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Perchè i manga e i fumetti non vendono un cazzo

"Sfatiamo un altro mito. Manga e Comics non vendono nulla. La più venduta testata di supereroi della Panini vende meno di 15.000 copie, di cui 5000 in edicola e il resto in fumetteria. I manga, fenomeno One Piece e Naruto a parte, vendono tra le 1000 e le 3000 copie e solo in fumetteria. E 3000 copie sono un successone. Di contro, ci sono 300 uscite manga. Quindi, l'editore guadagna sul fatto che vende pochissimo ma di tantissimo. Il mercato del fumetto, in Italia, lo fa il fumetto popolare Bonelli e Astorina e Disney."

Le parole qui sopra (riportate su di un discutibile gruppo fumettistico feisbucchiano composto per la maggior parte da malati e repressi mentali che inneggiano alla beltà del fumetto anni ’50 o bestemmiano i morti degli autori che schifano, perché tutto il resto è noia), sono di Roberto Recchioni, personaggio che non amo particolarmente, ma con il quale, questa volta, concordo alla grandissima.
Il perché?
Scopriamolo insieme.

Della morte del mercato fumettistico italiano ne abbiamo già parlato QUA. Se non ve lo ricordate, fate promemoria cliccando sul proverbiale link.
Oggi parliamo di numeri e vendite.
Che, in buona sostanza, per ciò che concerne il mercato fumettistico del nostro bel(?) paese, sono come il Vaso di Pandora: non si sa cosa contiene, a parte tutti i mali del mondo e la speranza che qualcosa cambi.
Questo perché, a differenza di quanto succede nei paesi anglofoni, dove esistono dati reali di vendita, da noi…beh, da noi no, spesso bisogna stare ai numeri forniti dalle case editrici.

Un probabile assassino del mercato fumettistico nostrano...

E se già di per sé i numeri sono mostri che ingannano la mente, quelle fornite dalle CE sono mostri che servono per ingannare i lettori.

Insomma, la crisi, la flessione, il mercato che non quaglia…chi compra fumetti sono sempre i soliti 4 stronzi (tipo il sottoscritto, che anche da Londra si sta facendo continuare a conservare a Napoli i fumetti che poi ritirerà ogni 3-4 mesi), mentre il resto scrocca allegramente grazie ad internet, perpetrando il discorso che abbiamo sempre fatto (ovvero che grazie alla potenza del Uèb la gente legge più fumetti, ma la pirateria non incide una mazza sul venduto reale perché quello che scrocca Narut(t)o e Uan Pìs, col kaiser che se li compra cartacei; non l’ha mai fatto, e mai lo farà).

Pensate, sono talmente stronzo che OP lo compro pure in Jappo...

Viceversa, il solito stronzo, è quello che manda avanti la baracca editoria-fumetteria.
Con il problema che l’editore sforna sempre più caccapupù, ingolfando la fumetteria di caccapupù.
E come dice Recchioni, si tira avanti perché si vende tantissimo di pochissimo*.

Dicevo che avremmo parlato di numeri.
E allora fare un calcolo non è tanto difficile.
Poniamo, ad esempio, che tra comics e manga escano 100 testate al mese**.
In Italia non ci sono più di 200 fumetterie in totale.
Prendiamo per ipotesi che ognuna di queste fumetterie compri, per ognuna di quelle testate, 100 copie***.
Mettiamo che tutte le 200 fumetterie riescano a vendere sempre tutte le 100 copie dell'albo "X". Si tratta, al massimo, di 20.000 copie totali di un singolo fumetto per tutta Italia.

Non sono nemmeno 300...

Praticamente, gli stessi numeri esposti da Recchioni.
E la mia stima è generosa, perché è fatta “per assurdo”, con numeri bassi, cifre tonde e non tiene conto del fatto che di quelle “100 copie” metà rimangono sul groppone del fumettaro.
- senza contare che, oggettivamente, quando mai una fumetteria acquisterebbe 100 copie del nuovo “Vampiro Assassino Licantropo Super Saiyan” se non è sicura di venderle? -

Inoltre, andiamo più nello specifico sviscerando ancora una volta le parole di Recchioni: i manga vendono una miseria, mentre le testate che vendono di più sono quelle supereroistiche.
Credo che qui la questione sia molto semplice.
Autoimponendomi come “target” di vendita, personalmente, mi sono rotto le palle di vedere in fumetteria il clone, del clone, del clone, del clone di Dragon Ball, letto nel ’95 quando avevo 10 anni. E a parte i manga che seguo da quando ero adolescente (vedesi proprio One Piece e poche altre eccezioni) il “manga” mi ha anche rotto un po’ le palle.

