Io non l'ho visto.
Ero tentato di andarlo a vedere al cinema, è vero (sarà stata probabilmente colpa del fatto che quest'estate mandavano il trailer un minuto sì e l'altro pure), ma per fortuna non l'ho visto.
Proverò a recuperare questo (sicuro) abominio quando uscirà in dvd.
Scaricandolo, ovviamente.
Nel frattempo, vi lascio in compagnia della recensione di Raffaele "El Rafko" Sergi.
Buona lettura!
Ci sarà un motivo se tutti coloro che capiscono qualcosa di cinema affermano che gli ultimi film di Nicolas Cage sono uno più brutto dell'altro. Pazzesco come un attore di questo calibro, da pellicole validissime come "Via da Las Vegas" o "Il ladro di orchidee", sia scaduto a filmetti da quattro soldi quali "Segnali dal futuro", "Ghost Rider" e, ultimo ma non meno orrido, questo "Apprendista Stregone".
Alzi la mano chi ha capito qualcosa di questo film. Meglio ancora, alzi la mano chi ha capito che senso ha avuto la produzione di questo film.
A una attenta visione, poco o nulla sembra funzionare. La trama, ammesso che ci sia, è un pretestucolo che non riesce a stare in piedi, composto da scontatezza, banalità e cliché a non finire. Le - poche - gag sono tristissime, le varie citazioni a titoli più famosi completamente fuori luogo, e l'unica nota non del tutto negativa, l'abnorme utilizzo di effetti speciali, non è che un mezzo fiacco e stancante per distogliere l'attenzione dello spettatore da tutto il resto.
La storia in breve.
Dave, classico ragazzino sfigato, durante una gita scolastica finisce per puro caso nel negozio gestito da Balthazar, stregone di 777° livello (pokémon?), discepolo diretto del Mago Merlino. Questi, alla ricerca del "sommo merliniano" (eh già), il prescelto erede di Merlino che distruggerà per sempre la perfida Morgana (rinchiusa secoli or sono da Balthasar assieme all'amata Veronica all'interno di Grimhold, la matrioska-prigione), consegna al ragazzo l'anello del drago appartenuto a Merlino in persona, terminando di fatto la sua secolare ricerca. Qui però fa irruzione il perfido stregone Horvath, che all'epoca tradì Merlino, il cui scopo è quello di liberare Morgana per mettere così in atto il suo diabolico piano: distruggere il mondo (ma và).
Fa specie pensare come, ancora oggi, una struttura tanto banale e stereotipata possa essere sfruttata in maniera così diretta ed infantile per realizzare film. Sembra che il cinema odierno, anziché fare passi avanti, faccia passi indietro.
Buoni contro cattivi, tarallucci e vino e vissero per sempre felici e contenti. Questa la sostanza della storia, questa la formula alla quale la Disney si affida per sfornare il suo ultimo lavoro. E la sensazione, a visione terminata, è proprio che si tratti di un classico prodotto Disney, di quelli terra-terra, scontati e superficiali all'inverosimile, destinato a tutte le età ma apprezzato probabilmente da nessuno. Ed è sicuramente un passo indietro rispetto all'ultimo figlioccio disneyano, quel "Prince of Persia" pregiudiziosamente bersagliato dalla critica ed ingiustamente sottovalutato.
Ma procediamo con ordine, andando ad analizzare con calma gli aspetti più disdicevoli di questo flop cinematografico.
Ogni storia che si rispetti, per quanto debole e scarna, deve per forza di cose poggiare le proprie radici su elementi ben definiti che, a seconda della qualità e dello sviluppo della storia stessa, si intrecciano rafforzando l'aspetto complessivo del tutto, o si sgretolano fino a far cedere l'intera struttura.
Le fondamenta, le tematiche de "L'apprendista stregone", gli aspetti attraverso i quali la storia tenta di caratterizzarsi, sono sostanzialmente tre: il bene contro il male, l'amore e la magia, che funge da sfondo al tutto. Fulcro dell'intera storia, attraverso il quale i tre temi passano tentando di trovare un compimento all'interno del film, è il personaggio di Dave: un adolescente che, causa la brutta esperienza passata da bambino, ha subito un'evoluzione caratteriale tormentata sviluppando un'enorme timidezza ed un unico interesse: la fisica.
