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Librerie che chiudono: perchè?

Domenica ha chiuso la libreria Mondadori di Napoli, per non meglio precisati motivi.
Era stata aperta in pompa magna ad ottobre, e sarebbe dovuta essere il centro della riscossa napoletana in ambito culturale.
Così non è stato, però. Si stimava che questa libreria avrebbe dovuto fatturare almeno tre milioni di euro all’anno, ma era sempre vuota. Un locale immenso, su tre piani, pieno zeppo di libri.
Sempre, costantemente, vuoto.
Si parla di fitti esagerati, di spese di gestione che hanno superato abbondantemente i ricavi. Si parla, naturalmente, di camorra. Una delle “ipotesi” più grottesche che ho letto in giro dà la colpa alla posizione, troppo nascosta, che non consentiva di vedere l’ingresso(!).
Una cazzata gigantesca, a mio parere. La libreria si trova(va) alla fine di Via Toledo, in Piazza Trieste e Trento, a ridosso di Piazza del Plebiscito, in una zona centrale che più centrale non si può. La strada dello shopping, per intenderci.
Sta di fatto che, effettivamente, in questa libreria non c’era mai nessuno.
Perché?

Con Deborah abbiamo provato a dare una risposta a questa domanda. E una risposta ce la siamo data. Ed è la più banale di tutte: alla gente non frega una beneamata mazza dei libri.
Semplice, chiaro e conciso.
La Mondadori chiusa aveva essenzialmente un parco libri enorme. Ma c’erano solo ed esclusivamente libri. E tutte le librerie che a Napoli hanno solo ed esclusivamente libri sono vuote. Peggio: deserte. Penso alla vecchia Mondadori, ora Ubik, in pieno centro storico. Penso alla Feltrinelli “piccola”. Penso anche allo storico Colonnese.

Poi penso alla Feltrinelli “grande” situata in Piazza dei Martiri, che più che una libreria è un vero e proprio megastore con fumetti, dvd, blu-ray, cd, vinili, strumenti musicali, videogames. Ecco, quella è sempre piena. Non nella zona dei libri, però. Bensì nella zona con i fumetti, i dvd, i blu-ray, i cd…
Il piano terra è sempre stracolmo di persone.
Ma nella zona non “libresca”.

Il piano inferiore invece, dove ci sono i volumi decisamente più interessanti di tutta la libreria, è sempre pieno solo ed esclusivamente nel settore a ridosso del bar, dove pseudo-intellettuali fanno finta di saperla lunga su tutto, ma dove invece ci vorrebbero (scusate il francesismo) palettate di merda in bocca. Più di una volta mi sono fermato ad ascoltare certi discorsi astrusi di gente seduta ai tavolini, che non stavano né il cielo, né in terra. Facce annoiate trasudanti sufficienza e altezzosità, voci sgradevoli, pettinature inguardabili e libri poggiati sul tavolino come “scusa” per sedersi, perdere tempo e consumare l’ordinazione. Infatti poi, quando lorsignori se ne vanno, non hanno nemmeno l’accortezza di riporre i libri ai loro posti. Vengono lasciati là, sui tavolini, come se niente fosse.
A palesare la loro inutilità.

Alla (maggior parte della) gente i libri non interessano.
La cultura fa schifo, la lettura non significa nulla.
E allora le librerie chiudono.

Per ciò che concerne le biblioteche, poi, stendiamo una trapunta pietosa…

29 commenti:

  1. Per leggere ci vuole tempo e di ''perdere'' tempo nello sfogliare un libro non ne vogliono sapere in molti quando c'è internet superveloce che con un click ti fa leggere quel che vuoi.. piu o meno

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    1. Non credo, per il semplice motivo che il 90% delle persone (che già non legge) non ha la più pallida idea di cosa sia un eBook e un eReader. E che differenza ci sia tra i due.

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  2. il calo d'interesse per i libri è una componente importante del crollo delle librerie ma, almeno per me, gran parte del motivo che mi spinge a non andare in libreria è che i libri costano troppo. io sono uno che i libri li divora, se un libro mi piace sono capace di leggere 200-300 pagine in 3-4 giorni...posso permettermi di spendere 15-20€(se mi va bene!) con tale frequenza, specialmente senza lavorare? per questo mi rifornisco dalle piccole librerie che si trovano vicino la mia facoltà, a mezzocannone, che mettono sempre i libri usati - anche nuovissimi - a 2€...non troverò quasi mai quello che cerco nello specifico, ma qualcosa di interessante c'è sempre. e per allungare la ricerca, basta arrivare un attimo a port'alba che è il regno del libro usato. non so se è una situazione tipicamente italiana o in generale i libri costano così tanto ma, almeno finchè non avrò la capacità economica di potermi comprare i libri che mi pare, approfitterò dell'usato. (tu ne sai qualcosa, eh buta? :P ) -S2EM-

