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In Francia ti accorgi...

...che la cultura ha un peso.
Lo vedi.
Lo senti.
Lo tocchi.

La gente legge ovunque si trovi: per strada, sulle panchine, al parco, nella metro. Ogni tre persone, ce ne sono due con un libro in mano.
O con un fumetto.

Perchè in Francia, il fumetto, è cultura.

All'interno della fumetteria che abbiamo visitato, i più "giovani" eravamo io e Deborah. La fumetteria era gestita da un signore distinto di mezza età, che conversava amabilmente di graphic novel con altri due signori che avevano più o meno una quarantina d'anni.

In bella vista, appena entrati, erano esposti diversi fumetti di produzione francese, oltre a uno scaffale dedicato ai manga (bottino di guerra personale: One Piece #1 francese). Anche il piano di sopra era intasato da graphic novel, per lo più francesi.

Proprio perchè in Francia danno importanza alla propria nazionalità e alla propria cultura.

Le librerie, enormi, così come i megastore come quello della Virgin o della Fnac, sono particolarmente attenti alla cultura francese. Ci sono i libri (e i film, i telefilm, i fumetti, i cd musicali, eccetera) in lingua straniera a parte, divisi per nazionalità, e poi ci sono quelli esclusivamente francesi.

Fa male ammetterlo (dato che si tratta della "stramaledetta e odiata" Francia), ma da questo punto di vista, in Italia siamo lontani anni luce.

14 commenti:

  1. non sò se ci sei stato, ma ci sono un paio di negozi di fumetti nel quartire latino (quello dei giardini di lussemburgo), davvero spettacolari. Uno dei motivi per cui voglio tornare a Parigi, sono proprio, questi negozi.
    Ciao Buta

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  2. è innegabile che ultimamente c'è una sorta di moda dell'anti cultura in italia... chissà perchè..

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  3. voglio condividere una video inchiesta realizzata a Palermo sulla lettura. Libri:diletto o castigo?

    -giosafat-

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  4. http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DDGtB-2Eqr8A&h=2dea0

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  5. Io i francesi li odio, ma ammetto senza problemi che hanno un orgoglio e una cultura nazionale che noi ci sogniamo.
    Basta paragonare lo sciopero che stanno portando avanti in questi giorni coi nostri "scioperetti"...

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  6. @Glauco: già! ^_^

    @Anonimo: purtroppo no, il quartiere latino di Parigi non l'abbiamo visitato. La fumetteria l'abbiamo trovata a Montmartre. :)

    @giosafat: sai secondo me qual è il problema e il paradosso? Che al giorno d'oggi, se fai "cultura" vai in controtendenza e fai anticultura, poichè l'anticultura è diventata la cultura di cui si nutre il nostro paese. Non so se sono riuscito a far passare il significato, magari posso tentare di farci un post al riguardo.
    Comunque il video è allucinante, lo metto domani. Grazie per averlo condiviso!

    @Alex: pure io li schifo e li odio i francesi, ma effettivamente hanno un senso civile, civico, nazionale e patriottico che noi ci sognamo. E sì, quando devono protestare, lo fanno con tutti i crismi. Ancora mi ricordo i casini che fecero gli universitari e i docenti a causa della riforma che il governo aveva approvato e che fu costretto a ritirare. Altro che da noi...

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  7. MaMa

    Sto rivalutando la Francia, anzi i francesi ** (non ho mai sopportato la lingua perché l'ho studiata obbligatoriamente alle medie >__>)
    Ma se due fumettiste sarde hanno dovuto pubblicare il loro capolavoro in America!

