Bentrovati al CineRdForum di sommobuta!
Proseguiamo imperterriti e biechi come piccoli carrarmati in questa nostra rassegna cinematografara attraverso le pellicole sui viaggi nel tempo!
E oggi, per la vostra gioia ci occupiamo della pellicola più spassionatamente fantastica, quella meno “fantascientifica” di tutte, ma non per questo meno interessante o meno intensa: sì, insomma, oggi parliamo di quel piccolo cult che corrisponde al nome di Butterfly Effect.
Il film si apre con una nota appartenente alla Teoria del Caos: “Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo.”
Che è un po’ il leitmotiv di tutto il film: un minimo cambiamento nella vita del protagonista, Evan, sconquassa non solo la sua vita, ma anche quella di coloro che gli stanno intorno.
Evan infatti è dotato di questo potere ereditato dal padre: grazie all’utilizzo dei suoi vecchi diari può letteralmente tornare indietro nel tempo e modificare la sua timeline, creando ogni volta un vero e proprio universo parallelo. Tuttavia, ogni volta che modifica un evento del suo passato, qualcosa (proverbialmente) va storto.
La causa scatenante è quasi sempre la dolce Kayleigh, che o muore, o si suicida, o schiatta da bambina, o diventa una prostituta sfigurata…e questo sempre a causa delle modifiche spazio/temporali di Evan, che cerca disperatamente di aggiustare i guai che ha combinato nei suoi viaggi precedenti.
Alla fine la decisione che prende è del tutto drastica, e il film si conclude con un bel finale azzeccato.
Di tutti i film della rassegna sui viaggi nel tempo, Butterfly Effect è sicuramente il più semplice e immediato (assieme a Ritorno al Futuro). Il viaggio nel tempo di Evan è “non canonico”; non presenta nessuna macchina del tempo come in Ritorno al Futuro, non è scientificamente accurato come Primer e non poggia su nessuna base fantascientifica classica. Si tratta di un vero e proprio espediente narrativo che va preso per quello che è: Evan può farlo e basta, così come suo padre prima di lui.
Per la gioia della fantomatica sospensione dell’incredulità, a cui molto vogliamo bene in questo frangente.
Se devo dirla tutta, nel riguardarlo ieri, non ho potuto fare a meno di notare come sia un film che è terribilmente invecchiato. Ha solo una decina d’anni (è del 2004), ma sono dieci anni che ne sembrano almeno 20. Sì, sto dicendo che me lo ricordavo più fico e più bello.
Intendiamoci: l’idea di base, quantunque non sia originale, è brillante. L’utilizzo dei diari come catalizzatori del viaggio spazio/temporale, così come i blackout di memoria di Evan (che sono i momenti nel quale Evan tornava indietro nel passato prendendo “possesso” del suo io più giovane) sono cose ottimamente gestite.
Ma la sensazione che ho avuto nel rivederlo (e dire che sarà la quinta o la sesta volta che lo riguardo) è che sia un film superato.
Per farvi capire quello che intendo: come già ho scritto, potrei rivedere tutti i giorni i vari Ritorno al Futuro. Se escludiamo la tecnologia dell’epoca (telecamere gigantesche, walkman, VHS enormi, mancanza di internet e telefonini, eccetera) sembra un film girato oggi. Ritorno al Futuro non è invecchiato di un singolo giorno. È sempre fresco, e sempre dannatamente figo.
Butterfly Effect no, invece.
Ha dieci anni, e si sentono davvero tutti.
Rimane comunque un film molto godibile, sebbene, nel vederlo, non ho potuto fare a meno di chiedermi: tenendo conto che ogni volta che Evan torna indietro nel tempo e modifica la sua timeline vivendo a tutti gli effetti vite diverse (e annotando quindi ogni volta una vita diversa sul suo diario), com’è possibile che i fatti più importanti e traumatici della sua vita siano sempre gli stessi e non cambino mai di una virgola?
A voi le risposte del caso.
Ps: mi hanno detto ci sono due seguiti. Non ho intenzione di vederli, sento puzza di orrore.
Proseguiamo imperterriti e biechi come piccoli carrarmati in questa nostra rassegna cinematografara attraverso le pellicole sui viaggi nel tempo!
