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Due parole sulla bara di Priebke

Mi sta imbarazzando non poco, da italiano e da essere umano, questo continuo sballottolare di qua e di là di una bara, con dentro un morto.
Mi sta imbarazzando il leggere sui quotidiani l’epopea che sta vivendo il feretro di Priebke.
C’è una parola che rimbomba nella mia testa: “Pagliacciata”.
E non a sproposito.

L’avete mai letta (o ascoltata) ‘A livella di Totò?
No?
Male. Siete delle brutte persone.


Clicca PLAY. Mò mò

Ecco, ora che avete ascoltato uno dei più bei sonetti del secolo scorso, magari riuscite già a capire dove voglio andare a parare. Perché quel “Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive” (Traduzione per chi non ci arriva: Queste pagliacciate le fanno solo i vivi) appare a caratteri cubitali al posto dei titoli delle notizie che parlano del funerale di Priebke.

Insomma, parliamo di un morto.
Che nessuno vuole.
Perché sarebbe un disonore e un insulto alla “memoria”, dargli la sepoltura qui, lì o là.

Boia chi molla(?)

Siamo tornati al tempo degli eroi omerici, dei miti e delle leggende, dove per infangare il nemico ucciso e non consentirgli di raggiungere l’aldilà, si lasciava il suo corpo insepolto, alla mercé dei cani.
Pensate a come Achille trattò Ettore.
Pensate all’ordine di Creonte di lasciare insepolto il corpo di Polinice (che aveva assaltato Tebe).
Eppure io pensavo che negli ultimi 2800 anni avessimo fatto qualche passo in più verso la civiltà.

Ora.
Il problema non è il morto.
Che, in quanto morto, è morto, e non può più fare danni.
Il problema è sempre lo stesso: la mancanza di memoria.
L’insulto vero, a mio parere, è la mancanza di memoria; non il seppellire un morto, che in quanto morto, non può insultare più nessuno.

Chi ha paura di una bara?

Erich Priebke è stato un soldato.
Che ha ucciso altri soldati.
Che ha ucciso tante persone.
Che ha commesso (e si è reso partecipe di) crimini piuttosto pesanti (non tanto diversi, a ben vedere, da quelli di cui si macchiano certi soldati democratici in certe are non troppo democratiche; e comunque, generalizzando, non ha commesso niente di diverso da ciò che ogni uomo ha fatto in guerra, sin dai tempi in cui l’umanità ha scagliato la prima pietra contro il clan vicino e avversario).

Ci ha già pensato la Storia a condannare lui, le sue azioni, e le azioni di quelli come lui.
Da vivo.
E questa è una cosa che sarà impossibile da cancellare.
Il marchio dell’infamità, del retaggio criminale, lo accompagnerà sempre, fino alla fine dei tempi.
Tra cinquant’anni, duecento anni, cinquecento anni, i bambini studieranno una particolare guerra del lontano Millenovecento, e leggeranno dei nazisti, e magari approfondiranno quello che è successo alle Fosse Ardeatine.


E sapranno che, in quello che viene considerato uno dei più efferati crimini di guerra, ha partecipato un uomo, con capacità di comando, di nome Erich Priebke.
Che ha fatto cose che non doveva fare, ucciso innocenti a sangue freddo, protetto dalla giustificazione dell’obbedienza agli ordini ricevuti.
Ecco, basta già solo questo per bollarlo con la lettera scarlatta.

L’importante, per l’appunto, è che non lo si dimentichi mai.

La mia paura, invece, è che in molti cominceranno a collegare, già nell’immediato futuro, il nome di Priebke a quello di uno a cui è stata fatta un’ingiustizia, perché gli è stata negata la sepoltura.
È proprio così che si alimentano le leggende metropolitane, che col tempo possono prendere il posto della Storia reale.
Insultando, in maniera definitiva, la Storia e la Memoria*.

Nazisti a caso...

E guardate che è già successo, eh.
Tipo Nerone bollato come pazzo criminale (quando invece è stato uno degli imperatori più illuminati della storia romana);
Tipo il discorso standard sull’Unità d’Italia, con Cavour padre della patria (quando invece era solo un arraffone arrivista che aveva come scopo quello di salvare le casse sabaude);
Tipo il discorso degli indiani “cattivi” (fino agli anni ’60, gli indiani d’America erano i cattivi che minacciavano i buoni americani);
Tipo il discorso sul negazionismo.

E qui apriamo e chiudiamo una parentesi.

