Sono sempre più convinto che le parole di Sua Maestà Re Giorgio Napolitano II riguardanti “Il grave decadimento” della società ormai “senza morale”, che genera “patologia eversiva” non fosse diretto a Beppe Grillo.
Assolutamente no.
Erano tutte per Selvaggia Lucarelli.
A Preside’, e ce lo doveva dire subito senza giri di parole che anche VossignoriaSantissimaSempreSiaLodata (fate un inchino riverente) voleva partecipare all’ormai leggendario #SelvaggiaNonMentire.
D’altronde come puoi definire, se non proprio “eversiva”, una giornalista che invece di riportare i fatti (come deontologicamente sarebbe tenuta a fare - e ok, lo so che su Libero siete abituati in un certo modo, però...) li distorce a uso e consumo dei suoi bisogni?
Tu chiamalo, se vuoi, #conflittodinteressi.
O paraculata.
Come dice Sua Maestà Re Giorgio II, viviamo in tempi di decadimento e senza morale, soprattutto perché ormai, come dice qualcuno, la Mediocrità è un diritto.
Di tutti.
E se la mediocrità è un diritto, la paraculaggine diventa immediatamente un dovere (anzi, una “legge”) morale.
Facile da capire, no?
Per chi non si fosse ancora sintonizzato sulle frequenze giuste e non abbia la più pallida idea di cosa stiamo parlando (o di cosa sia #SelvaggiaNonMentire), si faccia un giro QUI, QUI oppure QUI.
Che siate d’accordo o meno, è stato interessante vedere una tale mobilitazione di creatori di contenuti del web. Perché se può (ancora) andar bene il fatto che un prodotto studiato a tavolino abbia come scopo quello del successo*, non sta per nulla bene il voler far passare il fenomeno in questione come genuino o non imposto dall’alto.
Insomma, scemi sì, fessi no.
La sensazione che ho avuto io è che certa paraculaggine deriva proprio dal fatto che ormai è passato il messaggio per cui le persone hanno diritto alla Mediocrità. Ne abbiamo parlato diverse volte anche da queste parti. E come dice sempre uno dei miei sensei, il Dottor Mana, abbiamo imparato a dare alla gente mediocrità per il semplice fatto che abbiamo disimparato a dare alle persone ciò che in realtà meritano.
Volete tette e culi?
Pigliatevi tette e culi!
Volete il populismo di politici nullafacenti?
Pigliatevi il populismo!
Vi piacciono i post-it di Francesco Sole che fa il copyediting (anche maluccio) di filosofi e motti celeberrimi?
“Prendetene e leggetene tutti! Questi sono i miei post-it, plagiati e copiancollati per voi!” (semicit.)
D’altronde si sa che ormai le Case Editrici, che in teoria dovrebbero confezionare libri di qualità con l’intento di generare sì introiti, ma soprattutto cultura, non fanno più cultura da anni. Ormai si limitano unicamente a sfornare roba su roba con la speranza di vendere qualcosa. Libri spazzatura sono all’ordine del giorno, spesso non hanno nemmeno un lavoro professionale alle spalle, e quante volte, in libri pagati anche 20 euro, vi siete imbattuti in pagine piene zeppe di refusi?
Tante, scommetto.
Le novità della narrativa di genere sono scomparse quasi del tutto**, perciò poco importa se in libreria oggi, nel settore narrativa, ci troverete anche dei post-it. Se vi piacciono e vendono, evidentemente almeno la carta dei post-it sarà di buona qualità…
Poi però (e ribadisco quanto detto ieri QUA) non venitevi a lamentare se la cultura è morta.
Non lamentatevi se il vostro vicino ha un vocabolario che farebbe orrore persino a un Neanderthal sordomuto.
Non inquietatevi se un ragazzino ammazza congiuntivi uno dopo l’altro, o se la sintassi utilizzata sul web è equiparabile al cinese mandarino, cn tt qll k ke escn fuori in ogn dv.
1 italiano su 2 compra solamente un libro all’anno (e come dico spesso, lo compra; non è detto che poi lo legge pure). Perché i libri, grazie al profumo della carta, costano sempre di più. Ma anche perché se una persona oggi va in libreria e l’offerta è basata su un “libro” fatto di post-it, forse è normale che non sia molto incentivata a leggere...
Se ci pensate, si tratta dell’apoteosi di una parabola editoriale iniziata anni fa, con libri di barzellette di famosi calciatori, volumi comici scritti da mediocri cabarettisti, e trashate immonde (s)vendute come capolavori da Nobel poiché scritti da questo o quel personaggio famoso.
Ma se almeno il calciatore “scriveva” il libro di barzellette sicuro di venderlo proprio perché “calciatore”, o se il comico vendeva il proprio tomo in quanto “comico”, non si era ancora arrivati al punto di sponsorizzare paraculamente (o selvaggiamente) un prodotto con la scusa che quel prodotto fosse “genuino”.
