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Marvel Noir - Spiderman

New York, 1933.
Quattro anni dopo il crollo di Wall Street. L'epoca della Grande Depressione. Goblin è a capo di una banda criminale che soffoca la città in una morsa di corruzione, mentre Peter Parker vive l'adolescenza cresciuto da zio Ben e zia May, una coppia di fervidi socialisti desiderosi di migliorare la società e gli individui. Questi anni cupi trasformerranno il nostro protagonista in un giovane uomo amareggiato e assetato di giustizia.
Il fatidico incontro con un mistico ragno, e con il suo morso gravido di conseguenze, darà a Peter la possibilità di onorare la frase di suo zio: "Se coloro che detengono il potere non sono degni di fiducia, è dovere del popolo rimuoverli."

Avevo già parlato QUI di un volume della (buonissima) serie Marvel Noir, nella fattispecie Spiderman: Occhi senza un volto.
Ora sono riuscito finalmente a recuperare il volume antecedente a Occhi senza un volto, volume che narra le origini di questo Peter Parker collocato in un background storico piuttosto difficile e travagliato.

Sono gli anni della Grande Depressione. L'America vive un periodo cupo - forse il più difficile di tutta la sua storia - e in un contesto fatto di miseria e degrado è facile per un uomo potente come Norman Osborn controllare la città. Tutti sono sul suo libro paga: dai politici, alla polizia, passando per i sindacati e i giornalisti.
Chi si oppone, viene fatto fuori.
Come Ben Parker.

Sarà per onorare gli ideali dello zio (e grazie all'aiuto di un dossier redatto da un giornalista corrotto ravvedutosi prima di essere assassinato) che Peter, dopo essere stato morso da uno strano ragno che gli dona i poteri di aracnide, comincia la sua lotta contro il crimine e contro il Goblin.

Ma questo volume - come quello successivo - non ci presenta il solito Uomo Ragno macchiettistico, che si prende gioco dei suoi avversari con battutine e sberleffi: è un Uomo Ragno cupo, reale, assolutamente determinato e convinto dei suoi ideali politici e morali; è un Uomo Ragno che sente davvero su di sè il peso della responsabilità di fare ciò che è giusto per la propria città, un Uomo Ragno che sbaglia e impara dai propri errori; un Uomo Ragno che crede nella giustizia e si fa portavoce di essa, poichè "Alla fine, nonostante tutto, i buoni vincono sempre".

La sceneggiatura di David Hine è quanto di più noir ci possa essere, e i disegni di Di Giandomenico sono veramente eccezionali.
Un'ottima storia autoconclusiva, che vi consiglio caldamente. Anche (anzi, soprattutto) se, come me, l'Arrampicamuri vi sta enormemente sulle balle...

5 commenti:

  1. Angelo ho preso e letto Occhi senza un volto e sinceramente salvo pochissimo della trama, al contrario dei disegni del nostro connazionale.

    Ti consiglio invece di leggere la versione noir di Iron Man :D

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  2. Non mi ispira Iron Man.
    Se proprio dovessi prenderne un'altro delle serie noir, prenderei quello sul Punitore.

    Ps: questo è decisamente molto meglio di Occhi senza un volto.

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  3. Pps: sarà pure che io odio l'uomo ragno "normale", quindi magari a chi piace queste storie noir, viceversa, facciano schifo.

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  4. ho appena letto anche io spiderman noir e sono rimasto incantato...il ragno non mi ha mai particolarmente entusiasmato, ma queste storie e i disegni, l'ambientazione son fantastici. Spero di riuscire a recuperare anche il punitore, secondo me è il personaggio per eccellenza che andrebbe bene con lo stile noir. Al contrario DD e ironman non ce li vedo in questo stile. Ma chissà, magari sono una rivelazione come spidey!

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    1. Vedi che c'è anche l'altra recensione di Spiderman Noir...e quella di Ironman noir. ;)

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