Il primo elemento, come già detto, si evolve malamente fino a mutare - e a fallire - in una copia infantile, scontata, e tenuta in vita da luoghi comuni tipici della lotta al male: il cattivone di turno è di una malvagità assurda, sguinzaglia scagnozzi inutili e, vattelappesca per quale motivo, vuole sterminare l'umanità ed evocare un esercito di morti per dominare il mondo. Si, la logica non c'è, ma non importa. Proseguiamo.
Il buono è imbranato e deve salvare il mondo, ma non perché (attenzione attenzione che subentra il secondo tema) gli stanno a cuore le sorti dell'umanità o perché sogna un mondo pulito dall'odio e dalla corruzione, no. Solo perché vuole fare colpo sulla bella biondina di turno.
"Ah", direte voi.
E vabbé, ma una volta terminato il film va tutto per il meglio, no? Il ragazzo si renderà conto dell'importanza del proprio ruolo, di ciò che ha fatto e di ciò che dovrà fare in futuro, per preservare la pace ed addestrare nuove leve all'arte della magia, in modo da evitare che possano ripetersi episodi del genere.
Certo, normalmente andrebbe proprio così. Ma volete che i produttori del film abbiano avuto questa logica idea?
Ma anche no ovviamente. Ed ecco quindi che, annientati i cattivi, il ragazzo utilizza i propri poteri per portare la neo-fidanzatina sbavosa ("e io che consideravo il mio ragazzo strano perché portava la sciarpa", eh già) a fare colazione in Francia, mandando a donne che fanno il mestiere più antico del mondo decenni e decenni di "da grandi poteri derivano grandi responsabilità".
"Ma almeno il cast c'è, compie egregiamente il proprio dovere", potrebbe ribattere qualcuno.
Nì. Perché se da una parte è vero che Alfred Molina si disimpegna ottimamente, come sempre, in qualunque ruolo gli si chieda di interpretare, dall'altra è anche vero che ci ritroviamo un Nicolas Cage sempre più scadente e, soprattutto, una Monica Bellucci completamente anonima ed inespressiva: il suo impatto sul film, tanto per fare un paragone, è lo stesso di un comodino polveroso su una stanza.
Altro tasto dolente sono le citazioni, i richiami, le ispirazioni, o chiamatele come volete, ad altre pellicole.
La tristissima scenetta, con tanto di musichetta tratta da "Fantasia" in cui il protagonista anima scope e stracci per pulire il suo laboratorio (perché se voi non lo sapete in America è normale che uno studente non ancora laureato abbia libero accesso ad una specie di laboratorio nucleare, roba che manco Dexter può permettersi tra un po') senza poi riuscire a fermarle mentre allagano tutto, è da far cadere le braccia, tanto che se il povero zio Walt fosse vivo, si ammazzerebbe solo per potersi rivoltare nella tomba.
Abbiamo poi inseguimenti stile "Fast & Furious", e tecniche dragonballiane tristemente scopiazzate da Dragon Ball e squallidi derivati (qualcuno ha detto "Dragon Ball Evolution"?). Tecnica della fusione a parte, è la "folgore plasmatica" che lascia interdetti: immaginatevi quella roba che i produttori di "Dragon Ball Evolution" tentavano disperatamente di far passare per onda kamehameha, e moltiplicatela nel vostro cervello per diciamo... una cinquantina di volte. Ecco, ora avrete una vaga idea di cosa si tratti.
Si potrebbe proseguire discutendo dell'utilizzo spropositato (ma a volte fico) di effetti speciali, o delle musiche "gruppo-pop-ggiovanile-alla-moda-che-fra-una-settimana-non-ricorderà-più-nessuno", ma sarebbe come sparare sulla croce rossa, e questo film si fa già troppo male da solo.
Nota positiva: il doppiaggio italiano, eccetto le poche parole pronunciate dalla Bellucci, e doppiate dalla Bellucci stessa.
In conclusione ci troviamo di fronte ad un pessimo film per famiglie, dove il progetto di promuovere un prodotto commercialmente sicuro e potente fallisce in maniera misera. Peccato, perché dopo il discreto "Prince of Persia - Le sabbie del tempo", Bruckheimer potesse realizzare un buon lavoro dando inizio ad una serie di piccole sorprese. Questa, invece, è una involuzione bella e buona.
Ero tentato di andarlo a vedere al cinema, è vero (sarà stata probabilmente colpa del fatto che quest'estate mandavano il trailer un minuto sì e l'altro pure), ma per fortuna non l'ho visto.
Proverò a recuperare questo (sicuro) abominio quando uscirà in dvd.
Scaricandolo, ovviamente.
