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Nessuno commenta il mio blog! E ora come faccio?

Questo è instant blogging.
Oggi era in programma l’articolo sul primo volume de La lega degli straordinari gentlemen (per la gioia di Ladogana), ma leggendo alcuni status in giro e sulle bacheche facebook dei compari blogger del blocco C della blogosfera (tutti i diritti riservati a Davide Mana), oggi vi beccate quest’articolo nato in maniera del tutto casuale.
In sostanza: com’è che in tanti si lamentano della moria e della mancanza di commenti sui propri blog?

Le scuole di pensiero e le analisi degli esperti del settore sono diverse, ma tutte riconducibili a tre macro-categorie: mancanza di visitatori al blog “X”, argomenti poco interessanti, pigrizia da parte degli utenti.

La mancanza di visitatori al blog “X” è ovviamente sintomatica: un blog che non genera traffico difficilmente genererà commentatori e commenti. Spesso coloro che si lamentano della mancanza di commenti e visitatori sono blogger alle prime armi, che pretendono di avere 100 commenti ad articolo nonostante abbiano aperto il blog da un paio di mesi. Il più delle volte si tratta di blog poco sedimentati e senza un percorso proprio, e i loro gestori sono convinti di diventare i nuovi guru della blogosfera con 10 articoli in totale. Sono blog che nascono e muoiono nel giro di uno schiocco di dita, poco seri e poco affidabili.
NB: lo stesso discorso appena fatto è applicabile a qualsiasi “campo” del web. YouTube in primis. Qualche tempo fa mi sono imbattuto in uno YouTuber che asseriva di chiudere il proprio canale perché nessuno lo commentava e nessuno si iscriveva.
Triste storia…


Un blogger barbone che ha chiuso il proprio blog. Non riducetevi così...

Gli argomenti poco interessanti sono un altro viatico per la mancanza di commenti.
Spesso, i guru del blogging ci tengono a ribadire che sarebbe cosa buona e giusta parlare di quello che si conosce meglio, e focalizzarsi unicamente su un paio di “macroargomenti”, in modo da attirare visitatori interessati a quegli argomenti specifici (quindi un blog che parla prevalentemente di cinema dovrebbe essere destinato a parlare SOLO di cinema, un blog che parla di fumetti dovrebbe parlare solo di fumetti, e così via…).
La scelta dell’argomento di cui trattare all’interno del blog è fondamentale per la vita stessa della piattaforma digitale. Ovvio che se la scelta ricade su un argomento molto di nicchia, gli interessati saranno pochi.


Un blog di successo? Uno che tratta solo di questo!

Nella mia esperienza di blogger ho imparato a conoscere la “mia utenza”.
So quali articoli sono in grado di fare il proverbiale botto, e so quali saranno quelli che saranno generalmente snobbati.
L’argomento è la fonte principale del traffico di un blog. Spesso, i blog più visitati e commentati sono quelli che danno la possibilità di coinvolgere i propri utenti, trattando di argomenti di facile accessibilità.
Per cui è abbastanza normale che se io (Angelo Cavallaro) decido di parlare di One Piece sul mio blog (frequentato da molti lettori di One Piece), troverò un numero piuttosto alto di persone che verranno a commentare quell’articolo.
Viceversa so che se parlerò del saggio sul Metodo Storico, oppure del problema dei commentatori sui blog, probabilmente riceverò pochi commenti (quest’ultimo è un incentivo paraculo per sfidarvi a commentare quest’articolo).
C'è da dire comunque che io problemi non me ne faccio: parlo sempre e solo di ciò che voglio, a prescindere...


Conoscere i propri "polli" è importante...

La pigrizia del visitatore nel lasciare traccia di sé sotto gli articoli dei propri blog è invece un qualcosa che tutti i blogger, prima o poi, invocano per giustificare la mancanza di commenti.
Il buon Girola, ad esempio, ha scritto un interessante articolo sul fatto che la parola scritta stia cominciando a perdere il suo potere, e che stiamo regredendo ad una società basata su input immediati come le immagini.
È vero?
Secondo me sì (d’altronde l’Italia è il paese dove ormai le persone non leggono più nemmeno un libro all’anno).
Ma quanto influisce una regressione del genere sulla pigrizia nel lasciare un commento?
Dipende.


Cattivi esempi...

Io stesso “perdo” un’oretta buona del mio tempo (la prima mezz’ora della giornata e l’ultima, prima della nanna) a leggere i miei blog “preferiti” (una trentina, tra italiani e inglesi).
Se li commentassi tutti, non avrei tempo per il lavoro, e per tutte le altre normali attività giornaliere. Quindi mi limito a commentarne 3 o 4 a rotazione, a seconda degli articoli che reputo più interessanti.

