Ricevo in media una trentina di messaggi privati alla settimana da parte di persone che vogliono consigli su come aprire un blog di successo (di successo l’ho inserito io adesso per farmi più figo, ma ovviamente ci siamo capiti). Ci sono persone che pensano che creare blog sia facile: e in effetti, in fin dei conti, basta scegliere la piattaforma adatta, mettere dentro quattro cazzate, scrivere con costanza, e il gioco è fatto.
Apparentemente.
Perché in genere, almeno secondo quella che è la mia esperienza personale, entrano in gioco molti fattori diversi. Ecco quindi che oggi mi metto a vostra disposizione, facendo finta di essere #ilgurudistaceppa, e vi do qualche dritta spicciola che magari (magari) potrebbe essere d’aiuto a qualcuno di voi che vuole unirsi al gruppo di noi blogger barboni.
Siete pronti?
Punto 1: La scelta della piattaforma
E così hai deciso di fare il blogger e creare un blog di successo come il mio (ahahahah!).
Ottima scelta. Entra anche tu a far parte della “Compagnia dei Barboni”, a lamentarti di quanto la blogosfera sia un postaccio, di come ci siano solo raccomandati, e di come quello che farai sarà visto alla stregua di una colossale perdita di tempo (perdita di tempo dalla quale – essendo un barbone – non ci ricaverai un centesimo).
Ma questo viene dopo.
Per il momento hai solo pensato di voler diventare uberfigo con un blog che “tirerà giù l’internetto” (cit.), ma non sai ancora che piattaforma utilizzare.
Vedi, figliuolo, ci sono un sacco di servizi che ti offrono la possibilità di creare il tuo spazio rompimaroni gratuitamente. Ma alla fine, quando si tratta di blog e blogosfera, se davvero vuoi diventare uberfigo, nel 99% dei casi finirai per scegliere una piattaforma tra Wordpress e Blogger/Blogspot.
Non se ne esce.
I #gurudistaceppa assicurano che sul lungo periodo, Wordpress è migliore di Blogger, perché indicizza meglio i contenuti sui motori di ricerca. In realtà il posizionamento, oltre a dipendere da una serie di sciocchezzuole di cui non ci interessa parlare, dipende da quanto buono, unico e originale sia il tuo articolo. A prescindere dalla piattaforma.
Io, ad esempio, utilizzo e preferisco Blogger, per il semplice fatto che mi permette di mettere mano all’HTML e al CSS del template, e fare tutte le modifiche che voglio io.
Beninteso, si può fare anche con Wordpress.
Quindi, da questo punto di vista, la scelta sta solo a te.
Punto 2: Avere le idee chiare
Hai deciso di aprire il tuo blog perché vuoi parlare di qualcosa (in caso contrario, te lo sconsiglio vivamente, uno che non ha niente da dire è destinato a fallire ancor prima di cominciare – o a riciclare i propri articoli all’infinito, come fanno alcuni).
Di tanto in tanto vado a leggermi il primo articolo de “Il Viagra della Mente”, all’interno del quale sono riportate le colonne principali di quello che, all’epoca, volevo fosse il nucleo tematico del mio blog. A parte la politica, in questi anni, posso dire di essere rimasto “fedele” a quei propositi (pur avendo “evoluto” il livello di scrittura e avendolo “piegato” ai miei voleri – è una cosa fisiologica, dopotutto).
Tuttavia, avere sin da subito le idee chiare su come si vuole impostare il proprio spazio digitale è probabilmente la cosa più importante di tutte.
Se non sai dove stai andando, ti perderai facilmente; viceversa, se sai dove stai andando, sarà facile per te orientarti.
(ma quanto sono squallide queste frasi fatte?)
Punto 3: Essere spontanei e genuini
Che poi è la diretta conseguenza del punto 2. I lettori della blogosfera non sono scemi, dato che la blogosfera è formata da fanatici che hanno almeno il buongusto di saper scrivere e presentare contenuti interessanti.
