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Giappominkia: in fondo, lo siamo stati tutti...

Il radical chichismo è dilagante.
Dai libri ai film, passando per telefilm, musica…e ovviamente i fumetti.
Nell’ultimo periodo c’è una nuova moda: quello dello sparare a zero sui gusti degli altri.
Se leggi comics, sei dcfag o marvelmaniac...
Se leggi manga, sei jappominkia...
Se leggi fumetti italiani, sei un'ameba...
Se leggi franco-belga, graphic journalism o roba storica sei (per l’appunto) un radical chic.

Ma che sono ‘ste cazzate?
Per non parlare poi di quelli che si reputano superiori – soprattutto parlando del fumetto nipponico -, perché loro leggono Go Nagai, Tezuka, Otomo o Urasawa.
Non sono come i giappominchia quattordicenni che stanno appresso a Fairy Tail.

E andiamo, su…
Che jappominchia, a 14-15 anni, lo siamo stati tutti.

Perché diciamocelo: quando si è adolescenti, è normale cercare unicamente svago e distrazione. Ma che vi aspettate, che un ragazzino vada a leggersi, che so, Swamp Thing*, Persepolis, Castro o From Hell?
È normale che prediligerà qualcosa di più immediato e fruibile.
Come può essere un Fairy Tail o un Bleach, per dire.

Non è tanto diverso da me che a 15 anni cercavo Dragon Ball-cloni, e andavo in fissa per roba come Dragon Quest. Non è diverso da chi, quando giocava con l’amico, interpretava Kenshiro e urlava “Uatatatatatatà!”.
Non è diverso da chi collezion(av)a action figures di questo o quel personaggio.
Perché a 15 anni, è pure normale fare certe determinate cose.


Anche un po' più di 15 anni, ecco...

E l’ho sempre ribadito e sostenuto: avessi 15 anni in meno, oggi Fairy Tail (che assurgiamo a esempio di mediocrità) probabilmente sarebbe uno dei miei manga preferiti.
Perché c’è azione.
Perché c’è avventura.
Perché c’è atette.
E perché il tratto di Mashima è dannatamente pulito e cazzuto, i combattimenti sono belli potenti e in fin dei conti è un prodotto che diverte e intrattiene chi cerca, per l’appunto, svago spicciolo.
Insomma, c’è tutto quello che può piacere, interessare e intrigare un ragazzino.

Grandi qualità!

E che male ci sta a cercare solo un po’ di svago da una lettura, senza volere “per forza” inseguire qualcosa di “logicamente alto”?

L’essere giappominkia, il leggere Dragon Ball, Fairy Tail, Dragon Quest o i millemila shonen/shojo che si trovano in fumetteria è il naturale punto di partenza per tutti.
Dopo arrivano le letture più impegnate, com’è naturale che sia.

Certo, se poi ci si fossilizza solo su una cosa…beh, quelle sono un altro paio di maniche!

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*Che poi alcuni quindicenni di oggi abbiano un cervello superiore e leggano roba che quando io avevo quindici anni nemmeno ci pensavo, anche quello è un altro paio di maniche…

35 commenti:

  1. Bell'articolo, come al solito. Sul fatto del "Giappominkia: in fondo, lo siamo stati tutti..." concordo in pieno. Io mi sono avvicinato al mondo dei manga "tardi" rispetto a tanti altri, a 15 anni manco sapevo cosa fosse un manga xD Quando vidi Death note per la prima volta urlai al capolavoro e mi sembrava il migliore mai creato. Poi vabè cresci, scopri altri autori e altri titoli e capisci che non c'è un solo titolo ma infiniti altri. Concordo anche sul fatto che la gente non contempla che si legga qualcosa che non rispetti i loro canoni... come se se la prendessero sul personale a setir dire "Io leggo Fairy Tail" e devono puntualmente fare i ""boss"" dicendo "Ma leggiti Tezuka, otomo blablabla". Leggo Fairy Tail (in scan) e lo faccio per passare il tempo

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  2. Diciamo che siamo stati tutti quattordicenni e il discorso si fa ancora più chiaro.
    Sorrido quando sento i miei coetanei dire "Eh, i ragazzi di oggi!" come se fossero tutti scemi mentre la mia generazione era composta da bravi ragazzi precocemente maturi ed estremamente educati, nonché molto sofisticati nei gusti... Stronzate.
    Io ricordo benissimo quanto eravamo superficiali e immaturi, ricordo che si preferiva vedere Drive In piuttosto che un qualunque documentario di Piero Angela, e che ascoltavamo i Duran Duran e gli Wham, non certo David Sylvian (vabbé, io ascoltavo pure David Sylvian ma sono un caso isolato).
    E poi, diciamoci la verità: il "fanservice" esisteva anche nei vari fumetti italo-argentini di Skorpio e Lanciostory, che andavano per la maggiore quando ancora i manga non venivano tradotti in italiano. E in fin dei conti i fumetti per adolescenti fanno leva sugli stimoli più immediati: avventura, allusioni sessuali, fantasia, mondi immaginari... Normale che sia così.

