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sommobuta's comics corner #3 - Dylan Dog n° 300: Ritratto di Famiglia

Se è vero che Dylan Dog ha sdoganato il genere horror in Italia (parliamoci chiaro: quando pensiamo ad "horror", è quasi automatico pensare anche a Dylan Dog assieme a mostri sacri della narrativa e della cinematografia), è pur vero che come prodotto, nel corso degli anni, ha esaurito quella "spinta" inventiva che lo rendeva uno dei prodotti più "felici" del panorama fumettistico italiano.

Questo numero 300 di Dylan Dog, "Ritratto di Famiglia", ne è la conferma.

Se da una parte assolve al suo compito "celebrativo" di festeggiare non solo il numero tondo, ma anche il 25ennale dell'intera serie, dall'altra è un prodotto sciapo e inutile, a tratti illegibile e impalpabile.

Ignobile.
Ecco, sì.
Ignobile è la parola giusta per definire questo numero 300.

Se l'albo celebrativo, come nelle migliori tradizione dylandoghiane, è graficamente ineccepibile - disegni molto buoni, colori soddisfacenti - dal punto di vista dei contenuti non ci siamo proprio.
Ora, io ho letto questo numero poco meno di un mese fa, praticamente pochi giorni dopo l'uscita. Come nella migliore tradizione l'ho preso in edicola, e non in fumetteria.

Ad oggi, non solo non so dirvi di "cosa" parla questo Dylan Dog numero 300, perchè non mi è rimasto nulla. E' uno di quei fumetti dove non ti rimane impresso nulla di nulla (salvo un paio di tavole ben strutturate, e mi riferisco al botta e risposta tra la Morte e la Vita, disegnata a immagine e somiglianza della Morte de "Il settimo sigillo"). Non ha una storia, è fondato sul nulla, racconta del nulla, si trascina nel nulla e si conclude nel nulla.

Insomma, è il nulla cosmico più assoluto.
Lo stesso nulla cosmico in cui, probabilmente, sono andati a finire i miei 2 euro e 70 che ho sborsato per acquistare questa ciofeca...

Non ci sono più quei bellissimi albi di una volta...Armageddon!, Il Male, Feste di Sangue, I Conigli Rosa Uccidono...o speciali come Il Treno dei Dannati...Sono solo un lontano ricordo.
Dylan Dog, per quanto mi riguarda, con questo numero 300, è ufficialmente morto e sepolto.

8 commenti:

  1. Ciao ho letto il tuo articolo, sono d'accordo solo in parte su quello che hai scritto.

    Che il numero 300 non è un granchè, è vero. Ma se per quello, quasi tutti i numeri tondi a colori della serie regolare sono cosi, hanno delle storie senza capo ne coda per quello che mi ricordo.

    Invece dire che Dylan Dog non ha più belle storie come agli inizi e che addirittura è morto, mi da l'idea che non lo leggi regolarmente. E' vero che storie belle come Johnny Freak n°81 nel corso degli anni sono diventate più rare, ma ogni tanto ne escono ancora come Mater Morbi n°280 che tratta l'argomento non facile dell'accanimento terapeutico.

    In conclusione è vero che Dylan Dog non è ai livello degli inizi e che nel corso degli anni è calato, ma risulta ancora piacevole da leggere

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  2. io sono fan "storico", avendo ereditato da mio fratello i primi 120 numeri ed avendo iniziato a leggerli anche prima di topolino, visto che avevo circa 5 anni :)
    da circa un anno e mezzo ho ripreso la collezione e devo dire che, seppur vero il fatto che lo standard è molto basso rispetto a prima, è anche prematuro dichiarare DYD morto e sepolto. Il numero 300 è una ciofeca, su questo concordo, ma ciò non mi distoglierà dall'andare avanti con la collezione. infatti stasera penso che comprerò il 301 :)

    s2em

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  3. Ma infatti ho specificato che "per quanto mi riguarda" è morto è sepolto, Simò. ;)

    @Pierfrancesco: capisco benissimo la tua critica, e sì, non leggo più Dylan Dog in modo assiduo e frequente. Sono stato accanito lettore dall'1 al 121, poi ho mollato approdando su altri lidi, e di DD ne ho comprati giusto un numero ogni tanto. Diciamo che questo post era più uno sfogo generale, dato che qualcosa di buono nel numero 300 l'ho trovato.

