Parlando con Cavernadiplatone, Kirio e MondoPaolo nell'appuntamento live sul TuoTubo di qualche giorno fa è uscito fuori un discorso sul come la narrativa fantastica italiana non produca più nulla di buono da diversi anni. Ho obiettato dicendo che ci sono realtà autoprodotte molto valide, che il sempreverde Evangelisti col ciclo di Eymerich è sempre là, a disposizione di tutti, che Dimitri con Pan e La Ragazza dei miei sogni ha fatto un discreto lavoro, che se si fiondano in edicola questo mese trovano uno splendido Urania con "I senza tempo" di Forlani, e che non devono assolutamente lasciarsi sfuggire i lavori di Samuel Marolla.
Malarazza è stato un piccolo cult. Talmente cult che il volume è praticamente introvabile, poiché esaurito e mai ristampato. Si trattava di una raccolta di racconti realmente da brivido. Su tutti, quello che mi è rimasto più impresso, è quello di un ciclista che, seguendo una pista ciclabile nei dintorni di Milano, fa letteralmente una brutta fine…
De “Il colosso addormentato” ne ho parlato QUI.
Mentre non mi sono mai soffermato su "Nunavut" e "Una notte al Ghibli", che pure mi hanno regalato qualche sano momento di terrore.
Non sono una persona facilmente impressionabile (o spaventabile), ma Marolla ci riesce praticamente sempre. In ogni suo scritto, puntualmente, trovo una scena, un passaggio o un momento particolare in cui riesce a inquietarmi e a farmi paura.
I Racconti Crudeli non sfuggono a questa regola.
Il primo racconto, “Il marchio nero”, è un multi-meta-racconto, che trae ispirazione, sia nei contenuti che nella forma, dalle blog novel. È spezzettato in tre parti (intervallate dagli altri due racconti della raccolta, proprio per dare l’idea che si tratti di un racconto “a puntate”). Un racconto a puntate simile a quello che il protagonista della storia si troverà ad “affrontare”, dopo aver scoperto l’esistenza di un bislacco corso di “scrittura memetica”. Il protagonista, tutti i giorni, si ritrova sul suo computer i capitoli di un racconto (scritto da lui in maniera memetica?) che, messo online, viene scaricato immediatamente da centinaia di migliaia di persone. In tutto il mondo. Con esiti inquietanti…
“Fame”, il secondo racconto, ha un taglio decisamente horror, quantunque sia ambientato in un mondo ucronico/distopico. Gli stati africani hanno deciso di cooperare e creare una sorta di nazione unica per dare l’assalto all’Europa. Riuscendoci. Gli stati del Mediterraneo sono controllati dall’Unione Africana, in una sorta di colonialismo al contrario. La protagonista di Fame è un’agente dei servizi segreti europei infiltrata in una delle roccaforti africane, ovvero Zanzibar. Qui assisterà a un rituale crudelissimo quanto agghiacciante, che in una certa misura è il “motore” che muove la macchina della potenza africana.
Il racconto è scritto in maniera molto particolare, con periodi lunghissimi, infiniti, pieni di aggettivi, come se Marolla volesse far disorientare anche noi nei vicoli e nelle strade di Zanzibar.
Il terzo racconto, “Skrack” è quello che ho più apprezzato e che m’ha inquietato.
Il fantasma di un ragazzo morto in un incidente automobilistico ci racconta la storia di Stefano, il quale ha letteralmente “perso” sua moglie durante una visita a un mobilificio locale. La moglie di Stefano infatti sembra essere stata letteralmente inghiottita dalla mobilia, e questo fatto muove Stefano alla ricerca della verità. Soprattutto quando vede l’immagine della moglie all’interno di uno dei cataloghi del mobilificio incriminato…
Dico solo questo: la parte finale di questo racconto è un crescendo di mistero e tensione. Lo si legge rannicchiati, tanto è d’effetto.
Se avete mogli, mariti, fidanzati, fidanzate, amici o parenti fissati con Ikea e simili, fate leggere loro questo racconto. Sono sicuro che gli passerà completamente la voglia di andarci.
Guardacaso “Skrack” è una parola svedese che significa “orrore”…
Potete trovare Racconti Crudeli sul sito dell’autore, QUI.