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    1. Hai voglia! Il fanservice è SEMPRE esistito, era un bel traino per le vendite. IMpossibile negarlo!

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    2. Interessante, ma un po retorico.

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    3. "Hai voglia! Il fanservice è SEMPRE esistito, era un bel traino per le vendite. IMpossibile negarlo!"

      Vero. Poi ovviamente bisogna vedere come. Nel senso, per fanservice s' intendono pure donne attraenti e basta? Allora i vari Flash Gordon, Mandrake, Phantom ne erano pieni con in alcuni vestite discintamente! XD

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    4. "piuttosto che un qualunque documentario di Piero Angela"

      Però io li vedevo a 9-10 anni e a 7 mi facevo comprare le sue VHS sui dinosauri! XD

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  3. E no!
    Tu non lo sai, ma da quest'estate è vietato cercare qualcosa che sia anche solo divertente.
    Sono due settimane là fuori che me lo fanno notare.
    Che io uccido il cinema perché vedo certi film.
    Che uccido la narrativa perché scrivo certi racconti.
    E se tiro fuori uno degli anime della mia infanzia, dicendo che forse mi divertirebbe anche oggi, mi danno dell'immaturo :)

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    1. Penso che il problema di certi individui sia il fatto che abbiano perso il loro "fanciullino" di pascoliana memoria. Ed è una cosa triste. Molto triste.

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    2. Sta gente "sofisticata" veramente mi lascia basito! Mah!

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  4. Il problema, come scrissi nell'articolo di qualche settimana fa, è che certa gente (e non sono solo quindicenni, purtroppo) solo perché legge un certo tipo di fumetto si mette a insultare "gli altri" e a considerare il PROPRIO campo il meglio del meglio.
    QUESTI sono i(inserireparolarandom)minkia.

    Per quanto riguarda i GIAPPOMINKIA, quelli di cui si parla di più in questi giorni, più che i loro gusti fumettistici è irritante il loro comportamento generale: idolatrano il Giappone e lo esaltano per quello che non è, più che leggere o conoscere si dilettano col cosplay e altre cagate di contorno e si considerano una sorta di elite perché chiunque non è così è uno stupido coglione che si ubriaca in discoteca. Non hanno alcun rapporto umano se non con altri giappominkia e spesso ci litigano pure per cazzate del tipo "NO! IO MI SPOSO SASUKE, NON TU! YOU BAKA!!!" o per aver indossato lo stesso cosplay.
    Son d'accordo che alcuni dodicenni (già 15 anni mi sa quasi età della ragione e certi atteggiamenti non mi sanno il massimo...) possano comportarsi così perché so' ragazzi, ma abbiamo valanghe di miei coetanei fatti alla stessa maniera.

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    1. PS e quando il fanatismo per il Giappone ti impedisce di imparare la TUA lingua e ti fa idolatrare la Yakuza, DEVI capire di avere un problema...
      https://fbcdn-sphotos-a-a.akamaihd.net/hphotos-ak-prn2/602996_562365147145103_2001425065_n.jpg

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    2. Eh ma il fanatismo non va mai bene...Per nessuna cosa.
      Poi va da sè che ci sono "cosominkia" che seguono solo la moda del momento...

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    3. Tranne per Dragon Ball.
      Il fanatismo per Dragon Ball è cosa buona e giusta.

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    4. Però è anche vero che come ci sono i "giappominchia" che si fanno un'idea distorta del Giappone (come anche il 90% di chi ci va in vacanza...) ci sono quelli come Ronflex che si fanno un'idea distorta dei "giappominchia", descrivendoli come addirittura peggiori di quello che sono, solo per sembrare più intelligenti.
      Sono anni che leggo su internet sia di questi "giappominchia" che di coloro che li odiano e posso affermare tranquillamente non solo che i secondi sono molti di più dei primi, ma che affrontano le cose con lo stesso fanatismo dei "giappominchia"!
      Poi sono andato a verificare le conoscenze di questi sedicenti "veri appassionati" e ho scoperto che la stragrande maggioranza di loro ha una cultura nella media e che i veri esperti si tengono alla larga da queste questioni.
      Risultato? Quando vedete gente che discute dei "giappominchia" ecc... QUALUNQUE posizione prendano a riguardo, statevene alla larga perchè non c'è nulla da imparare da nessuno di loro, sono solo degli esaltati!

