Qualche giorno fa l’amico Livio mi manda un messaggio privato chiedendomi dei consigli su come scrivere una recensione di fumetti. Il fatto è che l’amico Livio non è il solo a chiedermi una cosa del genere. Ogni settimana ricevo almeno una ventina, tra mail ed mp, di richieste simili.
“Sommo, voglio scrivere una recensione su Hunter x Hunter, ma non so da dove cominciare?”
“Mi dai qualche dritta su come si fa una recensione sui fumetti?”
“Non l’ho mai fatto, non sono capace, come si fa?”
La verità che nessuno vi dice è che TUTTI siete in grado di fare o scrivere una recensione di fumetti.
Ma per arrivare alla verità e scoprire “come” si fa tocca fare un passo indietro.
Pronti?
Il passo indietro, solitamente, è la richiesta al sottoscritto su “tips” riguardandi blog e youtube.
“Voglio aprire un blog/canale youtube a tema fumetti, ma non so di che parlare? Cosa mi consigli?”
In genere – come già detto più volte – a una domanda del genere rispondo in maniera standard: “Se non hai idee, non iniziare, chè ti fai solo del male e nel 100% abbandonerai tutto in poco tempo”.
Il fatto è che YouTube ormai è oltremodo saturo di contenuti (tutti gli spazi – o quasi – sono stati occupati); il blog invece è un media non per tutti (se non sai scrivere in un italiano quantomeno decente ti scavi la fossa da solo).
Ma se là fuori avete un’idea, e volete metterla in pratica utilizzando una di queste due piattaforme, il 99% del lavoro è fatto.
“Ma io non so scrivere, non so raccontare nulla di un fumetto!”
E questa è una grandissima bugia. Nel momento in cui avete un’idea riguardante qualcosa, avete già qualcosa di concreto su cui lavorare. Per il semplice fatto che il pensiero, l’idea, è vostra.
Perché (per fortuna) di “voi”, al mondo, ce n’è uno soltanto.
E allora – per esempio – siete andati a vedere Avengers? State raccontando a un vostro amico cosa vi è piaciuto (o cosa NON vi è piaciuto) del film?
Perfetto! In quel preciso istante state facendo (a voce) una recensione.
Scommetto che non ci avevate mai pensato, vero?
La cosa che distingue noi esseri umani da qualsiasi altro animale presente sul pianeta Terra è la parola. O meglio: il raccontare qualcosa. Quante volte avete sentito da qualcuno: “Vorrei scrivere un libro, ce l’ho tutto in mente, ma non ho tempo e non saprei da dove iniziare?”
Immagino un’infinità.
E anche qui, fatevi rivelare un segreto: questa frase è fantascienza pura, ed è fasullissima, per un numero illimitato di ragioni.
La prima è che, come abbiamo appena detto, ognuno di noi, in potenza, è un narratore. Sin da quando siamo dei marmocchi di pochi anni.
“Piccino, che hai fatto a scuola oggi?”, vi avrà chiesto vostra madre un numero di volte pari alle monete di Zio Paperone.
E voi giù a raccontare le vostre giornate scolastiche. Perché in quel momento state raccontando la vostra, di storia. Ma state raccontando. Vedete com’è facile?
La seconda bugia di quella frase è il tempo. Anche quando siamo oberati da 6 miliardi di cose da fare, un’ora di tempo libero al giorno viene concessa a chiunque. CHIUNQUE. Se la tua priorità è scrivere un libro, sfrutterai quell’ora libera per farlo.
La terza bugia è la più lampante: se hai un libro in mente, sai ESATTAMENTE da dove iniziare. Proprio perché ce l’hai tutto in mente. Quindi devi solo scriverlo.
Ho scritto il libro su Holly e Benji in meno di una settimana. Sapevo esattamente cosa volevo e come volevo scriverlo, conoscevo a memoria le fonti che ho utilizzato, e sin da quando ho avuto “l’idea” mi si è presentato nella mia testolina chiaro e lampante come il sole.