E oggi, per la vostra gioia ci occupiamo della pellicola più spassionatamente fantastica, quella meno “fantascientifica” di tutte, ma non per questo meno interessante o meno intensa: sì, insomma, oggi parliamo di quel piccolo cult che corrisponde al nome di Butterfly Effect.
Il film si apre con una nota appartenente alla Teoria del Caos: “Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo.”
Che è un po’ il leitmotiv di tutto il film: un minimo cambiamento nella vita del protagonista, Evan, sconquassa non solo la sua vita, ma anche quella di coloro che gli stanno intorno.
Evan infatti è dotato di questo potere ereditato dal padre: grazie all’utilizzo dei suoi vecchi diari può letteralmente tornare indietro nel tempo e modificare la sua timeline, creando ogni volta un vero e proprio universo parallelo. Tuttavia, ogni volta che modifica un evento del suo passato, qualcosa (proverbialmente) va storto.
La causa scatenante è quasi sempre la dolce Kayleigh, che o muore, o si suicida, o schiatta da bambina, o diventa una prostituta sfigurata…e questo sempre a causa delle modifiche spazio/temporali di Evan, che cerca disperatamente di aggiustare i guai che ha combinato nei suoi viaggi precedenti.
Alla fine la decisione che prende è del tutto drastica, e il film si conclude con un bel finale azzeccato.
Di tutti i film della rassegna sui viaggi nel tempo, Butterfly Effect è sicuramente il più semplice e immediato (assieme a Ritorno al Futuro). Il viaggio nel tempo di Evan è “non canonico”; non presenta nessuna macchina del tempo come in Ritorno al Futuro, non è scientificamente accurato come Primer e non poggia su nessuna base fantascientifica classica. Si tratta di un vero e proprio espediente narrativo che va preso per quello che è: Evan può farlo e basta, così come suo padre prima di lui.
Per la gioia della fantomatica sospensione dell’incredulità, a cui molto vogliamo bene in questo frangente.
Se devo dirla tutta, nel riguardarlo ieri, non ho potuto fare a meno di notare come sia un film che è terribilmente invecchiato. Ha solo una decina d’anni (è del 2004), ma sono dieci anni che ne sembrano almeno 20. Sì, sto dicendo che me lo ricordavo più fico e più bello.
Intendiamoci: l’idea di base, quantunque non sia originale, è brillante. L’utilizzo dei diari come catalizzatori del viaggio spazio/temporale, così come i blackout di memoria di Evan (che sono i momenti nel quale Evan tornava indietro nel passato prendendo “possesso” del suo io più giovane) sono cose ottimamente gestite.
Ma la sensazione che ho avuto nel rivederlo (e dire che sarà la quinta o la sesta volta che lo riguardo) è che sia un film superato.
Per farvi capire quello che intendo: come già ho scritto, potrei rivedere tutti i giorni i vari Ritorno al Futuro. Se escludiamo la tecnologia dell’epoca (telecamere gigantesche, walkman, VHS enormi, mancanza di internet e telefonini, eccetera) sembra un film girato oggi. Ritorno al Futuro non è invecchiato di un singolo giorno. È sempre fresco, e sempre dannatamente figo.
Butterfly Effect no, invece.
Ha dieci anni, e si sentono davvero tutti.
Rimane comunque un film molto godibile, sebbene, nel vederlo, non ho potuto fare a meno di chiedermi: tenendo conto che ogni volta che Evan torna indietro nel tempo e modifica la sua timeline vivendo a tutti gli effetti vite diverse (e annotando quindi ogni volta una vita diversa sul suo diario), com’è possibile che i fatti più importanti e traumatici della sua vita siano sempre gli stessi e non cambino mai di una virgola?
A voi le risposte del caso.
Ps: mi hanno detto ci sono due seguiti. Non ho intenzione di vederli, sento puzza di orrore.
Ho sentito parlare davvero male dei seguiti, per cui credo sia meglio evitarli.
RispondiEliminaHai visto anche i vari finali alternativi del film? Quale ti piace di più?
Non sapevo, come scritto più giù che ci fosse quello in cui lui si uccide.
