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Prometeo e la guerra - 1935 di Alex Girola

Per vincere la guerra l'impero aveva creato una nuova razza, lasciandola però ad ammuffire quando era sopraggiunta la pace. Addestrati com'erano a essere al contempo guerrieri e patetici spaventapasseri, gli assemblati venivano considerate “cose”, non persone. Invece qualcuno di loro sperava che i creatori frankensteiniani li istruissero a fare altro, a integrarsi, a sentirsi parte di una società che li escludeva non solo perché erano mostri, bensì perché non avevano alcuno scopo se non causare morte.
Uccidere.


Immaginate un mondo dove il capolavoro di Mary Shelley, Frankenstein, non è una semplice opera letteraria.
Immaginate uno scienziato capace di mettere realmente in pratica quanto scritto in quell'opera.
Immaginate i Prometei, chiamati volgarmente "assemblati", creature enormi, forzute e quasi  invulnerabili, composte da pezzi di cadaveri, capaci di sovvertire il risultato della prima guerra mondiale a favore degli Imperi Centrali.

Su queste solidissime basi ucroniche si fonda Prometeo e la Guerra - 1935, primo capitolo di un trittico pensato e scritto da Alex Girola.

Impossibile parlare della trama del romanzo. Si rischierebbe di rovinare la lettura, e si rischierebbe di svelare alcuni colpi di scena.
Si può dire solo che l'antropologo Enrico Laddavero, coadiuvato dall'aiuto di una tenente dei servizi di sicurezza dell'Impero Asburgico, dovrà fare chiarezza su un omicidio di un politico che può avere pesanti ripercussioni sulla pace e l'equilibrio tra le maggiori potenze del mondo. Principale sospettato? Un Prometeo. Cosa alquanto strana, dato che gli assemblati (quanto mai lucidi e umani,) sono creature pacifiche in tempo di pace, relegate in baraccamenti ai margini delle città e che non possono fare del male a nessuno, se non specificamente comandati.

1935 è un romanzo breve che si legge tutto d'un fiato. Io l'ho letteralmente divorato in una nottata. E' ben scritto, ben "pensato", ti conquista e solletica la curiosità del lettore, "costringendolo" ad andare avanti e a non fermarsi.

Eccezionale il background storico, ottima l'ucronia di fondo (gli imperi centrali vittoriosi durante la prima guerra mondiale, ma "rivali" negli anni '30, gli Stati Uniti in perenne lotta contro il Messico, l'Italia del nord divisa in regni e repubbliche sotto la dominazione austriaca con tanto di partiti politici filoaustriaci o filogermanici) e interessantissima l'appendice finale del romanzo che tratta, nel particolare, proprio la situazione geopolitica dell'ucronia.

Di Girola avevo già letto Uomini e Lupi, che mi era molto piaciuto.
Prometeo e la guerra - 1935 mi ha conquistato.
Vuoi perchè è scritto bene, vuoi perchè vado in brodo di giuggiole quando leggo storie ucroniche, ma il romanzo è davvero molto, molto bello.
Per quanto mi riguarda, con questi due lavori, Girola è entrato di diritto e di prepotenza tra i miei autori preferiti.

E qui apro una parentesi.
Io non conosco il mondo dell'editoria. In molti lo definiscono un mondo sporco, un mondo marcio, dove chi viene pubblicato è solo qualche eletto fortunato che vede il suo lavoro andare "in stampa" più per le conoscenze e le raccomandazioni che ha, piuttosto che per i meriti intrinsechi della sua opera.
E i risultati di questo "modus operandi" sono sotto gli occhi di tutti.
Penso soprattutto alle pile di immondizia che vedo quando vado in libreria.

Perciò, non vedere i lavori di Girola pubblicati in cartaceo, da questo punto di vista, fa male. La sua è letteratura di evasione e di intrattenimento, "di genere", certo. Ma letteratura ben pensata e calibrata. Letteratura intelligente, che ti dà modo anche di pensare e riflettere.

Lasciando da parte elucubrazioni riguardanti l'eccellente lavoro storico che sta alla base del romanzo, o le considerazioni sui partiti politici (tra tutti, il Fronte Patriottico, miscela di nazionalismo, fascismo e anche "leghismo"), in 1935 fa riflettere il modo in cui "la scienza" viene usata (come al solito) per ragioni belliche, e il suo prodotto, i Prometei, divengono fulcro di un dibattito soprattutto etico e sociale.

Cosa sono i Prometei? Sono mostri? Sono schiavi? Sono creature pensanti? Hanno un'anima? Sono "umani"?
Illuminanti, su questo frangente, sono i dialoghi tra Enrico e due Assemblati, ma soprattutto la proiezione di un film "storico", La guerra di Frankenstein, dove uno dei Prometei, dopo la vittoriosa battaglia di Amiens da parte degli Imperi Centrali, salva una donna da uno stupro.

In definitiva, 1935 è un romanzo che merita di essere letto. Sia lode all'eBook, la via editoriale "alternativa" per il futuro ( e dell'autoproduzione?), che ci dà modo di poter accedere a queste "piccole perle" letterarie, che altrimenti ci verebbero negate dall'editoria classica. E grazia ad Alex per aver scritto 1935.

Aspetto con ansia i due seguiti.

Ps: trovate il romanzo scaricabile gratuitamente sul blog dell'autore, QUI.
Buona lettura!

3 commenti:

  1. Posso dire di essere quasi commosso?
    Temevo molto che questo "1935" potesse venire accolto con qualche critica di merito. Vuoi per una possibile interpretazione politica - lontanissima dai miei intenti - vuoi per una trama meno "action" rispetto al solito.

    Tu hai colto praticamente tutti gli aspetti che invece volevo mettere in luce.
    Tutti.
    Di questo, davvero, posso solo ringraziarti.
    E grazie anche per aver citato l'appendice finale. Lavorarci su è stata una faticaccia, molto più di quanto si possa pensare.

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  2. Sommobuta! Mi hai incuriosito moltissimo! Sicuramente mi scarico questo testo e me lo leggo. Guarda, ci siam quasi letti nel pensiero oggi...

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  3. Alex, grazie a te per la bella lettura che, ancora una volta, mi hai offerto stanotte! :D

    Voce: è vero, oggi tra il post tuo e il mio abbiamo parlato quasi della stessa cosa! E ovviamente, ti consiglio l'eBook di Alex. ^__^

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