C’è da dire comunque che è oggettivamente vero che il pubblico di internet sia diventato generalmente molto più pigro. Causa anche dei Social Network come Twitter o Facebook, che rendono il tutto più veloce e interattivo (alcuni si lamentano del fatto che invece di lasciare un commento sul blog, dopo aver letto un articolo “X” ritornano indietro per commentarti su Facebook), a scapito della piattaforma di blogging.

Credo comunque sia anche la naturale evoluzione del pensiero digitale, dove si predilige la massima rapidità nell’interazione (e ritornando all’articolo di Alessandro, le immagini ovviamente sono più fruibili e virali – e ritornando al discorso dell’argomento di cui sopra, più facili da commentare perché ognuno può dire la propria opinione).


I Social Network: la fine dei blog?

Il mio consiglio, da lettore – e da blogger, permettetemelo -, è quello di non farsi intimidire dalla mancanza di commenti non appena si apre un blog. Di scrivere di argomenti interessanti, in modo da farlo crescere. E di essere in grado di capire quanto altri mezzi di comunicazione come Twitter, Facebook o Youtube possono essere di supporto al proprio blog.

Naturalmente siete liberi di commentare…

31 commenti:

  1. Neanche a farlo apposta, sono due giorni che ho pubblicato un post e nessuno lo ha ancora commentato.
    Comunque è vero soprattutto che scrivere qualcosa di talmente interessante da meritare un commento è meno facile di quanto si pensi.
    E poi l'offerta sul web è molto molto ampia...

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    1. Più che altro spesso manca proprio il tempo materiale per poter commentare tutto ciò che si vorrebbe. :)

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  2. Da blogger "giovane" non posso considerare gli scarsi commenti della Bottega... Però è vero che il poco tempo a disposizione rende difficile commentare, MA la pigrizia non dipende da questo. La maggior parte dei miei amici che condividono i miei stessi interessi non commentano per pigrizia. I like di ogni social hanno atrofizzato la parola. È un comportamento negativo? Direi di si. Si può evitare? No.

    Personalmente, dopo una breve pausa, ho rielaborato il mio modo di scrivere e in futuro farò post-input, meno completi ma, spero, più stimolanti ai fini di una discussione, o quantomeno più leggibili per i più frettolosi, ovviamente senza snaturare la natura del mio blog.

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    1. Il problema è che un articolo richiede uno sforzo mentale, poiché bisogna leggerlo e capirlo. Spesso alcuni non ce la mettono nemmeno la voglia di fare questo sforzo. Figuriamoci di commentare l'articolo.

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  3. credo che la gente preferisca commentare sui social dove avviene lo spam invece che sotto l'articolo perchè la discussione con l'autore e gli utenti è più diretta e contestuale

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    1. È bello vederti ogni tanto da queste parti Domingo.
      Credo che il discorso sia lo stesso fatto con Antonio qui sopra. Oltre alla pigrizia di pigiare le dita per il commentino, spesso ci si stufa anche di leggere l'articolo.

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  4. Per la mia esperienza, la terza macro-categoria mi pare quella più vera (e più desolante, pure). Anche la mia webzine sull'heavy metal non riceve quasi nessun commento, a parte ogni tanto... è aperto da due anni, quindi non è proprio alle prime armi, avendo anche 30 fan su facebook e 100 visite al giorno (che non sarà molto in relazione con altri blog, ma è molto più di quanto io mi sarei mai aspettato, oltre al fatto che la tendenza è in continua crescia), e tanto comunque se sei appassionato di heavy metal, gli argomenti trattati ti interessano... il fatto che non si lascino commenti probabilmente è proprio dovuto al atto che non c'è voglia di commentare.

    Comunque sia, a me poco importa, il blog riceve parecchie visite e parecchie attenzioni, tant'è che i gruppi mi contattano per farsi recensire, quindi quello dell'assenza di commenti è un problema secondario per me (sempre se è un problema). L'altro mio blog, quello personale, invece non ha nemmeno così tante visite, ma anche in quel caso poco mi importa: quella è una cosa che faccio al 99% per me stesso, se nessuno la legge amen. Quindi, alla fine la mancanza del commento, seppur mi farebbe piacere che mi si commentasse, non è un problema poi così grande :) .

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    1. Abbiamo la stessa visione del blog: è vero che chi scrive lo fa per farsi leggere, ma per ciò che concerne un blog vale anche il fatto che si scrive molto anche per sé stessi. Quindi conta molto il divertimento che si prova nel gestirlo. Certo, l'interazione con gli utenti ti gratifica di più, questo è poco ma sicuro.

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  5. Io sui commenti sto rivedendo un po' il mio pensiero.
    Mi piacciono i commenti sensati, e quelli che ringraziano per un articolo apprezzato (anche se non li ritengo obbligatori).
    Faccio a meno degli smile, delle trollate - ovviamente -, delle robe del tipo "io commento te così tu commenti me", e di chi ci tiene sempre, ma proprio sempre, a lasciare una battuta spiritosa.