Nel frattempo, vi lascio in compagnia della recensione di Raffaele "El Rafko" Sergi.
Buona lettura!
Ci sarà un motivo se tutti coloro che capiscono qualcosa di cinema affermano che gli ultimi film di Nicolas Cage sono uno più brutto dell'altro. Pazzesco come un attore di questo calibro, da pellicole validissime come "Via da Las Vegas" o "Il ladro di orchidee", sia scaduto a filmetti da quattro soldi quali "Segnali dal futuro", "Ghost Rider" e, ultimo ma non meno orrido, questo "Apprendista Stregone".
Alzi la mano chi ha capito qualcosa di questo film. Meglio ancora, alzi la mano chi ha capito che senso ha avuto la produzione di questo film.
A una attenta visione, poco o nulla sembra funzionare. La trama, ammesso che ci sia, è un pretestucolo che non riesce a stare in piedi, composto da scontatezza, banalità e cliché a non finire. Le - poche - gag sono tristissime, le varie citazioni a titoli più famosi completamente fuori luogo, e l'unica nota non del tutto negativa, l'abnorme utilizzo di effetti speciali, non è che un mezzo fiacco e stancante per distogliere l'attenzione dello spettatore da tutto il resto.
La storia in breve.
Dave, classico ragazzino sfigato, durante una gita scolastica finisce per puro caso nel negozio gestito da Balthazar, stregone di 777° livello (pokémon?), discepolo diretto del Mago Merlino. Questi, alla ricerca del "sommo merliniano" (eh già), il prescelto erede di Merlino che distruggerà per sempre la perfida Morgana (rinchiusa secoli or sono da Balthasar assieme all'amata Veronica all'interno di Grimhold, la matrioska-prigione), consegna al ragazzo l'anello del drago appartenuto a Merlino in persona, terminando di fatto la sua secolare ricerca. Qui però fa irruzione il perfido stregone Horvath, che all'epoca tradì Merlino, il cui scopo è quello di liberare Morgana per mettere così in atto il suo diabolico piano: distruggere il mondo (ma và).
Fa specie pensare come, ancora oggi, una struttura tanto banale e stereotipata possa essere sfruttata in maniera così diretta ed infantile per realizzare film. Sembra che il cinema odierno, anziché fare passi avanti, faccia passi indietro.
Buoni contro cattivi, tarallucci e vino e vissero per sempre felici e contenti. Questa la sostanza della storia, questa la formula alla quale la Disney si affida per sfornare il suo ultimo lavoro. E la sensazione, a visione terminata, è proprio che si tratti di un classico prodotto Disney, di quelli terra-terra, scontati e superficiali all'inverosimile, destinato a tutte le età ma apprezzato probabilmente da nessuno. Ed è sicuramente un passo indietro rispetto all'ultimo figlioccio disneyano, quel "Prince of Persia" pregiudiziosamente bersagliato dalla critica ed ingiustamente sottovalutato.
Ma procediamo con ordine, andando ad analizzare con calma gli aspetti più disdicevoli di questo flop cinematografico.
Ogni storia che si rispetti, per quanto debole e scarna, deve per forza di cose poggiare le proprie radici su elementi ben definiti che, a seconda della qualità e dello sviluppo della storia stessa, si intrecciano rafforzando l'aspetto complessivo del tutto, o si sgretolano fino a far cedere l'intera struttura.
Le fondamenta, le tematiche de "L'apprendista stregone", gli aspetti attraverso i quali la storia tenta di caratterizzarsi, sono sostanzialmente tre: il bene contro il male, l'amore e la magia, che funge da sfondo al tutto. Fulcro dell'intera storia, attraverso il quale i tre temi passano tentando di trovare un compimento all'interno del film, è il personaggio di Dave: un adolescente che, causa la brutta esperienza passata da bambino, ha subito un'evoluzione caratteriale tormentata sviluppando un'enorme timidezza ed un unico interesse: la fisica.
Il primo elemento, come già detto, si evolve malamente fino a mutare - e a fallire - in una copia infantile, scontata, e tenuta in vita da luoghi comuni tipici della lotta al male: il cattivone di turno è di una malvagità assurda, sguinzaglia scagnozzi inutili e, vattelappesca per quale motivo, vuole sterminare l'umanità ed evocare un esercito di morti per dominare il mondo. Si, la logica non c'è, ma non importa. Proseguiamo.
