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Invictus di William Ernest Henley

Dal profondo della notte che mi avvolge,
buia come il pozzo più profondo che va da un polo all'altro,
ringrazio gli dei chiunque essi siano
per l'indomabile anima mia.

Nella feroce morsa delle circostanze
non mi sono tirato indietro né ho gridato per l'angoscia.
Sotto i colpi d'ascia della sorte
il mio capo è sanguinante, ma indomito.

Oltre questo luogo di collera e lacrime
incombe solo l'Orrore delle ombre,
eppure la minaccia degli anni
mi trova, e mi troverà, senza paura.

Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima.

Non sono un tipo da poesie: ma questa che ho sentito guardando l'omonimo film di Clint Eastwood ieri sera, l'ho trovata davvero magniloquenta.

2 commenti:

  1. e gran bel film, mi permetto di aggiungere.
    Uno dei migliori visti negli ultimi mesi.

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  2. Vero.
    Ma ormai Eastwood sforna un capolavoro dopo l'altro... :P

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