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Il segnalibro di sommobuta (Aprile)

Salve, miei prodi lettori, e benritrovati su “Il segnalibro di sommobuta”.
Quello di Aprile, ovviamente.
Anche questo mese è stato bello gravido di letture. E posso dirmi pienamente soddisfatto.
Inoltre posso sbilanciarmi a dirvi due cosucce:
1)- restate nei paraggi, perché nel giro di una quindicina di giorni verrà annunciata l’apertura di un sito che farà tremare i polsi a tutto l’internet che scrive e si autoproduce;
2) – voi che siete amanti della lettura, oltre al sito suddetto, avrà un angolo “sommobutico” completamente dedicato.
Ma è ancora presto per parlarne, ci risentiamo a metà mese prossimo.
Per ora…Fiato alle trombe!
Ecco quello che mi sono propinato questo mese!

Romanzo Criminale, di Giancarlo De Cataldo
Ci sono ricascato.
Galeotta fu una clip del sempre immortale capolavoro telefilmico del sòr Sollima. Ho visto una clip, poi ne ho viste due, poi quattro, poi ho rivisto la prima puntata, poi ho fatto il pirata, ho preso il mobi e l’ho piazzato sul Nexsus (non rompetemi le bolle, che il libro cartaceo ce l’ho a casa). È sempre un fottutissimo capolavoro.
Non credo ci sia bisogno di starvi a spiegare la trama, no? Sono sicuro che la conoscete tutti.
Quello di cui non sono sicuro è che l’abbiate letto.
Nel qual caso, muovetevi a recuperarlo.
I manuali di scrittura e #igurudistaceppa fissati con lo sciòdontèll direbbero che il libro fa cagare perché è quasi tutto “tell”.
Sticazzi.
Il romanzo di De Cataldo è splendido.
Nonostante parli di criminali le cui azioni vanno aborrite apriori, il fascino del male regna sovrano, e non si può non tifare per il Libanese, il Freddo e soci.
Lo conosco a memoria, questo libro, eppure, ogni volta, è come se fosse la prima volta. È uno di quei volumi che non mi stancano mai.
Immortale.

Imperial, di Alessandro Girola
È un bel po’ che non parlo di Girola su questi lidi. Non perché non abbia più letto niente di suo, ma perché ormai se devo parlarne preferisco lasciargli una recensione su Amazon, che magari è anche più utile di un articolo dedicato.
Però Imperial merita di essere segnalato, perché tra tutte le cose che ho letto di Alessandro, è il suo libro che mi è piaciuto di più.
La storia è semplice.
Il protagonista, Jacopo, assiste a una scena raccapricciante: dalla portiera di un’Imperial gialla escono fuori dei tentacoli (molto lovecraftiani) che catturano una prostituta, la fanno a pezzi e la portano dentro l’autovettura, “mangiandosela”.
Jacopo è terrorizzato, la macchina “infernale” si accorge di lui…e parte una novella spettacolare, scritta benissimo e dal ritmo serrato.
Penso che il modo di narrare di Alessandro qui abbia trovato la sua migliore espressione e il massimo della fluidità (e credo che l’editing di Germano M. c’entri sicuramente qualcosa).
Imperial è probabilmente il miglior libro autopubblicato letto quest’anno, e non posso fare altro che consigliarvi questo giro (in macchina) ad occhi chiusi.
Prezzo popolarissimo, lo trovate QUI.
Imperdibile.

Chi ha nelle mani ha vinto, di Davide Mana
E siamo alla seconda autoproduzione del mese. Di nuovo, il dottor Mana. Che dopo “La notte dei cacciatori” (di cui ho parlato QUA), torna con questo secondo capitolo de “Gli orrori della Valle Belbo”.
La storia non ve la racconto per non spoilerarvi nulla, ma posso dirvi una cosa: “La notte dei cacciatori” mi era piaciuto per i suoi richiami horror lovecraftiani. Era buono a causa del suo essere “stra-ordinario”.
Chi ha nelle mani ha vinto, invece, è tremendamente “ordinario”. E fa molta, molta più paura rispetto al racconto precedente, perché questo (oltre ad essere di una cattiveria kattivissima – il finale è proprio maligno) è ancorato terribilmente alla realtà. Tutto quello che succede, potrebbe davvero succedere (o potrebbe essere già successo). È tutto dannatamente reale, e quando ci si sofferma a pensarlo, è impossibile fermare (di nuovo) il proverbiale brivido gelido lungo la schiena.
Qui il prezzo è più che iperpopolarissimo.
Sempre su Amazon, QUI.