    Detto ciò, anch'io utilizzo un'ora o due al giorno per leggere i blog che più mi piacciono. Commentarli tutti sarebbe un problema. Però un altro modo concreto per dimostrare apprezzamento è la condivisione sui social, che costa, in termini di tempo, una manciata di secondi o poco più.

    Sui lurker totali, quelli che leggono ma non danno mai segni di vita, provo sentimenti contrastanti. Diciamo che un loro palesarsi di tanto in tanto sarebbe gradito, ma in fondo posso capire chi non lo fa mai. Anche se questo, ovviamente, ammazza un po' il nostro lavoro.

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    1. Il "commento per commento" è triste (così come su Youtube il "subscribe x subscribe). Magari ci sta che uno sia interessato ad un utente dopo aver letto un commento sul proprio blog, e vada a ricambiare la visita (anche per curiosità, spesso l'ho fatto anch'io).

      Io preferisco comunque il silenzio piuttosto che lo scrivere idiozie. Per esempio, sul blog del dottor Mana (nome a caso), se avrò lasciato un massimo di dieci commenti in totale è pure troppo. So di non essere all'altezza dei temi discussi, ma sono grato per le perle quotidiane.

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  6. hai dimenticato i blog con i captcha... fanno passare la voglia di commentare anche ad un grafomane!!!

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  7. tu dici che la gente ritorna su facebook per commentare il post sul blog, che tu hai linkato su fb
    Ti dirò di piu: anche se posti un articolo su una pagina facebook A e lo pubblicizzi in una pagina facebook B, gli utenti dopo averlo letto torneranno alla pag.B per commentarlo, insomma anche da facebook a facebook XD

    Nel mio caso, una cosa che ho sempre odiato è che poche piattaforme permettono di commentare con facebook.
    Se ci fosse il rettangolino azzurro dei commenti di facebook sotto i post dei blog, sono sicuro che commenterebbe piu gente!
    Tipo io sono talmente pigro che mi scoccia adesso loggarmi a Google+ per postare questo commento
    Se era su facebook, dato che il link a questo post lo ho trovato li...sarei già loggato XD

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    1. Tecnicamente qualsiasi piattaforma blogging consente di inserire il pulsantino del commento tramite facebook su facebook. Solo che in pochi lo fanno (lo facciamo) anche perchè credo che tutti ritengano più interessante il commento sul proprio blog.

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  8. Io ho raggiunto da tempo una calma zen in fatto di blogging. I commenti (sensati) sono sempre graditi, ma alla fine della fiera non do loro la stessa importanza di una volta.
    Ho i miei lurkers affezionati, dopotutto. <3
    Per questioni di tempo io stesso faccio fatica a commentare ovunque- faccio fatica a commentare anche dove mi interessa farlo!- quindi posso capire quanto sia frustrante per alcuni la mancanza di feedback... Detto questo, i social hanno cannibalizzato l'interazione sui blog/siti, la stupidità dilaga e i lettori sono pigri. Mi piace pensare che chi non commenta possa mostrare il suo apprezzamento condividendo il link all'articolo, ma molti sono troppo pigri anche per quello XD

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    1. Ammetto di aver preso esempio da te e sono molto più zen anch'io.
      Prima tolleravo la valanga di commenti Anonimi, oggi non più. Chiunque ha una minima identità virtuale, quindi se si vuole commentare è bene farlo "presentandosi".

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  9. Io guardando il mio blog non mi posso lamentare. Un certo numero di lettori/commentatori abituali li ho, e quelli penso siano presenti in ogni blog come pubblico ''base''. Per quanto riguarda il resto non so... Vedo che viene letto da molti altri ma non commentato, e mi chiedo quindi se realmente leggano ciò che scrivo o se invece cliccano e richiudono subito dopo. Alla ''pigrizia del commentatore'' credo poco. Certo anch'io a volte leggo e non commento, ma cerco di dar segno al blogger che ''Ehi, ci sono e ti ho letto!''.
    Se parliamo invece solo solo di numeri la domanda che mi farei è ''Chi sono i reali lettori di un blog?''. Ecco, su questo volevo scriverci un articolo da tempo, e settimana prossima magari lo fò!
    Dei social non mi posso esprimere. Almeno, tu hai una realtà un po' diversa dalla mia, io non ho una grossa pagina facebook in cui metto anche i contenuti del blog. E quindi ecco... Se ti rispondono sui social piuttosto che sotto all'articolo lo vedo sì come un ''piccolo fastidio'' per il fatto che la piattaforma blog a ''numeri'' ne risente, ma non mi farei troppi problemi perché il messaggio che hai scritto sul Viagra è stato recepito comunque e commentato. Mamma mia che risposta lunga e sconclusionata ti ho dato. Perdono...

