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ONE PIECE: Realtà e Illusione al Tea Party di Big Mom

Facciamo un esperimento nell’esperimento, ok?
Il capitolo 862 di One Piece è online nella sua “aScrocco version” da ieri, quindi immagino l’abbiate letto tutti. Sono sicuro che avrete fatto i peggiori pipponi mentali su Dogtooth Katakuri vs Sanji, che abbiate esclamato “WOOOOW” con Rufy che esce dalla Torta di Big Mom come un Naruto qualunque, e che magari non vi sia andato giù il modo in cui Charlotte viene “sconfitta” dal nostro cuoco preferito, perché Oda l’ha fatta facile e blablabla.
Giusto?

Ok.
Le cose spicciole le abbiamo discusse, passiamo a quelle un poco più interessanti.
Almeno, interessanti “secondo me”.
Lo avete visto il nuovo One Piece Report?
No?
MALE!



Ora che lo avete visto – perché se non lo vedete, questo articolo non lo capirete manco per sbaglio -, posso entrare ancora più nel dettaglio. Mi interessava partire da Pirandello nello One Piece Report di questa settimana, e parlare delle sue proverbiali “maschere” per sottolineare il fatto che quello che abbiamo visto fino a questo capitolo 862 di One Piece non è stato altro che un vero e proprio “gioco delle parti”, portato avanti da “Grandi Attori” che sapevano bene di recitare uno (o più) “copioni” differenti.

Leggere questi capitoli, con Big Mom, Pudding e gli affiliati della Mammona intenti a fare finta di organizzare un matrimonio (con lo scopo di mettere le mani su una delle più forze militari più tecnologicamente avanzate del mondo), e Sanji, gli Strawhats e Capone (e i suoi) a recitare la parte dello sposo e del guardiano (con lo scopo di mettere KO l’Imperatrice e impedire il massacro) non poteva non ricordarmi l’approccio alla realtà di Pirandello, assieme alle sue proverbiali maschere.


Per il mitico Premio Noble, la realtà non esiste.
O quantomeno, non esiste un’unica realtà.
Poiché ognuno di noi è frantumato e moltiplicato in aspetti e forme differenti, anche la realtà non è altro che lo specchio di questa situazione. Pertanto, al Tea Party, esistono e coesistono, allo stesso tempo, un numero stratosferico di realtà a seconda dei personaggi e dei punti di vista.

La realtà di partenza, quella “apparente” è il Tea Party, nella quale Sanji e Pudding si sposano, suggellando l’alleanza tra Big Mom e i Vinsmoke.
La realtà di Big Mom, però, è diversa da quella “apparente”.
La sua realtà è quella di un Imperatore (ovvero uno dei 4 pirati più potenti del mondo, nonché uno dei più forti pretendenti al titolo di Re dei Pirati) che vuole mettere le mani sull’armata eugenetica, sterminandone i legittimi proprietari.

Così come diversa è la realtà di Pudding: per lei il matrimonio è un tassello fondamentale per legittimare la sua posizione elitaria nei confronti di sua madre (che, a causa del terzo occhio, la vede come un mostro).
La realtà di Sanji è ben altra cosa ancora: è al corrente che il Tea Party è una trappola, e il matrimonio, oltre ad essere l’occasione per abbattere un Imperatore e salvare la sua famiglia, potrebbe servire addirittura per creare un legame col padre e coi fratelli.
E così via.


Nel leggere questo capitolo, e nel pensare all’intera saga, attraverso questa frammentata molteplicità di personaggi e situazioni possiamo addirittura domandarci chi sia nel giusto, e chi sia nel torto.
E l’emblema di tutto è la sorella di Sanji, che si pone interrogativi morali che sembrano (sembrano) secondari (e apparentemente innocui) ma che in realtà sono dei macigni pesantissimi.
Soprattutto perché, anche qui, la realtà – o quantomeno, una realtà “oggettiva” – non esiste.

