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Star Trek - Into Darkness (J.J. Abrams, 2013)

John Harrison, ex dipendente della Federazione, dopo aver raso al suolo un archivio pubblico e ucciso alcuni importanti membri della Federazione, è stato dichiarato terrorista e pericolo pubblico.
L’ammiraglio supremo della Federazione, Marcus, ordina a Kirk e alla sua Enterprise di lanciarsi all’inseguimento di , condurre una vera caccia all’uomo, stanarlo e ucciderlo.
Il problema è che si è rifugiato su Kronos, pianeta natale dei Klingon, con cui la Federazione è ai ferri corti, e con i quali si è sull’orlo di una guerra totale.
Riuscirà l’equipaggio di Kirk a sventare la minaccia di John Harrison?
Ma soprattutto: chi è davvero John Harrison?

Premessa: nonostante i telefilm di Star Trek siano per me molto vecchi, e la fantascienza mostrata troppo “classica” (oggi azzerderei “retrò”), i vecchi film di Kirk, Spok e compari me li sono sorbiti tutti.
Compresi quelli della “Next Generation” di Picard.
Insomma, nonostante tutto, Star Trek non mi è mai dispiaciuto.

Il reboot di qualche anno fa l’avevo trovato piuttosto caruccio. Tanta azione, tanti effetti speciali, un villain così così per giustificare una trama al servizio del “pasticiaccio brutto” spazio-temporale.
Kirk, Spok, McCoy e compagnia cantante versione cciovani, per attirare i bimbiminkia, far incazzare i vecchi trekkies, e gridare al mondo che le leggende non muoiono mai.
Al massimo si riciclano, chè sai com’è, dopo 40 anni abbiamo esaurito le idee per fare un film.

Il famigerato metodo Abrams! Ortolani insegna!

Star Trek – Into Darkness (o Into Darkness – Star Trek com’è stato ribattezzato in Italì) è proprio il trionfo del riciclo spudorato. Non c’è un’idea nuova che sia una, Abrams ha preso Star Trek 2 – L’ira di Khan, ci ha dato una riverniciata 2.0 e l’ha buttata in faccia al mondo.

Per molti è un difetto.
Assieme al fatto che l’Enterprise bimbominkia è Enterprise solo di nome, ma non di fatto.
Per non parlare del fatto che i personaggi sono davvero le controparti bimbominkiose di quelle classiche, che fanno cose a cazzo che le controparti classiche non avrebbero mai fatto.

Ed è vero.

Kirk alle prese con le code aliene!

Però.
A me, Star Trek - Into Darkness è piaciuto.
E non poco.
Nonostante la storia non-sense.
Nonostante i buchi di sceneggiatura.
Nonostante le puttanate tattiche (su tutte, i Klingon che non si accorgono di avere ben 2 navi nemiche nei dintorni de loro pianeta natale. I Klingon. Praticamente i Saiyan di Star Trek).
Nonostante si prenderebbe volentieri Kirk per quella sua faccia da culo, e Spok…per quella sua faccia da culo (al contrario).

Giganteggia, su tutti, Sherlock Holmes Benedict Cumberbacht, in arte John Harrison, meglio conosciuto come Khan. Che non appena vedi che riduce in poltiglia i Saiyan di cui sopra, capisci chi è. E cosa vuole. E come andrà a finire il film (non è colpa mia se ultimamente ho visto solo film sgamabili nel giro di 10 minuti, sorry!).

Il finale di questo film è elementare, Watson!

Ma non è questo il punto.
Star Trek mi è piaciuto perché ha fatto il trottolone giocattoloso per 120 minuti pieni pieni, tra azione, sparatorie, inseguimenti stellari, phaser, Klingon.
Tutti gli elementi del primo reboot sono stati portati all’eccesso, col risultato (per me riuscito) di intrattenere alla grande.

Insomma, se cercate un film caciarone senza troppe pretese (salvo quella di divertirvi), Star Trek – Into Darkness può fare al caso vostro.

E poi diciamoci la verità: l'Enterprise ha sempre il suo fascino!

Più che altro, se il nuovo Star Wars sarà su questi livelli, non mi dispiacerà.
Tanto la trama in Guerre Stellari ce la siamo già giocata e bruciata ai tempi de Il ritorno dello Jedi, con gli orsetti del cuore...

4 commenti:

  1. Piaciuto, forse anche perché sono praticamente ignorante su tutto ciò che riguarda Star Trek :)
    Comunque che tempismo, ne ho parlato pure io da me oggi assieme a Gravity e Side Effects

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  2. Io sono trekkie, ho visto la Classica, The Next Generation, Deep Space Nine, Voyager ed Enterprise. Sono un trekkie ma non sono un Fedayyìn, infatti Into Darkness mi è piaciuto e non ho schiumato evocando Roddenbarry con la vocina leggera di Regan MacNeill. Conosco i personaggi, l’ambientazione eccetera e non mi dispiacciono neppure le versioni giovani (soprattutto Kirk, perché è più simpatico). Per me questo reboot è esattamente come si è presentato, una realtà alternativa (e in ST ce ne sono sempre state, a partire dallo Specchio) che ha i suoi punti forti e quelli deboli, ma che fa quello che hanno sempre fatto le serie di Star Trek, si adattano al tempo e cambiano quel tanto da non risultare anacronistiche per il pubblico. Persino Roddenbarry disse che gli sarebbe piaciuto, un giorno, vedere la sua idea ripresa da altri autori con altri punti di vista e andare avanti, ma come al solito i fanz sono più gelosi degli autori stessi.

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  3. Io ho letto tutti i libri e qualche puntata della prima serie e questo film MI E' CAZZO PIACIUTO

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