Il buono è imbranato e deve salvare il mondo, ma non perché (attenzione attenzione che subentra il secondo tema) gli stanno a cuore le sorti dell'umanità o perché sogna un mondo pulito dall'odio e dalla corruzione, no. Solo perché vuole fare colpo sulla bella biondina di turno.
"Ah", direte voi.
E vabbé, ma una volta terminato il film va tutto per il meglio, no? Il ragazzo si renderà conto dell'importanza del proprio ruolo, di ciò che ha fatto e di ciò che dovrà fare in futuro, per preservare la pace ed addestrare nuove leve all'arte della magia, in modo da evitare che possano ripetersi episodi del genere.
Certo, normalmente andrebbe proprio così. Ma volete che i produttori del film abbiano avuto questa logica idea?
Ma anche no ovviamente. Ed ecco quindi che, annientati i cattivi, il ragazzo utilizza i propri poteri per portare la neo-fidanzatina sbavosa ("e io che consideravo il mio ragazzo strano perché portava la sciarpa", eh già) a fare colazione in Francia, mandando a donne che fanno il mestiere più antico del mondo decenni e decenni di "da grandi poteri derivano grandi responsabilità".
"Ma almeno il cast c'è, compie egregiamente il proprio dovere", potrebbe ribattere qualcuno.
Nì. Perché se da una parte è vero che Alfred Molina si disimpegna ottimamente, come sempre, in qualunque ruolo gli si chieda di interpretare, dall'altra è anche vero che ci ritroviamo un Nicolas Cage sempre più scadente e, soprattutto, una Monica Bellucci completamente anonima ed inespressiva: il suo impatto sul film, tanto per fare un paragone, è lo stesso di un comodino polveroso su una stanza.
Altro tasto dolente sono le citazioni, i richiami, le ispirazioni, o chiamatele come volete, ad altre pellicole.
La tristissima scenetta, con tanto di musichetta tratta da "Fantasia" in cui il protagonista anima scope e stracci per pulire il suo laboratorio (perché se voi non lo sapete in America è normale che uno studente non ancora laureato abbia libero accesso ad una specie di laboratorio nucleare, roba che manco Dexter può permettersi tra un po') senza poi riuscire a fermarle mentre allagano tutto, è da far cadere le braccia, tanto che se il povero zio Walt fosse vivo, si ammazzerebbe solo per potersi rivoltare nella tomba.
Abbiamo poi inseguimenti stile "Fast & Furious", e tecniche dragonballiane tristemente scopiazzate da Dragon Ball e squallidi derivati (qualcuno ha detto "Dragon Ball Evolution"?). Tecnica della fusione a parte, è la "folgore plasmatica" che lascia interdetti: immaginatevi quella roba che i produttori di "Dragon Ball Evolution" tentavano disperatamente di far passare per onda kamehameha, e moltiplicatela nel vostro cervello per diciamo... una cinquantina di volte. Ecco, ora avrete una vaga idea di cosa si tratti.
Si potrebbe proseguire discutendo dell'utilizzo spropositato (ma a volte fico) di effetti speciali, o delle musiche "gruppo-pop-ggiovanile-alla-moda-che-fra-una-settimana-non-ricorderà-più-nessuno", ma sarebbe come sparare sulla croce rossa, e questo film si fa già troppo male da solo.
Nota positiva: il doppiaggio italiano, eccetto le poche parole pronunciate dalla Bellucci, e doppiate dalla Bellucci stessa.
In conclusione ci troviamo di fronte ad un pessimo film per famiglie, dove il progetto di promuovere un prodotto commercialmente sicuro e potente fallisce in maniera misera. Peccato, perché dopo il discreto "Prince of Persia - Le sabbie del tempo", Bruckheimer potesse realizzare un buon lavoro dando inizio ad una serie di piccole sorprese. Questa, invece, è una involuzione bella e buona.
io ho visto il film per caso...non c'erano piuì posti per giustizia privata o optai per questo lasciandomi ingannare dal nome e dagli nicolas cage...concordo perfettameente su tutto,e mi permetto di aggiungere un ultima cosa:la scarsa qualita' recitativa di tutto il film...sembrava un film da due soldi...il finale poi "tristissimo" banale privo di colpi di scena e con una bellucci pietosa...un ultima considerazione la faccio poi sulle tecnice scopiazzate a dragon ball...qualunque sia il film o i super effetti speciali usati,non andranno mai bene,perche' ricorderanno dragon ball,ma non saranno mai alla sua altezza!!!
RispondiEliminaMIMMO86