Domenica scorsa, io e Deborah abbiamo visto "Gli Aristogatti".
Classico Disney che più classico non si può, capolavoro di 40 anni fa (stupendamente portati), ancora oggi prodotto più che godibile.
La storia è stranotissima: Madame Adelaide, ricca signora della Parigi di inizio '900, decide di fare testamento e lasciare tutti i suoi ricchissimi averi alla sua gatta, Duchessa, e ai suoi tre cuccioli.
Sconvolto per la decisione, Edgar, maggiordomo di Madame Adelaide, architetta un piano diabolico: abbandonare Duchessa e i cuccioli, facendo credere che siano scappati, in modo da intascare l'eredità, che secondo i dettami di Madame Adelaide, spetterebbe a lui nel momento in cui i gatti fossero passati a miglior vita.
Il piano viene attuato, e i gatti vengono abbandonati di notte, nei pressi di un mulino lontano da Parigi. Risciranno a tornare a casa e ad avere la loro rivincita sul maggiordomo grazie all'aiuto del "famigerato" gatto randagio Romeo "er mejo der Colosseo" e dei suoi scalcagnati amici jazzisti.
Un classico dei classici Disney, insomma.
Romeo e i gatti sono entrati nell'immaginario collettivo, così come il tema musicale "Tutti quanti voglion fare il jazz" è uno dei più noti in assoluto delle produzione made in Disney.
Tuttavia, guardando questo capolavoro, una cosa è evidente: Edgard aveva ragione.
Mapporcapupattola!
Pensateci!
'Sto povero Cristo che sgobba dalla mattina alla sera, tutti i giorni, 56 ore su 24, per far contento 'sta vecchia zitellaccia fissata con gli animali, obbedendo a tutti i suoi ordini, scarrozzandola in giro ovunque, accogliendo in casa i più improbabili ospiti , che si vede "scavalcato" da un'eredità che gli appartiene di diritto da dei stramaledettissimi gatti?
Ma che andassero a quel paese quei mici del cavolo!
Edgar fatto bene a fare quello che ha fatto!
Chiunque sano di mente avrebbe agito come lui.
La scena in cui viene a sapere che alla morte di Madame Adelaide gli eredi della sua fortuna saranno i gatti, è magistrale (guardatela QUI, dal minuto 7:20 in poi). A Edgar vien un colpo al cuore, comincia a farsi due conti ("Un gatto campa in media 13 anni, ma se procrea genera più o meno 4-5 gatti anch'essi dalla vita di 13 anni..."), capisce che ha davanti a sè un loop infinito di gatti a cui badare e che non arriverà mai l'eredità tanto agognata dopo una vita passata a servire e riverire.
W Edgar, dunque!
W la sua crema di crema alla Edgar!
Classico Disney che più classico non si può, capolavoro di 40 anni fa (stupendamente portati), ancora oggi prodotto più che godibile.
La storia è stranotissima: Madame Adelaide, ricca signora della Parigi di inizio '900, decide di fare testamento e lasciare tutti i suoi ricchissimi averi alla sua gatta, Duchessa, e ai suoi tre cuccioli.
Sconvolto per la decisione, Edgar, maggiordomo di Madame Adelaide, architetta un piano diabolico: abbandonare Duchessa e i cuccioli, facendo credere che siano scappati, in modo da intascare l'eredità, che secondo i dettami di Madame Adelaide, spetterebbe a lui nel momento in cui i gatti fossero passati a miglior vita.
Il piano viene attuato, e i gatti vengono abbandonati di notte, nei pressi di un mulino lontano da Parigi. Risciranno a tornare a casa e ad avere la loro rivincita sul maggiordomo grazie all'aiuto del "famigerato" gatto randagio Romeo "er mejo der Colosseo" e dei suoi scalcagnati amici jazzisti.
Un classico dei classici Disney, insomma.
Romeo e i gatti sono entrati nell'immaginario collettivo, così come il tema musicale "Tutti quanti voglion fare il jazz" è uno dei più noti in assoluto delle produzione made in Disney.
Tuttavia, guardando questo capolavoro, una cosa è evidente: Edgard aveva ragione.
Mapporcapupattola!
Pensateci!
'Sto povero Cristo che sgobba dalla mattina alla sera, tutti i giorni, 56 ore su 24, per far contento 'sta vecchia zitellaccia fissata con gli animali, obbedendo a tutti i suoi ordini, scarrozzandola in giro ovunque, accogliendo in casa i più improbabili ospiti , che si vede "scavalcato" da un'eredità che gli appartiene di diritto da dei stramaledettissimi gatti?
Ma che andassero a quel paese quei mici del cavolo!
Edgar fatto bene a fare quello che ha fatto!
Chiunque sano di mente avrebbe agito come lui.
La scena in cui viene a sapere che alla morte di Madame Adelaide gli eredi della sua fortuna saranno i gatti, è magistrale (guardatela QUI, dal minuto 7:20 in poi). A Edgar vien un colpo al cuore, comincia a farsi due conti ("Un gatto campa in media 13 anni, ma se procrea genera più o meno 4-5 gatti anch'essi dalla vita di 13 anni..."), capisce che ha davanti a sè un loop infinito di gatti a cui badare e che non arriverà mai l'eredità tanto agognata dopo una vita passata a servire e riverire.
W Edgar, dunque!
W la sua crema di crema alla Edgar!
Classicisimo. Però è vero, Non si meritava di finire a Timboctù quel pover uomo XD E napoleone e Lafayette? dove li mettiamo? a mio parere i migliori del film. Sorrido ancora alla citazione
RispondiElimina"Napoleone: "Vediamo...sono scarponcini...44...un buco nella suola sinistra dal rumore..."
Lafayette: "Di che colore sono?"
Napoleone: "Sono ne..Ahh-ehhh come vuoi che faccia a saperlo?!" :)
Stessa cosa che ho sempre pensato io, un minuto di silenzio per il povero Edgar. asd
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