Lo Studio della Storia è uno studio serio.
Una scienza.
Che si basa sulla raccolta (e sulla valutazione) di fonti e informazioni.
Certo, vi diranno che la Storia la scrive il Vincitore. Poi però, per fortuna, ci sono anche le fonti e le testimonianze del Perdente, che ti permettono di trarre un giudizio sulla storia generale…e di mantenere viva la Memoria di ciò che è accaduto.

Doflamingo: non sai di che parli

E qui Priebke, in quanto uomo, ha perso doppiamente.
Sia come criminale.
Sia come essere umano.

Perché i nazisti che piangono lacrime di coccodrillo dicendo che no, dei campi di concentramento e di sterminio non ne sapevamo nulla, sono come quelli che affiancano Berlusconi, e pur sapendo che razza di pregiudicato sia, fanno finta di non saperne nulla e ne proclamano l’innocenza a spada tratta.
(giusto per fare un esempio così, a caso)

Basta anche solo guardare negli occhi un sopravvissuto ad uno di quei famigerati campi per capire come stavano le cose. Dopodichè, se non siete convinti della bontà di un racconto orale, ci sono tonnellate di documenti storici (e imparziali, e non creati ad arte) che attestano che sì, quelle cose i nazisti le hanno fatte per davvero.

Lettura consigliata

Quindi basta con le buffonate tipiche dei vivi: seppellite pure la salma di un morto che – per nostra fortuna -, non può più nuocere a nessuno.
Premuratevi però di mantenere vivo il ricordo di ciò che lui e quelli come lui hanno fatto.
Perché se non lo fate, siete voi che state commettendo un crimine contro l’umanità pari – se non superiore – a quello di cui si è macchiato il morto in vita.

Perché privare le future generazioni del ricordo della Memoria di ciò che è stato è davvero il peggiore dei delitti.

------

*Discorso a parte meritano gli emuli, babbuini senza cervello che scimmiottano per noia e per gioco gesti e motti di regimi che non ci sono più. Senza comprenderne le dinamiche. Ecco, quelli andrebbero crocifissi a testa in giù.

29 commenti:

  1. Uno dei post più belli di sempre de "Il Viagra della Mente".
    Sul serio.

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    1. Anche uno di quelli scritti più male, dato che l'ho fatto in 5 minuti e non l'ho ricontrollato.
      Ma è anche uno di quelli scritti col cuore.
      Anzi, col Quore.

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  2. Sicuro che non possa nuocere più, ora che è morto? A volte ritornano:
    http://thedaoofdragonball.com/wp-content/uploads/2009/08/dbz-hitler.jpg
    http://images2.wikia.nocookie.net/__cb20110710223422/dragonball/images/3/37/Hitler.jpg

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    1. Non me la visualizza, ma così su due piedi vedendo il link azzardo l'Hitler dell'OAV di Dragon Ball combattuto da Gotenks.

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  3. Hai espresso perfettamente il mio pensiero!

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    1. Contento di non essere il solo a pensarla così allora. :)

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  4. Condivido tutto quanto, complimenti, anche solo per aver rispolverato "'A livella" di Totò, che era quel che si dice un'artista completo e sempre attualissimo...purtroppo tendenzialmente gli italiani sono un popolo che ama la propaganda e le tifoserie, che fa la gioia dei titolisti (senza leggere mai i relativi articoli...)

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  5. Il problema (da quel che ho capito) sono i Neo-Nazi e altri imbecilli che andrebbero a fare il tempietto sulla tomba... =/
    Che poi la cosa sia stata tirata assurdamente per le lunghe è vero, ma è un altro discorso; fosse per me, cremerei la salma e darei le ceneri ai parenti, e facessero loro quello che credono opportuno... continuare il carrozzone mediatico su questo dettaglio della vita/morte di Priebke imho distoglie l'attenzione dalle cose più importanti legate a questo personaggio.

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    1. Ecco, i "neonazisti" come scritto sarebbero da crocifiggere.
      Ma fondamentalmente non vedo il problema, nel senso che comunque, il nostalgico di stoKà, sfortunatamente, ci sarà sempre. Vedi i coglioni che vanno a fare feste folkloristiche dov'è seppellito Mussolini.

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  6. Condivido in pieno, tranne i giudizi su Nerone e Cavour, francamente troppo semplicistici e, mi sia permesso dirlo, basati sui cliché del revisionismo-a-ogni-costo (spesso non meno banale della retorica istituzionale).
    Tornando a Priebke, in effetti questo accanimento su un morto e un funerale appare fuori luogo, visto dall'estero può persino parere ridicolo facendo finire in secondo piano il suo passato (questo sì che sarebbe davvero grave). Insomma, una prova di immaturità del nostro paese, l'ennesima.

