Ultimo giorno della Guerra del Tempo.
Da una parte, I signori del Tempo di Gallifrey; dall’altra, i Dalek di Skaaro.
La guerra ha provocato troppe vittime da una parte e dall’altra, e rischia di distruggere l’intero universo.
Il Dottore è deciso a porre fine il conflitto, azionando un’arma definitiva di distruzione di massa che ucciderebbe all’istante Dalek e Signori del Tempo.
Ma l’arma possiede una propria coscienza, e azionando alcuni vortici del tempo mette in contatto il Dottore con le sue future incarnazioni.
Essere l’artefice di un tale genocidio ne varrà la pena?
Non ho mai parlato di Doctor Who sul mio blog eccezion fatta per poche, sporadiche occasioni.
La motivazione è semplice: è il mio telefilm preferito, quindi rischierei di essere troppo di parte.
Anche quando le stagioni non sono (state) esaltanti (per non dire deludenti).
Ad ogni modo qualche parolina sull’episodio speciale per il cinquantenario della serie mi andava di spenderle. Perché un telefilm che raggiunge il traguardo delle 50 candeline un articolo tutto suo se lo merita eccome (altro che Beautiful).
E insomma, com’è stato quest’episodio che ha visto protagonisti un parteur di personaggi d’eccezione?
Godibile.
Molto godibile.
In linea con la gestione Moffat, con momenti divertenti alternati a momenti più o meno drammatici, paradossi spazio-temporali, un’infinità di inside jokes e rimandi a questo o quel particolare della serie.
E con un sovvertimento della storyline principale piuttosto interessante.
Le varie incarnazioni del Dottore che non distruggono Gallifrey, ma la mettono in congelatore, è stato un bel colpo, soprattutto in chiave futura.
La ricerca del pianeta natale dei Signori del Tempo adesso può cominciare!
E se ci fosse stato Ecclestone sarebbe stato il massimo dei massimi (credo che nelle intenzioni iniziali, al posto di John Hurt ci sarebbe dovuto essere lui...
Il problema generale di Moffat, dei suoi episodi e della sua gestione risiede nel fatto – almeno per quanto mi riguarda – di mancare di pathos. Perché sì, i dodici (pardòn, tredici) Dottori che si riuniscono e salvano Gallifrey, così come ilcammello cameo di Baker alla fine sono bei momenti, gli scherzi, le battutine e gli screzi tra i tre Dottori sono sfiziosi, ma in tutto l’episodio non c’è mai un momento lirico, un momento di potenza iperpotentissima che abbia fatto gridare al miracolo (o al capolavoro).
Siamo ben lontani dall’epica trasmessa dagli episodi e dagli speciali dell’era Davies. Episodi singoli come “Turn Left” (una delle ucronie televisive più grandiose che abbia mai visto) o i season finali (su tutti, quello della seconda stagione con Dalek e Cyberuomini) da soli si magnano questi ultimi anni di gestione Moffat.
Il quale è bravo a creare feeling con e tra i vari personaggi (i Pond rimangono i Pond, ed è più facile affezionarsi a loro che non a una Martha Jones o a una Donna Noble – e io adoro Donna Noble -, per non parlare di quel monumentale personaggio che corrisponde al nome di River Song), ma le cui stagioni sono di un altalenante incredibile. Su dodici episodi standard, due portano avanti la storyline, mentre il resto sono dei filleroni terrificanti che nemmeno la Toei Animation (e l’ultima stagione è stato un riempitivo dopo l’altro inaccettabile).
Doctor Who si meriterebbe una maggior cura. Perché se Moffat riesce a gestire bene singole puntate (e lo sa fare), gli riesce difficile gestire una stagione intera.
Spero tanto che con Capaldi le cose cambino, con Smith alle volte si è arrivati a puntate con un tasso di bimbominkiosità talmente elevata che spesso mi sono domandato: “Ma checcazzo sto guardando?”
E prima che me lo domandiate: Smith mi piace parecchio, come Dottore, perché è dannatamente folle.
In ogni caso, lo special per i 50 anni è stata una delle migliori puntate degli ultimi 2-3 anni. Spero vivamente che la puntata natalizia – in cui Smith ci lascerà – sarà altrettanto buona.
Anche perchè 'sti campi di Tranzalore li hanno pompati talmente tanto che diventerei piuttosto irritabile se non fosse una puntata indimenticabile.
