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Il cinema italiano è morto! W il cinema italiano!

Questo è un articolo che nasce in collaborazione con il video a tema di Dellimellow. Che potete vedere QUI.
Perché vedete, è facile, soprattutto in questi giorni, parlare di cinema italiano e associarlo al cinema brutto (per non dire trash, per non dire #lammerda).
E lo sappiamo tutti che parlare di film #dimmerda e spalare merda su film #dimmerda è un giochino facile, che porta facili views.
Ne abbiamo parlato diecimila volte su questi lidi: il brutto attira perché genera polemica, il bello invece…beh, in genere non se lo fila nessuno di striscio.
E allora a me e a Dellimellow è venuta un’idea: facciamo una lista coi migliori film italiani usciti negli ultimi anni. Perché vuoi vedere che a fronte de #lammerda, a ben vedere, ci sono film meritevoli (e ITALIANI) che ci siamo cagati solo in 3?


E allora iniziamo questo simpatico tour, che non vuole propinarvi recensioni #totalitombali, ma mere segnalazioni di pellicole meritevoli italianissime uscite negli ultimi 2-3 anni.
E partiamo dalle ultime.
Chè parlare di Ruffini&co. è facile: ma avessi visto un cvitivo su YouTube* che si fosse messo a parlare, chessò, de L’arte della felicità o Song ‘e Napule.

Film usciti quest’anno, che vanno a incunearsi in quella strana tradizione per cui “il cinema di genere” italiano è morto. No, non è morto: semplicemente non si ha il coraggio di proporlo. Poi per fortuna c’è gente come Alessandro Rak che con L’Arte della Felicità produce un cartone animato italianissimo, bellissimo e poeticissimo, che va a vincere il Raindance Film Festival, uno dei più importanti festival del cinema indipendente a livello mondiale. O ci sono i Manetti Bros che riportano in auge il “poliziottesco” con Song’ e Napule, trapiantando questo genere che andava fortissimo negli anni ‘70 ai giorni nostri con una black commedy niente male, tutta da ridere e con scene d’azione ottimamente girate**.

Il cinema d’autore viene completamente snobbato, per il semplice fatto di essere “d’autore”.
Romanzo di una strage (ne abbiamo parlato QUA), per quanto segua delle teorie pretenziose, è un ottimo film che dà modo allo spettatore di andare a (ri)scoprire una storia che non bisognerebbe mai dimenticare; non parliamo poi del film dedicato a Vallanzasca, del sempre ottimo Placido, o di Noi Credevamo, di Martone. Che sì, sarà pure un piccolo polpettone, ma merita la visione per la buona ricostruzione storica e per il cast di tutto rispetto.


E non ho voluto nominare Virzì col suo sottovalutatissimo “Il Capitale Umano” (ne abbiamo parlato QUA), o Reality, di Garrone, nella quale un pescivendolo napoletano, pensando di stare per entrare nella casa del Grande Fratello, impazzisce letteralmente perdendo contatto con la realtà e creandosi un vero e proprio mondo a parte. Per non parlare di Habemus Papam, che oltre ad essere un film bellissimo è stato pure dannatamente profetico.

Siete troppo italiani? Volete un qualcosa più ammeregano nell’impostazione, ma ugualmente figo?
Avete provato a vedere ACAB, di Sergio Sollima? Sì, esatto, proprio quel Sollima là, quello della serie tv di Romanzo Criminale e Gomorra. No? Male! Ne parlammo abbondantemente QUA, e al pari di Diaz (di cui sicuramente vi avrà parlato Dellimellow nel suo video – e di cui scrissi anch’io QUA) è un pugno allo stomaco.

Ma c’è anche il bellissimo Smetto quando voglio, commedia nera che riporta in auge il meglio della commedia all’italiana che fece la fortuna del cinema nostrano eoni fa, mettendo in scena sul grande schermo uno dei più grandi drammi del nostro paese: cosa succede se le menti accademiche più brillanti sono costrette a una vita di precariato? Semplice: aggirano “il sistema” e creano la più buona droga sintetica sul mercato. Sidney Sibilia, il giovane regista, mette in scena una storia divertentissima (e allo stesso tempo tragica) dimostrando di aver assorbito a pieno le tecniche narrative del (meglio) della scuola fiction americana e inglese: da Breaking Bad, passando per Lost e Utopia, Sibilia saccheggia, rimpasta e reinventa un genere. Con alcune delle punte d’eccellenza della “nuova” generazione d’attori nostrana.

