Paul Gravett è un simpatico signore di mezza età che ha scritto per i più importanti giornali e periodici inglesi. Inoltre è uno dei più importanti #massimiesperti della critica del mondo dei fumetti. Ha scritto diversi saggi, tra cui l’imprescindibile (per chiunque voglia parlare di fumetti giappici con un minimo di cognizione di causa*) Manga: Sixty Years of Japanese Comics.
E nel 2011 gli viene l’idea di creare una sorta di vademecum in cui riunire alcune letture di fumetti fondamentali provenienti da ogni parte del mondo.
A questo scopo riunisce un team di #massimiesperti, per vagliare quali sono i fumetti (davvero) imprescindibili per ogni lettore.
Il risultato?
1001 fumetti da leggere prima di morire.
E com’è sto mattone, che al confronto la Bibbia sembra un inserto scialbo di Repubblica?
Altalenante.
Nel senso che, se non c’è molto da discutere per ciò che concerne i titoli scelti (1001 sono tanti, si sarebbero potute operare altre 10.000 scelte diverse sui titoli e in molti avrebbero avuto da ridire sulla mancanza – o presenza – di questo o quel fumetto), quello che mi ha lasciato MOLTO perplesso è il modus operandi. Essendo presenti fumetti provenienti da ogni parte del globo terracqueo, come abbiamo già detto Gravett ha avuto bisogno di persone che lo aiutassero nella scelta.
E questa eterogeneità di voci, autori e pareri si sente tutta. C’è una discrepanza di stile e forme tra le schede dei fumetti proposti, che spesso stona e stride. Comic books Marvel e DC presentano schede molto tecniche, quasi di critica (o di storia della critica) del fumetto. Fumetti e Bande Desinee variano, tra storia editoriale, racconto e critica.
Le schede sui manga, invece, paiono scritte a cazzo di cane.
Sarà che è difficile condensare il tutto in poche righe, ma non riesco a capacitarmi di come alcune schede siano scritte davvero coi piedi.
Qualche giorno fa, ad esempio, sulla mia pagina facebook, ho postato (ovviamente) quella riguardante One Piece.
Per carità, il “contenuto” è giusto, ma la forma…
Ecco, le schede dei Manga sono scritte tutte così. E ammetto di esserci rimasto un pochetto male (solo un pochetto) perché, conoscendo il valore di Gravett – e il suo amore nei confronti della nona arte nipponica – non mi aspettavo un trattamento del genere.
Poi però ho pensato che il volume che ho io è quello in traduzione, e allora forse (forse) la colpa è della traduzione e dell’adattamento del testo. Quindi appena ho un attimo vado in libreria a Londra e vi faccio sapere se anche in “originale” le schede sui Manga sono scritte #accazzodicane.
La vera domanda però è un’altra: perché ho comprato questo mattone?
Perché da qualche tempo mi frulla(va) un’idea in testa.
Ma per spiegarvela, devo fare un passo indietro.
Quando ero piccolo, prima di andare a scuola, alle 7 del mattino, dopo aver visto le solite 3 puntate dell’Uomo Tigre, cambiavo canale e mettevo sul TG1.
Non perché mi interessasse, ma perché c’era una rubrica che mi piaceva.
1 Minuto di Storia. A cura di Gianni Bisiach.
Per quei 2 o 3 loschi figuri che non sanno chi sia, Gianni Bisiach è un GIGANTE. Medico, giornalista, scrittore, autore, regista, speaker radiofonico, è un tizio meraviglioso che nella vita ha fatto tutto e il contrario di tutto, col massimo impegno e il massimo successo possibile. Per anni – e probabilmente c’è ancora adesso – il TG1 mandava in onda questa sua mini-rubrica, “1 minuto di Storia” (per l’appunto) nella quale Bisiach raccontava un fatto di storia – più o meno conosciuto – in poco più di un minuto.
E qualche giorno fa, sul mio canale YouTube, ho caricato una sigla “marveliana” con uno strano acronimo: #1MdF.
Perché memore degli insegnamenti di Bisiach, voglio fare lo stesso.
1 Minuto di Fumetti.
Dal 5 giugno infatti, il Lunedì, il Martedì e il Mercoledì troverete sempre un minivideo in cui vi racconto, come faceva Bisiach con la Storia, un qualcosa legato al mondo dei fumetti.