Il risultato è che per molti, dei tre saggi a tema fumetti, è quello che entusiasma più di tutti. Probabilmente perché è anche il più spontaneo.
Ma ad ogni modo, ritorniamo in tema: Come scrivere una recensione di fumetti?
Se avete letto con attenzione l’articolo fino ad ora la risposta dovreste già averla. Perché tutto il materiale di cui disponete è già a vostra disposizione.
Se avete l’idea, e sapete di cosa volete parlare, non vi resta che parlarne. Con la vostra voce. E nel modo più semplice possibile (la semplicità è sempre un’arma vincente, dopotutto).
Lasciate che vi faccia un esempio concreto, così ci capiamo pure meglio e vi mostro come ragiono io a riguardo. E anche qui, lasciatemi sproloquiare ancora un pochino con una premessa indispensabile: nel momento in cui avrete qualcosa da dire nel mondo 2.0, quand’anche fosse il più “personale” in assoluto, nessuno potrà mai dirvi nulla. La gente là fuori potrà essere o non essere d’accordo con voi, ma non potranno mai darvi del “coglione” per aver espresso un’opinione motivata*.
Immagino ci avrete già fatto caso: il mondo 2.0, nella maggior parte dei casi, non va oltre un “capolavoro” o “merda” quando si parla di qualcosa. Fumetti compresi. La semplificazione estrema senza compromessi di sorta.
In sostanza, una tristezza infinita.
Voi però avete qualcosa da dire, su quel “qualcosa” volete dare la vostra opinione. Quindi avete compiuto lo step successivo, e non vi resta che concretizzarlo.
Quindi, per esempio, parliamo di Fairy Tail.
Uno degli esempi lampanti nel quale le tifoserie opposte, in genere, non vanno oltre proprio quel “merda” o “capolavoro”**.
Ora: io del “capolavoro” di Mashima ho letto assiduamente fino al volume 15, poi mi sono rotto le bolle dato che mi sembrava un riciclo continuo di idee da Rave e quindi l’ho appeso. Andandomi a leggere però qualche capitolo a caso ogni tanto per vedere/capire dove il fumetto stava andando a parare, e recuperando riassuntoni per accertarmi come stessero le cose.
- Vedete? In quattro righe vi ho già espresso diversi giudizi. In 4 righe ho fatto una mini-recensione di un fumetto spiegandovi perché, arrivati a un certo punto, l’ho abbandonato. Non è così difficile fare una cosa del genere, vi pare? Ma andiamo avanti -
Del panorama battle shonen però va detto che il tratto di Mashima è uno dei migliori. Le sue tavole sono sempre pulitissime, il disegno è dannatamente accattivante, e anno dopo anno migliora sempre a vista d’occhio. Di Mashima si può dire tutto, ma non che disegni male. O che non lavori, dato che spesso sforna addirittura capitoli doppi nella stessa settimana. E ogni tanto qualche idea buona ce l’ha anche lui: la saga dei doppleganger, per esempio, non era affatto malvagia.
- Di nuovo, ho espresso solo semplici opinioni sulla base di quello che so e che ho letto. Niente di trascendentale. In 150 parole scarse vi ho detto cosa mi piace e cosa non mi piace di Fairy Tail. Perciò è tempo di concludere. -
Se avessi 15 anni di meno, Fairy Tail sarebbe “il mio manga”. Perché ha tutte le carte in regola per essere il perfetto battle shonen per il perfetto target di riferimento (i guagliozzi under 18). Ma ormai sono vecchio, di fumetti “alla Fairy Tail” ne ho letti a badilate, ragion per cui non è un manga che fa per me.
Se poi ci aggiungo il bisogno perverso che Mashima ha nel mettere tette e culi ogni mezza inquadratura, mi sale il nervoso assassino. Perché non sono contro il fanservice, purchè sia dosato bene. E non sia gratuito.
Anche perché se voglio vedere tette e culi me ne vado su YouPorn.
Ecco qua: 250 parole scarse per una recensione al volo di un fumetto.