    La parte ambientata nel 1600, che fa da prequel al numero 100 di DD non è male. Ma resta comunque un qualcosa di "fine a sè stesso".

    Non ho letto questo fantomatico numero 280, che tutti dichiarano come uno dei capolavori assoluti di DD. Ho letto però il numero precedente, il 279. E mi ha fatto veramente ribrezzo. ---> http://www.sommobuta.com/2009/12/fumetto-disegno-o-trama-4-di-5.html

    Non posso esprimermi sui numeri dal 121 che non ho letto, ma quelli che ho letto li ho trovati sempre tutti mediocri se confrontati con quelli "vecchi". :)

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  4. Sommo sotanzialmente sono d'accordo con te. Io ho socperto da 2 anni circa Dylan Dog e h all'incirca una cinquantina di albi. Per lo più sono vecchi, perché secondo me (ed anche secondo te) sono i migliori.
    Purtroppo storie come Johnny Freak, oppure come Memeorie dall'invisibile, Alfa & Omega, Golconda, Safarà, Tre per zero,e potrei continuare.
    Però c'è da dire che gli albi "speciali", vale a dire quelli a cifra tonda, sono sempre stati dei casi a parte, in cui si indagava sul passato di DD, ed in cui la trama non era poi così diciamo pronunciata..va dato atto però che concordo con te sul numero 300, che mi ha un pò deluso.
    Si,mi aspettavo qualcosa di più!!!

    PS: ti consiglio di leggere Mater Morbi tra quelli abbastanza recenti perché merita davvero!

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  5. anch'io l'ho letto e subito dimenticato.
    Inutile a dir poco.
    E questo è il problema delle saghe bonelliane: l'infinito ripertersi, in non finire mai.

    Le saghe Marvel e DC sono uguali, ma si reinventano ogni 5-6 anni, sperimentano, stravolgono.
    Noi no.

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  6. ciao! questo articolo lo aspettavo da un po'; dall'ultima volta che parlammo di DYD un paio d'anni fa...

    sono d'accordo con te e mi sono addirittura prodigato a scriverne una tutta mia di riflessione quando poi è morto Bonelli, prospettando magari un po' di qualità in più sia nelle sceneggiature che nelle soluzioni grafiche con il plausibile cambio al vertice che avverrà nei prossimi tempi.

    ti risparmio il tedio di leggere cose che chiunque abbia un po' d'amore per il fumetto e due occhi sani scriverebbe...

    cmq potrò anche essere un lettore occasionale nonostante io acquisti DYD dall'agosto 1992, ma sai quando ho smesso di leggere il #300? arrivando poi alla conclusione che questo fumetto è F I N I T O ?

    quando a pag. 15 nella vignetta centrale c'è un errore: c'è scritto "vIglio" al posto di "vOglio"

    li ho chiuso il volume e l'ho messo tra gli atri 299 (più tutti gli altri albi speciali etc.) a prendere polvere...

    ma neanche nelle pubblicazioni italiane di carta straccia dei fumetti del sud-est asiatico di serie Z ci sono 'ste cose!!

    BASTA
    non ne "viglio" più sapere...

    ovviamente ieri ho comprato il 301.

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  7. Buta sloggato dall'ufficio6 ottobre 2011 alle ore 14:34

    Il "problema" con Dylan Dog è che ormai è diventato uno di quei personaggi così "nostri" che gli rimaniamo comunque affezionati (e continuiamo ad amarlo) anche se ci propinano le peggio bassezze. Un po' come gli ultimi film di Fantozzi, che anche se fanno veramente, ma veramente schifo, li guardi pensando che sì, tanto è Fantozzi. I primi erano meglio, questi fanno schifo, ma è sempre Fantozzi.

    Per la cronaca, stavo per prendere il 301 quando l'ho visto in edicola...
    CVD

    ;)

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  8. Con colpevole ritardo ho finalmente finito di leggere quello che doveva essere una pietra miliare nella saga Dylandoghiana. L'albo è splendido dal punto di vista grafico con i disegni di Angelo Stano magistralmente colorati, memorabili le illustrazioni raffiguranti il galeone, alcune descrizioni di Londra, ma la trama scritta Pasquale Ruju lascia molto a desiderare, ormai il fenomeno Dylan Dog, che ha sdoganato l’horror in Italia, è stato spremuto più di un limone non sarà più possibile leggere storie come Johnny Freak o Il lungo addio ma neppure come Dopo mezzanotte o Cagliostro…

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