No, ma davvero per questa recensione di Man of Steel, il reboot cinematografico di Superman, volete la sinossi perchè non conoscete la storia?
Seriamente?
Ok, eccovela.
Tranquilli, non ci sono spoiler nell'articolo.
Il nucleo di Krypton è instabile e Jor El, eminente scienziato, è convinto che il pianeta esploderà nel giro di poco tempo. L’unica soluzione possibile per salvare i kryptoniani è quella di trasferirsi su un altro pianeta, ma dato che i membri dell’Alto Consiglio non sono d’accordo e che il Generale Zod sta compiendo un colpo di stato, Jor El decide di salvare suo figlio appena nato, inviandolo sulla Terra…
Il problema dell’annuncio di certi film è quello dell’aspettativa, spesso ingigantita da trailer che sembrano rendere il film più bello e interessante di quanto poi non sia in realtà.
Il grandissimo problema di Man of Steel (o L’uomo d’acciaio, fate voi) di Snyder è proprio questo: prometteva bene. Troppo bene.
E invece è “solo” un blockbusterone che non aggiunge né toglie nulla alla mitologia del personaggio “Superman”.
E dire che le intuizioni di partenza erano quelle giuste.
Quando ho scritto l’articolo su Superman: Terra Uno, speravo ardentemente che Goyer e Nolan (a cui era stata affidata la storia) avessero pescato a piene mani dal capolavoro di Straczynski.
Cosa che in parte è pure avvenuta.
Il Superman di questa pellicola, Clark Kent, almeno nella prima parte e attraverso i flashback che ci mostrano il suo passato, è un vero e proprio emarginato. È un alieno che non ha la più pallida idea di cosa ci faccia sulla Terra, né perché abbia dei poteri tanto smisurati che gli consentirebbero di compiere meraviglie.
Meraviglie che non può mostrare per non essere discriminato e per non suscitare paura nei confronti di un’umanità che non lo accetterebbe perché non capirebbe.
Se tutta la pellicola (o buona parte di essa) fosse stata incentrata sul viaggio (interiore e non solo) dell’eroe alla scoperta di sé stesso, L’Uomo d’Acciaio sarebbe stato un capolavoro.
Cosa che non è.
Perché il viaggio di Superman è posticcio, fasullo. Quasi “forzato”.
Perché c’è questo bambolotto con un carisma pari a zero che va in giro per il mondo cercando “qualcosa”, che nonsisabenecome trova “qualcosa” e che alla fine diventa “qualcosa”.
Solo per esigenza di trama.
Se Nolan e Goyer avessero avuto lo stesso coraggio di osare come hanno fatto in Batman Begins (dove Batman è solo il termine ultimo del viaggio evoluzionistico di Bruce Wayne – e anzi, ne è la naturale “evoluzione”), Man of Steel si sarebbe distinto dal “film di Superman”, quello di Donner.
E quando tra qualche anno, si sarebbe parlato del film di Superman (così come accade con quelli di Batman quando si chiede: “Ma stiamo parlando di quelli di Burton o di Nolan?”) avremmo potuto domandare: “Parliamo del film di Donner o di Snyder?”
Invece ci troviamo di fronte al “solito” film sui supereroi.
Quindi L’Uomo d’Acciao è così brutto, pessimo o addirittura “offensivo” (come ha sentenziato “il salvatore della patria di Dylan Dog*”)?
No.
È un film divertente.
Che intrattiene, come ho detto poco più sopra, e lo fa alla grande.
I primi venti minuti su Krypton sono un pugnettone, un “raspone a due mani” vero e proprio.
Alcune porzioni di flashback su Clark Kent bambino sono azzeccatissime (la scena a scuola è da applausi).
E la seconda parte del film, quella smaccatamente action dove Superman “spacca i culi” è da urlo. È quella che ogni fan di Superman (mi correggo, ogni lettore di fumetti) desiderava vedere su di uno schermo cinematografico da tipo sempre. È quello che ci si aspetta quando in campo scendono forze in gioco in grado di sprigionare una potenza devastante.