Se comunque non avete mai visto Doctor Who, sappiate che siete delle brutte persone a prescindere…
Ps: un plauso alla BBC che ha dato il placet affinché questa puntata fosse trasmessa in mondovisione…
Pps: Capaldi rulez!
Da una parte, I signori del Tempo di Gallifrey; dall’altra, i Dalek di Skaaro.
La guerra ha provocato troppe vittime da una parte e dall’altra, e rischia di distruggere l’intero universo.
Il Dottore è deciso a porre fine il conflitto, azionando un’arma definitiva di distruzione di massa che ucciderebbe all’istante Dalek e Signori del Tempo.
Ma l’arma possiede una propria coscienza, e azionando alcuni vortici del tempo mette in contatto il Dottore con le sue future incarnazioni.
Essere l’artefice di un tale genocidio ne varrà la pena?
Non ho mai parlato di Doctor Who sul mio blog eccezion fatta per poche, sporadiche occasioni.
La motivazione è semplice: è il mio telefilm preferito, quindi rischierei di essere troppo di parte.
Anche quando le stagioni non sono (state) esaltanti (per non dire deludenti).
Ad ogni modo qualche parolina sull’episodio speciale per il cinquantenario della serie mi andava di spenderle. Perché un telefilm che raggiunge il traguardo delle 50 candeline un articolo tutto suo se lo merita eccome (altro che Beautiful).
E insomma, com’è stato quest’episodio che ha visto protagonisti un parteur di personaggi d’eccezione?
Godibile.
Molto godibile.
In linea con la gestione Moffat, con momenti divertenti alternati a momenti più o meno drammatici, paradossi spazio-temporali, un’infinità di inside jokes e rimandi a questo o quel particolare della serie.
E con un sovvertimento della storyline principale piuttosto interessante.
Le varie incarnazioni del Dottore che non distruggono Gallifrey, ma la mettono in congelatore, è stato un bel colpo, soprattutto in chiave futura.
La ricerca del pianeta natale dei Signori del Tempo adesso può cominciare!
E se ci fosse stato Ecclestone sarebbe stato il massimo dei massimi (credo che nelle intenzioni iniziali, al posto di John Hurt ci sarebbe dovuto essere lui...
Il problema generale di Moffat, dei suoi episodi e della sua gestione risiede nel fatto – almeno per quanto mi riguarda – di mancare di pathos. Perché sì, i dodici (pardòn, tredici) Dottori che si riuniscono e salvano Gallifrey, così come il
Siamo ben lontani dall’epica trasmessa dagli episodi e dagli speciali dell’era Davies. Episodi singoli come “Turn Left” (una delle ucronie televisive più grandiose che abbia mai visto) o i season finali (su tutti, quello della seconda stagione con Dalek e Cyberuomini) da soli si magnano questi ultimi anni di gestione Moffat.
Il quale è bravo a creare feeling con e tra i vari personaggi (i Pond rimangono i Pond, ed è più facile affezionarsi a loro che non a una Martha Jones o a una Donna Noble – e io adoro Donna Noble -, per non parlare di quel monumentale personaggio che corrisponde al nome di River Song), ma le cui stagioni sono di un altalenante incredibile. Su dodici episodi standard, due portano avanti la storyline, mentre il resto sono dei filleroni terrificanti che nemmeno la Toei Animation (e l’ultima stagione è stato un riempitivo dopo l’altro inaccettabile).
Doctor Who si meriterebbe una maggior cura. Perché se Moffat riesce a gestire bene singole puntate (e lo sa fare), gli riesce difficile gestire una stagione intera.
Spero tanto che con Capaldi le cose cambino, con Smith alle volte si è arrivati a puntate con un tasso di bimbominkiosità talmente elevata che spesso mi sono domandato: “Ma checcazzo sto guardando?”
E prima che me lo domandiate: Smith mi piace parecchio, come Dottore, perché è dannatamente folle.
In ogni caso, lo special per i 50 anni è stata una delle migliori puntate degli ultimi 2-3 anni. Spero vivamente che la puntata natalizia – in cui Smith ci lascerà – sarà altrettanto buona.
Anche perchè 'sti campi di Tranzalore li hanno pompati talmente tanto che diventerei piuttosto irritabile se non fosse una puntata indimenticabile.
Se comunque non avete mai visto Doctor Who, sappiate che siete delle brutte persone a prescindere…
Ps: un plauso alla BBC che ha dato il placet affinché questa puntata fosse trasmessa in mondovisione…
Pps: Capaldi rulez!
ti è piaciuto John Hurt come dottore?