Non è un caso che da qualche anno a questa parte sia (ri)tornato a leggere comics e graphic novel.

Pax Romana: che beltà!

Quindi se io compro un numero “X” di fumetti (che comprendono un numero “Y” di manga e “3Y” di comics), è normale che vendano di più dei prodotti made in Japan. Anche perché il quindicenne, col piffero che il manga se lo compra, dato che lo troverà sempre aggratisss su Mangaeden, Mangapanda o Mangafox…

Ps: grazie che il fumetto popolare in Italia lo fanno Bonelli&co. che hanno diffusione capillare in ogni edicola. Anche nella più sperduta situata sulla cima del monte Bianco...Anche qui i calcoli sono semplici: se ognuno degli 8000 comuni ha almeno 3 edicole (e anche il paesino con 3 abitanti ha 3 edicole), il calcolo è presto fatto...

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*E alcuni editori lamentano che non si riesce più a vendere nemmeno quel pochissimo, e se lo fanno è grazie ai team di fansub che portano in Italia anime sconosciuti. Insomma, come si dice a Napoli, "è fernut' a zizzinella". Sono finiti i tempi d'oro in cui le CE potevano pubblicare un manga grazie al successo dell'anime mandato in onda su scala nazionale...

**Fonti molto autorevoli mi assicurano che al momento vengono stampate circa 2500 testate uniche. In totale.

***Roba che nemmeno Forbidden Planet li compra 10.000 albi al mese...

29 commenti:

  1. Io direi anche che i comics non hanno scan facilmente reperibili ed i manga si, che i comics essendo più maturi trovano gente con soldi in tasca, l'editoria dovrebbe imporre pochi titoli e puntare su quelli

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    1. Dipende. Nel senso che se parliamo di scan "italiche" è vero, ma se cerchi roba in inglese, il bacino di scan è identico a quello dei manga. :)

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    1. Occhio che dopo Natale in Italì esce "The Manhattan Project". Mi raccomando. ;)

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  3. Scusa ma dici che ti lamenti dei manga perchè vedi tutti cloni (anche vero in parte se li si legge da molto, ma se ci si limita solo a un genere è anche normale) ma poi dici che quindi per questo motivo passi ai comics che di più ripetitivo non si può con tutti sti supererori che ripetono sempre le stesse situazioni?

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    1. Non leggo testate mensili (Superman, Batman, Uominiragno), ma solo novel o miniserie - come possono essere, per l'appunto, Pax Romana, Luther Strode o The Manhattan Project. ;)
      Che sono (e restano) comics a tutti gli effetti.

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    2. Ps: grazie per l'appunto che mi ha permesso di essere più "chiaro". :D

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  4. Il fumetto è reperibile su internet, quindi io lo leggo su internet, è molto più comodo e conveniente. Punto. Le altre menate non sussistono, la vera ragione è questa.

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    1. Domanda: li paghi, questi fumetti su internet?

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    2. se tu non supporti, e tutti facessero come te, le case editrici fallirebbero, e ciao ciao fumetti, non è difficile!

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  5. Fintanto che ci stanno furboidi come te è tutto scrocco aggratis, genialoide suino.

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  6. Non è vero che chi legge su internet non compra.
    Io leggo i capitoli spoiler di OP e ogni 3 mesi vado da Forbidden a comprarmi il volume manga. Lo facevo anche con Gintama, ma per quale oscuro motivo non lo pubblicano più dal 18 numero.
    Gli altri manga non m'interessano, seguo sporadicamente Naruto come anime.
    Se una cosa mi piace la compro, sennò amen...un po' come per i cd musicali.

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    1. Beh, tecnicamente per il collezionista è così. ;)

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    2. Infatti il collezionista è il vero appassionato, il resto che si limita alle scan online è da considerarsi "lettore medio". Ma anche qui si creerebbe una problematica, visto che nel mondo dei libri, il "lettore medio" compra cmq un tot e un certo tipo di libri all'anno. Mentre per i manga no!! :(
      Secondo me è perchè si preoccupano dei pensieri altrui, qui in italia si pensa al fumetto sempre come roba per bambini, non ci arrivano proprio con le loro teste bacate che i manga e anche comics trattano anche temi per adulti...
      Per me una motivazione è questa xD . La reputi possibile o è troppo filosofica?? :P

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    3. Un po troppo forse. Semplicemente è anche gente che se non c' è il film su internet non lo va comunque a vedere al cinema e aspetta il passaggio tv.