Nove principi in Ambra, di Roger Zelazny
Uno di quei volumi di cui avevo sempre sentito parlare, ma sul quale, per un motivo o l’altro, non avevo mai avuto l’occasione di buttarci sopra l’occhio.
Risultato?
L’ho letto (anzi, divorato) in due giorni. È un fantasy diversissimo rispetto a quelli “classici” a cui siamo (ormai) abituati. È come se fosse una sorta di The Bourne Identity in chiave fantastica, con il protagonista che si risveglia in ospedale senza memoria, e piano piano deve ricostruire la sua identità e quello che gli è successo.
Anche qui non vi voglio spoilerare nulla, ma posso consigliarvelo per due motivi:
1)- Vale anche solo per la genialità del protagonista;
2)- Il romanzo non è per nulla scontato (anzi, alla fine rimarrete sicuramente esterrefatti dalla piega che prenderanno le vicende). Se mi seguite, mi conoscete: è difficile prendermi di sorpresa, ma se vi dico che questo libro l’ha fatto, ci sarà un perché.
Unica nota “negativa”: per quanto sia autoconclusivo, è il primo di cinque volumi (o meglio, i volumi sono dieci, una prima saga e una seconda, ma nella seconda saga non c’è Corwin come protagonista).
Ho deciso di alternare un volume della saga con un’altra lettura, per essere un po’ più vario.

Il guaio è che leggere Zelazny ha provocato una reazione negativa: sono sprofondato di nuovo nel vortice del fantasy.
Dopo “Nove principi in Ambra” ho letto “Le spade di Lanhkmar” di Leiber, pregevolissimo (ci scriverò un articolo a parte, perché merita). Poi mi sono detto: “Ma sì, proviamo qualche fantasy nuovo!”
E mi sono buttato su “La via dei Re” di Sanderson. 1300 pagine.
Quindi il prossimo segnalibro, giocoforza, sarà solo su questo mattone. Posso dirvi che dopo le prime 250 pagine, ancora non riesco a inquadrare bene quest’autore e dove voglia andare a parare. Il mondo di questo fantasy è interessante, alcune trovate sono molto buone, la gestione della magia ricorda un poco “lo scambio equivalente” di Full Metal Alchemist, lo stile di scrittura è scorrevole…Ma dopo 250 pagine è successo ancora pochissimo.
Vi farò sapere mese prossimo.

E voi? Che avete letto di bello durante questo mese?

Ps: se ieri non avete letto l'anteprima gratuita del nuovo libro butico, la trovate QUI

20 commenti:

  1. Prima di tutto, grazie per la recensione.
    Poi - concordo in pieno su Zelazny.
    Nove Principi è un romanzo fondamentale, e lo è proprio perché cambia tutte le regole... o se ne infischia, delle regole del "buon fantasy tradizionale."
    Il problema con Zelazny, come con Leiber - poi mi dirai - è che io lo leggo e lo rileggo e mi dico, diavolo, io così in gamba non lo sarò mai.
    E se da una parte è uno stimolo, dall'altra ci si sente molto ridimensionati :P
    E su Sanderson - altro tipo in gambissima... lasciagli il tempo di scaldarsi, e poi vedrai che comincia a filare come un treno.
    Buona lettura!

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    1. Sì, come dicevamo anche su FB, il fatto che alla fine perda (quando per tutto il romanzo l'autore te lo carica in tutte le maniere per farti credere che alla fine ce la possa fare a spuntarla) è stata splendida, come cosa.
      Sanderson: per il momento vado avanti "per inerzia", nel senso che sono interessato più a capire dove voglia andare a parare che non alle vicende dei personaggi (che al momento non mi suscitano nè particolare simpatia nè particolare antipatia).

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    2. Accidenti ora ci vuole un altro libro per dimenticare lo spoiler :(

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    3. AAAAARGH! Non me ne sono accorto, l'ho scritto inavvertitamente. :(

      Allora vai sul sicuro con quello di Leiber. ;)

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    4. Zelazny ha collaborato con uno dei maestri del SCI-FI, Philip Dick. Ed è uscito un buon libro direi, "Deus Irae". Non mi aspettavo nulla di meno quindi da lui

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    5. Davide Pozzobon, a voler precisare e' probabilmente Dick che ha collaborato con Zelazny :)

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  2. Purtoppo questo mese è stato abbastana povero, ho comprato libri a frotte ma sono riuscito a leggerne soltanto uno [:(] "Il vessillo di porpora" di Massimiliano Colombo che nel complesso ho trovato piuttsto scorrevole e anche abbastanza coinvolgente anche se il finale, per quanto possa essere "legggggittimo" per un romanzo, è troppo "romanzato". Per il resto ho in coda un'infinità di roba da non saper dove sbattere la testa prima, ma mi impegnerò a recuperare tutto il malloppone il prima possibile. Nel frattempo, tanto per aumentare la lista della roba da leggere ho comprato senza pensarci troppo l'ebukko del Girola ;)

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    1. Brutta cosa avere millemila cose da leggere e non trovare il tempo per farlo. Ti capisco benissimo.

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  3. Di Zelazny ho letto solo Lord of Light, quindi probabilmente lo leggerò appena mi cala la fame di fantascienza. Il problema è che ho ancora in coda Howard xD
    La Notte dei Cacciatori mi è piaciuto tantissimo (a dir poco), anche se la mia saga preferita resta Aculeo e Amunet :D

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    1. Lord of Light il dottor Mana me l'ha "venduto" qualche giorno fa parlando proprio di Zelazny. E' in coda, appena smaltisco Sanderson e gli altri della saga di Ambra lo recupero sicuro.

