via aggettivando, secondo me ci passano in mezzo almeno una mezza dozzina di altri cineasti. Almeno.
Detto questo, quasi tutti i suoi film mi sono abbastanza piaciuti, ma non sono mai diventati dei cult, per me: visti una volta, fine.
E questo Django, considerata l'ambientazione western che tanto poco appeal ha su di me, mi sa che sarà il primo Tarantino che salterò.
No, non è nè innovatore, nè il miglior regista del mondo. Però a me piace molto, ecco. Più che altro perchè mi fa divertire praticamente sempre.
EliminaLa mia maggiore sfiga è che i gusti cinematografici della mia dolce metà sono mooolto diversi dai miei. Quindi, per vedere film come questo, o riesco a intercettare qualche amico che magari non sento da mille anni e del quale approfittare biecamente... o aspetto e me lo guardo poi a casa. Odio andare al cinema da solo...
RispondiEliminaIl Moro
Devi convertire la tua metà al lato oscuro della cinematografia... ;)
EliminaBeh come hai scritto Tarantino ama divertirsi e divertire quando fa Cinema. Ed è vero, ma questo può essere definito uno wstern in chiave moderna. A mio parere Tarantino è uno dei migliori registi in circolazione. La fotografia come sempre è impeccabile così come ogni singolo personaggio (sì persino D'artagnan sa il fatto suo). Chi può fare Cinema per amore del Cinema? la risposta ora è in Tarantino. (basta un fotogramma per definire il suo modo di fare regia e si trova in questo film. schizzi di sangue su un campo di fiori)
RispondiElimina