RispondiEliminaMolto.
EliminaMa vabbè, lui è un gigante, è un Attore con la "A" maiuscola.
Vogliamo parlare del "FUCK" che Capaldi si porta appresso da tipo tutta la sua carriera attoriale? :D
RispondiEliminaSarebbe bello se lo dicesse. XD
Eliminaquesto articolo, nonostante sia ben fatto e condivisibile in gran parte, stimola la mia vena polemica (risposta attesa: ecchissenefrega).
RispondiEliminaInnanzitutto, "il dottore" non si puó sentire (in quanto nome proprio, IMHO non andrebbe tradotto, cosí come i cyberman non puoi chiamarli cyberuomini)
Concordo sulla bellezza di episodi come "turn left", ma non capisco come puoi adorare un personaggio come Dona Noble, una dei peggiori companion della nuova serializzazione IMHO e sicuramente non del calibro di una Rose Tyler o anche la ancora quasi-nuova Clara che sono sicuro avrá ancora tanto altro da mostrare.
Se ci fai caso la Piper nell'articolo non l'ho proprio nominata.
EliminaRose Tyler è LA compagna. Poco ci piove. :)
Se ci fai caso la Piper nell'articolo non l'ho proprio nominata.
EliminaRose Tyler è LA compagna. Poco ci piove. :)
davvero pensi che Moffat manchi di pathos?! Io sono stato in tensione per tutto l'episodio, come nella maggior parte di quelli delle ultime stagioni. Cosa ti piaceva di Davies?
RispondiEliminaio apprezzo molto la gestione Moffat ma su questo do ragione al buta, il problema non è tanto la tensione durante l'episodio (che di certo non manca) ma la mancanza di un momento epico in cui culminano gli eventi, il Moff è bravissimo a creare ed incatenare gli eventi, ma quando si tratta di risolverli li rimanda o addirittura li lascia da parte, e questo è evidente anche nel finale della 6a e della 7a... speriamo che si rifaccia alla grande a Trenzalore
EliminaEcco, esattamente così.
EliminaButa, ti seguo da poco e il tuo blog è veramente interessante e questo articolo, per me, lo è ancora di più e sono d'accordo con te.
RispondiEliminaMoffat fa delle grandi puntate singole, come il doppio episodio sui Silenti, ma quando deve curare una stagione intera non riesce proprio a mantenersi, primo fra tutti il Pathos. Il Pathos che crea Moffat(si perché diciamolo, non è che gli manca) è calante, se si vanno a rivedere le stagioni create da lui si vedono le prime puntate cariche di idee, e di emozioni, ma poi, lentamente, calano fino ad arrivare alle ultime puntate dove si risolve la situazione senza sentimento,tutto quello che si vede è la salvezza del pianeta Terra o dell'universo mentre, Davies, era tutto il contrario. Lui stuzzicava, nelle prime puntate ti diceva poco o niente per poi darti piccolissimi stracci nelle puntate successive fino ad arrivare carico e curioso nei finali di stagione dove, quello che si vedeva non era la salvezza del pianeta terra o dell'universo, ma l'umanità del Dottore e dei Companions.
Verissimo. Sottoscrivo ogni singola parola.
EliminaE grazie per gli apprezzamenti. :D
Sono d'accordo su tutta la linea. Sto aspettando appunto il paragone tra la rigenerazione di Smith e quella di Tennant (a mio parere una delle cose più tragiche mai messe in atto nel mondo della fiction!). Come hai detto tu Russell era lirico, epocale, Moffatt è un bravissimo brain twister (vedi il trip di "The impossible astronaut" e "Day of the moon"), ma pecca moltissimo. Vedremo come andrà con Capaldi, magari adottando una nuova personalità cambierà anche un po' linea d'azione.
RispondiEliminaThe End of Time fu un bel finalone totaletombale. :)
EliminaConcordo su tutto, ogni singola parola. Per quanto fosse orribile la stagione 7 e per quanto trovi inutile Clara (perché malgestita nonostante il megapeso del suo ruolo), e soprattutto per quanto adori Matt Smith e già mi manchi, sto diventando davvero impaziente di vedere se con Capaldi ci sarà qualche scossone e la qualità tornerà ai livelli di un tempo :)
RispondiEliminaSì, Capaldi ci ha messo una smania e una scimmia addosso come pochi. Vedremo cosa combineranno. Soprattutto ho letto ieri che ritorneranno con la stagione intera senza tagli. Magari è un indiizio per una storyline bella corposa...
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