Quello che quest'anno ha vinto la Palma d'Oro a Cannes è un film completo, complesso, complicato.
Un film spiazzante, soprattutto.
A quasi un mese di distanza ancora non sono in grado di dire se mi sia piaciuto o no.
Sta di fatto che è impossibile non rimanere stupefatti di fronte allo "spettacolo" che Malik ci propone: lo spettacolo della vita, sia essa quella "semplice" e "normale" di una famiglia americana degli anni '50, o quella più universale, che racchiude il mistero dell'origine dell'universo, del sistema solare, e della nostra Terra.
Non si può non ammirare, di questo film, le inquadrature particolari, con il sole - la vita - quasi sempre presente: dai primi passi di un bimbo aiutato dal genitore, all'amore di tre fratelli, passando per il Big Bang, un dinosauro magnanimo e il mistero della morte, che facendo parte della vita, si fonde con essa.
E' un film, The tree of life, che si presta a molteplici chiavi di lettura: non disturba nemmeno la sottile vena "religiosa" che permea tutto il film e che li porta a fare domande che tutti quanti noi ci facciamo: Qual è il senso della vita? Chi siamo? Dove andiamo? Cos'è la morte?
Forse, l'unica nota stonata è il finale, che io personalmente ho trovato abbastanza incomprensibile: si tratta infatti di una sorta di "delirio mistico" (o almeno, io così l'ho recepito), che non viene minimamente "spiegato", e lascia lo spettatore abbastanza straniato.
Soprattutto perchè si tratta della chiusa di un film particolare, che può piacere o non piacere, ma che andrebbe visto quasi esclusivamente per il superbo taglio registico imposto da Malick.
Un film spiazzante, soprattutto.
A quasi un mese di distanza ancora non sono in grado di dire se mi sia piaciuto o no.
Sta di fatto che è impossibile non rimanere stupefatti di fronte allo "spettacolo" che Malik ci propone: lo spettacolo della vita, sia essa quella "semplice" e "normale" di una famiglia americana degli anni '50, o quella più universale, che racchiude il mistero dell'origine dell'universo, del sistema solare, e della nostra Terra.
Non si può non ammirare, di questo film, le inquadrature particolari, con il sole - la vita - quasi sempre presente: dai primi passi di un bimbo aiutato dal genitore, all'amore di tre fratelli, passando per il Big Bang, un dinosauro magnanimo e il mistero della morte, che facendo parte della vita, si fonde con essa.
E' un film, The tree of life, che si presta a molteplici chiavi di lettura: non disturba nemmeno la sottile vena "religiosa" che permea tutto il film e che li porta a fare domande che tutti quanti noi ci facciamo: Qual è il senso della vita? Chi siamo? Dove andiamo? Cos'è la morte?
Forse, l'unica nota stonata è il finale, che io personalmente ho trovato abbastanza incomprensibile: si tratta infatti di una sorta di "delirio mistico" (o almeno, io così l'ho recepito), che non viene minimamente "spiegato", e lascia lo spettatore abbastanza straniato.
Soprattutto perchè si tratta della chiusa di un film particolare, che può piacere o non piacere, ma che andrebbe visto quasi esclusivamente per il superbo taglio registico imposto da Malick.
Io di Malick ho sempre nella mente "La sottile linea rossa". Un capolavoro assoluto.
RispondiEliminaQuesto film non l'ho ancora visto, ma se appena appena si avvicina si può gioire:-)
Purtroppo non l'ho visto, quindi non so dirti. So che è un ottimo film. Prima o poi lo recupererò.
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