Non ci sarebbe stato nulla di male a dire: “Amici, dato che l’Astro Solare è uno che c’ha numeri imponenti, e poiché in libreria trovate cani e porci, gli abbiamo pubblicato i motti copyeditati.”
Nessuno avrebbe avuto nulla da ridire.
Così, invece, è proprio prendere per i fondelli non solo l’intelligenza delle persone, ma ogni singolo loro neurone.
Perciò #SelvaggiaNonMentire.
Non farlo più, che ormai sei stata ampiamente sbugiardata.
Assolutamente no.
Erano tutte per Selvaggia Lucarelli.
A Preside’, e ce lo doveva dire subito senza giri di parole che anche VossignoriaSantissimaSempreSiaLodata (fate un inchino riverente) voleva partecipare all’ormai leggendario #SelvaggiaNonMentire.
D’altronde come puoi definire, se non proprio “eversiva”, una giornalista che invece di riportare i fatti (come deontologicamente sarebbe tenuta a fare - e ok, lo so che su Libero siete abituati in un certo modo, però...) li distorce a uso e consumo dei suoi bisogni?
Tu chiamalo, se vuoi, #conflittodinteressi.
O paraculata.
Come dice Sua Maestà Re Giorgio II, viviamo in tempi di decadimento e senza morale, soprattutto perché ormai, come dice qualcuno, la Mediocrità è un diritto.
Di tutti.
E se la mediocrità è un diritto, la paraculaggine diventa immediatamente un dovere (anzi, una “legge”) morale.
Facile da capire, no?
Per chi non si fosse ancora sintonizzato sulle frequenze giuste e non abbia la più pallida idea di cosa stiamo parlando (o di cosa sia #SelvaggiaNonMentire), si faccia un giro QUI, QUI oppure QUI.
Che siate d’accordo o meno, è stato interessante vedere una tale mobilitazione di creatori di contenuti del web. Perché se può (ancora) andar bene il fatto che un prodotto studiato a tavolino abbia come scopo quello del successo*, non sta per nulla bene il voler far passare il fenomeno in questione come genuino o non imposto dall’alto.
Insomma, scemi sì, fessi no.
La sensazione che ho avuto io è che certa paraculaggine deriva proprio dal fatto che ormai è passato il messaggio per cui le persone hanno diritto alla Mediocrità. Ne abbiamo parlato diverse volte anche da queste parti. E come dice sempre uno dei miei sensei, il Dottor Mana, abbiamo imparato a dare alla gente mediocrità per il semplice fatto che abbiamo disimparato a dare alle persone ciò che in realtà meritano.
Volete tette e culi?
Pigliatevi tette e culi!
Volete il populismo di politici nullafacenti?
Pigliatevi il populismo!
Vi piacciono i post-it di Francesco Sole che fa il copyediting (anche maluccio) di filosofi e motti celeberrimi?
“Prendetene e leggetene tutti! Questi sono i miei post-it, plagiati e copiancollati per voi!” (semicit.)
D’altronde si sa che ormai le Case Editrici, che in teoria dovrebbero confezionare libri di qualità con l’intento di generare sì introiti, ma soprattutto cultura, non fanno più cultura da anni. Ormai si limitano unicamente a sfornare roba su roba con la speranza di vendere qualcosa. Libri spazzatura sono all’ordine del giorno, spesso non hanno nemmeno un lavoro professionale alle spalle, e quante volte, in libri pagati anche 20 euro, vi siete imbattuti in pagine piene zeppe di refusi?
Tante, scommetto.
Le novità della narrativa di genere sono scomparse quasi del tutto**, perciò poco importa se in libreria oggi, nel settore narrativa, ci troverete anche dei post-it. Se vi piacciono e vendono, evidentemente almeno la carta dei post-it sarà di buona qualità…
Poi però (e ribadisco quanto detto ieri QUA) non venitevi a lamentare se la cultura è morta.
Non lamentatevi se il vostro vicino ha un vocabolario che farebbe orrore persino a un Neanderthal sordomuto.
Non inquietatevi se un ragazzino ammazza congiuntivi uno dopo l’altro, o se la sintassi utilizzata sul web è equiparabile al cinese mandarino, cn tt qll k ke escn fuori in ogn dv.
1 italiano su 2 compra solamente un libro all’anno (e come dico spesso, lo compra; non è detto che poi lo legge pure). Perché i libri, grazie al profumo della carta, costano sempre di più. Ma anche perché se una persona oggi va in libreria e l’offerta è basata su un “libro” fatto di post-it, forse è normale che non sia molto incentivata a leggere...
Se ci pensate, si tratta dell’apoteosi di una parabola editoriale iniziata anni fa, con libri di barzellette di famosi calciatori, volumi comici scritti da mediocri cabarettisti, e trashate immonde (s)vendute come capolavori da Nobel poiché scritti da questo o quel personaggio famoso.
