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Perchè Inferno di Dan Brown è un libro interessante

Robert Langdon, il professore di storia dell’arte esperto in simbologia protagonista di Angeli e Demoni, Il codice Da Vinci e Il simbolo perduto, si ritrova di nuovo in un mare di guai.
- A parte il fatto che questo c’ha una sfiga enorme a trovarsi sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato, ma vabbè… -
Si risveglia in un ospedale a Firenze, con un’amnesia temporanea, senza sapere il perché si trovi in Italia. Inoltre è perseguitato da sogni e visioni terrificanti che ricordano molto l’Inferno dantesco. Su tutti è ricorrente quello di una donna di mezza età, in piedi sulla sponda di un fiume di sangue, attorniata da cadaveri sepolti nella terra a testa in giù, che gli chiede di cercare e trovare qualcosa.
Ma cosa?
Inizia la “solita” caccia al tesoro di Langdon, coadiuvato dalla “solita gnocca” di turno, che porterà il professore a cercare di evitare la “solita” catastrofe nel giro delle “solite” 24 ore.

Quando si parla di best-seller di autori più o meno famosi parte il coro lamentoso di quelli che “No, grazie, Dan Brown mi fa schifo”; “No, grazie, i best-seller non li reggo, troppo mainstream”; “No, grazie, troppo commerciale. Preferisco il mattone di scrittore polacco minimalista morto suicida giovanissimo”.
Una roba così, per esempio.


Copie vendute: Due

Chiariamoci: leggere Dan Brown è come leggere un fumettone. Parliamo di intrattenimento puro e spicciolo. Talmente “intrattenimento” che se siete lettori più o meno forti riuscirete a capire, intorno a pagina 15, qual è la minaccia che dovrà affrontare Robert Langdon questa volta…E addirittura a indovinare il finale (che nonostante tutto, non è affatto male).

Rispetto agli altri volumi di Dan Brown, Inferno è probabilmente un pelino sottotono. Gli enigmi sono facilmente sgamabili, la solita caccia al tesoro contro il tempo è davvero la solita caccia al tesoro contro il tempo. E fondamentalmente il libro è un po’ il “riciclo” di tutti gli altri.


Tranquilli, scriverò sempre la "stessa" storia!

Eppure…Eppure potreste trovarci una serie di cose molto, molto interessanti. Non conoscendo l’eugenetica e le ricerche scientifiche al riguardo mi è impossibile parlare delle speculazioni di ingegneria genetica teorizzate all’interno del libro. Speculazioni che però sono oggettivamente molto, molto interessanti.
Il punto nodale del libro è la sovrappopolazione mondiale, e i rischi che l’umanità corre nell’immediato futuro se non si decide di correre ai ripari.
Bioetica, scienza e fantascienza si fondono, e non mancano gli interrogativi su problemi che interessano ognuno di noi (dire di più sarebbe come spoilerarvi tutto).


Incremento della popolazione mondiale...

A ciò si aggiunge tutto il comparto storico-artistico che rappresenta un buon 70% dell’intero volume.
Inferno è ambientato a Firenze, Venezia e Istanbul.
Non mancano le componenti “action” (inseguimenti, sparatorie, plot twist – insomma, il marchio di fabbrica avventuresco di Dan Brown), ma sono preponderanti (e qualcuno fissato con certi “manuali” direbbe “ingombranti e fastidiosi”) i pipponi e gli infodump su palazzi, chiese, piazze, monumenti, statue, giardini, strade…

Insomma, i veri protagonisti di Inferno di Dan Brown sono le città, con tutto il loro patrimonio storico, artistico e culturale.
In qualsiasi anfratto Robert Langdon si vada a nascondere, in qualsiasi edificio trovi rifugio, in qualsiasi monumento egli si imbatta, trovandosi a Firenze, Venezia e Istanbul, Dan Brown apre la proverbiale “parentesi” e ci racconta vita, morte e miracoli di ciò che il protagonista del suo romanzo sta osservando.


Eracle e re Diomede: quando si dice "Tenere qualcuno per le p..."

La parte ambientata a Firenze sembra davvero una gita turistica nella città d’arte “per eccellenza”. Stessa cosa per quanto riguarda le altre due città.
Palazzo Vecchio, Il Duomo, il corridoio di Vasari, la chiesa di Dante, Il Battistero, la grotta dei Buontalenti, la Sala dei Cinquecento e tutti gli artisti che hanno fatto la storia del Rinascimento italiano (da Vasari a Brunelleschi, passando per Michelangelo, Botticelli e i Medici) sono presenti. Così come sono presenti le bellezze e gli ori della Chiesa di San Marco a Venezia, o della Basilica di Santa Sofia a Istanbul.
Ed essendo il filo conduttore della storia Dante e il suo Inferno (il villain è fissato con la Divina Commedia), non mancano le curiosità, i rimandi e i riferimenti al sommo poeta, alla sua storia personale e, naturalmente, al suo più grande capolavoro.


La mappa dell'Inferno di Botticelli

Forse per noi italiani – almeno, per chi certe cose le sa -, Inferno di Dante può rappresentare un libro superfluo. A me ha molto divertito (nonostante la facilità con cui abbia sgamato l’andazzo del plot), e ribadisco che l’ho apprezzato tantissimo le numerose divagazioni storiche, artistiche e letterarie.

Magari, chi non conosce alcune cose, può incuriosirsi leggendo di statue, opere d’arte e palazzi famosi. E dopo può cominciare a fare ricerche per proprio conto, convertendo il "divertimento spicciolo" derivato dalla lettura di un romanzo “mainstream” in vera e propria cultura.
Ecco perché Inferno di Dan Brown è un libro che, tutto sommato, potrebbe piacervi.
Ed ecco perché mi sento di consigliarvelo.
Poi, nel caso, mi farete sapere.