E le battaglie a Smallville e a Metropolis hanno una potenza devastante, come mai si era vista prima in un cinecomic.
Il problema dei radical chic di staceppa, il problema di molti che sentenziano dall’alto del loro scranno con l’indice sollevato perché “loro sanno” (e qui ripeto quello che ho scritto all’epoca del Cavaliere Oscuro – Il Ritorno) è che hanno perso il semplice gusto di sedersi in sala e godersi lo spettacolo.
È ovvio che Nolan, Goyer e Snyder sono un’unghia al confronto di gente come Donner, Puzo, Bentman e dei due Newman;
è normale, quasi lapalissiano che Russel Crowe non è e non ha la presenza di Marlon Brando, e che Kevin Kostner non è empatico come Glen Ford;
per non parlare di Henry Cavill che non è Christopher Reeve (ma stiamo ancora a pensare a queste puttanate?).
Ma non per questo bisogna sempre fare i bastian contrari perché “qui una volta era tutta campagna”.
Perchè è vero Cavill non è Reeve, ma nonostante tutto fa il suo lavoro;
perchè Crowe è un Jor El convincente, così come Kostner è un babbo Kent comprensivo;
perchè la gentaglia del Daily Planet è fondamentalmente "inutile", ma è stata presentata per fare in modo che nel (sicuro) secondo film ci siano delle figure di riferimento;
perchè la colonna sonora di John Williams è leggendaria, ma quella di Hans Zimmer è molto, molto potente;
perchè magari lo script di Nolan e Goyer non sarà indimenticabile, ma alcuni personaggi (come Zod) e alcune scene (come quella del primo volo di Superman) sono già indimenticabili.
Il vero problema sapete qual è?
Che anche chi dice di odiare Superman, in realtà lo ammira.
Non solo perché il personaggio ormai fa parte della leggenda, della mitologia (sono sicuro che quando pensate al termine “supereroe” pensate a Superman prima degli altri o subito dopo il vostro eroe preferito); ma perché è un personaggio praticamente irraggiungibile e inamovibile, come lo sono, per l’appunto, i miti.
E da un mito ci si aspetta sempre il meglio del meglio del meglio.
Perciò, quando i miti non vengono trattati nel modo eccelso in cui ci aspettiamo (come accade in Man of Steel, o come accadde con Superman Returns – onesta pellicola, a mio parere; non superba o indimenticabile, ma onesta), ci sentiamo traditi.
Ed essere traditi dal supereroe per eccellenza ci lascia un piccolo senso di vuoto e delusione.
----
*Perché osannare Mater Morbi come il Dylan Dog più bello, il più figo, il più intelligente, il più shockante, il più favoloso degli ultimi 150 anni quando il volume medio dei Dylan Dog degli ultimi 150 anni è QUESTA MERDA vuol dire vincere facile per abbandono dell’avversario sul campo da gioco.
Insomma, significa esaltare la normalità a grandezza perchè il target di riferimento è la mediocrità.
Seriamente?
Ok, eccovela.
Tranquilli, non ci sono spoiler nell'articolo.
Il nucleo di Krypton è instabile e Jor El, eminente scienziato, è convinto che il pianeta esploderà nel giro di poco tempo. L’unica soluzione possibile per salvare i kryptoniani è quella di trasferirsi su un altro pianeta, ma dato che i membri dell’Alto Consiglio non sono d’accordo e che il Generale Zod sta compiendo un colpo di stato, Jor El decide di salvare suo figlio appena nato, inviandolo sulla Terra…
Il problema dell’annuncio di certi film è quello dell’aspettativa, spesso ingigantita da trailer che sembrano rendere il film più bello e interessante di quanto poi non sia in realtà.
Il grandissimo problema di Man of Steel (o L’uomo d’acciaio, fate voi) di Snyder è proprio questo: prometteva bene. Troppo bene.
E invece è “solo” un blockbusterone che non aggiunge né toglie nulla alla mitologia del personaggio “Superman”.
E dire che le intuizioni di partenza erano quelle giuste.