Ma se almeno il calciatore “scriveva” il libro di barzellette sicuro di venderlo proprio perché “calciatore”, o se il comico vendeva il proprio tomo in quanto “comico”, non si era ancora arrivati al punto di sponsorizzare paraculamente (o selvaggiamente) un prodotto con la scusa che quel prodotto fosse “genuino”.
Non ci sarebbe stato nulla di male a dire: “Amici, dato che l’Astro Solare è uno che c’ha numeri imponenti, e poiché in libreria trovate cani e porci, gli abbiamo pubblicato i motti copyeditati.”
Nessuno avrebbe avuto nulla da ridire.
Così, invece, è proprio prendere per i fondelli non solo l’intelligenza delle persone, ma ogni singolo loro neurone.
Perciò #SelvaggiaNonMentire.
Non farlo più, che ormai sei stata ampiamente sbugiardata.
Infatti a sentire molti sembra che vada bene che Fuckinetti e compagnia riescano a far arrivare alle librerie la loro schifezza e uccidere la letteratura.
RispondiEliminaL'importante è che lo facciano con chiarezza.
E invece è proprio questo che bisogna condannare, il fatto che la cultura e l'arte sia in mano ad incompetenti che la usano a loro consumo, e ho paura che sarà sempre peggio.
Diciamo che questa volta non si è tollerata l'invasione di campo, e quindi si è voluto scoperchiare il meccanismo. Se lo si facesse sempre (e su tutto), forse vivremmo in un paese leggerissimamente migliore.
EliminaForse d'ora in poi sarà diverso... o forse no D:
EliminaLascio per un momento il dojo per ringraziare della citazione.
RispondiEliminaE rifletto che in un paese in cui da trent'anni ci vendono biscotti fatti a macchina con la favola del Mulino Bianco, forse che ora ci vendano personaggi creati in laboratori come se fossero sbocciati spontaneamente simili a violette su un cumulo di letame, ha un suo senso deviato.
La realtà passa in secondo piano.
La mediocrità diventa un diritto.
Chi si lamenta è uno che non sa stare al gioco.
Come diceva M. John Harrison, il più grande successo della letteratura fantasy di tutti i tempi è la frase "Perché io valgo", dell'Oreal... ;)
Amen, sensei.
EliminaCome tante altre volte non c' è nulla da aggiungere!
RispondiEliminaMi ero perso questo articolo!
Ringraziamo il signor Zuckerberg. :3
EliminaEh ma ho gli aggiornamenti dalla tua pagina... boh, prpbabilmento stavo facendo qualcosa d' importante
EliminaLa mediocrità è un diritto se vuoi un mondo alla idiocracy e dove tu che vuoi "sto schifo" (perchè, ragazzi, è questo) o sei uno degli idiots o sei quelli che gli idiots li danneggia e li sbeffeggia nel farlo! Che la mediocrità sia un diritto è una bestemmia, perchè quasi sempre la mediocrità è figlia dell'ignoranza e l'ignoranza è il vero male totale/tombale come diresti tu Sommo! La mediocrità è da combattere! Dobbiamo volere il meglio da quello che ci offrono e dare il meglio in quello che offriamo!
RispondiElimina[Se ci pensate, si tratta dell’apoteosi di una parabola editoriale iniziata anni fa, con libri di barzellette di famosi calciatori, volumi comici scritti da mediocri cabarettisti, e trashate immonde (s)vendute come capolavori da Nobel poiché scritti da questo o quel personaggio famoso...]
RispondiEliminaGrazie Angelo. Purtroppo in un momento di poca lucidità, nel precedente articolo, mi sono espresso da turco. Intendevo esattamente questo. Si è arrivato al limite del ridicolo e della falsità
Piacerebbe a tutti quanti fare una carriera fulminante scalando le vette della rete in modo pulito, tra ali di followers plaudenti, ma non è realistico. Per diventare un minimo (ma proprio minimo minimo) noti su internet senza investire capitali occorrono anni di lavoro, tanta costanza e delle ottime idee da cui partire (e, la fortuna di iniziare al momento giusto con il format/stile giusto). Se uno "sfonda" in un anno vuol dire che dietro c'è almeno un ufficio marketing che si è dato un sacco da fare per lui. Francesco Sole non è l'unico (mi viene in mente Jenus, nel campo dei webcomics, che credo abbia speso una barcata di soldi per partire così a razzo ed arrivare in poco tempo nelle librerie con la scritta Mondadori in copertina - un altro che le spaccia di essersi fatto dal nulla tra l'altro) ma in questo momento è il caso più eclatante.