Non bisogna essere dei maghi o degli stregoni o dei guru per tirar fuori il proprio pensiero (ammesso che ne abbiate uno).
Vi pare?
Ma sono curioso di sentire la vostra, a questo punto…
----
*E se lo fanno, ma non motivano, i coglioni ovviamente sono loro.
**Sì, beh, capolavoro Fairy Tail credo di averla sparata grossa pure io…BUHAHAHAHAHAH.
“Sommo, voglio scrivere una recensione su Hunter x Hunter, ma non so da dove cominciare?”
“Mi dai qualche dritta su come si fa una recensione sui fumetti?”
“Non l’ho mai fatto, non sono capace, come si fa?”
La verità che nessuno vi dice è che TUTTI siete in grado di fare o scrivere una recensione di fumetti.
Ma per arrivare alla verità e scoprire “come” si fa tocca fare un passo indietro.
Pronti?
Il passo indietro, solitamente, è la richiesta al sottoscritto su “tips” riguardandi blog e youtube.
“Voglio aprire un blog/canale youtube a tema fumetti, ma non so di che parlare? Cosa mi consigli?”
In genere – come già detto più volte – a una domanda del genere rispondo in maniera standard: “Se non hai idee, non iniziare, chè ti fai solo del male e nel 100% abbandonerai tutto in poco tempo”.
Il fatto è che YouTube ormai è oltremodo saturo di contenuti (tutti gli spazi – o quasi – sono stati occupati); il blog invece è un media non per tutti (se non sai scrivere in un italiano quantomeno decente ti scavi la fossa da solo).
Ma se là fuori avete un’idea, e volete metterla in pratica utilizzando una di queste due piattaforme, il 99% del lavoro è fatto.
“Ma io non so scrivere, non so raccontare nulla di un fumetto!”
E questa è una grandissima bugia. Nel momento in cui avete un’idea riguardante qualcosa, avete già qualcosa di concreto su cui lavorare. Per il semplice fatto che il pensiero, l’idea, è vostra.
Perché (per fortuna) di “voi”, al mondo, ce n’è uno soltanto.
E allora – per esempio – siete andati a vedere Avengers? State raccontando a un vostro amico cosa vi è piaciuto (o cosa NON vi è piaciuto) del film?
Perfetto! In quel preciso istante state facendo (a voce) una recensione.
Scommetto che non ci avevate mai pensato, vero?
La cosa che distingue noi esseri umani da qualsiasi altro animale presente sul pianeta Terra è la parola. O meglio: il raccontare qualcosa. Quante volte avete sentito da qualcuno: “Vorrei scrivere un libro, ce l’ho tutto in mente, ma non ho tempo e non saprei da dove iniziare?”
Immagino un’infinità.
E anche qui, fatevi rivelare un segreto: questa frase è fantascienza pura, ed è fasullissima, per un numero illimitato di ragioni.
La prima è che, come abbiamo appena detto, ognuno di noi, in potenza, è un narratore. Sin da quando siamo dei marmocchi di pochi anni.
“Piccino, che hai fatto a scuola oggi?”, vi avrà chiesto vostra madre un numero di volte pari alle monete di Zio Paperone.
E voi giù a raccontare le vostre giornate scolastiche. Perché in quel momento state raccontando la vostra, di storia. Ma state raccontando. Vedete com’è facile?
La seconda bugia di quella frase è il tempo. Anche quando siamo oberati da 6 miliardi di cose da fare, un’ora di tempo libero al giorno viene concessa a chiunque. CHIUNQUE. Se la tua priorità è scrivere un libro, sfrutterai quell’ora libera per farlo.
La terza bugia è la più lampante: se hai un libro in mente, sai ESATTAMENTE da dove iniziare. Proprio perché ce l’hai tutto in mente. Quindi devi solo scriverlo.
Ho scritto il libro su Holly e Benji in meno di una settimana. Sapevo esattamente cosa volevo e come volevo scriverlo, conoscevo a memoria le fonti che ho utilizzato, e sin da quando ho avuto “l’idea” mi si è presentato nella mia testolina chiaro e lampante come il sole.