Quindi fatti furbo: lo so che il consiglio che sto per darti è uno dei più abusati dalla storia del mondo, ma è sostanzialmente il più vero. Sii te stesso. Sempre. Se ti piacciono i fumetti, e hai come modello bloghistico Doc Manhattan, Recchioni (o il sottoscritto –ahahahah!-), non scimmiottare il loro stile. Se lo farai, sarai solo “l’ennesima imitazione di” (e quindi poi tanto vale andare a leggere l’originale, no?). Tu sei tu, il tuo blog è il tuo, fai sempre in modo che ci sia tu e quello che vuoi tu. Senza farti condizionare.
Punto 4: Scrivere in libertà (senza farsi condizionare)
Che è la diretta conseguenza del punto 3.
E anche qui ti posso dire quella che è la mia esperienza personale.
Spesso mi domandano quali sono i numeri del mio blog. Diciamo pure che li puoi vedere da solo, da un certo punto di vista sono numeri alti, ma in prospettiva dei guru (distaceppa o meno) sono numeri “piccoli”. Eppure so che il mio blog, i guru (distacceppa o meno) lo conoscono tutti, e tutti quelli dei “giri che contano” conoscono me.
Vedi, sarebbe facile per me ammassare numeri su numeri. Questo perché ormai conosco i miei polli (cioè tu – sentiti libero di fare coccodè) e so già in anticipo quali articoli faranno il proverbiale botto e quali non si cagherà nessuno.
Questo però non mi impedisce di farmi condizionare. Se a me va di parlare del film cecoslovacco coi sottotitoli in tedesco (pur sapendo che lo leggeranno in 5)…lo faccio. Perché va a me. Perché il blog è mio e non mi faccio condizionare da numeri, visite, chiavi di ricerca e altre amenità.
Il blog va sempre maneggiato con lo stesso spirito con cui lo si è aperto: hobby, divertimento, passatempo. Sei tu che condizioni il blog a seconda del tuo stato d’animo; se accade il contrario, e il blog condiziona te e la tua scrittura, c’è qualcosa che non va.
Non scriverai più in libertà.
Sarai vincolato a qualcosa.
Sarai condizionato da altro.
E la gente se ne accorgerà. Oh, come se ne accorgerà.
Il che dà vita a quello che secondo me è lo snaturamento di tutto (che provoca, per quanto mi riguarda, l’immediata cessazione della lettura di un blog che seguivo):
Punto 5: (mai) Svendersi per un piatto di lenticchie
Ne abbiamo già parlato qualche altra volta: se non sai scrivere e intrattenere con la tua scrittura, figliuolo, forse è meglio che ti cerchi un altro hobby, chè quello del blogger non fa per te. Si tratta di una piccola selezione naturale, che sega le gambe, sin dall’inizio, a molti di quelli che ci provano. Per esempio, ho visto grandi vlogger (di Youtube) da centinaia di migliaia di iscritti non riuscire a mettere in fila 4 parole di senso compiuto, quando hanno tentato la via del blog. Questo perché davanti una videocamera siam buoni tutti, davanti a un testo scritto…beh, parliamone.
Se sarai sempre te stesso, i tuoi scritti parleranno per te. Potresti anche diventare un personaggio autorevole. Proprio perché il tuo pubblico sa che quello che scrivi viene dettato dal cuore (e dal tuo cervellino), e non da altri interessi.
E fidati: come detto sopra, il pubblico si accorge quando scrivi “per” o quando scrivi per.
E di blog (e blogger) piegati, scaduti o svenduti ne ho visti a centinaia in questi anni.
Gente che aveva spazi interessantissimi dedicati alla lettura che di punto in bianco si sono riconvertiti in house organ di questa o quella Casa Editrice (probabilmente in cambio di libri gratis);
Blog generalisti interessanti che si sono trasformati di punto in bianco in guru di lifestyle, e che si fanno belli e si spacciano per #ilgurudistaceppa se digitando come chiave di ricerca “I dieci spazzolini più utilizzati dai sovrani di Zamunda” esce fuori il loro articolo;
Blog musicali/letterari/fumettistici rinomati per la qualità dei loro articoli che da un giorno all’altro hanno iniziato a postare markettoni entusiastici a prodotti oggettivamente scadenti.
Eccetera.
Eccetera.
Eccetera.