E ritornando a Gravett, 1001 fumetti prima di Morire mi serviva, tra le altre cose, per tenere ordine (e avere qualche spunto) sulle letture “da consigliare” (e di quelle 1001 ne ho letto quasi la metà, quindi sto a buon punto, tra 500 fumetti tecnicamente posso schiattare).
Io infatti ho un problema ENORME.
Non mi ricordo una mazza.
Nel senso: se tu mi chiedi “Hai mai letto XYZ?” è probabile che ti rispondo di sì, e che posso parlare del titolo (e dell’autore – e di altri suoi titoli) per 3 ore e un quarto.
Ma se mi chiedi: “Quali sono stati gli ultimi 10 libri/fumetti che hai letto?”, devo andare a prendere il Kindle e dare un’occhiata alla libreria perché sicuro non mi ricordo, anche se sono letture fresche fatte nelle ultime 2 settimane.
La mia testa ricorda cosa ha letto, ma non “quando”.
Magari questo problema strano ce l’avete anche voi.
O sono solo io?
-----
*Questo è il momento in cui dovrei farvi una lista di titoli imprescindibili, ma diciamo che se leggete il volume di Gravett e prima ancora recuperate i saggi di Frederik L. Schodt (“Manga! Manga! The World of Japanese Comics” e “Dreamland Japan – Writings on Modern Manga”) avete quantomeno le basi minime indispensabili. :D
E nel 2011 gli viene l’idea di creare una sorta di vademecum in cui riunire alcune letture di fumetti fondamentali provenienti da ogni parte del mondo.
A questo scopo riunisce un team di #massimiesperti, per vagliare quali sono i fumetti (davvero) imprescindibili per ogni lettore.
Il risultato?
1001 fumetti da leggere prima di morire.
E com’è sto mattone, che al confronto la Bibbia sembra un inserto scialbo di Repubblica?
Altalenante.
Nel senso che, se non c’è molto da discutere per ciò che concerne i titoli scelti (1001 sono tanti, si sarebbero potute operare altre 10.000 scelte diverse sui titoli e in molti avrebbero avuto da ridire sulla mancanza – o presenza – di questo o quel fumetto), quello che mi ha lasciato MOLTO perplesso è il modus operandi. Essendo presenti fumetti provenienti da ogni parte del globo terracqueo, come abbiamo già detto Gravett ha avuto bisogno di persone che lo aiutassero nella scelta.
E questa eterogeneità di voci, autori e pareri si sente tutta. C’è una discrepanza di stile e forme tra le schede dei fumetti proposti, che spesso stona e stride. Comic books Marvel e DC presentano schede molto tecniche, quasi di critica (o di storia della critica) del fumetto. Fumetti e Bande Desinee variano, tra storia editoriale, racconto e critica.
Le schede sui manga, invece, paiono scritte a cazzo di cane.
Sarà che è difficile condensare il tutto in poche righe, ma non riesco a capacitarmi di come alcune schede siano scritte davvero coi piedi.
Qualche giorno fa, ad esempio, sulla mia pagina facebook, ho postato (ovviamente) quella riguardante One Piece.
Per carità, il “contenuto” è giusto, ma la forma…
Ecco, le schede dei Manga sono scritte tutte così. E ammetto di esserci rimasto un pochetto male (solo un pochetto) perché, conoscendo il valore di Gravett – e il suo amore nei confronti della nona arte nipponica – non mi aspettavo un trattamento del genere.
Poi però ho pensato che il volume che ho io è quello in traduzione, e allora forse (forse) la colpa è della traduzione e dell’adattamento del testo. Quindi appena ho un attimo vado in libreria a Londra e vi faccio sapere se anche in “originale” le schede sui Manga sono scritte #accazzodicane.
La vera domanda però è un’altra: perché ho comprato questo mattone?
Perché da qualche tempo mi frulla(va) un’idea in testa.
Ma per spiegarvela, devo fare un passo indietro.
Quando ero piccolo, prima di andare a scuola, alle 7 del mattino, dopo aver visto le solite 3 puntate dell’Uomo Tigre, cambiavo canale e mettevo sul TG1.
Non perché mi interessasse, ma perché c’era una rubrica che mi piaceva.
1 Minuto di Storia. A cura di Gianni Bisiach.
Per quei 2 o 3 loschi figuri che non sanno chi sia, Gianni Bisiach è un GIGANTE. Medico, giornalista, scrittore, autore, regista, speaker radiofonico, è un tizio meraviglioso che nella vita ha fatto tutto e il contrario di tutto, col massimo impegno e il massimo successo possibile. Per anni – e probabilmente c’è ancora adesso – il TG1 mandava in onda questa sua mini-rubrica, “1 minuto di Storia” (per l’appunto) nella quale Bisiach raccontava un fatto di storia – più o meno conosciuto – in poco più di un minuto.