Il risultato è che per molti, dei tre saggi a tema fumetti, è quello che entusiasma più di tutti. Probabilmente perché è anche il più spontaneo.
Ma ad ogni modo, ritorniamo in tema: Come scrivere una recensione di fumetti?
Se avete letto con attenzione l’articolo fino ad ora la risposta dovreste già averla. Perché tutto il materiale di cui disponete è già a vostra disposizione.
Se avete l’idea, e sapete di cosa volete parlare, non vi resta che parlarne. Con la vostra voce. E nel modo più semplice possibile (la semplicità è sempre un’arma vincente, dopotutto).
Lasciate che vi faccia un esempio concreto, così ci capiamo pure meglio e vi mostro come ragiono io a riguardo. E anche qui, lasciatemi sproloquiare ancora un pochino con una premessa indispensabile: nel momento in cui avrete qualcosa da dire nel mondo 2.0, quand’anche fosse il più “personale” in assoluto, nessuno potrà mai dirvi nulla. La gente là fuori potrà essere o non essere d’accordo con voi, ma non potranno mai darvi del “coglione” per aver espresso un’opinione motivata*.
Immagino ci avrete già fatto caso: il mondo 2.0, nella maggior parte dei casi, non va oltre un “capolavoro” o “merda” quando si parla di qualcosa. Fumetti compresi. La semplificazione estrema senza compromessi di sorta.
In sostanza, una tristezza infinita.
Voi però avete qualcosa da dire, su quel “qualcosa” volete dare la vostra opinione. Quindi avete compiuto lo step successivo, e non vi resta che concretizzarlo.
Quindi, per esempio, parliamo di Fairy Tail.
Uno degli esempi lampanti nel quale le tifoserie opposte, in genere, non vanno oltre proprio quel “merda” o “capolavoro”**.
Ora: io del “capolavoro” di Mashima ho letto assiduamente fino al volume 15, poi mi sono rotto le bolle dato che mi sembrava un riciclo continuo di idee da Rave e quindi l’ho appeso. Andandomi a leggere però qualche capitolo a caso ogni tanto per vedere/capire dove il fumetto stava andando a parare, e recuperando riassuntoni per accertarmi come stessero le cose.
- Vedete? In quattro righe vi ho già espresso diversi giudizi. In 4 righe ho fatto una mini-recensione di un fumetto spiegandovi perché, arrivati a un certo punto, l’ho abbandonato. Non è così difficile fare una cosa del genere, vi pare? Ma andiamo avanti -
Del panorama battle shonen però va detto che il tratto di Mashima è uno dei migliori. Le sue tavole sono sempre pulitissime, il disegno è dannatamente accattivante, e anno dopo anno migliora sempre a vista d’occhio. Di Mashima si può dire tutto, ma non che disegni male. O che non lavori, dato che spesso sforna addirittura capitoli doppi nella stessa settimana. E ogni tanto qualche idea buona ce l’ha anche lui: la saga dei doppleganger, per esempio, non era affatto malvagia.
- Di nuovo, ho espresso solo semplici opinioni sulla base di quello che so e che ho letto. Niente di trascendentale. In 150 parole scarse vi ho detto cosa mi piace e cosa non mi piace di Fairy Tail. Perciò è tempo di concludere. -
Se avessi 15 anni di meno, Fairy Tail sarebbe “il mio manga”. Perché ha tutte le carte in regola per essere il perfetto battle shonen per il perfetto target di riferimento (i guagliozzi under 18). Ma ormai sono vecchio, di fumetti “alla Fairy Tail” ne ho letti a badilate, ragion per cui non è un manga che fa per me.
Se poi ci aggiungo il bisogno perverso che Mashima ha nel mettere tette e culi ogni mezza inquadratura, mi sale il nervoso assassino. Perché non sono contro il fanservice, purchè sia dosato bene. E non sia gratuito.
