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Quelli che Silvio...

Mi sono arrivati un fottio di mail e messaggi privati in questi due giorni. Un sacco di persone mi ha ringraziato per l’articolo sul Processo Mediaset, perché “se ne stava parlando da settimane, ma nessuno aveva spiegato cosa fosse”.

E insomma, alla fine, Silviuccio l’hanno condannato per davvero.
E in via definitiva.
4 anni, di cui 3 indultati.

Uno se lo dovrà fare per forza, ma avendo più di settant’anni, dovrà scegliere tra i domiciliari e i servizi sociali. E in virtù della riforma Severino (che lui stesso ha votato – BIG LOL) che impedisce ai condannati con pene superiori ai due anni di potersi candidare, praticamente è interdetto alle attività parlamentari.

Se fosse un uomo di parola, dovrebbe andare oggi stesso davanti al primo carcere perché “Ho quasi 78 anni e avrei diritto ai domiciliari, ma se mi condannano, se si assumono questa responsabilita', andro' in carcere.

Se fosse un uomo di parola, si farebbe da parte, perché “Uno che viene colto con le mani nel sacco e che subisce una condanna definitiva in cui si dimostra che lui è stato evasore del fisco, io credo abbia il buon gusto di mettersi da parte…

Ma sappiamo che non è un uomo di parola.
Anzi.
È tutto l’opposto.


Non oso immaginare cosa stiano passando in tv in questi giorni lì da voi.
Sarà sicuramente già passato per il martire della situazione.

Più che altro, da qui a breve, dovrete immaginarvi Berlusconi che fa il recluso in casa mandato in onda a reti unificate stile “Grande Fratello” o peggio ancora: sorbirvi ore e ore di cinegiornali con Silvio che dà da mangiare ai vecchietti (come lui) in un ospizio, tra sorrisi finti e tirati, giornalisti, flash e santificazioni urbi et orbi del nuovo santo da Arcore, che si è immolato contro la magistratura kattiva per difendere la libertà.

La seconda è un’ipotesi da brividi.

Immaginatelo mentre sfama gli indigenti extracomunitari...BRRRR

Resta il fatto che per la giustizia italiana (e non solo) è certificato quello che sapevamo già da tempo: Silvio Berlusconi è un pregiudicato, uno che infrange la legge, e che ha sempre fatto di tutto per sviarla.

Ad ogni modo, il problema vero rimane sempre lo stesso: e non si chiama Berlusconi.
Si chiama “italiani”.
Gli italiani che lo sostengono, che hanno continuato a votarlo in tutti questi anni, e che dopo la condanna, lo hanno elevato come eroe (inter)nazionale. Anzi, come propria divinità.


La – magra – consolazione è che si tratta di persone così.



Roba che forse Lombroso non aveva poi tutti i torti...

10 commenti:

  1. Purtroppo il nodo dell'indulto potrebbe impedire l'attuazione della Legge Severino (che scatta solo con pene superiori ai due anni di reclusione).
    Qualsiasi giurista dice che l'indulto non c'entra nulla, ma la decisione spetterà alla Giunta per le Autorizzazioni del Senato, quindi...

    Il video dei sostenitori delusi è troppo bello! XD

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    1. Leggevo, invece, che non cambia nulla. Nel senso che Silvio dovrà scontare quell'anno causa indulto, ma a tutti gli effetti gli anni sono 4. Qundi la riforma Severino gli va a quel servizio comunque. :D

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    2. No, ma Gil dice proprio quello. Tecnicamente è così come ogni giurista può confermarti, ma visto che in soldoni decide quella giunta, si farà leva sul fatto che è solo un anno effettivo per decidere il cazzo che je pare. Così, a naso. XD

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  2. Più che gli italiani che lo hanno votato, direi che sono gli italiani in generale, il problema. Il fatto che la politica sia corrotta mi pare solo il riflesso della mentalità del basso: non che voglia fare di tutta l'erba un fascio, ma la maggior parate delle persone sono approfittatrici e tendono a pensare solo al proprio bene. La vedo difficile, essendo questa la situazione, che i politici possano essere meglio, e solo con un cambio di mentalità il paese potrà migliorare. Berlusconi, insomma, è solo la punta dell'iceberg: il problema è l'elettorato.

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    1. Che in Italia la corruzione sia dilagante è un problema endemico. Però sono convinto che ci siano ancora politici seri, coscienziosi e onesti. Così come ci sono persone serie e oneste.

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  3. Ad ogni modo, il problema vero rimane sempre lo stesso: e non si chiama Berlusconi. Si chiama “italiani”. Gli italiani che lo sostengono, che hanno continuato a votarlo in tutti questi anni, e che dopo la condanna, lo hanno elevato come eroe (inter)nazionale. Anzi, come propria divinità.

    Quoto assolutamente questo passaggio. Ed infatti, è per le cose da te (e non solo da te) dette che sono scettico sulla reale efficacia di questa sentenza che o inciderà marginalmente(per via dell'indulto o dei probabili domiciliari) o per nulla sul Cavaliere (per quanto riguarda l'aspetto politico personale), almeno fino a quando milioni di persone saranno disposte a sostenerlo fino alla fine dei tempi e anche oltre.

    Aggiungo che tale riflessione sugli "Italiani=vero problema" si può estendere a tutti coloro che da 30 anni si schifano della politica e che però continuano a votarne lo stesso tipo di esponenti. Ma questa è (forse un'altra storia).

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    1. Lo schifo della politica secondo me va di pari passo con la decadenza della stessa. Nel senso che quella che si vede in Italia non è più nemmeno politica, è altro.
      Prima, per fare il politico, dovevi essere una persona con una certa cultura. Cultura che ti formavi nei circoli e nelle circoscrizioni di quartiere. Oggi tutto è ridotto a quei 20-25 individui che parlano per tutti gli altri.

      Il resto è fuffa, non c'è ideologia, non c'è concezione politica. C'è solo lo slogan.

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  4. Grande articolo, GRANDE VIDEO! Ahahahahahahaha

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  5. L'esercito di Silvio è sommamente inquietante. Che ci sia gente capace di arrivare a questi livelli di adorazione per QUALSIASI PERSONA è già di suo allucinante, per uno così, poi...
    Che poi si nascondono, io personalmente tra tutte le mie conoscenze solo DUE persone hanno ammesso di aver votato Lui. E allora com'è che è sempre lì?
    Il Moro

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