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    1. Sto preparando un video su Nerone, dato che me l'hanno chiesto in tanti. La Storiografia classica (Tacito e Svetonio) ci racconta che era un mostro e un debosciato.
      Poi vai a studiare tutte le altre fonti (numismatiche, storico/artistiche, socio-economiche) e la verità è l'esatto opposto.
      Politicamente e globalmente, fu uno dei migliori imperatori.

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  7. Articolo interessante... Tuttavia non mi trova del tutto d'accordo.
    Il morto in questione, Priebke (come ha meravigliosamente scritto un certo blogger "un uomo che ha campato cent'anni di troppo), è morto lasciando un testamento parzialmente negazionista... Ora per carità, i morti non possono far male a nessuno... Eppure io non posso che solidarizzare con una Chiesa che non ne permette un funerale cristiano, o con un sindaco di Roma che non vuole le spoglie di chi ha preso parte ad uno dei più terribili eccidi della storia della mia città.
    E che forse alla fine non si è manco pentito. Non pubblicamente, per lo meno.
    Poi c'è il problema tecnico dei "pellegrinaggi"... Mai stati alla tomba del Duce a Predappio? Tanto per rendere l'idea...

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    1. Ho visto il video sul fatto quotidiano solo dopo aver scritto l'articolo.
      Ma il problema, per l'appunto, è a monte.
      Se tu educhi una società ben consapevole del fatto che quelli del regime nazifascista sono stati dei crimini aberranti, l'educato sa che quando Priebke dice che lui non sapeva, che le fosse ardeatine erano giuste perchè i romani sapevano a cosa andavano incontro se avessero sparato sui nazisti, eccetera eccetera...sta mentendo.
      E quindi Priebke ha già perso in partenza.
      Ancor prima di "scendere in campo".

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    2. Su questo siamo perfettamente d'accordo, sull'educazione intendo. Così come siamo d'accordo sul fatto che questa specie di "rimpiattino" con una bara sta diventando una buffonata.
      Quello che dico è che la gente in malafede esiste ed esisterà sempre: è a questi (gente che non è ineducata, ma piuttosto educata in altro modo da altre persone in malafede) che bisogna impedire di fare i pellegrinaggi sulla tomba di Priebke.
      Cremazione e ceneri al vento, per quanto mi riguarda. Chissà che non lo trovi ironico.

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  8. Buta, il guaio è che dal punto di vista sociale l'Olocausto è uno dei crimini (se non il crimine) più sentito, vuoi per il martellamento mediatico o l'attenzione data nelle scuole. Di conseguenza logico che ci sia un simile atteggiamento specie se consideriamo che a quanto pare non si è mai pentito ufficialmente. Che poi sia sbagliato un simile accanimento su un morto sono d'accordo.

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    1. Beh, per fortuna (aggiungo) che è così. Per fortuna che c'è gente che di certe cose ne parla ancora. Anzi, provoco: se ne dovrebbe parlare anche di più, per quanto mi riguarda. :)

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  9. Ho provato a fare sto discorso, molto più terra terra e semplificato, a cena. La questione è: nessuno lo vuole da nessuna parte perché sembra che si rischi la trasformazione della sua tomba in altarino per i neo-nazi e neo-fasci e negazionisti. Però bah, per me è fuffa.

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  10. Complimenti Buta! Ottima lettura serale. Sempre zeppo di spunti, il tuo blog.

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  11. E con questo post ti meriti ufficialmente l'appellativo di SOMMO attaccato a Buta. Condivido in tutto e per tutto!

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  12. Mi trovi d'accordo su tutto Sommo.
    Mi pare un odio "insensato" tutto questo. Dov'è la nostra civiltà?
    Quest'uomo ha sbagliato, per carità, ma ora è morto. Caput, defunto. Non può più fare del male a nessuno, che lo sepelliscano o lo cremino e spargano le sue ceneri e amen.
    Abbiamo altri problemi.
    Non dobbiamo dimenticare, come hai detto tu ci sono millemila modi per non farlo, ma questo non è il modo.

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  13. Non posso fare a meno di donare il costo di un caffè al sign Buta, quando fa dei bellissimi post su questi argomenti, tra l'altro ottima l'analisi di alcune parti della storia che per "sentito dire", stravolgono i fatti.
    Cavour l'ho sempre visto come uno che "ruppiva i cugghiuna"!

    I morti vanno lasciati in pace, non possono nuocere, pensiamo piuttosto a robe più serie come cambiare la realtà del nostro paese!

    Cacchio!

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  14. Questo è esattamente ciò che penso, sei un grande Sommo!

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