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    1. Credo che il social network come ostacolo alla piattaforma blogging sia vero fino a un certo punto. Alla fine, se il contenuto interessa, interessa a prescindere. :)

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  10. Visto il rapporto visite/commenti, io mi sono convinto di scrivere in una qualche maniera che poco si presta alla discussione, comunque dei commenti me ne fotto più o meno dal 2004 :-)

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    1. E credo sia un ottimo modo per campare tranquilli... :)

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  11. Io sono zen di mio, fin dall'inizio ero arrivato a "Luogo di ragione" di dover ignorare certi parametri, altrimenti non sarei mai stato un blogger barbone sereno xD
    Anche io ho difficoltà a commentare tutti i blog, ma di solito li condivido, li mipiaccio...ma per molti è faticoso anche questo xD

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  12. bhè vedremo come vanno le cose...

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  13. Mi piacerebbe solo capire i meccanismi dei commenti, perche' solo da li capisci se è interessante quello che scrivi o se arriva

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  14. Condivido pienamente quello che hai detto. Ho una band e so che il principio è lo stesso, avere qualcosa da dire e cercare di farsi conoscere senza mai mollare!
    Certo che però l'esperienza di un blog è totalmente diversa.. Ho aperto un blog da poco (iononsounpoeta.blogspot.it) e mi rendo conto della grandissima difficoltà di creare viralità. Tu avresti qualche consiglio su come iniziare e come creare una micro utenza? ;)

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    1. Cominciare a commentare assiduamente i blog altrui è un buon inizio per farsi conoscere. ;)
      Consente di ampliare la propria conoscenza della blogosfera.
      E - sarò banale ma è vero - aggiornare frequentemente i social network.
      Per voi che avete una band non sarebbe una brutta idea aprire un canale youtube e caricare qualche vostro lavoro. :D

      - e comunque non riesco ad al tuo blog - XD

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  15. Se sono approdato qui (senza offesa) è proprio perché sono uno di quelli delle prime righe... cioè che ha aperto il blog da pochissimo.
    Solo che no mi lamento cercavo solo di capire quale era il modo giusto per farsi conoscere...
    Grazie per l'articolo. .. complimenti.
    In caso qualcuno voglia esisto anche io :)

    http://evvivawellbid.blogspot.it
    Nel caso a qualcuno interessasse sapere delle aste al centesimo.

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  16. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  17. Ciao a tutti, anch'io ho un blog non è facile seguirlo come vorrei, inserendo argomenti interessanti, a tutti fa piacere ricevere visite e commenti e quando non arrivano be' pazienza!..... Ma sotto sotto

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  18. Sì, posso essere d'accordo con il fatto che alcuni cosiddetti incantesimi sono una truffa perché sono diventata una vittima qualche settimana fa perché ero così impaziente di riportare indietro il mio adorato marito Andrea, come faccio a sapere che alcuni incantesimi sono truffa, bene quando inizi a comunicare con loro via e-mail o Whatsapp, e non ci sono prove che il tuo lavoro sia stato fatto mostrandoti le foto della sezione trasversale della loro tempia durante il processo dell'incantesimo d'amore o chiedendo a un incantesimo di dirti cosa fare a casa, il processo dell'incantesimo d'amore deve essere pratico recitare le preghiere giurate anche nel proprio spazio libero personale a casa. L'esecutore di incantesimi d'amore di Drigbinovia è reale in quanto ti dirà come fare un incantesimo d'amore da solo nello spazio esterno della tua casa di notte quando tutti gli altri dormono in casa tua, quindi Drigbinovia ti darà istruzioni su come dovrebbe funzionare la preghiera con un incantesimo d'amore. se stessi senza disturbare o chiedere più soldi. Ecco come separarti da un falso incantesimo d'amore e da un ottimo incantesimo d'amore funzionante. Lo scopro io stesso e funziona per me dopo aver detto alcune preghiere a casa mia, Drigbinovia mi dice tutto quello che doveva essere fatto. Ho seguito esattamente tutte le sue istruzioni e per i due giorni successivi il mio ex marito innamorato Anton mi ha chiamato, è tornato da me la stessa settimana in cui è stata fatta la preghiera per l'incantesimo d'amore. questo è molto vero ho colto l'occasione per consigliare il canale degli incantesimi d'amore di Drigbinovia a chiunque cerchi il giusto interprete di incantesimi d'amore per riportare urgentemente il loro ex partner d'amore doctorigbinovia93@gmail.com WhatsApp al +12162022709 o Viber +12066713285 grazie a tutti per aver lasciato è tempo di leggere e ti auguro buona fortuna e buona fortuna per la tua storia d'amore / matrimoni. Dio vi benedica.

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