C’è un ultima cosa che voglio dire a te che stai per aprire il blog di successo (muhahahahah!): non perdere la pazienza, soprattutto agli inizi. A meno che tu non sia già “conosciuto” per qualcosa che fai/hai fatto, quando aprirai il tuo blog, nei primi mesi sarete solamente tu, il tuo blog e il visitatore occasionale in cerca del proverbiale porno, che è capitato per sbaglio su di un tuo articolo perché magari, innavertitamente, hai scritto la parola “zinne”.
Non avere paura. È normale.
Il blog che stai leggendo ha cominciato a diventare “grande” solo due anni fa. Perché due anni fa ho cominciato a “lavorarci” (virgolette d’obbligo) seriamente. Non che prima mancassero articoli interessanti, sia chiaro, ma è solo da due anni che il blog ha iniziato a ingranare come si deve.
C’è voluto un po’ di tempo, ma i risultati, pian piano, si sono visti.
E comunque siamo solo all’inizio.
E sai perché?
Perché ogni giorno, quando devi metterti davanti al foglio bianco di word, riparte tutto daccapo.
Puoi avere il template più figo del mondo, ma se dietro quello che fai non c’è divertimento, spontaneità, libertà e chiarezza d’idee…il tuo blog è destinato a morire lentamente.
O almeno, è questa la mia idea di blogging.
Apparentemente.
Perché in genere, almeno secondo quella che è la mia esperienza personale, entrano in gioco molti fattori diversi. Ecco quindi che oggi mi metto a vostra disposizione, facendo finta di essere #ilgurudistaceppa, e vi do qualche dritta spicciola che magari (magari) potrebbe essere d’aiuto a qualcuno di voi che vuole unirsi al gruppo di noi blogger barboni.
Siete pronti?
Punto 1: La scelta della piattaforma
E così hai deciso di fare il blogger e creare un blog di successo come il mio (ahahahah!).
Ottima scelta. Entra anche tu a far parte della “Compagnia dei Barboni”, a lamentarti di quanto la blogosfera sia un postaccio, di come ci siano solo raccomandati, e di come quello che farai sarà visto alla stregua di una colossale perdita di tempo (perdita di tempo dalla quale – essendo un barbone – non ci ricaverai un centesimo).
Ma questo viene dopo.
Per il momento hai solo pensato di voler diventare uberfigo con un blog che “tirerà giù l’internetto” (cit.), ma non sai ancora che piattaforma utilizzare.
Vedi, figliuolo, ci sono un sacco di servizi che ti offrono la possibilità di creare il tuo spazio rompimaroni gratuitamente. Ma alla fine, quando si tratta di blog e blogosfera, se davvero vuoi diventare uberfigo, nel 99% dei casi finirai per scegliere una piattaforma tra Wordpress e Blogger/Blogspot.
Highway to success!
Non se ne esce.
I #gurudistaceppa assicurano che sul lungo periodo, Wordpress è migliore di Blogger, perché indicizza meglio i contenuti sui motori di ricerca. In realtà il posizionamento, oltre a dipendere da una serie di sciocchezzuole di cui non ci interessa parlare, dipende da quanto buono, unico e originale sia il tuo articolo. A prescindere dalla piattaforma.
Io, ad esempio, utilizzo e preferisco Blogger, per il semplice fatto che mi permette di mettere mano all’HTML e al CSS del template, e fare tutte le modifiche che voglio io.
Beninteso, si può fare anche con Wordpress.
Quindi, da questo punto di vista, la scelta sta solo a te.
Punto 2: Avere le idee chiare
Hai deciso di aprire il tuo blog perché vuoi parlare di qualcosa (in caso contrario, te lo sconsiglio vivamente, uno che non ha niente da dire è destinato a fallire ancor prima di cominciare – o a riciclare i propri articoli all’infinito, come fanno alcuni).
Di tanto in tanto vado a leggermi il primo articolo de “Il Viagra della Mente”, all’interno del quale sono riportate le colonne principali di quello che, all’epoca, volevo fosse il nucleo tematico del mio blog. A parte la politica, in questi anni, posso dire di essere rimasto “fedele” a quei propositi (pur avendo “evoluto” il livello di scrittura e avendolo “piegato” ai miei voleri – è una cosa fisiologica, dopotutto).
