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Scontro tra titani

Raffaele "El Rafko" Sergi torna su questo piccolo spazio, allietandoci con una delle sue superbe recensioni "cinematografe" (cit.)

Dopo averci allietato con Harry Potter e il Principe Mezzosangue, e New Moon, eccovi una bella recensione su Scontro tra Titani!

Da non perdere!

Scontro tra titani...
Solita americanata apocalittica condita da qualche scena spettacolare ed una trama che definire imbarazzante è poco. Nonostante le premesse tutto sommato interessanti, questo remake riesce, forse senza creare neppure chissà quale scandalo, a deludere in toto.

Sul 3D non posso giudicare, avendo pensato bene di risparmiarmi 10 euro di biglietto per vederlo invece al computer. Ma mi fido del parere di quei tanti, James Cameron compreso, che lo definiscono un 2,1D. Il bello e il brutto di film come "Avatar", che in qualche maniera segnano un certo percorso rivoluzionando il modo di fare cinema, è proprio il rischio di lanciare una moda sulla quale molti si tufferanno, senza però fare prima i conti con le proprie competenze: nel deludente "Alice in Wonderland" la grafica tridimensionale ad esempio non solo non migliora la qualità dell'immagine, ma addirittura la peggiora. In questo "Scontro tra Titani", non pensato per il 3D ma solo convertito a tale tecnologia una volta concluso, le cose molto probabilmente non andranno meglio. E per quanto da un punto di vista commerciale la cosa possa anche andar bene (ma neanche tanto, perché se il film non piace non riesce neppure ad usufruire di un buon passaparola, e la gente giustamente non va a vederlo al cinema), tutto ciò certamente non giova sull'onestà e sulla bontà della pellicola stessa, che a parte qualcosa di apprezzabile è ben lungi dall'essere considerata anche solo accettabile. E lo spettatore, ovviamente, non può che sentirsi tradito: se uno spende dieci euro per vedere un film, si aspetta che il film li valga, quei dieci euro.

Non c'è proprio pace per il povero Perseo insomma, che a dispetto degli atti eroici tramandatici dalla sterminata mitologia greca, si ritrova a confrontarsi con delle controparti cinematografiche che non gli fanno alcun onore. Se per l'orripilante truzzaggine di "Percy Jackson" mi son già dilungato abbastanza, molto ci sarebbe da dire per questo "semidio", che di divino ha solo il compenso dell'attore che gli presta la faccia e le movenze, Sam Worthington. Già in "Avatar" non mi era piaciuto molto, qui ha dato ampia conferma delle sue incapacità come interprete. Recitazione del tutto priva di sentimento, quando invece una delle prerogative principali di un personaggio del genere dovrebbe essere proprio la passione. Una rabbia anonima e senza voce ed un doppiaggio probabilmente poco adatto, in tutto ciò, aiutano ben poco. Peccato.

Uno degli aspetti più negativi è sicuramente rappresentato dalla scarsa coerenza dalla trama. Poco fluida e per nulla articolata, stupisce e dispiace vedere come, ancora (e soprattutto) oggi, possa essere data così poca importanza alla sceneggiatura di parecchi film, quando invece dovrebbe essere l'elemento fondamentale. Infarcita di personaggi (vedi Ade, Leonida, Io, il Kraken e Pegaso) che col mito di Perseo hanno ben poco a che fare e di una serie di interpretazioni troppo libere, e con le solite scene spettacolari trapiantate in un contesto apocalittico tipicamente americano, delude nella caratterizzazione ed in generale nella gestione di ogni singolo evento. Perseo dapprima è un modesto pescatore che manco sa com'è fatta una spada, cinque minuti dopo si ritrova ad essere il fautore del destino dell'intera Argo, cavalcando cavalli alati e brandendo armi divine, fronteggiando scorpioni giganti, gorgoni, Kraken e dei. Manca giusto Berlusconi e poi il quadro è completo.

Il risultato è fra i più prevedibili: trama scontata ed a tratti quasi nulla, lieto fine squallidamente preventivato già ad inizio film, buonismo generale, personaggi e situazioni stereotipate all'estremo. E le scarse tematiche, già minimizzate fino al midollo, si riducono al punto di diventare nulla più di un paio di fili sottili, nel tentativo di tenere unita una scenografia disordinata ma comunque rilevante.
Uno dei pochi elementi apprezzabili in effetti, se non l'unico, risiede, fatta eccezione per il 3D, nell'effetto visivo. La spettacolarità di alcune scene, messe insieme nel vano tentativo di coprire la scarsezza della sceneggiatura, risultano essere un buon diversivo, nonostante alcuni effetti speciali, comunque considerevoli, tradiscano sia la genuinità di alcune parti che l'azione stessa, la quale purtroppo resta comunque a bassi livelli per tutta la durata del film. A volte addirittura il tutto scema in sequenze noiose e poco credibili dato il modo in cui si svolgono.
Ambientazione particolare e pregevole, nonostante a volte, respirando un'aria simile a quella di "300" (e qui si vede il tocco della Legendary Pictures), sembra di assistere ad un episodio della serie di Hercules.

Discrete le musiche, così come è molto carina l'idea di affidare al mangaka Masami Kurumada, "papà" dei celeberrimi cavalieri dello zodiaco, la creazione di alcuni poster promozionali (uno dei quali potete vederlo nella locandina che ho postato). Per il resto, la domanda sorge spontanea: ma questo remake era proprio necessario?

2 commenti:

  1. Cia, hai cambiato sfondo blog? Ti ricordi di me? Adesso mi sono trasferito in questo blog:

    http://anarchyintheuk-sytry82.blogspot.com/

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  2. Ohhhh...Bentornato nel mondo del blogging! :D
    - sì, un restyling al blog ci voleva -

    :)

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