      Aculo e Amunet. Li ho comprati. Ce li ho sul nexsus. Ancora non li ho letti. XD

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    2. Io non posso che ringraziare - specie per Aculeo & Amunet, ai quali sono affezionatissimo.
      Per chi fosse interessato: ci sono altre storie in uscita a breve (?), c'è un sito ufficiale (http://aculeo-and-amunet.blogspot.com/), c'è una newsleter che pubblicherà a puntate una storia inedita...
      OK, basta pubblicità.

      Leggete Lord of Light, di Zelazny.
      Leggete qualunque cosa di Zelazny - era un grande, ed è stato ingiustamente dimenticato.

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    3. Lo spam è il profumo della vita! (semicit.)

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  4. "La via dei Re" per me è un grandissimo libro. Ho iniziato a conoscere Sanderson con la sua serie precedene a questa, la triologia sui Mistborn, e già allora mi era molto piaciuto come autore.
    Si può dire di tutto di lui, tranne che non riesce a inventare sempre in ogni libro un universo fantasy interessante e originale.
    Di lui ho letto anche "Il Conciliatore", altro libro molto bello con un'altro universo fantasy ugualmente interessante e originale.
    Però è stato soprattuto con "La via dei Re" che per me Sanderson ha scritto il quasi capolavoro assoluto. Dico quasi, perchè come tu Buta, hai fatto notare, passano le pagine e i fatti importanti sono pochi.
    Questa sensazione che la narrazione fosse fin troppo lenta l'ho percepita forte anche io leggendo il libro, e alla fine penso che sia un dato di fatto che su 1300 pagine, se ne toglieva anche più di 300 e passa, grande danno non ne faceva.
    Per il resto ho trovato comunque piacevolissmo il romanzo.
    Pensandoci meglio, il vero più grande diffetto della Via dei Re per me è che più che un libro a sé stante, vive troppo del fatto che è il primo libro di una lunga saga.
    Nel tentativo di riuscire a portare avanti una storia interessante. che si concluda con la fine del libro, e nel frattempo cercare di impostare le basi di un canovaccio narattivo, che sarà la colonna portare della storia dell'intera saga, per me questo libro fallisce nel primo tentativo, riuscendo però nel secondo.
    Dico questo perchè nonostante a un certo punto la trama viva di alti e bassi lungo tutte le 1300 pagine, non posso dire che Sanderson non mi abbia fatto venire voglia di continuare a leggere i libri di questa saga.
    I colpi di scena finali, anche se abbastanza telefonati, mi hanno lasciato con l'idea che se a Sanderson non gli è uscita la ciambella con il buco con questo libro, sicuramente con i prossimi ci riuscirà.
    Quindi il mio consiglio è di portare pazienza per le parti noiose del libro, perchè, a mio giudizio, non sono molte e, soprattutto, se si pensa al futuro sono sicuro che questa seria non deluderà.
    Alla fine Sanderson penso sia davvero il miglior scrittore fantasy di oggi. Per alcune cose, sempre per mia opinione personale, è superiore anche a Martin.
    Sicuramente la sua profilicità con cui sforna mattoni di 1000 pagine e più Martin non la vede proprio.
    Tanto è vero che Sanderson mentre portava a termine la saga della Ruota del Tempo, è riuscito a finire a tempo record anche il secondo volume della saga della Via dei Re.
    Quindi almeno dal punto vista - Io non leggo libro fantasy perchè lo scrittore potrebbe morire prima di finire - penso che con Sanderson siamo coperti. :D

    Visto che mi hai consigliato tanti libri interessanti Buta, ti vorrei ricambiare il favore consigliandoti questi due libri (oltre ovviamenti agli altri di Sanderson se ti interessa) :

    Wool - di Howey Hugh

    NightSide - di Simon R. Green

    NightSide l'ho scoperto tramite il blog di Alessandro Girola, quindi non è proprio un consiglio mio originale, però non sapendo se lo avevi letto o no te lo riconsiglio assolutamente perchè merita davvero.

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    1. Ho letto i primi due di Nightside, niente male davvero!

      Su Sanderson: questo lo finirò senz'altro, proprio perchè sono curioso di vedere dove andrà a parare. Ho letto che ha intenzione di scrivere altri nove mattonazzi, e quelli sinceramente non so se li leggerò mai (cioè, mai dire mai, ma credo che per finirli arriverà a 80 anni se gli va bene).

      C'è da dire che sì, è molto prolifico, lo so. E a quanto pare è uno di quegli autori fissati, che lo fa prima di tutto perchè gli piace il suo lavoro.
      E si vede. :D

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    2. Di Sanderson consiglio vivamente "Warbreaker" - conciso, cattivissimo, molto divertente, e one-shot... finito quello, non ci sono sequel, spin-off o altre porcherie.

      E di Simon R. Green - leggetevi Blue Moon Rising ;)

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  5. Mi sa che mi butto su Nove principi in Ambra e continuazioni (se mi piacerà il primo volume).
    Ciao Sommo! :D

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  6. Ti odio perché anche io sono ricascato nel fantasy

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