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  7. Mi pare che tu abbia travisato parecchio quello che ho datto.
    A cominciare che i manga non vendono niente e che le testate che vendono di più sono quelle dei supereroi.

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    1. Innanzi tutto, benvenuto. Se posso dire che è un onore averti sul mio blog, beh...lo dico. Senza problemi. :D

      Ho capito benissimo che per te sono numeri alti quelli citati . E forse, tenendo conto del fatto che in Italia si legge poco, è vero.

      L'editore fumettistico "X" che vende 2000 copie del prodotto "Y" è come il medio editore libresco che se va bene piazza 500 copie dell'ultimo romanzo.
      Bello liscio.

      Sono io che ho preso spunto da te per dire che fondamentalmente sono numeri che comunque rimangono bassi. O quantomeno, stando alla mole di gente che si professa lettore, al fantomatico "popolo del web" o alle centinaia di migliaia di persone che affollano ogni anno questa o quella fiera fumettistica professandosi "lettori forti", il dubbio viene.

      Posso credere che One Piece arrivi a vendere 40.000 albi (e tenendo conto del prodotto restano pochi), ci credo poco che un "Sakura Mail" o il futuro "Natsume Yūjinchō" arrivi a venderne 1000.

      Fintanto che non ci saranno dati certi e oggettivi (e imparziali), penso che staremo qui solo a fare congetture (poi ovviamente tu che certe cose le conosci dall'interno le saprai meglio di me umile lettore).

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    2. Non posso che quotare. Comunque anche 20 anni fa non è che comics e manga in generale facessero tutto sto botto. Ho letto al riguardo un interessante articolo di Raffaelli del 95, se non ricordo male, su repubblica.

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  8. C'è da dire però che ci sono seinen e seinen, alcuni sono uno scartavetramento di coglioni unico... XD

    Sui comics, vale quello che ho scritto sopra. Prediligo miniserie e graphic novel. :)

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  9. Suppongo che il problema non sia dissimile a quanto accade nel mondo dei libri. Ormai gli editori sono costretti a bombardare il mercato di titoli per cercare di raggranellare sufficienti quattrini per campare. Visto che un singolo titolo non porta molte vendite, più titoli = più vendite.
    Non è un caso che molti autori di narrativa, oggi, cercano vie traverse per sopravvivere, come lo scrivere sceneggiature per la tv e il cinema, fare da relatori in convention sulla narrativa, fare da giudici a concorsi letterari, apparire in spettacoli televisivi, e addirittura crearne uno ad hoc sui temi di cui scrive (penso a Lucarelli e Saviano). Conosco persino una scrittrice che gestisce una libreria! Le vendite dei libri, le tirature, i diritti sul prezzo di copertina, non sono sicuramente sufficienti per permettersi una vita dignitosa dedicata alla sola scrittura.
    E ci infilerei in mezzo anche un briciolo di politica... dove si fa di tutto per affossare la cultura, e soprattutto si fa confusione nella tassazione... visto che lo stesso libro, se stampato su carta è sottoposto a un IVA del 4%, se è in formato elettronico ha invece l'IVA al 10%.

    Idem, immagino, accade nel mondo del fumetto, dove i lettori appassionati son sempre meno, mentre gli occasionali son sempre di più.
    La pirateria fa il resto (sì, anche nel mondo del libro esiste, ed è vivacissima). Anche se non è da demonizzare in toto - visto che è nata per via di "certe" politiche scellerate sui prezzi, e qui la colpa è degli editori, e in un periodo di crisi è un buon strumento per capire se comprando il fumetto si buttano soldi dalla finestra o si fa un acquisto che merita - è evidente che per quanto ho detto prima (gli appassionati calano, gli occasionali aumentano) il download gratuito finisce per danneggiare il mercato... perché, in fondo, al lettore occasionale/curioso poco importa se poi quel fumetto, quell'autore, quella casa editrice sopravvive/campa/guadagna dal suo lavoro.

    Sarebbe interessante leggere tutto il dibattito in cui è intervenuto Recchioni, per comprendere meglio le sue parole. Magari potresti aggiungere il link sul post

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  10. Io sono il primo che non compra più manga. Sia perché non ho voglia di spendere tanto, sia perché non trovo nulla che sia di mio gradimento.
    Inoltre, fatto recente, ho (ri)scoperto i bonellidi, ho recuperato i primi numeri di Mister No e sono una cosa indescrivibile per quanto sono avvincenti. E Mister No è del '75. Praticamente i bonellidi (a cui aggiungo Nathan Never e miniserie come Greystorm e Volto Nascosto) mi hanno fatto perdere interesse per i manga. Ma questo, ripeto, è puramente personale.

