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Superman Red Son - Mark Millar/Dave Johnson e Kilian Plunkett

Cosa sarebbe successo se il piccolo Kal-El non fosse atterrato con la sua astronave in America, a Smallville?
Cosa sarebbe successo se Superman fosse stato cresciuto in una fattoria dell’Ucraina, e invece di incarnare tutti gli ideali “made in Star&Stripes” fosse divenuto il campione del Comunismo sotto l’ala protettiva di Stalin? 
Cosa sarebbe successo, quindi, se Superman fosse stato comunista?

Mark Millar è tra i miei autori preferiti, e bla bla bla…
Superman è il mio supereroe preferito, e bla bla bla…
Lo sapete, quindi non mi ripeto.

Qualcuno potrebbe pensare che Superman Red Son sia una delle mie graphic novel preferite proprio perché fonde uno dei miei autori preferiti al mio supereroe preferito. Nulla di più sbagliato: se anche odiassi fin dalla sua radice Superman, e Millar mi stesse sugli zebedei, probabilmente avrei amato allo stesso modo questa graphic novel eccezionale.

Prima di addentrarci in questo capolavoro ucronico, però, occorre una premessa sul perché Mark Millar mi piace tanto. Il motivo è banale: ha idee così semplici e immediate che quando si legge una sua storia non si può fare altro che pensare “Ma come? Possibile che nessuno ci abbia mai pensato prima?”

Millar è il campione del ribaltamento della prospettiva. Sa come prendere quella che è una “certezza” in un determinato ambito, sa rivoltartela come un calzino e proportela nel modo più semplice e immediato possibile. Soprattutto, è il campione della de-mitizzazione del supereroe e della destrutturazione della figura super-eroistica.

Fermatevi un momento a riflettere sulle sue opere, e vedrete che è così.
Semplicità e immediatezza, dunque.
E accessibilità.
E allora, ecco che nei mondi di Millar i cattivi vincono sui buoni e dominano la terra; ecco che in un mondo normale, un ragazzino si chiede come mai nessuno abbia avuto l’idea di divenire per davvero un supereroe; ecco che il personaggio più bellicoso di un universo fumettistico diventa docile come un agnellino; ed ecco che il “supereroe tra i supereroi” viene allevato nella “nazione avversa” a tutti gli ideali che la sua versione classica ha sempre giurato di difendere.

Superman ha deciso: da grande farà il dittatore!

Cosa abbiamo in Superman Red Son?
Abbiamo un Superman simile nelle intenzioni alla sua controparte naturale (pensiero positivo, protezione dei deboli, tontolone, eccetera eccetera), ma diverso e completamente opposto nei fatti. Talmente diverso che per raggiungere il sogno comunista, proteggere gli innocenti, dare da mangiare agli affamati e donare benessere al mondo intero, Superman si tramuta sì in un messia salvifico, ma anche in una sorta di dittatore universale. Un dittatore illuminato, benevolo e pacifico, che ha regalato stabilità sociale ed economica a tutto il mondo (eccetto l’America, che l’ha sempre combattuto), ma che pian piano comincia ad essere  visto alla stregua di un Dio, talmente potente da divenire una minaccia per il libero arbitrio delle persone.

Non è un caso che i suoi più acerrimi avversari siano personaggi che non vogliono assolutamente stare sotto il giogo del despota alieno.
Lex Luthor incarna perfettamente il ruolo di avversario-nemesi dell’Uomo d’Acciaio, e per legittimare la libertà intellettuale dell’uomo sull’invasore e dittatore kryptoniano, dedica la sua intera esistenza a trovare un metodo per battere Superman.
Batman è forse la sorpresa più grande del volume:  dissidente politico e terrorista internazionale, ha votato la sua intera esistenza alla vendetta e al sovvertimento dello status quo sovietico dopo aver visto i genitori assassinati nel corso di alcun purghe staliniane. Batman è probabilmente il nemico più tosto di Superman, e quello che riesce a metterlo alle strette. In un certo senso anche più (e meglio) di Luthor, perché come ci hanno insegnato alcuni illustri personaggi, si può ammazzare un uomo, ma non le sue idee…

Batman mazzulea Superman...

Una graphic novel complessa, questo Superman Red Son, completata da disegni di Dave Johnson e Kilian Plunkett, dallo stampo cinematografico e da una fotografia quasi “retrò”, patinata, che ben si concilia con i toni della storia narrata.

Finale da applausi, di quelli geniali.

Strano come non vi abbia mai parlato prima di Superman Red Son, a parte la Top 5 sulle graphic novel. Il mio consiglio è di leggerla e recuperarla. Anche se non siete fan dell’Azzurrone. Sono sicuro che vi conquisterà.

12 commenti:

  1. Risposte
    1. Spero riesca a trovarla. Come mi hanno fatto notare sulla fanpage, essendo una novel stampata da Planeta, è capace che per il momento non si trovi più in giro, dato che tutto il materiale Planeta è stato ritirato dal mercato. Sono convinto però che RW Lion la ristamperà quanto prima.

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    2. Questa non la sapevo, non ancora almeno. Perchè è stato ritirato dal mercato il materiale della Planeta?

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    3. E dire che tempo fa la vidi e non la presi D:

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    4. La Planeta DeAgostini che aveva i diritti su tutto ciò che era DC li ha persi, e ha ritirato tutto dal mercato. Le è subentrata RW LION come editore (che fa capo ad Alastor, se non sbaglio). Quindi è possibile che non si trovino più le novel targate Planeta. :)

      Ma penso che in questo caso si dovrà aspettare poco. Tipo, ho già visto parecchie ristampe, tra cui Joker di Azzarello/Bermejo

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  2. Come già sai, è una delle mie graphic novel preferite. L'ho riletta da poco in inglese, temendo che mi piacesse meno rispetto alla prima volta. Non è stato così. Rimane una storia bellissima, da qualunque parte la si guardi.
    Bella rece!

    PS: e conta che io non sono un gran fan di Superman...

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    1. Sì, è sempre affascinante rileggerla. Io ad esempio avevo rimosso il corpo delle Lanterne Verdi. :)

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  3. L'ho letto (dopo averlo scoperto sul blog di Alex ;-) e l'ho apprezzato tantissimo.

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    1. Si fa davvero apprezzare da tutti, anche dai detrattori del kryptoniano. Ci sarà un perchè, no? :D

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  4. Alla faccia di chi ritiene che i fumetti siano solo stupidate.

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  5. L'ho letto oggi. FAVOLOSO. Una delle migliori GN che abbia mai letto, e ho detto tutto.

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  6. Questo lo voglio da bel pò.
    Si sa se la lion lo stamperà?

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