Tuttavia, avere sin da subito le idee chiare su come si vuole impostare il proprio spazio digitale è probabilmente la cosa più importante di tutte.
Se non sai dove stai andando, ti perderai facilmente; viceversa, se sai dove stai andando, sarà facile per te orientarti.
(ma quanto sono squallide queste frasi fatte?)
Punto 3: Essere spontanei e genuini
Che poi è la diretta conseguenza del punto 2. I lettori della blogosfera non sono scemi, dato che la blogosfera è formata da fanatici che hanno almeno il buongusto di saper scrivere e presentare contenuti interessanti.
Quindi fatti furbo: lo so che il consiglio che sto per darti è uno dei più abusati dalla storia del mondo, ma è sostanzialmente il più vero. Sii te stesso. Sempre. Se ti piacciono i fumetti, e hai come modello bloghistico Doc Manhattan, Recchioni (o il sottoscritto –ahahahah!-), non scimmiottare il loro stile. Se lo farai, sarai solo “l’ennesima imitazione di” (e quindi poi tanto vale andare a leggere l’originale, no?). Tu sei tu, il tuo blog è il tuo, fai sempre in modo che ci sia tu e quello che vuoi tu. Senza farti condizionare.
Punto 4: Scrivere in libertà (senza farsi condizionare)
Che è la diretta conseguenza del punto 3.
E anche qui ti posso dire quella che è la mia esperienza personale.
Spesso mi domandano quali sono i numeri del mio blog. Diciamo pure che li puoi vedere da solo, da un certo punto di vista sono numeri alti, ma in prospettiva dei guru (distaceppa o meno) sono numeri “piccoli”. Eppure so che il mio blog, i guru (distacceppa o meno) lo conoscono tutti, e tutti quelli dei “giri che contano” conoscono me.
Vedi, sarebbe facile per me ammassare numeri su numeri. Questo perché ormai conosco i miei polli (cioè tu – sentiti libero di fare coccodè) e so già in anticipo quali articoli faranno il proverbiale botto e quali non si cagherà nessuno.
Questo però non mi impedisce di farmi condizionare. Se a me va di parlare del film cecoslovacco coi sottotitoli in tedesco (pur sapendo che lo leggeranno in 5)…lo faccio. Perché va a me. Perché il blog è mio e non mi faccio condizionare da numeri, visite, chiavi di ricerca e altre amenità.
Uno (a caso) che non è più libero...
Il blog va sempre maneggiato con lo stesso spirito con cui lo si è aperto: hobby, divertimento, passatempo. Sei tu che condizioni il blog a seconda del tuo stato d’animo; se accade il contrario, e il blog condiziona te e la tua scrittura, c’è qualcosa che non va.
Non scriverai più in libertà.
Sarai vincolato a qualcosa.
Sarai condizionato da altro.
E la gente se ne accorgerà. Oh, come se ne accorgerà.
Il che dà vita a quello che secondo me è lo snaturamento di tutto (che provoca, per quanto mi riguarda, l’immediata cessazione della lettura di un blog che seguivo):
Punto 5: (mai) Svendersi per un piatto di lenticchie
Ne abbiamo già parlato qualche altra volta: se non sai scrivere e intrattenere con la tua scrittura, figliuolo, forse è meglio che ti cerchi un altro hobby, chè quello del blogger non fa per te. Si tratta di una piccola selezione naturale, che sega le gambe, sin dall’inizio, a molti di quelli che ci provano. Per esempio, ho visto grandi vlogger (di Youtube) da centinaia di migliaia di iscritti non riuscire a mettere in fila 4 parole di senso compiuto, quando hanno tentato la via del blog. Questo perché davanti una videocamera siam buoni tutti, davanti a un testo scritto…beh, parliamone.
Se sarai sempre te stesso, i tuoi scritti parleranno per te. Potresti anche diventare un personaggio autorevole. Proprio perché il tuo pubblico sa che quello che scrivi viene dettato dal cuore (e dal tuo cervellino), e non da altri interessi.
MAI svendersi!
E fidati: come detto sopra, il pubblico si accorge quando scrivi “per” o quando scrivi per.