I Vinsmoke sono dei mostri sanguinari, scienziati pazzi che conducono esperimenti proibiti portando la scienza ai limiti della fantascienza da incubo. Per anni hanno rappresentato la quintessenza del terrore e della paura, radendo al suolo regni, imperi e nazioni.
Quanto è giusto, quindi salvarli?
Per il bene dell’umanità non sarebbe meglio che schiattassero tutti?

E la stessa cosa si può dire di Big Mom. Perché la mammona, moralmente parlando, potrebbe anche meritarsela una sonora scoppola. Ma se Big Mom dovesse cadere, che fine farebbe la nazione che ha creato, dove gli abitanti, tutto sommato, vivono in pace e armonia*?


Sono quesiti interessantissimi, perché sottolineano l’importanza di quello che è un altro dei punti cardine di One Piece: la ricerca della moralità.

Nonostante sia uno shonen – con un target di riferimento molto preciso – One Piece è comunque cresciuto, dal punto di vista stilistico e narrativo. È cresciuto il suo autore (che ha cominciato a disegnarlo quando aveva 22 anni – e di anni adesso ne ha 42), e siamo cresciuti noi assieme a lui.
Questo è fuori di dubbio, e permettetemi una stoccata ai “critici” della domenica: chi dice il contrario, o non legge One Piece, o lo legge col culo, o è in malafede.

Non sarà un seinen, non avrà approfondimenti psicologici degni di Urasawa o di Hideo Yamamoto, ma nel suo piccolo One Piece ci ha sempre mostrato che non esiste una netta contrapposizione tra bene o male, tra bianco e nero, tra giusto e sbagliato.


Rufy è un pirata. Quindi, tecnicamente, è un fuorilegge che commette crimini punibili con la detenzione (o la morte).
Akainu è il Grand’Ammiraglio della Marina. Quindi il guardiano #totaletombale della legge. Legittimato a uccidere criminali come Ace (e come Rufy) nel corso di una battaglia (e finanche a giustiziare marine ammutinatisi, come Kobi).
Spandam agiva come capo dei servizi segreti che aveva lo scopo di impadronirsi di un’arma pericolosa e silenziare Robin, un individuo le cui capacità potrebbero sovvertire lo status quo di un mondo sostanzialmente in pace**.
La “verità” – se di verità possiamo parlare, dato che abbiamo detto che la realtà “oggettiva”, in quanto frammentaria e frammentata, non esiste –, forse, sta nel mezzo.

E non a caso, nel report, parlavo del discorso che Hannyabal fa a Rufy. Omettendo (volutamente) quello che succede dopo. Perché ad un certo punto, dall’alto, piomba Barbanera che gli dà dello sfigato, che della vita non ha capito un cazzo.
Quello di Barbanera a Impel Down è un discorso brevissimo ma altamente filosofico. Che da un certo punto di vista può sembrare molto simile al leggendario proclama di Doflamingo sul bene e sul male (nonché sui vincitori che scrivono la storia), ma che in realtà è profondamente differente.


Barbanera infatti, nonostante incarni archetipi (e stereotipi) del pirata, è la quintessenza del modo di pensare giapponese.
La filosofia nipponica non prevede l’esistenza di assoluti.
Bene e Male non esistono, esiste solo lo scopo che ti muove, “assolvendo” tutto ciò che fai per raggiungere l’obiettivo prefissato.
Secondo Barbanera, dividere il mondo in buoni e cattivi è una perdita di tempo, perché una risposta sola non esiste, dato che tutto è un’illusione.

E se tutto è un’illusione, in buona sostanza, ritorniamo sempre al punto di partenza, poiché la verità – e quindi la realtà – sono solo un aspetto illusorio causato dalla frammentarietà dell’individuo.
Per la gioia di Pirandello, che fa “ciao ciao” con la manina a Eiichiro Oda, che annuisce e dice: “Sì, ok, ci sono le mazzate tra poco. Ma se leggi bene, puoi trovarci anche altro”.

O no?

Ps: ultimamente vi sarete accorti che sto facendo un po' di esperimenti, sia in video che qui sul blog. Sarei curioso di avere da voi qualche feedback al riguardo.
E mi raccomando, fate come dice Barbanera! Se questa "roba" vi piace, aiutatemi a condividerla un po' in giro!
(sennò poi grazie che non scrivo più articoli e non faccio più video! - "Ah, ma allora lo fai per le views?" [cit.])