EliminaVeramente nella director's cut lui torna indietro al momento della sua nascita e si suicida strozzandosi col cordone ombelicale, per non causare sofferenze a nessuno; capisco il perchè, ma preferisco decisamente il finale col non-incontro per strada. o.o
RispondiEliminaIl film non l'avevo mai visto, e non mi è dispiaciuto (quindi, dopo Primer, un altro grazie per avermelo fatto recuperare :D).
Il concept è molto interessante, alcune idee sono grandiose (tipo le epistassi causate dalle sovrascritture di memoria), e vedere le conseguenze dei cambiamenti e le differenze delle varie timeline è sempre bello.
Purtroppo, oltre a essere in effetti invecchiato malino, il film imho pecca di alcune carenze logiche (la scena delle stigmate non ha senso) e di un protagonista veramente imbecille, oltre a essere un tantino troppo deprimente/pessimista in quasi tutte le iterazioni (tanto che pensavo che, dopo aver bruciato i diari, nel finale il protagonista avrebbe scoperto che in realtà aveva creato il futuro peggiore possibile, senza possibilità di rimediare! XD); quest'ultima cosa è per altro reiterata nel finale della director's cut, quindi è proprio il regista a essere malvagio e negativo. XD
P.S. dei seguiti ho visto solo recensioni, paiono proprio pattume puro (oltre a non avere nulla a che fare col primo).
O_o
EliminaOK quella dove lui si strozza mi mancava. Avevo visto il finale alternativo dove loro si guadano alla fine.
Come già detto sopra da D. Mattews, la parte delle stigmate è un vero e proprio WTF...per il resto è un film piuttosto interessante!
RispondiEliminaAh concordo anche sulla stupidità del protagonista...in effetti più volte rivedo il film più lui mi sembra stupido
Evan è oggettivamente un personaggio odiosissimo
EliminaL'ho visto per la prima volta, e devo dire che il film mi è piaciuto. Non ho notato questa cosa del cattivo invecchiamento, ma forse è perché è, appunto, la prima volta che l'ho visto.
RispondiEliminaComunque credo sia un film particolare nella categoria "viaggi nel tempo", nel senso che non credo sia effettivamente un film sui viaggi nel tempo. A mio avviso è più un espediente utilizzato per veicolare un altro messaggio: attenzione, perché ogni nostra piccola azione ha moltissime conseguenze sia per noi stessi che per le persone che ci sono vicine.
E' vero che questo concetto c'è anche in altri film (Ritorno al futuro il cambiamento di George McFly), ma qui è proprio predominante rispetto al resto.
Comunque grazie del consiglio, a me è piaciuto!
Contento che ti sia piaciuto! Il film è più fantastico che fantascientifico, ma va bene lo stesso ;)
EliminaFilm che vidi per la prima volta quando era ragazzetto insieme al mio gruppo di amici per curiosità perchè ci incuriosiva il titolo, nonostante non mi aspettassi niente di che. Invece all'epoca mi stupì e mi piacque molto anche per la tematica dei viaggi temporali che ho sempre amato. Da quel periodo l'ho rivisto svariate volte, molte anche solo perchè su sky lo ripropinano in continuo e col passare del tempo in effetti l'ho ridimensionato un attimo, più che altro come dicevi tu sommo per il fatto che come film è invecchiato e sono invecchiato anche io con lui. Per il resto rimane assolutamente godibile e lo consiglio sempre a chi si vuole vedere un buon film con interessanti elementi fantastici.
RispondiEliminaNon sapevo dei finali alternativi, li ho visti di recente ma nessuno mi ha entusiasmato, anzi penso siano tutti evitabili, alcuni forse anche insensati.
Ecco, stessa cosa tua, e lieto di vedere che le mie "impressioni" sono condivise
EliminaOttimo, ora sono indietro di due film perché sono un colline!
RispondiEliminaDetto questo per discolpa avevo detTo che il tema "viaggi nel tempo" proprio non mi piace... boh!
