Una donna ricorda il suo passato, quando assieme agli amici Ruth e Tommy ha trascorso l'infanzia in una scuola apparentemente idilliaca, isolata nelle campagne inglesi senza nessun contatto o conoscenza del mondo esterno. Ormai adulti, i tre amici si riuniscono per affrontare gli oscuri segreti sepolti nel loro comune passato, scoprendo che non sono altro che dei cloni, nati e cresciuti al solo scopo di fornire organi per i trapianti.
da Wikipedia
Potenziale sprecato.
Ecco cosa si può dire di questo film.
Tanto, tanto potenziale eccellente andato sprecato per una pellicola noiosa, che alla fine della visione - sbadigli a parte - non lascia niente allo spettatore (se non la rabbia di aver buttato 8 euro al cinema).
Non ho idea di come sia il libro di Kazuo Ishiguro da cui il film è tratto (sebbene abbia letto recensioni più che lusinghiere), ma il film è piuttosto bruttino.
Sembra un compitino stiracchiato che rasenta la sufficienza.
Niente di meno, niente di più.
La regia è banale, e il montaggio è orripilante.
Non c'è pathos, non c'è suspence, non c'è preparazione alle scene importanti.
La scena in cui la maestra dell'istituto dice ai bimbi che sono dei cloni è inserita a caso tra una scena e l'altra.
E il film scorre via così, tra scene inutili, noiose e parti (che dovrebbero essere) importanti messe alla rinfusa.
Un vero peccato, perchè dal trailer il film sembrava essere buono e il potenziale per essere un film buono, come detto sopra, c'era.
Non lasciarmi è ambientato in mondo ucronico/distopico dove alla fine della Seconda Guerra Mondiale la scienza ha fatto passi da gigante e dove, grazie ai sorprendenti progressi in campo medico, l'aspettativa di vita supera abbondantemente i 100 anni.
Si è addirittura così "avanti" che ci sono veri e propri allevamenti di cloni, il cui unico scopo di vita è quello di "donare" i propri organi ed essere dei pezzi di ricambio per malati di cancro o altre malattie.
La pellicola però è focalizzata sulla storia di questi tre cloni, e sulle loro vite.
Ma, in tutta franchezza, la loro storia è piatta, monotona e banale.
Demerito di una sceneggiatura che non è stata capace di far emergere il lato "etico" che probabilmente emerge nel romanzo?
Forse.
Sta di fatto che, come direbbe il buon Renè Ferretti, i tre protagonisti recitano a cazzo di cane, hanno la stessa identica espressione per tutta la durata del film, e non creano empatia con lo spettatore.
Anzi, per dirla tutta, li si prenderebbe volentieri a calcagnate sulle gengive.
Evitate, se potete.
E magari, se volete recuperare qualcosa a tema, riguardatevi "The Island". Che sarà sicuramente un'americanata di quelle da guardare a cervello spento, ma per lo meno non ti fa sbadigliare...
da Wikipedia
Potenziale sprecato.
Ecco cosa si può dire di questo film.
Tanto, tanto potenziale eccellente andato sprecato per una pellicola noiosa, che alla fine della visione - sbadigli a parte - non lascia niente allo spettatore (se non la rabbia di aver buttato 8 euro al cinema).
Non ho idea di come sia il libro di Kazuo Ishiguro da cui il film è tratto (sebbene abbia letto recensioni più che lusinghiere), ma il film è piuttosto bruttino.
Sembra un compitino stiracchiato che rasenta la sufficienza.
Niente di meno, niente di più.
La regia è banale, e il montaggio è orripilante.
Non c'è pathos, non c'è suspence, non c'è preparazione alle scene importanti.
La scena in cui la maestra dell'istituto dice ai bimbi che sono dei cloni è inserita a caso tra una scena e l'altra.
E il film scorre via così, tra scene inutili, noiose e parti (che dovrebbero essere) importanti messe alla rinfusa.
Un vero peccato, perchè dal trailer il film sembrava essere buono e il potenziale per essere un film buono, come detto sopra, c'era.
Non lasciarmi è ambientato in mondo ucronico/distopico dove alla fine della Seconda Guerra Mondiale la scienza ha fatto passi da gigante e dove, grazie ai sorprendenti progressi in campo medico, l'aspettativa di vita supera abbondantemente i 100 anni.
Si è addirittura così "avanti" che ci sono veri e propri allevamenti di cloni, il cui unico scopo di vita è quello di "donare" i propri organi ed essere dei pezzi di ricambio per malati di cancro o altre malattie.
La pellicola però è focalizzata sulla storia di questi tre cloni, e sulle loro vite.
Ma, in tutta franchezza, la loro storia è piatta, monotona e banale.
Demerito di una sceneggiatura che non è stata capace di far emergere il lato "etico" che probabilmente emerge nel romanzo?
Forse.
Sta di fatto che, come direbbe il buon Renè Ferretti, i tre protagonisti recitano a cazzo di cane, hanno la stessa identica espressione per tutta la durata del film, e non creano empatia con lo spettatore.
Anzi, per dirla tutta, li si prenderebbe volentieri a calcagnate sulle gengive.
Evitate, se potete.
E magari, se volete recuperare qualcosa a tema, riguardatevi "The Island". Che sarà sicuramente un'americanata di quelle da guardare a cervello spento, ma per lo meno non ti fa sbadigliare...
Scusami ma secondo me non hai capito niente di questo film. La scena in cui l'insegnante rivela ai bambini che sono dei cloni è inserita in un momento a caso del film perchè il registra ci vuole mostrare che in quella società è una cosa normalissima. E'l'aridità che ci trasmette il film, la sua mancanza di pathos che disturba e inquieta profondamente chi lo guarda. Per quanto riguarda poi le vivende di amore e di amicizia dei 3 personaggi, per quanto possano sembrare banali, servono per far capire che sono essere umani come noi. Alcune domande sollevate dal film infatti, sono:
RispondiEliminache cos'è che caratterizza la nostra umanità?
Come ci comporteremmo se non fossimo più padroni delle nostre vite e del nostro destino?
Lo scopo della sceneggiatura non è quello di moostrare il lato "etico" del romanzo in maniera esplicita. Le domande è lo spettatore che deve porsele e secondo me l'atmosfera inquietante del film insieme alla tristezza che lo pervade suscitano molti interrogativi.
Rispetto il tuo punto di vista, ma ci tenevo a dire la mia