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  8. Mi chiamo Pierpaolo ho 30 anni, e mi sono imbattuto casualmente sul tuo blog.
    Questo post, i commenti che ne sono scaturiti, ed il video sono a dir poco interessanti: dovrebbero farci riflettere seriamente.
    Come già scritto, non solo a Palermo è così, la generazione malata dell'on-line 24h su 24h è troppo presa dai social network che spesso ne riempiono ogni singolo minuto di vita, ed ovviamente appena possono escono nella "real life" alle volte completamente impreparati al contrario di cosa si può pensare.
    Gli adolescenti soprattutto,che oggi sembrano così emancipati, a causa di un utilizzo barbaro e troppo intenso nei modi e nei consumi della rete, sono in realtà deboli nell'affrontare la vita reale, aumentandone poi le frustrazioni e i sensi di fallimento, con tutte le conseguenze che ne possono scaturire (abuso di alcool,abuso di droghe,anoressia etc).
    Un certo tipo di consumismo, un certo tipo di televisione (oggi prevalente) addormenta i genitori e "instupidisce" i figli, educandoli male.
    Come si può pretendere di mettere un libro in mano a ragazzi così impegnati a farsi una "vita sociale" ;)?
    Dovrebbero rinunciare a parte del loro tempo speso tra sms, e visitine ai profili di facebook....
    Avrei una domanda da porre alla "ministra" dell'istruzione, visto che le cose stanno andando in questa maniera, non si potrebbe aiutare qualcuno a scoprire il "piacere" della lettura?
    Che ci sarebbe di male nell'introdurre come punto fisso, nei programmi di letteratura italiana, le letture di qualche libro per ogni anno scolastico, con una piccola verifica? Non dico di far leggere alle medie Tolstoj, semplicemente libri, storie, abituarli al piacere di seguire una trama scritta bene fino alla fine (magari poi a qualcuno piace, o no?)
    Sarà anche questo uno dei motivi per cui, almeno due o tre ingegneri che conosco, quando scrivono di proprio pugno dimenticano la a con l'"H", e se glielo fai notare mi rispondono che di solito hanno chi scrive per loro?

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  9. "al contrario di cosa si può pensare."

    .... Certo che anche io non scherzo eh.....

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  10. Ma cribbio dove è andato il mio commento?
    Ero convinto di averlo postato.
    Be' fa niente, lo farò di nuovo. Immagino come tu ti sia sentito. Una settimana a Edimburgo
    mi ha fatto capire che con gli scozzesi perdiamo 100 a 1 quindi è chiaro che anche se la penso come Alex con i francesi non andiamo meglio. D'altra parte perdiamo anche con i greci. Domenica ho visitato il museo dell'acropoli, be' impressionante è poco mi sembrava di essere nel palazzo di Io Robot hai presente?
    Chissà dove andremo a finire:-(

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  11. @MaMa: non ho capito il fatto delle due amiche sarde... XD

    @Pierpaolo: grazie per essere passato. Il problema è che non si educa più alla lettura. Se da un lato la scuola ti deve dare gli strumenti per "imparare", da un lato deve essere la famiglia a spronarti e a stuzzicarti a "imparare".
    Da questo punto di vista io mi sono sentito sempre un fortunato e un miracolato: ho avuto insegnanti ineccepibili alle elementari e alle medie, che erano quasi più "mamme" che maestre e che mi hanno dato basi di insegnamento solide. E poi a casa mi hanno insegnato che leggere è uno dei piaceri della vita. E sin da quando mia mamma mi ha insegnato a leggere, non mi ha mai fatto mancare un libro.
    Anzi, a differenza dei simpaticoni del video, me ne faceva trovare uno ANCHE quando andavo in bagno. E io in bagno con un libro non ci posso andare. Altrimenti ci rimango ore... ;)

    @Ferruccio: blogger ogni tanto fa gli scherzetti! La sensazione è brutta. Ma l'avevo avuta anche in Germania e in Inghilterra. Noi italiani stiamo regredendo, ci stiamo imbarbarendo, stiamo (ecco la parola giusta) involvendo. E' un luogo comune, ma cazzarola alle volte i luoghi comuni come sono veritieri!

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  12. "Pierpaolo"
    Son d'accordo con te, forse è più che altro un grosso grosso fallimento dei genitori di questo periodo, degli ora 45-50enni, e della famiglia in generale.
    Ma tutto questo a che è dovuto?

    I ragazzi di oggi, sono l'espressione della popolazione intera, perché saranno i genitori di domani.

    Ma se per ogni generazione sotto molti punti di vista involviamo, o si crea un punto di rottura oppure andremo ahimé verso il baratro....

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  13. per questo odiamo i francesi, perchè sono più bravi di noi. Migliori. Ma moltissimo della cultura francese viene da origini italiane e questo a loro gli rode da morire. Per questo ci odiano, noi che gli arriviamo sempre dietro abbiamo creato le cose che di più gli piacciono.

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