Anche perché se voglio vedere tette e culi me ne vado su YouPorn.
Ecco qua: 250 parole scarse per una recensione al volo di un fumetto.
Non bisogna essere dei maghi o degli stregoni o dei guru per tirar fuori il proprio pensiero (ammesso che ne abbiate uno).
Vi pare?
Ma sono curioso di sentire la vostra, a questo punto…
----
*E se lo fanno, ma non motivano, i coglioni ovviamente sono loro.
**Sì, beh, capolavoro Fairy Tail credo di averla sparata grossa pure io…BUHAHAHAHAHAH.
Mahima-sensei ti imploro, insegnami l' arte del fanservice spinto!
RispondiEliminaComunque non è così semplice Buta, uno può anche avere da dire migliaia di cose, ma ci sono un sacco di altri fattori, che so: imbarazzo, terrore del fallimento, etc...
Poi boh! Comunque bell' espediente per piazzare una recensione ma anche dei buoni consigli.
Thanks! :D
EliminaIo avrei solo qualcosa da ridire su quell'ora al giorno che viene concessa a chiunque... Sì, se sommo tutto il mio tempo libero magari a un'ora ci arrivo, ma a dieci minuti là e dieci minuti qua a cui va tolto il tempo per accendere il computer e aprire openoffice non è che si possa scrivere tanto! :-)
RispondiEliminaIl Moro
però come dice il sommo...se il libro è la tua priorità potresti iniziare a scrivere su un quaderno, così non ti fai rubare il tempo dal pc che si accende. Se poi viene qualcosa di buono si può trasferire tutto su PC :) . Io avevo iniziato così, poi mi sono accorto che non veniva nulla di buono ahahahah
EliminaMi fanno veramente incazzare (scusa il termine poco aulico) tutti i "grandi scrittori" che affermano di poter buttar giù la divina commedia se solo ne avessero il tempo. Io sto scrivendo un libro e mi rendo conto pagina dopo pagina di come sia difficile far combaciare tutto, stare attento ad incongruenze e ripetizioni, alla firma con cui è scritto e soprattutto alla perfetta ortografia. Per cui il tempo ci vuole, ma è soprattutto una questione di voglia: quelli vs dicono così infatti non hanno semplicemente la voglia di mettersi lì a scrivere e a riguardare i loro lavori. Stesso discorso che vale per le recensioni. Ognuno infatti può esprimere la propria opinione, ma se si vuole renderla pubblica e far Sì che essa diventi una sorta di forma di intrattenimento per altri (per esempio con un canale YouTube) sono necessari tempo e fatica, per presentare il lavoro in una forma perlomeno accettabile, e ultima, ma non meno importante, la voglia di mettersi in gioco e di produrre qualcosa, che ho constatato essere ciò di cui più deficiano questi nuovi "content creators".
RispondiEliminaQuotone.
EliminaVa detto anche che non ho mai creduto a quelli che dicono di scrivere per esorcizzare le loro anime tormentate, o che scrivono sotto effetti poco "legali".
La cosa peggiore, credo sia quando tu scrivi, pubblichi e parenti/amici/nemici con cui hai parlato per ore dell'argomento si vergognano di commentare! ;)
RispondiEliminaIn effetti... XD
EliminaDiciamo che io ho seguito la serie fino alla fine della saga di tartaros, anche se ormai era quasi più per inerzia che per altro.
RispondiEliminaE una volta rivelato il perché della sparizione dei draghi... mi sono cascate le braccia e se n'è andata l'ultima cosa che mi interessava.
Oltre a tutto il fanservice è veramente andato oltre. Ok che Fairy Tail non l'ho mai preso sul serio, ma se arrivi a sacrificare la storia per il fanservice allora non stai facendo la cosa giusta.
Ricordo una scena dove una tipa subiva un evento drammatico e praticamente si rendeva conto di essere stata una testa di cazzo. Scena che sarebbe stata potente, se tutto il tempo l'inquadratura non fosse stata puntata sulle sue tette o sul suo culo.