Vogliamo poi parlare di Sacro GRA, dove Stefano Rosi firma un piccolo gioiello documentaristico su come si svolge la vita attorno al Grande Raccordo Anulare? Totalmente passato sotto silenzio, è un qualcosa che andrebbe mostrato urbi et orbi.


Volete farvi 4 grasse risate?
Qualunquemente di Antonio Albanese fa sicuramente per voi. Satira cinica e crudele sul mondo politico che ormai infesta il nostro paese. Cetto Laqualunque è lo specchio di quello che siamo diventati, perché se vogliamo vedere di chi è la colpa di tutte le brutture è facile puntare il dito contro questo o quel politico ma…come insegna una simpatica persona, se volete vedere il colpevole, basta anche solo guardarsi allo specchio.

E sempre tra le commedie, aggiungo un filmetto pure passato sotto silenzio, ma che invece mi ha colpito in positivo: Una famiglia perfetta, di Genovese. La storia è semplicissima: un ricco imprenditore “affitta” una compagnia teatrale che deve far finta di essere la sua famiglia nel corso delle festività natalizie. È un film dolceamaro, con trovate comiche intelligenti e un paio di colpi di scena veramente ottimi, metacinema e metanarrazione in piena regola. Molto pirandelliano, a tratti.

Andrei troppo indietro (3 anni sono un’era geologica) se volessi citare il film di Boris, Terraferma di Crialese o il deliziosissimo La kryptonite nella borsa di Cotroneo.

Concludo questo articoletto di pura segnalazione con il film italiano più bistrattato in assoluto. Il film che è la dimostrazione lampante del fatto che noi italiani il cinema lo sappiamo fare, e pure dannatamente bene.
Sto parlando di Still Life, di Uberto Pasolini (di cui parlammo QUA).
Film “lento”, misurato, bellissimo. Uno dei film più poetici che abbia mai visto, nonché uno dei più imprevedibili in assoluto. Il finale mi ha davvero colto di sorpresa (e ce ne vuole a cogliere di sorpresa me), e la scena finale è una di quelle che non dimenticherete tanto facilmente.
Non vi racconto la trama, e vi dico solo di vederlo: non ve ne pentirete.

Se tutti quanti noi che abbiamo spazi digitali (più o meno) frequentati iniziassimo a parlare solo di cose belle e meritevoli, probabilmente inizieremmo a creare un (piccolo) pubblico consapevole.
Ma si sa: su Internet ormai vige la regola delle 3 P: polemiche, parolacce, puttanate.

E le cose belle lasciano il tempo che trovano.

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*Sono pronto ad attirarmi i peggiori insulti: YouTube Italia non ha NESSUN critico/recensore cinematografico degno di tale nome. Sono tutti (TUTTI) incompetenti. Persino quelli là più blasonati*** (sono sicuro che se chiudete gli occhi ve ne vengono in mente due-tre): sono persone che spesso non hanno la più pallida idea di quello che dicono.
Volete sentire gente che parla di cinema coi controcazzi, che asfaltano con articoli di 500/1000 parole sproloqui da 2 ore di queste fuffe virtuali?
Allora fatevi un giro su Il Giorno degli Zombie, Book & Negative e Il bollalmanacco di Cinema.
Poi tornate qua, e ditemi se ho ragione o torto.

**D’altronde i Manetti Bros ci avevano abituati bene con Coliandro, non a caso una delle migliori fiction italiche di sempre.

***Salvo solo Frusciante, sebbene anche lui spesso e volentieri dica delle cose che non stanno nè in cielo nè in terra.

36 commenti:

  1. Hai fatto un'ottima panoramica.
    Scendendo fino al 2006 io consiglio sempre Arrivederci amore, ciao di Soavi, con ottime prove di Boni, Placido e Isabella Ferrari.
    Un noir tutto italiano come non se ne vedevano da tempo.

    La prima cosa bella, per me altrettanto valido.
    Song 'e Napule ancora non lo vedo e me ne pento (amo i Manetti), e poi, parlando di poliziottesco, devo recuperare Roma Criminale, un vero e unico omaggio a quel genere.