E di blog (e blogger) piegati, scaduti o svenduti ne ho visti a centinaia in questi anni.
Gente che aveva spazi interessantissimi dedicati alla lettura che di punto in bianco si sono riconvertiti in house organ di questa o quella Casa Editrice (probabilmente in cambio di libri gratis);
Blog generalisti interessanti che si sono trasformati di punto in bianco in guru di lifestyle, e che si fanno belli e si spacciano per #ilgurudistaceppa se digitando come chiave di ricerca “I dieci spazzolini più utilizzati dai sovrani di Zamunda” esce fuori il loro articolo;
Blog musicali/letterari/fumettistici rinomati per la qualità dei loro articoli che da un giorno all’altro hanno iniziato a postare markettoni entusiastici a prodotti oggettivamente scadenti.
Eccetera.
Eccetera.
Eccetera.
C’è un ultima cosa che voglio dire a te che stai per aprire il blog di successo (muhahahahah!): non perdere la pazienza, soprattutto agli inizi. A meno che tu non sia già “conosciuto” per qualcosa che fai/hai fatto, quando aprirai il tuo blog, nei primi mesi sarete solamente tu, il tuo blog e il visitatore occasionale in cerca del proverbiale porno, che è capitato per sbaglio su di un tuo articolo perché magari, innavertitamente, hai scritto la parola “zinne”.
Non avere paura. È normale.
Il blog che stai leggendo ha cominciato a diventare “grande” solo due anni fa. Perché due anni fa ho cominciato a “lavorarci” (virgolette d’obbligo) seriamente. Non che prima mancassero articoli interessanti, sia chiaro, ma è solo da due anni che il blog ha iniziato a ingranare come si deve.
C’è voluto un po’ di tempo, ma i risultati, pian piano, si sono visti.
E comunque siamo solo all’inizio.
E sai perché?
Perché ogni giorno, quando devi metterti davanti al foglio bianco di word, riparte tutto daccapo.
Puoi avere il template più figo del mondo, ma se dietro quello che fai non c’è divertimento, spontaneità, libertà e chiarezza d’idee…il tuo blog è destinato a morire lentamente.
O almeno, è questa la mia idea di blogging.
E aggiungo:
RispondiEliminaScrivere post di qualità ti aiuta in periodi di assenza (Testimonianza diretta xD).
LE visite non sono calate minimamente, durante il mio periodo di assenza di circa 4 mesi per il semplice fatto che gli articoli venivano letti sempre.
Scrivete articoli di qualità, vi ripagheranno in meri termini numerici, ma anche in soddisfazione! :D
Dannatamente vero, soprattutto perchè google li apprezza e sul lungo periodo rimangono. :D
Elimina"Questo perché davanti una videocamera siam buoni tutti, davanti a un testo scritto…beh, parliamone. "
RispondiEliminaQuesto mi stupisce. Io non mi metterei a parlare di film davanti a una videocamera nemmeno per tutto l'oro del mondo XD
Preferisco starmene tranquilla nel mio blogghino scritto e seguire tutti consigli (validissimi anche perché davvero, quando scemano la passione e la volontà di mantenere la propria personalità addio!!) alla faccia dei grandi numeri... Secondo me sono meglio pochi lettori che ti seguono con passione e ogni tanto si fanno sentire con affetto sincero! :)
Beh ma il tuo bollalmanacco è istituzione. Poi diciamo che a fare il vlogger (bravo) bisogna esserci portati. Io i video su OP continuo a farli solo perchè so che c'è gente affezionata che li vuole e li guarda con piacere, pure se sono noiosi, pallosi, prolissi e terrificanti.
EliminaPerò oggettivamente è più "facile" mettersi con la telecamera e blablableggiare che mettersi a scrivere e "intrattenere" scrivendo. :D
Semplicemente perché amiamo il tuo blablableggio xD
Elimina''Perché ogni giorno, quando devi metterti davanti al foglio bianco di word, riparte tutto daccapo.' ou yeah! E se non si ha un minimo di passione e voglia al terzo foglio bianco mandi tutto in vacca e bonanotte :D
RispondiEliminaLe idee chiare io non le ho avute mai comunque, manco ora :)
Un caos ordinato e ordinario è avere idee chiare.