Stessa cosa nella saga di Tartaros, dove Erza è appesa ad una parete completamente nuda, senza alcuna ragione logica.
Insomma, è un fumetto passatempo, quando si cerca una lettura non impegata e giusto per passare un'oretta o due.
Sì, è un buon passatempo FT. Quello senza dubbio.
EliminaQuando io ho cominciato il mio sito di recensioni musicali, non ho cercato l'aiuto di nessuno, ho semplicemente deciso di farne di mie dopo averne lette moltissime. Inoltre, rileggendo ad anni di distanza le prime che ho scritto, ora le trovo molto ingenue, oltre che poco scorrevoli. La mia idea insomma è che non esiste una formula ben precisa per scrivere una recensione, ma che bisogna trovare la propria via, e che si può farlo solo scrivendo e poi scrivendo ancora, fino a riuscire a trovare il proprio metodo.
RispondiEliminaDetto questo, comunque il difficile credo sia avere un sito di recensioni e riuscire a emergere dalla massa delle migliaia di altri siti che fanno lo stesso. Scrivere una recensione in sé che sia ben fatta e scorrevole però non è difficile, specie una volta che prendi il ritmo :) .
P.S. senza uscire troppo dall'argomento, Buta's Bookmark quando riparte (se riparte)? Mi piaceva molto...
Buta's Bookmark è un tasto dolente, al momento sto veramente a tempo ZERO. Vediamo come vanno le prossime settimane e se ho il tempo di buttare giù qualcosa (il ritmo di lettura è invariato, ma ho molte ore in meno da dedicare ai miei hobby da un paio di mesi a questa parte).
EliminaMa tutto sommato sono d'accordo. Tutti possono scrivere: basta che c'è la voglia.
RispondiEliminaPenso invece che la bravura e l'abilità te la crei con la costanza del tempo.
I miei primi post erano degli aborti, adesso sono cosette. Devo impegnarmi ancora di più.
Sì beh più scrivi più migliori. Come per ogni cosa, d'altra parte. :D
EliminaIn ogni caso Buta ordinare le idee e "mettere giù" un testo grammaticalmente e stilisticamente ordinato e scorrevole non è cosa da tutti. Tutti possono parlare di una cosa e fare capire bene o male se è bella o brutta.....solo che c'è chi lo fa meglio e chi lo fa peggio.
RispondiEliminaIl talento della scrittura,in tutti i campi,in alcuni è lampante,in altri stendiamo un velo pietoso.
Fairy Tail non mi è mai piaciuto.......poi io sono uno che odia un qualsisai tipo di Fan-service.....Odio.disprezzo-aborrisco(io aboooorrroo!!! cit. Mughini),detesto,disdegno il Fan-service.
L'ho sempre ritenuto una debolezza,perchè le storie per essere belle e soprattutto "fiere" e "tutte di un pezzo",non hanno bisogno di tette culi,ma di una buona trama,una buona ambientazione ecc ecc
A me il fanservice non dispiace se dosato. Una tetta o un culo ogni tanto lo posso anche sopportare. Diversa è la faccenda se in ogni tavola c'è del fanservice. Là mi irrita.
EliminaOh, scopro finalmente che sei tornato!
RispondiEliminaChe dire su questo post, mi torna in mente quando io e i miei colleghi abbiamo iniziato a scrivere recensioni. Inizialmente le facevamo leggere solo a degli amici, e quando abbiamo iniziato a sentirci pronti abbiamo aperto il blog. Volevamo fare questa cosa, e l'abbiamo fatta, e faremo altrettanto con molti altri progetti che abbiamo in mente. Molto spesso si rinuncia al fare qualcosa di figo più per pigrizia mentale che non per mancanza di tempo, se qualcosa ti piace veramente il tempo per metterlo in pratica lo trovi.
Già! La gente il tempo per fare la fila per prendersi l' ultimo i-phone appena uscito nonostante gli impegni che dice di avere sembra che lo trovi per dire. XD
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