Quando ho scritto l’articolo su Superman: Terra Uno, speravo ardentemente che Goyer e Nolan (a cui era stata affidata la storia) avessero pescato a piene mani dal capolavoro di Straczynski.
Cosa che in parte è pure avvenuta.
Il Superman di questa pellicola, Clark Kent, almeno nella prima parte e attraverso i flashback che ci mostrano il suo passato, è un vero e proprio emarginato. È un alieno che non ha la più pallida idea di cosa ci faccia sulla Terra, né perché abbia dei poteri tanto smisurati che gli consentirebbero di compiere meraviglie.
Meraviglie che non può mostrare per non essere discriminato e per non suscitare paura nei confronti di un’umanità che non lo accetterebbe perché non capirebbe.
Se tutta la pellicola (o buona parte di essa) fosse stata incentrata sul viaggio (interiore e non solo) dell’eroe alla scoperta di sé stesso, L’Uomo d’Acciaio sarebbe stato un capolavoro.
Cosa che non è.
Perché il viaggio di Superman è posticcio, fasullo. Quasi “forzato”.
Perché c’è questo bambolotto con un carisma pari a zero che va in giro per il mondo cercando “qualcosa”, che nonsisabenecome trova “qualcosa” e che alla fine diventa “qualcosa”.
Solo per esigenza di trama.
Se Nolan e Goyer avessero avuto lo stesso coraggio di osare come hanno fatto in Batman Begins (dove Batman è solo il termine ultimo del viaggio evoluzionistico di Bruce Wayne – e anzi, ne è la naturale “evoluzione”), Man of Steel si sarebbe distinto dal “film di Superman”, quello di Donner.
E quando tra qualche anno, si sarebbe parlato del film di Superman (così come accade con quelli di Batman quando si chiede: “Ma stiamo parlando di quelli di Burton o di Nolan?”) avremmo potuto domandare: “Parliamo del film di Donner o di Snyder?”
Invece ci troviamo di fronte al “solito” film sui supereroi.
Quindi L’Uomo d’Acciao è così brutto, pessimo o addirittura “offensivo” (come ha sentenziato “il salvatore della patria di Dylan Dog*”)?
No.
È un film divertente.
Che intrattiene, come ho detto poco più sopra, e lo fa alla grande.
I primi venti minuti su Krypton sono un pugnettone, un “raspone a due mani” vero e proprio.
Alcune porzioni di flashback su Clark Kent bambino sono azzeccatissime (la scena a scuola è da applausi).
E la seconda parte del film, quella smaccatamente action dove Superman “spacca i culi” è da urlo. È quella che ogni fan di Superman (mi correggo, ogni lettore di fumetti) desiderava vedere su di uno schermo cinematografico da tipo sempre. È quello che ci si aspetta quando in campo scendono forze in gioco in grado di sprigionare una potenza devastante.
E le battaglie a Smallville e a Metropolis hanno una potenza devastante, come mai si era vista prima in un cinecomic.
Il problema dei radical chic di staceppa, il problema di molti che sentenziano dall’alto del loro scranno con l’indice sollevato perché “loro sanno” (e qui ripeto quello che ho scritto all’epoca del Cavaliere Oscuro – Il Ritorno) è che hanno perso il semplice gusto di sedersi in sala e godersi lo spettacolo.
È ovvio che Nolan, Goyer e Snyder sono un’unghia al confronto di gente come Donner, Puzo, Bentman e dei due Newman;
è normale, quasi lapalissiano che Russel Crowe non è e non ha la presenza di Marlon Brando, e che Kevin Kostner non è empatico come Glen Ford;
per non parlare di Henry Cavill che non è Christopher Reeve (ma stiamo ancora a pensare a queste puttanate?).
Ma non per questo bisogna sempre fare i bastian contrari perché “qui una volta era tutta campagna”.