Eliminapiù o meno. XD
Scrivendo “I dieci spazzolini più utilizzati dai sovrani di Zamunda” su google ho trovato questo articolo invece del #ilgurudistaceppa.
RispondiEliminaPeccato.
In realtà cercavi Sara Tommasi zinne.
EliminaDì la verità!
Sei il migliore, Sommo!
RispondiEliminatroppo buono!
EliminaCoccodè
RispondiEliminaFare il vlogger dà anche molta più soddisfazione, visto che le visualizzazioni saranno sicuramente più alte delle pageview di un blog di analoga qualità (perché la gente è pigra e leggere fa incredibilmente fatica, mentre cliccare "riproduci" su Youtube è facile).
RispondiEliminaPersonalmente ritengo di scrivere post di qualità (ma sono sempre aperta a suggerimenti per migliorare) e, in alcuni casi, mi capita che certi post su cui non avrei scommesso due lire, tornino alla ribalta anche anni dopo rispetto a quando li ho scritti :D
Una cosa in cui non sono tanto brava è creare post che facciano il botto (sempre rispetto alle mie visite medie) a tavolino. A volte mi è successo, ma si è quasi sempre trattato di un fenomeno casuale ^^
PS: Quando vado a rileggere il mio primo post mi viene da mettermi le mani nei capelli e riscriverlo da zero ma poi non ho mai il coraggio di farlo XD
Parlo ovviamente per me. Ogni mio singolo articolo medio ha il doppio delle visualizzazioni di uno one piece report medio.
EliminaOvviamente va visto tutto in prospettiva, tenendo conto che il mio canale YT è molto piccolo, e che il blog è molto piccolo.
Però vale quello che dicevo nell'articolo: so già in anticipo quale saranno gli articoli che verranno totalmente snobbati (per dire, quello su Pantani, o quello dell'altro ieri su House of Cards), so quelli che verranno letti in modo "normale" (come può essere una Top 5 normale, o un articolo come questo), e so gli articoli che fanno il botto (nel senso che in mezza giornata arrivano facile alle 10.000 views, e sul lungo periodo continuano a macinare visite), come quelli sui fumetti, su Dragon Ball, gli articoli su One Piece, le polemiche fumettistiche o articoli con titoli "particolari" (vedi quello dell'allegro zoccoleggiare delle quindicenni). Ma non è un "creare un articolo a tavolino", è proprio conoscere i propri pollastri. Per dire, se scrivo un articolo su One Piece, che ne parli bene o male, quell'articolo so che diventerà virale.
Diciamo che mi piacerebbe tenere un blog come il tuo (che leggo e lurko - non commento quasi mai, ma lo leggo sempre con piacere, e la blogosfera sa che sono uno dei più grandi lurkoni di sempre-); e so che farei numeri altissimi. Ma vale quello che ho detto sopra: mi sentirei troppo vincolato (in realtà il mese prossimo parte un progettino "monotematico", ma che mi dà comunque possibilità di spaziare) e non scriverei più in libertà.
Come scritto, ormai conosco i miei polli. :D
Per il resto sì, è bello vedere anche l'evoluzione di un blog. Io spesso vado a rileggermi i vecchi post e vedo che "il miglioramento" (virgolette d'obbligo) c'è stato. :D
Inutile dire che mi trovo sempre d'accordo su questo tema!
RispondiEliminaOgni giorno che passa aumenta sempre di più la fiducia che ho in questo mezzo!
Come al solito, mi sento in dovere di spammare per bene questo video! :)
Thanks!
EliminaEhm volevo dire post! ehhehe
EliminaArticolo interessante ma il segreto per avere ogni giorni visualizzazioni GARANTITE è scrivere un articolo trollone su Togashi, illudendo gli speranzosi fan di Hunter x Hunter (che puntualmente giungono sul mio blog cercando "assenza togashi" oppure "togashi malattia" ecc ecc) facendo finta di sapere i segreti della sua assenza e di averli rivelati alla blogosfera
RispondiElimina....invece poi ti trovi una valanga di minchiate scritte da me, il pirla di turno :D
Questa è cattiveria pura. :D
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