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*Certo, qui dovremmo parlare del fatto che il paradiso razziale di Big Mom è un paradiso che si fonda non sull’utopia, bensì su di uno spirito meramente collezionistico. Tuttavia è un discorso che abbiamo già fatto, e non mi pare il caso ripetermi.

**Questa situazione del mondo di One Piece è interessantissima, quanto lacunosa. Il Governo Mondiale è un organismo che riunisce sotto la sua egida 170 nazioni. E le nazioni facenti parte del governo mondiale (da quello che sappiamo) sono in pace – tranne quando vengono attaccate dai rivoluzionari. Ma sappiamo anche che esistono nazioni che non fanno parte del Governo Mondiale (Wano, Erbaf). E sappiamo che ci sono nazioni in guerra tra loro. E da che parte stanno queste?

10 commenti:

  1. Caro Sommo, devo dire che la scelta di scrivere un articolo dopo il report mi piace molto, dà quel senso di completezza al video! Grande Sommo!

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  2. Esperimento apprezzato! La relatività della giustizia e della morale è uno dei miei temi più cari di One Piece, a volte sottovalutato visto che è spesso posto in modo sottile anche per i canoni di uno shonen (ad oggi gli unici a palesizzare la tematica mi sembra siano stati Lucci, Hannyabal e Dofla). In effetti non mi dispiacerebbe un villain, magari proprio tra la marina o il governo (o i draghi celesti??) che ne faccia da colonna portante per un'intera saga, più di quanto non abbia fatto Lucci.

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  3. Ormai non si aspetta più il capitolo di One Piece. Si aspetta il One Piece Report :D

    La questione della realtà multisfaccettata in One Piece si nota già dal primo volume: Rufy, il protagonista, quello buono per il quale tutti dovremmo fare il tifo fa il pirata, ovvero il criminale. Tant'è vero che anche il sindaco di Foosha, pur conoscendo benissimo il ragazzo, non approva la sua scelta.

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  4. Io ti odio, perché a me piace scrivere, piace scrivere di One Piece... Ma tu lo fai meglio.
    Gran bell approfondimento!
    In ogni caso One Piece è tanto un fumetto per bambini quanto per studiosi attenti adulti, è da parecchio tempo il suo pregio più grande.

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  5. Questo modus operandi è davvero ottimo, altro che esperimenti, non trovo il perchè necessitino di feedback o conferme, sono ovviamente articoli e video dal risvolto positivo :)

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  6. report fantastico, aiuta noi "culolettori" ad apprezzare meglio l' opera

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  7. Questo format è stupendo, non lo fa nessuno e tu hai "mashuppato" i due diversi stili alla perfezione!

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  8. A me non dispiacciono ne i video ne l'articolo.
    Se da adesso in poi vuoi usare ebtrambi a me sta bene.

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  9. Allora Sommo... Rispondo alla domanda sui nuovi esperimenti. Sono sincero: mi piacciono molto. E' un modo per rendere la lettura e la visione più frizzante, non ti nego che mi stai stimolando a scrivere diversamente (che mi sto un pochino affossando).
    Devo dire che sono felicissimo di come sta andando la Saga di Big Mon: alla faccia di tutti quelli che dicevano che era una copia di Enies Lobby.
    Più vado avanti e più mi rendo conto dell'ipocrisia della mammona e di tutto il mondo fasullo che ha creato.
    E' bellissimo vedere la sua faccia sbigottita nel vedere Rufy che esce dalla torta! Vale tutta la saga :D

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  10. ottima analisi nulla da dire ma amio avviso un organo agoverativo che permette tortura , schivutù commercio du umani, razzismo è il male da abbattere e on quasi certo che alla fine delmanga il governo sarà ditrutto o qunto meno riformato :) comunque è un discorso serio e affacinante.con questpo non voglio dire che non ci siano cativi tra i pirati o simili ma penso che male ebene sia ovunque ma il goìverno se ne approfdita

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