    Per i ragazzini, a quanto vedo, la maggiore attrattiva rimane il videogioco, basti pensare alla miriade di canali Youtube dedicati al gaming. Con lo stesso costo di un albo classico (5.90€ - 6.20€), approfittando dei saldi Steam, ci si può accaparrare un titolo del calibro di GTA IV (gi-ti-à quattro) che normalmente costerebbe molto di più. Ho scritto GTA IV come esempio di gioco famoso e dal prezzo mediamente alto e che su Steam, in determinati periodi, viene quasi regalato.
    E quindi credo che il fumetto perda terreno per forza di cose, Sergio Bonelli lo scriveva da tempo, anche negli anni d'oro del fumetto italiano e ci ha visto giusto. Non c'è un ricambio di lettori. Perché i bambini compratori di un tempo, ora diventati grandi, non tutti riescono a continuare ad acquistare, anche perché le priorità della vita (lavoro-stabilità) incombono più che mai di questi tempi.
    E tra i bambini-ragazzini di oggi, già con uno smartphone ultimo modello in mano, il volumetto di carta non ha più lo stesso fascino.
    Almeno io la penso così.

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    1. Credo tu ti sia guadagnato il diritto di scroccare a vita i fumetti solo per esserti sobbarcato quel lavoro enorme e mostruoso di Bambino (e ne parlerò presto su questi lidi). :)

      Interessante questo pensiero sui videogame...

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    2. Purtroppo non riesco a ritrovare l'intervista esatta in cui Sergio Bonelli afferma la lenta decadenza del fumetto italiano per forza di cose, ma ne ho trovato una simile e più recente (2008) da cui ho estratto questo pezzo:

      "[Fino a quando Tex potrà resistere ai tempi attuali ed alla tecnologia?]
      Sergio Bonelli: Purtroppo per noi (ma come è giusto e inevitabile) il fumetto è destinato a cedere il passo rapidamente ad altri divertimenti più facili e entusiasmanti: Tex è ancora oggi il campione delle edicole ma (come abbiamo già detto) viene completamente ignorato dalle nuove generazioni: possibile, dunque, che tra 5 o 6 anni non abbia più lettori sufficienti per sostenere le pesanti spese."

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    3. Ah, ah! Pure io ho sto recuperando le storie classiche di Mister No! ^^ Alcune sono proprio bellissime! ^^ Sui canali di gaming lasciamo perdere! Pure alcuni sono il "male"! XD

      ""possibile, dunque, che tra 5 o 6 anni non abbia più lettori sufficienti per sostenere le pesanti spese.""

      Il Sergione è stato sempre un "pessisimista" riguardo l' andamento. XD E Anche nel nuovo boom degli anni 90 stava con i piedi per terra. Questo secondo me è uno dei motivi del successo della Bonelli.

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  11. La "stanchezza" per i manga ha colpito anche me: attualmente Compro e seguo unicamente One Piece, il resto non mi attira più e Berserk è diventato la barzelletta di se stesso.
    Per i comics americani seguo anch'io la filosofia di scegliere quei pochi volumi buoni da acquistare ogni tanto, in quanto la ciclicità comincia a tediarmi.
    Piuttosto ad avermi davvero interessato ultimamente è Dylan Dog che sì, avrà sempre elementi ricorrenti, ma gli autori sanno pure proporre storie nuove e la promessa da parte della nuova gestione di rinnovare il personaggio e il suo universo narrativo credo mi invoglierà a recuperare i nuovi albi che usciranno tra un anno.
    Il senso di questo mio post non è fare il listone della spesa, ma descrivere come si stanno cambiando i miei gusti e provare a compararlo con quello che magari passa in fumetteria e pensa cosa acquistare: sto cominciando ad invecchiare (anche se ho ancora 21 anni 8D ). i botti pirotecnici stanno cominciano ad interessarmi sempre meno e il mio interesse si sta spostando su storie più studiate, capaci di invogliarmi. Chiaro che queste opere vendano di più perchè ad avere il soldazzo da spendere su questa roba è appunto l'adulto che può permetterselo e ha ancora interesse a leggere una storia a fumetti ( i ragazzi più giovani spesso coltivano altri interessi che non per forza sono peggiori o migliori).

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