Perchè è vero Cavill non è Reeve, ma nonostante tutto fa il suo lavoro;
perchè Crowe è un Jor El convincente, così come Kostner è un babbo Kent comprensivo;
perchè la gentaglia del Daily Planet è fondamentalmente "inutile", ma è stata presentata per fare in modo che nel (sicuro) secondo film ci siano delle figure di riferimento;
perchè la colonna sonora di John Williams è leggendaria, ma quella di Hans Zimmer è molto, molto potente;
perchè magari lo script di Nolan e Goyer non sarà indimenticabile, ma alcuni personaggi (come Zod) e alcune scene (come quella del primo volo di Superman) sono già indimenticabili.
Il vero problema sapete qual è?
Che anche chi dice di odiare Superman, in realtà lo ammira.
Non solo perché il personaggio ormai fa parte della leggenda, della mitologia (sono sicuro che quando pensate al termine “supereroe” pensate a Superman prima degli altri o subito dopo il vostro eroe preferito); ma perché è un personaggio praticamente irraggiungibile e inamovibile, come lo sono, per l’appunto, i miti.
E da un mito ci si aspetta sempre il meglio del meglio del meglio.
Perciò, quando i miti non vengono trattati nel modo eccelso in cui ci aspettiamo (come accade in Man of Steel, o come accadde con Superman Returns – onesta pellicola, a mio parere; non superba o indimenticabile, ma onesta), ci sentiamo traditi.
Ed essere traditi dal supereroe per eccellenza ci lascia un piccolo senso di vuoto e delusione.
----
*Perché osannare Mater Morbi come il Dylan Dog più bello, il più figo, il più intelligente, il più shockante, il più favoloso degli ultimi 150 anni quando il volume medio dei Dylan Dog degli ultimi 150 anni è QUESTA MERDA vuol dire vincere facile per abbandono dell’avversario sul campo da gioco.
Insomma, significa esaltare la normalità a grandezza perchè il target di riferimento è la mediocrità.
Uff... Non mi basta...
RispondiEliminaAhò, mica potevo spoilerare... :)
EliminaNo no, non di spoiler e info.. Speravo in più esaltazione da parte tua, quindi in più figaggine nel film. Aspetterò di vederlo dai :)
EliminaHo cercato di essere il più obiettivo possibile come faccio di solito, soppesando quanto conta "il fan" nel giudizio e quanto l'occhio "critico".
EliminaDa fan di Superman, mi aspettavo di più. Molto di più. Mi aspettavo davvero un Terra Uno su schermo.
Ma ciò non vuol dire che il film non sia valido.
La gente si aspetta molto, visto che è possibile ottenere la qualità, ma a quanto pare non c'è volontà da parte di registi/sceneggiatori/chiunquetirilefila.
RispondiEliminaPeccato, sarà l'ennesima occasione persa :) Ciò non toglie che me lo vedrò. Anche se del Sommo ho imparato a fidarmi :)
Beh, sì. Questo è da vedere al cinema, anche solo per i mazziatoni che si danno.
EliminaInsomma fa cagare
RispondiEliminaUff... ma chi è che dice che Mater Morbi è il miglior Dylan Dog degli ultimi 150 anni? Lo è degl'ultimi 150 numeri, il che è molto differente. E se hai letto quel fumetto, lo stesso Recchioni, nell'editoriale, afferma che il suo lavoro non si avvicina neppure ai migliori Dylan presenti nei primi 100 numeri della saga. Per cui... ecco, vediamo di usare la bilancia come si deve quando si vogliono fare paragoni.
RispondiEliminaQuanto a Superman, chiamatelo pure "mito", ma i plot di superman sono tutti uguali, è puoi scavare a fondo quanto ti pare (e rivoltare la padella come in Red Son), ma alla fine lui è invulnerabile e quindi vince sempre. La Kriptonite è poi l'assurdità più completa. Brandelli del suo pianeta, wow... mi state dicendo che se non fosse partito da quel pianeta sarebbe morto perché allergico al suolo stesso del luogo in cui è nato? Quindi è un super-malato che ha il culo di attraversare l'universo e cadere proprio sul pianeta dove il suo difetto diventa un pregio.