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    5. Ronflex, ricordo di aver letto un tuo articolo molto, molto bello su questo argomento! La cosa fastidiosa, di questi fanatici "nippomani", è che come dici te si fermano solo al lato più superficiale del mondo manganime (w il giappone, le cose cauaii, i cosplay...) e nonostante ciò sono quelli che ostentano maggiormente di essere fan di manga e anime...

      Proprio sul cosplay, tra l'altro, ho scritto anche un articolo tempo fa, ve lo lascio qui sotto nel caso vogliate sapere cosa ne penso (leggete soprattutto la seconda parte dell'articolo, che è quella che meglio si collega al discorso), ma in generale il succo è quello: fare i fanboy del Giappone, fare i cosplay, comprarsi i gadget o altre robe "estetiche" sono diventati per questa gente il vero aspetto importante, e non magari andarsi a cercare qualche fumetto o cartone leggermente più profondo.

      Detto questo, ovvio che non c'è niente di male a leggersi Bleach, Fairy Tail, Naruto, One Piece o qualsiasi altro shonen. Sono i manga a cui è più facile avvicinarsi, e possono essere un valido punto di partenza. Invece di insultare le persone che leggono solo questi, o sentirci superiori, possiamo provare a fargli conoscere, pian piano, le opere che riteniamo migliori, spiegando loro anche cosa ci troviamo di bello, e aiutandoli a capire se magari non riescono a coglierne il significato. Così facendo si evitano stupidi litigi, e magari si crea qualche nuovo appassionato di opere migliori ;)

      P.S. Il buta e il suo amico che fanno la Fusion sono bellizzimi.

      P.P.S. Riguardo l'articolo sui cosplei, eccolo qua:
      http://timbermaniacsitaly.blogspot.it/2014/10/cosplayer-la-rovina-delle-fiere-del.html

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  5. Bell' articolo veramente.
    Personalmente, sono sempre stato uno dai gusti molto statici: gli shounen, e in particolare il manga di combattimenti, avventura e azione continuano a essere sempre e comunque il mio genere preferito. Nonostante oggi posso dire di aver letto altro, di apprezzare altro (20th Century Boys per esempio).. i miei manga preferiti continueranno sempre ad essere One Piece e Le Bizzarre Avventure di Jojo. E' naturale, con la crescita e la maturazione, ricercare un prodotto piu' maturo/profondo.. ma sono convinto che le opere di puro svago, le serie che in sostanza leggevamo a 15 anni (e leggiamo ancora oggi) non vadano mai "declassate" o sminuite solo perche' piu' leggere. Il piacere di leggere e' anche quello di divertirsi e il puro svago non andrebbe mai abbandonato, se no si finisce col diventare insopportabili critici annoiati da tutto cio' che e' "cultura pop".. Che se non vedono scritto Tezuka o Urasawa in copertina gettano immediatamente merda su qualsiasi cosa stiano leggendo.

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    1. Sì, è naturale arrivare a un certo punto il voler cercare "altro". :)

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  6. Sommo sono perfettamente d'accordo. L'altra volta su facebook mi è capitato pure di fare un discorso del genere. I ragazzi 14-15enni leggono in modo disimpegnato roba che per loro è immediata ed accessibile. Il vero problema non sono i giappominkia ma chi si crede superiore per delle letture più "forti".

    Grandissimo!

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  7. ho 14 anni e ho letto, oltre a svariate letture di svago, anche v for vendetta, il ritorno del cavaliere oscuro o sin city.
    CIò non lo dico per farmi lo svelto, ma per dire che, per quanto possa essere divertente leggere qualcosa di PURO intrattenimento, non bisogna "chiudersi" in questo genere.
    e bene, secondo me, leggere anche ( non solo) qualcosa di più complesso insieme a questi.

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  8. la frase a quattordici - QUINDICI anni noi tutti siamo stati giappominchia mi fa piangere

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    1. Allora dovresti ridere perché quel PS finale è ritagliato su misura per te. ;)

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    2. ahahaaha, davvero? Onorato di essere ''citato'' in un articolo del buta!

