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Metal Gear Solid

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Ci sono saghe videoludiche che lasciano il segno in chi le gioca.
Street Fighter per i picchiaduro.
Sonic e Super Mario per i platform.
Final Fight, Double Dragon e Streets of Rage per i picchiaduro a scorrimento.

La saga di Metal Gear Solid fa parte dei videogiochi che lasciano il segno.
Senza contare i primi due Metal Gear per Nintendo e gli spin-off per la PsP, la saga ideata da Kojima è una delle più belle e profonde che il panorama videoludico abbia mai offerto.

Metal Gear Solid per Playstation 1 fu un prodotto rivoluzionario, che spianò la strada al genere "stealth". Niente più "uccidi nemici a caso" e "scarica pallottole addosso al nemico", ma "nasconditi" e "non farti vedere". D'altronde, il punto nodale dei Metal Gear sono sempre state le missioni di spionaggio e infiltrazione.

Il primo episodio della saga era (è) epico: epico nella narrazione, epico nelle modalità di gioco, epico per i personaggi. Così come i due episodi che l'hanno seguito per Ps2, fino ad arrivare a Metal Gear Solid 4 per Ps3, il capitolo che chiude il cerchio, il capolavoro perfetto.

Chi ha giocato al'intera saga rimane attaccatissimo ai suoi personaggi, a cominciare da Solid Snake, Raiden e Big Boss, fino quasi ad idolatrare di più i loro comprimari e avversari: impossibile togliersi dalla mente gente come Grey Fox, Liquid Snake, Sniper Wolf, Psicho Mantis, Vulcan Raven, Revolver Ocelot, Otacon, il colonnello Campbell, il trafficante di armi Drebin, Solidus Snake, Vamp, Meryl, le B&B, The Boss, The Pain, The Fury, The End, e tanti altri...

La saga di Metal Gear Solid non è una semplice avventura videoludica: è una vera e propria esperienza e può definirsi a tutti gli effetti un vero e proprio film: un film interattivo.

E se non ci avete mai giocato, non potete definirvi videogiocatori.

4 commenti:

 
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