    Moz-

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    1. Basta semplicemente guardarsi attorno, film bello nostrani ce ne sono a iosa

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    2. Avoglia, ma io amo il cinema italiano: siamo i maestri di quest'arte, abbiamo creato i generi e i sottogeneri!!

      Moz-

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  2. Vero, più facile parlare tirando merda alla merda. Probabilmente coi buoni film si ha paura di dire cose positive, perché poi ci stanno i soliti stronzi che ti dicono ''Non capisci un cazzo, sto film è merda, hai dei gusti di merda.''. Io da parte mia parlo di quel che voglio, quindi sta cosa non mi tange.

    Mi mancano un po' dei film che hai detto, li recupererò. Ricordo però di aver visto Una famiglia perfetta, un film a cui non avrei dato cinque centesimi, e che invece sorpresa sorpresa, mi è piaciuto proprio tanto. Il capitale umano invece continua a sfuggirmi. Potrei usare lo streaming ma ultimamente detesto lo streaming... Diaz e Acab sono una coppia da cazzottoni in pancia e in testa comunque.

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    1. Si, nemmeno io avrei scommesso su Una famiglia perfetta. L'ho visto soprattutto per Castellitto. E ho fatto bene

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  3. Ti devo picchettare su una singola cosa Buta... Smetto quando voglio è si un bel film ma è una copia sputata di Breaking Bad anche se il regista dà quella sfumatura tutta italianissima. Per il resto devo recuperare un pò di cose. Santo Gra stupendo, mi ha aperto un mondo.

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    1. Che abbia preso spunto penso sia evidente, ma rimane lo stesso un buonissimo film

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    2. "Per un pugno di dollari", ambientazione a parte, cos' era? XD

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  4. Qualcosa di tutto quello che Hai buttato lì me lo guarderò, detto ciò di questi ho visto solo Qualunquemente e Smetto quando voglio e vorrei parlare del secondo: hai ragione nel dire che è un buon film, la sceneggiatura è buona (mi piace anche il finale #volemosebene) ma mio modo di vedere la recitazione nel complesso è pessima perché se, per fare due esempi, Stefano Fresi (che non conoscevo) è stato ottimo in tutto il film, Edoardo Leo credo abbia deluso molto non solo me!
    Poi boh, come detto mi guardo qualcun' altro dei film suggeriti anche se ho una forte avversione per le produzioni italiane!

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    1. Penso che il punto debole di Smetto quando voglio sia il finale. Troppo frettoloso e troppe coincidenze fortunate. Rimane però un film molto sopra la media

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  5. Vedere nominato il mio indegno blog qui mi ha infilato una bruschètta nell'occhio. Grazie delle belle parole (condivise con Giorno degli Zombie e Book & Negative, mica Razzi!!) e, soprattutto, del bel post.

    Il cinema italiano non è morto ma, purtroppo, è sottovalutato, mal distribuito e ancor peggio finanziato. Dei titoli che hai nominato ho visto solo Diaz, Qualunquemente e Smetto quando voglio ma posso tranquillamente aggiungere La migliore offerta, Romanzo Criminale e (ora mi becco insulti) La grande bellezza che a me è piaciuto moltissimo pur avendolo capito un quarto.
    Credevo che il cinema di "genere", il mio amato horror, fosse morto e invece recentemente mi sono imbattuta nell'ottimo The Butterfly Room dell'italianissimo Jonathan Zarantonello e ho ottime speranze per il nuovo fanmovie su Dylan Dog o l'imminente Violent Shit - The Movie.

    Certo, se poi il pubblico premia solo Ruffini, De Sica e Boldi o se i cVitici vanno a vedere i loro film solo per massacrarli quando basterebbe ignorarli e non parlarne è ovvio che Fellini, Leone & c. mi si rivoltano nella tomba...

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    1. Io sono un lurkone, quindi spesso seguo silenziosamente. Ma i blog di qualità li leggo tutti. Con dellimellow ci siamo smezzati un po' di film,avendo visto quelli di cui parla lui nel video ho integrato con questi miei dell'articolo. Quindi non ho segnalato Sorrentino, che già lo segnalava dellimellow.

      The butterfly room me lo segno ;)

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  6. Oh una lista di film buoni e italiani da vedere :D

    sfortunatamente questi film invece di essere super pubblicizzati (alcuni di essi) non vengono cagati, e le masse vanno sempre a guardare gli stessi film della minkia.