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  9. Secondo me non è tanto quello che leggi che ti accomuna ad un giappominkia. Non c'è nulla di male se una ragazzino o anche un ventenne legge fairy tail, ognuno è libero di leggere quello che gli pare, ma se mi dice che fairy tail è un capolavoro assoluto senza aver mai letto altro, oppure si atteggia a esperto di anime e manga quando l'unica cosa che ha visto è death note su mtv, o ancora se legge manga solo per la moda del momento.. per me son questi i giappominkia non un ragazzino che legge fairy tail o uno troppo cresciuto che si mette a fare la fusione.

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    1. Sicuramente. Però penso che fondamentalmente lo eravamo anche noi. Quando pensavamo che Dragon Ball era il manga più bello del mondo, e al massimo avevamo letto quello e altre 3 cose in croce. ;)

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  10. Per me il Giappominkia è solo colui che crede di sapere tutto. Non quello che reputa Death Note un capolavoro.
    Giappominkia è colui che, appunto, ama il Giappone senza considerarne i lati negativi (Citazioni che sento spesso: E' un paese perfettoo!!11undici). Si chiama giappominkia perché rifiuta tutto ciò che è italiano a prescindere, a momenti rifiuta anche di mangiare la nostra pasta perché non è ramen. E' quello che ragiona per stereotipi offertici proprio dalla produzione animata/cartacea. Per questo si aggiunge la parola minkia, perché non ragiona. E non credo che c'entri l'età. Di giappominkia adulti ne ho incontrati e ne conosco tutt'ora.
    C'è anche il giapponese italiaminkia (oh se ce ne sono!)che ama l'Italia per la pasta o la pizza (Hetalia docet, è il caso di dirlo)
    I ruoli insomma si possono invertire XD SI ama un paese ritenendolo perfetto solo per due cavolate. E il fanciullino di Pascoli c'entra ben poco XD Una cosa è la passione per gli anime, una cosa è la passione per un paese di cui si conosce solo il Tanabata o la festa dei bambini.

    A parte ciò, io credo di non essere mai stata giappominkia. Non ho mai amato il Giappone per quello che vedo negli anime. Le serie animate mi han solo fatto conoscere questa terra permettendomi di avvicinarmici. Parimenti non ho mai idealizzato tale paese, è affascinante sì ma come tutte le medaglie, ha una faccia oscura che non andrebbe mai ignorata solo perché ci sono gli anime e i manga :3 diciamo che la definizione "Tutti lo siamo stati" non si sposa proprio bene XD Ed io sinceramente mi discosto da tale "categoria"

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    1. "SI ama un paese ritenendolo perfetto solo per due cavolate. E il fanciullino di Pascoli c'entra ben poco XD Una cosa è la passione per gli anime, una cosa è la passione per un paese di cui si conosce solo il Tanabata o la festa dei bambini."

      Quoto!

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  12. Non per fare lo spocchioso, ma da 14-15 abbasserei a 12-13. XD Soprattutto in ambito cinematografico da 13-14 anni in poi non mi accontentavo più dei bei film d' azione, d' avventura, commedie ecc... ma grazie anche alle ricerche sull' enciclopedia prima e sul Mereghetti poi mi spinsi verso film d' annata. Alcuni sempre d' intrattenimento mentre altri più impegnati.
    Poi comunque il confine, se n' è pure discusso qui, tra opera d' intrattenimento e impegnata a volte è piuttosto labile. Ma qui si parla d' altro.
    Non bisogna mai generalizzare comunque. Io a 16-17 vedevo "Superquark" e non i reality. Sempre a quell' età leggevo la saga di Shannara e magari qualche mio coetaneo qualcosa di più impegnato.

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  13. Hai aperto uno squarcio di verità e, nonostante siano passati degli anni, il tuo articolo rimane molto attuale. Anch'io ho scritto un post sull'argomento. Ha un taglio diverso, ma vuole essere un contributo alla discussione. Se hai tempo, perché no, parliamone!
    https://movieforanime.blogspot.it/2017/08/che-cose-il-giappominchia.html

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  14. La mia riflessione sui giappominkia è molto più giusta... e no, nemmeno a 15 anni mi fappavo con stronzetti coi capelli a punta e bimbe dagli occhi giganti: http://rapper-nero.blogspot.it/2015/09/manga-e-anime-rovina-di-editoria-ed.html

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  15. e se esiste anche il sito di www.giappominkia.com, dobbiamo essere veramente in molti

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