Poteva andare bene quando avevo 10 anni. Ora mi ha stancato. Per lo meno Batman è umano, se lo accoltelli sanguina, se gli tiri un pugno gli viene il livido, se gli spari stramazza al suolo.
Io, sinceramente, non odio superman, neppure lo ammiro... proprio non lo capisco! Mi ricorda Diabolik, non è importante la trama del fumetto, tanto alla fine vince sempre lui. "Che te lo dico a fare" (cit) E' un limite mio.
Quanto al film... c'è Kevin Kostner. Dopo "Balla coi Lupi" dev'essere stato colpito dalla maledizione di Tutankamon perché i film che produce, o in cui recita, finiscono sempre per essere un plof. Qui non accade perché il personaggio calamitante è superman, ma poi son tutti scontenti quando escono dal cinema... secondo me è colpa (involontaria, perché come attore mi piace) di Kevin! ^_^
Eh però caso strano in 150 anni di pubblicazione Dylandoghiana Mater Morbi è l'unico albo di Dylan Dog ristampato in edizione ipersuperdeluxe con copertina in pelle umana e pagine extra al modico prezzo di 17 euris...E nemmeno per Bonelli. ;)
EliminaSulla kryptonite...beh, se ti espongono a delle radiazioni schiatti pure te, Glauco. Magari non così velocemente, ma schiatti. XD
Rimane il fatto che Superman sia un personaggio difficile proprio perchè mitologico e divino. L'approccio del film secondo me era quello giusto, ma sarebbe stato meglio ricamarci "di più" sopra.
E poi comunque c'è da dire che nel corso della sua storia editoriale, i mazziatoni il nostro Kal El li ha presi. ;)
Non è strano caro Sommobuta. Mater Morbi è un numero che ha fatto scalpore perché parla di eutanasia, e uscì proprio in contemporanea del caso Shelby, non so se ricordi... ma tutte le tv italiane parlarono di quel numero di dylan, alcune accusarono anche l'editore di sfruttare la situazione per attirare di nuovo l'attenzione sul fumetto, o addirittura di fare politica attraverso il fumetto... insomma, in realtà fu un caso, perché quel fumetto racconta la vita travagliata di Recchioni, ma nulla toglie che fece clamore, e credo che la Bao ne abbia approfittato (sembra poi, che vogliano replicare l'operazione con alcuni numeri mitici dei primi 100), per cui giustizia è fatta.
EliminaRiguardo alle radiazioni... il pianeta Terra ha da sempre un certo livello di radioattività. La radioattività è mortale, ma è stato anche il motore che ha "generato" l'evoluzione delle varie specie (non crederai mica alla favola della giraffa col collo corto che tira e tira finalmente arriva al ramo dell'albero per mangiare, e i suoi figli magicamente nascono col collo lungo per gli sforzi della madre, vero?).
Materiali analoghi alla Kryptonite, sul nostro pianeta, non esistono se non perché realizzati in laboratorio, e comunque anche questi hanno effetti collaterali misurabili in giorni, e non in istanti.
La relazione tra Superman e la Kryptonite non giustifica l'esistenza della sua specie su Krypto (sembrano gli alieni di Signs... per loro l'acqua è mortale, per cui decidono di colonizzare la Terra, che ha il 70% d'acqua e precipitazioni - sempre - d'acqua).
Ribadisco... a 10 anni potevo fare finta di niente, ma a 41 pretendo di non essere preso in giro, e visto che su Superman e gli altri Super son stati fatti numerosi reboot, potevano anche sforzarsi a rendere un briciolo più credibile la pillola.
Quanto alla questione mitologica e divina... anche noi, con la nostra tecnologia, di fronte agli scimpanze, appariamo divini (per certi versi), per cui concordo con te. Il problema è che dal 2000, più o meno, il cinema americano si concentra di più sugli effetti speciali che su plot consistenti. E' un vero peccato!
Mi prendo solo due righe per segnalare che sarebbe il caso di ridare l'esame sull'evoluzione, perché non ci siamo affatto :D
EliminaAl sig. Silvestri: consigliasi lettura di
Elimina"la morte di Superman"
Dan Jurgens, 1992 U_U
La Kryptonite non dve essere verosimile,a nzi è stata creata proprio come punto debole del personaggio. Inutile ragionarci sopra.