    Devo ammettere anche io che sono ignorante, perchè non conoscevo alcuni di questi film!
    però recupererò!
    Prometto!

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  7. Mea culpa di questi ho visto solo Smetto quando voglio e Qualunquemente e mi sono piaciuti entrambi.

    Grazie per le segnalazioni sia dei film che del Bollalmanacco, ho letto un paio di articoli e lo trovo molto interessante. Gli altri due già li seguo.

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  8. Film che non conoscevo! Io non sono appassionato di film, ma quando li guardo, ne cerco di particolari. Questi non li ho mai sentiti, quindi grazie Sommo per 'sta bella lista! (:

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  9. Smetto quando voglio l'ho visto al cinema e mi ha davvero colpito: mi aspettavo la commediuola italiana solita e invece è molto di più.
    Qualunquemente mi ha divertito, ma anche il suo sequel non mi è dispiaciuto, sequel ancora più satirico

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    1. Non l'ho ancora visto il sequel di Qualunquemente, ammetto che mi sapeva un poco di cazzata...

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  10. Sono felice di questo post e del video del grandissimo Dellimellow, perchè credo anch'io che un cinema italiano di qualità possa esistere.
    Sommo vorrei suggerirti "ET in Terra Pax": è un film prodotto da un mio compaesano. Vale davvero la pena di vederlo!

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  11. Grande articolo sommo..e per una volta posso dire di aver visto quasi tutto quello che hai nominato e mi trovi d‘accordo!!però mi dispiace che tu nn abbia inserito il film-documentario della guzzanti “latrattativa“..a mio avviso interessantissimo,chiaro e con uno stile di regia originale..te lo consiglio!!

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    1. E non l'ho ancora visto, quello! Però vidi Draquila, che mi piacque tantissimo!

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  12. Di questa lista ne ho visti più o meno la metà devo recuperare

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  13. Prima di tutto grazie per aver nominato il mio blog (si asciuga gli occhi).
    E poi hai perfettamente ragione sull'elenco di titoli, tutti di livello. Alcuni mi sono piaciuti molto, altri meno, ma restano tutte produzioni italiane pregevoli.
    Il problema, col cinema italiano, non è però la scarsa qualità del prodotto. O meglio, anche quello è un problemone, però soprattutto si tratta del sistema che sta andando completamente a rotoli. Ci sono gravissime mancanze a livello produttivo, proprio ai piani alti, dove regna sovrana l'incompetenza.
    E questi film rimangono lodevoli eccezioni.

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    1. Sì, tu ce lo racconti sempre questo orrore cosmico...

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  14. Il vero problema del cinema italiano non è che è pieno di merda, quanto il fatto che la merda è la sola a venir pubblicizzata e commercializzata, mentre i bei film vengono snobbati (il più delle volte).

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  15. Un film bellissimo? Con Albanese "serio"? È già ieri.... non te ne pentirai!

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  16. Molti non li conoscevo. grazie per la dritta, solo una cosa: STEFANO Sollima è quello di Romanzo Criminale e Gomorra, Sergio è il padre.

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  17. A me sembrano classiche affermazioni di chi non ha voglia di documentarsi per bene e quindi per partito preso spara a zero su qualcosa di cui non sa una beneamata mazza, ora, sinceramente io ho visto si e no 1/4 dei titoli che hai proposto e proprio per questo non mi è mai passato per l'anticamera del cervello di etichettare il cinema italiano attuale come caccapupù

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  18. "L' arte della felicità"! Davvero bello! Per una volta un film d' animazione per adulti che non sia nudità, volgarità e violenza! XD Certo, l' inizio a livello d' animazione è stato un pochino pesante come non mi accadeva da "Il pianeta selvaggio" XD, ma poi la pellicola mi ha davvero catturato. L' animazione italiana per fortuna pare abbia ancora qualcosa da dire!


    "beh, in genere non se lo fila nessuno di striscio."

    Perché il bello non si commenta. Tutti o quasi sono d' accordo e si contempla. Vedi i quadri! XD E poi chi tace acconsente (giusto per rimpinguare). XD

    "sebbene anche lui spesso e volentieri dica delle cose che non stanno nè in cielo nè in terra."

    Si, ogni tanto sembra debba volutamente "sproloquiare"! XD

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