L’eBook costa 99 centesimi. Il mio consiglio è di investire quest’euro e passare un’oretta di sano e puro terrore…
Malarazza è stato un piccolo cult. Talmente cult che il volume è praticamente introvabile, poiché esaurito e mai ristampato. Si trattava di una raccolta di racconti realmente da brivido. Su tutti, quello che mi è rimasto più impresso, è quello di un ciclista che, seguendo una pista ciclabile nei dintorni di Milano, fa letteralmente una brutta fine…
De “Il colosso addormentato” ne ho parlato QUI.
Mentre non mi sono mai soffermato su "Nunavut" e "Una notte al Ghibli", che pure mi hanno regalato qualche sano momento di terrore.
C'è gente che ucciderebbe, per avere questo volume...
Non sono una persona facilmente impressionabile (o spaventabile), ma Marolla ci riesce praticamente sempre. In ogni suo scritto, puntualmente, trovo una scena, un passaggio o un momento particolare in cui riesce a inquietarmi e a farmi paura.
I Racconti Crudeli non sfuggono a questa regola.
Il primo racconto, “Il marchio nero”, è un multi-meta-racconto, che trae ispirazione, sia nei contenuti che nella forma, dalle blog novel. È spezzettato in tre parti (intervallate dagli altri due racconti della raccolta, proprio per dare l’idea che si tratti di un racconto “a puntate”). Un racconto a puntate simile a quello che il protagonista della storia si troverà ad “affrontare”, dopo aver scoperto l’esistenza di un bislacco corso di “scrittura memetica”. Il protagonista, tutti i giorni, si ritrova sul suo computer i capitoli di un racconto (scritto da lui in maniera memetica?) che, messo online, viene scaricato immediatamente da centinaia di migliaia di persone. In tutto il mondo. Con esiti inquietanti…
C'è anche Pinocchio!
“Fame”, il secondo racconto, ha un taglio decisamente horror, quantunque sia ambientato in un mondo ucronico/distopico. Gli stati africani hanno deciso di cooperare e creare una sorta di nazione unica per dare l’assalto all’Europa. Riuscendoci. Gli stati del Mediterraneo sono controllati dall’Unione Africana, in una sorta di colonialismo al contrario. La protagonista di Fame è un’agente dei servizi segreti europei infiltrata in una delle roccaforti africane, ovvero Zanzibar. Qui assisterà a un rituale crudelissimo quanto agghiacciante, che in una certa misura è il “motore” che muove la macchina della potenza africana.
Il racconto è scritto in maniera molto particolare, con periodi lunghissimi, infiniti, pieni di aggettivi, come se Marolla volesse far disorientare anche noi nei vicoli e nelle strade di Zanzibar.
Zanzibar: sole, mare...morte!
Il terzo racconto, “Skrack” è quello che ho più apprezzato e che m’ha inquietato.
Il fantasma di un ragazzo morto in un incidente automobilistico ci racconta la storia di Stefano, il quale ha letteralmente “perso” sua moglie durante una visita a un mobilificio locale. La moglie di Stefano infatti sembra essere stata letteralmente inghiottita dalla mobilia, e questo fatto muove Stefano alla ricerca della verità. Soprattutto quando vede l’immagine della moglie all’interno di uno dei cataloghi del mobilificio incriminato…
Dico solo questo: la parte finale di questo racconto è un crescendo di mistero e tensione. Lo si legge rannicchiati, tanto è d’effetto.
Se avete mogli, mariti, fidanzati, fidanzate, amici o parenti fissati con Ikea e simili, fate leggere loro questo racconto. Sono sicuro che gli passerà completamente la voglia di andarci.
Guardacaso “Skrack” è una parola svedese che significa “orrore”…
Per dare un'idea vaga del racconto...
Potete trovare Racconti Crudeli sul sito dell’autore, QUI.
L’eBook costa 99 centesimi. Il mio consiglio è di investire quest’euro e passare un’oretta di sano e puro terrore…
Grande Marolla, un italiano da considerare realmente!
RispondiEliminaIo Malarazza l'ho trovato su ebay tempo dopo l'uscita in edicola, ma anche non moltissimo tempo fa l'ho intravisto usato da qualche parte, a tratti pare rispunti fuori.
Sì, ogni tanto riemerge dall'oscurità. :D
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