EliminaCome con hulk il problema per chi tratta superman è che deve avere avversari credibili che possano metterlo fisicamente in difficoltà possibile che in 75 anni di fumetto a parte zod e un umano pelato non siano riusciti a trovare nulla?
RispondiEliminaI villain coi controcazzi in Superman ci sono.
EliminaUna pellicola con villain come Brainiac o Darkseid schifo non mi farebbe.
Anzi. :D
Sono sicuro che esistano peccato che per chi non conosce il fumetto come me quello che vede in tv/cinema è sempre lex/zod e che palle....
EliminaTra l'altro i vecchi superman vengono tanto osannati ma a vederli oggi sia la trama che le interpretazioni sembrano decisamente ridicole
Diciamo che sono i più conosciuti e quindi attirano di più...comunque alcuni fan avanzano l'idea che i criteri di scelta dei nemici potrebbero essere gli stessi della trilogia di Nolan:
Elimina-il primo è legato alle origini del personaggio
-il secondo è la nemesi, è già stato fatto e sanno tutti che prima o poi arriverà
-il terzo è un rimando alle origini, un nemico poco conosciuto e molto potente (c'è chi dice Doomsday, a me piacerebbe un Brainiac il più Lovecraftiano possibile)
Ho già deciso da tempo che lo vedrò al cinema e così farò! :D
RispondiEliminaP.S. L'hai visto in 3D?
No, l'ho visto in 2D. :)
EliminaMi sa proprio che hai fatto bene.
EliminaAlcune recensioni che ho letto parlavano proprio di un film che NON poteva essere riconvertito.
Non sono un esperto, ma pare che Snyder abbia usato particolari inquadrature e metodi di ripresa praticamente incompatibili con la riconversione (nel senso che poi venivano fuori giochi prospettici assurdi o roba del genere).
Anch'io lo vedrò in 2D, ero solo curioso di sapere se questa cosa si notava. :)
Nonostante questi difetti me lo guarderò comunque mi da l'idea di film che può divertire parecchio un lettore di Superman.
RispondiEliminaP.S. Se fanno il due spero che il cattivo sia Brainiac sono anni che aspetto un film con Brainiac come nemesi.
Brainiac sarebbe un villan spettacolare per un film!
EliminaAspettavo questa tua recensione, sapendoti grande fan di Superman.
RispondiEliminaE sono contento che tu l'abbia presa molto meglio di quanto non sia capitato a me, che l'ho trovato veramente malriuscito, slegato, con assurdità nello svolgimento troppo grosse anche per un film di supereroi... e non aggiungo altro perché partirei con una sequela di spoiler.
Ho letto la tua recensione. Diciamo che io ho apprezzato l'intento caciarone, ma sono rimasto molto deluso dal "motore" del film. Avrebbero dovuto puntare massicciamente su Superman che non sa che fare e non sa come essere Superman, ecco.
EliminaAlla fine andrò a vederlo anche se ho una profonda antipatia per il superprecisino...
RispondiEliminami sono "procurato" Terra uno in inglese, non avendolo trovato in italiano nell'unica fumetteria che posso raggiungere in tempi ragionevoli, ma ancora non l'ho letto. Immagino che sia meglio leggerlo dopo, a questo punto, per non rovinarmi la visione del film pensando tutto il tempo "e ma quanto era meglio quel fumetto!".
Il Moro
Sì, probabilmente è meglio se lo leggi dopo. :D
Eliminama dai voglaimo parlare della morte del padre??? Per salvare un cane?!?!?
RispondiEliminaA me è piaciuto parecchio. Francamente le critiche negative sono pertlopiù italiane, la maggior parte delle critiche americane sono state positive.
RispondiEliminaa me non piaciuto. e facevo il tifo per ZOD E FAORA, i VERI EROI del film, patriottici e coerenti fino alla fine altro che "superman ".
RispondiElimina