RispondiEliminaDire di essere nati "dalla rete" al giorno d'oggi fa figo, fa giovane, fa fresco. Peccato poi che sia anche tanto squallido, se non è vero! (E poi si vede quando uno è originale e quando invece è una creatura d'argilla, creata ad arte "per piacere").
Ho dato un'occhiata un paio di video (non lo conoscevo prima di questi post) e l'ho trovato tremendamente banale e costruito. Tutta roba trita, tutta roba già sentita. Più che un video sembrano dei rage-comics recitati!
Un po' era evidente che i "big" ci avrebbero provato a far fruttare monetariamente la loro notorietà ma che prendano così per il culo fa davvero un po' incazzare! Almeno usassero il loro potere mediatico per promuovere qualcuno che crea veramente contenuto (o che abbia un buon gosth-writer!)
Certo che però quella selvaggia ha fatto proprio uno strafalcione con quel post. Uno intelligente avrebbe dovuto prevedere la reazione del popolo del web onesto(protagonisti e sostenitori di quelli che veramnete sono partiti da zero e hanno fatto gavetta e tutto quanto).
RispondiEliminaScommetto che s è pentita di quello che ha scritto,ora rischia davvero di perdere di credibilità,anzi,sicuramente sarà cosi.
La cosa forse più inquietante (almeno per me) è che io ed Eugenio Scotto siamo cresciuti insieme, amici d'infanzia, per anni a giocare a calcetto insieme, avevamo una nostra squadra... ed è sempre stato esattamente così come lo vedete e sentite (o leggete), non è cambiato di una virgola negli ultimi dieci anni... Quindi almeno lui è originale e non costruito a tavolino...
RispondiEliminaMi scuso per l'ora tarda, ma sono tornato adesso a casa e non ho resistito nel commentare.
RispondiEliminaHo visto in diretta il video di Dellimellow, qualche ora dopo il video di Di Biagio e Dario Moccia.
Da notare che qualche ora prima avevo commentato al tuo post "La verità? Sei profondamente sbagliato": che anch'esso capitava a faggiolo!
Faccio una premessa: non sono un amante del Tubo, c'è una sorta di amore e odio. Preferisco la blogsfera.
Ma questa volta mi sono aggregato anch'io al grido di protesta. Il limite è stato superato: ci stanno pisciando in testa e vogliono che gli sorridiamo. Ma cazzo!
Non solo le ondate di trash e qualunquismo: adesso c'è anche l'ipocrisia dello star system. Non va per nulla bene...
Questo tubo (e questo internet) si deve salvare!
In solo due giorni sto vedendo ondate di mobilitazioni da parte di tutto e tutti.
Forse forse c'è ancora una speranza....
Me lo auguro.
Scusate, ma volevo ringraziare Doc Mana per la splendida frase*: "...abbiamo disimparato a dare alle persone ció che in realtà meritano." Grazie di cuore.
RispondiEliminaVorrei inoltre far presente all'autore di codesto articolo che è una persona crudele: ho creduto che ci fossero ben due note, e ci sono cascato due volte! Il che è grave e mi porta a dubitare delle mie facoltà mentali.
Grazie comunque, valà...
*e il sommo per averla condivisa
Non c'è niente da commentare, hai scritto tutto tu.
RispondiEliminaP.S.
Secondo me in questa foto ci sei anche tu:
http://www.newsdayoutube.it/wp-content/uploads/2014/12/10634223_10203854754145873_233954671_n.jpg
A proposito di questo discorso, mi trovai ad affrontare un breve scambio di battute con un utente del web, il quale sosteneva che la "colpa" di queste amenità sia dovuta alla mancanza di Informazione o alla tale mal posta nei confronti dell'utente finale. Io sostenevo e ribadisco di sostenere, che il problema sia dovuto proprio al poco utilizzo della materia grigia da parte di ognuno...perché con quello che è oggi il web, la malainformazione si può combattere, basta usare un briciolo di testa e scremare nel WWW.
RispondiEliminaQuello a cui volevo arrivare è proprio il ragionamento che fai tu, e la citazione al Dott. Mana è eloquente, il problema è che da un lato si è disimparato ad imporre i propri lavori, dall'altro non c'è la volontà di accogliere tali lavori. Forse alla fine dei conti, se il web è insorto tutto assieme e tutto d'un tratto, tutti questi stessi utenti dovrebbero porsi il quesito "ho realmente, sempre usato la testa e mai accolto ciò che mi è stato sbattuto in faccia, senza fare una smorfia?" o anche "mi sono mai imposto di volere di più?"
E' possibile che tutta questa gente non abbia contribuito alla creazione di uno (anche solo in parte) di questi obrobri intellettuali svenduti come oro? Io non credo, io mi ritengo responsabile di questi scempi, perché nella mia vita non sempre ho voluto di più...a volte accontentandomi. Lo ammetto.
Ma questa situazione non la si cambia ora. Mi spiace.