E qualche giorno fa, sul mio canale YouTube, ho caricato una sigla “marveliana” con uno strano acronimo: #1MdF.
Perché memore degli insegnamenti di Bisiach, voglio fare lo stesso.
1 Minuto di Fumetti.
Dal 5 giugno infatti, il Lunedì, il Martedì e il Mercoledì troverete sempre un minivideo in cui vi racconto, come faceva Bisiach con la Storia, un qualcosa legato al mondo dei fumetti.
E ritornando a Gravett, 1001 fumetti prima di Morire mi serviva, tra le altre cose, per tenere ordine (e avere qualche spunto) sulle letture “da consigliare” (e di quelle 1001 ne ho letto quasi la metà, quindi sto a buon punto, tra 500 fumetti tecnicamente posso schiattare).
Io infatti ho un problema ENORME.
Non mi ricordo una mazza.
Nel senso: se tu mi chiedi “Hai mai letto XYZ?” è probabile che ti rispondo di sì, e che posso parlare del titolo (e dell’autore – e di altri suoi titoli) per 3 ore e un quarto.
Ma se mi chiedi: “Quali sono stati gli ultimi 10 libri/fumetti che hai letto?”, devo andare a prendere il Kindle e dare un’occhiata alla libreria perché sicuro non mi ricordo, anche se sono letture fresche fatte nelle ultime 2 settimane.
La mia testa ricorda cosa ha letto, ma non “quando”.
Magari questo problema strano ce l’avete anche voi.
O sono solo io?
-----
*Questo è il momento in cui dovrei farvi una lista di titoli imprescindibili, ma diciamo che se leggete il volume di Gravett e prima ancora recuperate i saggi di Frederik L. Schodt (“Manga! Manga! The World of Japanese Comics” e “Dreamland Japan – Writings on Modern Manga”) avete quantomeno le basi minime indispensabili. :D
1 minuto di storia è una delle cose più belle di sempre, o è stata, non so se continua tutt'oggi.
RispondiEliminaDetto questo, idea mooolto geniale quella di 1mdf! Per gente sì appassionata ma non "studiata" dell'argomento è il top.
Per i 1001 fumetti, bè, non so fino a che punto si possa sbagliare traduzione in questo malo modo
Appena metto mano sull'originale ti dico. :D
EliminaOttima l'idea dei minivideo!
RispondiEliminaVero, la scheda di OP è scritta in modo molto approssimativo (puoi mettermi per favore quella di Berserk? sono curioso di vedere cosa c'è scritto).
Moz-
Quella di Dragon Ball pure è oscena. Appena rientro a casa ti fotografo quella su Berserk. :)
EliminaGrazie mille, gentilissimo :)
EliminaMoz-
Tiè: http://i68.tinypic.com/w1vcc9.jpg
EliminaChe poi questa non è nemmeno brutta, solo che dovendo comprimere tutto, è un po' sballata
Tranne che per i nomi misti (Gatsu bleah, Griffith ok) l'articolo non è male :)
EliminaGrazie mille per la disponibilità!! :)
Moz-
Bella idea cacchio. Can't wait.
RispondiEliminaPS: I saggi di cui soora richiedono un inglese tecnico per quanto riguarda il disegno, o il fumetto in generale? O con un buon inglese si va tranquilli?
Diciamo che richiedono un livello di inglese non specialistico, ma quantomento molto buono. :)
EliminaParla pure di Jojo ?
RispondiEliminaOvviamente.
EliminaDavvero bellissima idea, la seguirò con molto piacere!
RispondiEliminaIn "1001 fumetti" parla anche de "La Storia dei 3 Adolf"? Mi hai incuriosito sul possibile contenuto :D
Della storia dei tre adolf sicuro entro la fine dell'anno ci faccio un video per "sommobuta racconta la storia a fumetti". Dopo il video su Maus.
EliminaMi sembra un'ottima idea, un video di un minuto solo poi può essere visto quasi in ogni momento senza consumare troppi dati, quindi potrei vederlo quasi appena uscito.
RispondiElimina....però diamine, stavo quasi per crdere a chi aveva ipotizzato "Un Mare di Figa"...
Eheheheeh
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