La maschera mortuaria di Dante!

Ps: naturalmente tra qualche anno ci appiopperanno pure il film con Tom Hanks. In questi giorni stanno girando quello de "Il simbolo perduto"...

11 commenti:

  1. Lo leggerò, perché so che finirò a leggerlo fra poco, appena arriverà in biblioteca o appena lo becco in eBook.
    Ne ho letto anche una microrecensione sul Corriere della Sera, in cui davano a Brown un bel 9 per questo libro, sbandierando anche una fantomatica "pubblicità all'Italia più bella", di cui (a quanto pare) avremmo bisogno.
    Senza dubbio riesce a catturare il pubblico dei lettori, e secondo me hai capito perfettamente qual è l'essenza dei suoi romanzi: l'intrattenimento. Magari costruito sempre con gli stessi moduli narrativi (leggendo la trama, conoscendone altre, avendo letto Angeli e Demoni, non vedo troppo margine di variazione). Ma in fondo se questo funziona, perché cambiare?

    Però c'è ancora qualcosa di Dan Brown che non mi convince, non riesco nemmeno a vedere bene cosa... forse sarà il tema sempre corrente del complottismo che a me ha fatto sempre ridere, forse è altro.
    Comunque basta che mi dici che c'è cibo e intrattenimento per noi amanti di arte e letteratura dantesca, e mi convinco a cercarlo su internet XD

    (P.S. Ma molto post! Come vanno le cose in Inghilterra? :) )

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    1. In Albiolandia tutto ok! :D

      Per quanto riguarda il libro, è quello che leggi tra una lettura un po' più impegnata e l'altra (l'ho letto dopo ZeroZeroZero di Saviano e prima di Caino di Saramago, per dire). E si, se le cose "funzionano" ovviamente non si cambiano. Però rispetto agli altri libri qui davvero sono le città e le loro opere d'arte le protagoniste, quindi, se qualcuno è a digiuno di certi argomenti...un libro così non può fare che bene. :D

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  2. Non me ne frega na pippa di Dan Brown, ma apprezzo lo sforzo XD al max vedro' il film...
    OT. Ieri ho "scoperto" per cosi' dire, il gioco di Ender (the Ender's game) e mi chiedevo se lo hai letto o ne hai parlato. Mi interessa (e ho visto che ne deve uscire un film) quindi vorrei il parere di qualcuno piu' dotto ed erudito (lecchinaggio mode OFF) ;-)

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    1. Ce l'ho sul lettore da tipo "sempre", ma non l'ho mai letto.
      Però. Però di persone dotte ed erudite (e molto affidabili) ne conosciamo a bizzeffe, e quindi ti rimando a una di queste: http://www.minuettoexpress.com/2012/04/i-libri-del-goblin-enders-game.html

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  3. Il gioco di Ender è un libro bellissimo che ho letto sotto consiglio dei miei genitori. Secondo me è fatto molto bene e la fine non è come ce la si aspetta. Di più non posso dire o vengo ucciso per spoiler xD

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    1. Vabbuono, dopo Pulmann (stasera inizio "Il buon Gesù e il cattivo Cristo") viro su Ender.

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  4. Aspetto il film! Ho in ebook il trittico di Dan Brown, ma per ora li salto per leggere altre tipologie di libri. Quel genere mi catturava molto da giovane, ai miei vent'anni... ora cerco tematiche differenti, un pochino più "realistiche". Ciò non toglie che i libri sono lì, e magari può capitare che decida di cominciare a leggerli. Il bello di un libro è che non invecchia mai (e il brutto è che ci sono troppi libri da leggere e la vita di un essere umano è troppo breve per soddisfare la sua sete di conoscenza!). :-)

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  5. Letto di filata in tipo...4 giorni e dopo "000" di Saviano...
    mi ha aiutato a riconciliarmi con una "sana" lettura "quasi" cazzona!
    non e' il miglior libro di "Daniele Castano", almeno come "misteri",ma anche a me ha fatto scoprire cose nuove, come l'eugenetica o il "corridoio del vasari"!
    inoltre mi ha fatto venire voglia di rileggermi la "Commedia", che ormai da 10 anni non riprendo in mano!

    e poi...da bravo "professore" ha chiuso il libro con la "sola" parola che avrebbe potuto usare! e anche questo mi e' piaciuto!

    PS: l'unica cosa che non capisco di DB e'...ma perche' ogni 2 libri ci deve sempre mettere dentro un "super aereo"? da Angeli&Demoni (con il superjet che porta langdon al Cern), a "la verita' nel ghiaccio" (con il tipo che,se non ricordo male, ruba un caccia militare), a questo dove, non contento, mette 2 aerei "cazzuti" e uno minkiolo... Toglietegli "flight simulator"!

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    1. Ho letto pure io Inferno dopo ZeroZeroZero! XD

      Sugli aerei, evidentemente gli piacciono assai. L'importante è che i suoi protagonisti non utilizzino più una tovaglia a mo' di paracadute, credo sia stato uno dei più grandi momenti "WTF?" letterari in cui mi sia imbattuto. XD

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    2. Effettivamente anche MacGyver e' rimasto a bocca aperta! :D

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  6. lo sto leggendo e mi sembra una guida turistica invece di un romanzo ed è proprio per questo che resisto. non sapevo niente di firenze ed adesso mi programmo una bella settimana in primavera.

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