Evvabbé è la tematica che non ti sconfinfera
EliminaSarà perchè amo i viaggi nel tempo, sarà che sto cercando di immaginare una storia con un protagonista che manipola il tempo, però a me è piaciuto davvero un sacco e ti ringrazio, perchè sicuramente avrei impiegato mesi se non anni prima di decidermi a vederlo. Tuttavia concordo che ci sono state delle scelte un pochino forzate, come la storia delle stigmati (già citata da qualcuno), oppure il finale. Non mi riferisco a quello dove si strozza prima di nascere (ma.. ma.. davvero?!?! O.o), ma a quello canonico dove sembrava destinato a morire se avesse fatto un altro viaggio, perchè la sua mente si era sovraccaricata troppo. E all'improvviso torna indietro nel tempo come se niente fosse e ricomincia la sua vita da capo. Che poi i finali di mezzo non li apprezzo moltissimo. O happy ending o finale tragico. Le vie di mezzo non fanno per me :P
RispondiEliminaLieto che tu abbia gradito. Si, il fatto che lui non ne risenta dell'ultimo viaggio è un po' una vaccata
EliminaQuesto era uno dei film da te proposti che ancora non avevo visto visto, l'ho trovato godibile e niente più; sarà che, come hai scritto tu, è invecchiato male. Per quanto riguarda il potere del protagonista, più che il poter viaggiare nel tempo, sembra la proiezione di sé stesso nel proprio passato.
RispondiEliminaHo visto anche gli altri tre finali alternativi e trovo quello scelto per la versione finale migliore. La cosa che mi chiedo è dove siano finiti i danni cerebrali dovuti alla sovrascrittura di ricordi.
È uno dei tanti piccoli plot hole...
EliminaHo scaricato la porc-edition 5.6 GB, e con lo stesso finale che avevo visto <.<
RispondiEliminaso che ce ne stanno 3... fottuttamente diversi.
Effettivamente il paragone con ritorno al futuro ci sta, però anche quello sembra palesemente invecchiato!
butterlfy effect, ha quel problema dei viaggi nel tempo strani, ma è molto particolare e scorrevole.
e poi rispetto a ritorno al futuro, sono molti di più i mondi paralleli, ed è curiosissimo vederli tutti.
poi le domande che ti sei posto tu, me le sono poste anche io, non troveremo risposte...e
beh un film caruccio da consigliare :D
Si tutto sommato rimane gradevole, nonostante tutto
EliminaSecondo me Ritorno al Futuro non è invecchiato perchè tratta di questioni scientifiche che sono discusse ancora oggi (viagginel tempo con reali macchine del tempo), invece TBE sembra vecchio perchè (anche se a mio parere fatto bene) è comunque un film fantasy dove non c'è traccia di teorie scientifiche, eccetto la presunta malattia mentale del protagonista.
RispondiEliminaPuò darsi!
EliminaL'ho visto questa settimana per la prima volta. E mi è piaciuto molto.
RispondiEliminaMi sono divertito e mi ha preso. Bell'interpretazione di Ashton Kutcher che ritengo un ottimo attore. La cosa più bella del film è il finale... Leggo adesso che ce ne sono altri, ma quello che ho visto dove i due s'incontrano ma non si ritrovano mi è piaciuto e quindi non ho intenzione di conoscerne altri. Vedere che il protagonista si dimostra veramente innamorato della ragazza, scegliendo la via personalmente più difficile per poter regalare a lei un giusto futuro, è stato davvero un bel messaggio... E soprattutto lascia capire che a volte bisogna mettere da parte l'egoismo ed essere altruisti.
Detto ciò, c'è una cosa che non mi è piaciuta. Ma questo bambino quante ne ha passate? Non bastava aver problemi di memoria, essere senza padre e uccidere una madre con il figlioletto, dobbiamo aggiungere anche la pedofilia?
Naturalmente so che sono state scelte dovute ad esigenza di trama..Ma cavolo, mi è sembrato davvero esagerato vedere tante situazioni del genere..
Comunque film che rivedrei :)
In effetti, povero ragazzo. XD
EliminaIl film me lo ricordo bene perchè mi sembrò un indea carina che però non è approdata a molto. Invece dove ha fallito questo mi sembra abbia fatto centro A. Brody con "The Jacket" con un "meccanismo" simile, ma che resta più compatto e meno frammentato restituendo un film con personaggi più spessi e credibili nonostante l'inverosimilità dell'espediente narrativo.
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