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    1. si anche per me vale lo stesso motivo, paradossalmente proprio perchè leggo tanti libri (nei periodi in cui sono occupatissimo non scendo mai sotto di due al mese)non posso andare a spendere tanti soldi in libreria. Metti pure il fatto che sono studente fuori sede e quindi non ho una casetta tutta mia dove poter stipare i libri. Risolvo in parte con:
      1) biblioteche dove si possono prendere in prestito
      2) ebay o cmq siti di usato, dove i libri li trovi a prezzi stracciati
      3) (solo recentemente) lettore ebook e quindi sempre internet

      nelle librerie ci passo ancora, ma solo per vedere la copertina dei libri e le nuove uscite. Ma per i commercianti cmq sono inesistente non comprando nulla.

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    2. Condivido. Già per molta gente i libri sono solo accessori per pigliar polvere, mettici poi certi prezzi..
      Anche io, per quanto sia un divoratore di libri, proprio economicamente non mi posso permettere di comprare spesso libri in libreria. Preferisco, di conseguenza, optare più per l'usato, siti online (con sconti maggiori) o per gli ebook (nonostante non è che li ami tanto..).
      Di conseguenza, generalizzando, è pure "normale" (purtroppo) che le librerie vadano a chiudere una dopo l'altra. Io vivo in provincia di Napoli e sostanzialmente le uniche librerie vicine solo quelle nei centro commerciali. Giusto per far capire il livello della situazione..

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    3. Indubbiamente è anche come dici tu, Simone e Nargas. 20 euro per un libro è follia pura. Ma non è la sola causa...


      @Gennaro: triste, non trovi?

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  3. Tristezza infinita... :(
    Ma purtroppo è proprio così che stanno le cose: anche nella mia città ormai ci sono pochissime librerie e quelle con soli libri son minuscole... peccato.

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  4. bhè, pur non vivendo a napoli ho parenti lì che vivono nel palazzo "sopra" feltrinelli grande e, quando scendo, una o due volte dalla feltrinelli ci vado ma compro sempre massimo 1 libro e rigorosamente in economica o tascabile. ciò non toglie che qualche volta sono passato pure dalla mondadori ma non mi ha entusiasmato troppo a dir la verità: troppi libri pallosi al secondo piano, il primo è quasi una stanzina e nel terzo il "celebre" apple store sarà un quadratino di un paio di metri quadrati.
    il vero posto dove sbizzarrirsi, come ha detto anche S2EM, è nella zona di Portalba, nella quale i baracchini di libri sono a prezzo stracciato e in ottime condizioni e, tra un calzone fritto e l'altro, ci escono quasi sempre almeno 70 euro tra me e mio padre...

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    1. Ti dirò, e sarò sincero: affaroni, a Portalba, non ne ho mai visti. :)
      I classici te li dovrebbero buttare addosso gratis, per dirti. XD

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    2. Stephen King e Asimov al 50% del prezzo di copertina, che spesso è anche in lire... ti dico questi perchè sono quelli a cui ho fatto più caso essendo i miei due autori preferiti ma comunque se vai lì per un determinato libro non lo troverai mai ma se vai cercando bei romanzi escono sempre. comunque rispetto al commento sulla Mondadori detto sopra che ne pensi?

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  5. Alessandro de Concini4 aprile 2012 alle ore 18:53

    E' vero che i libri costano tanto, è vero anche che sempre più si respirano antipatia e rifiuto nei confronti di tutto ciò che è culturale, percepito come distante, inutile e a tratti pericoloso. Mai furono più appropriate le parole di Verga nella sua prefazione ad "Eva", leggetele perchè hanno qualcosa di profetico e geniale insieme:

    "[...]l'arte allora era una civiltà, oggi è un lusso: anzi, un lusso da scioperati. La civiltà è il benessere; ed in fondo ad esso [...] non ci troverete altro, se avete il coraggio e la buona fede di seguire la logica, che il godimento materiale. In tutta la serietà di cui siamo invasi, e nell'antipatia per tutto ciò che non è positivo [...] non c'è infine che la tavola e la donna. Viviamo in un'atmosfera di Banche e di Imprese industriali, e la febbre dei piaceri è la esuberanza di tal vita.
    Non accusate l'arte, che ha il solo torto di avere più cuore di voi, e di piangere per voi i dolori dei vostri piaceri. Non predicate la moralità, voi che ne avete soltanto per chiudere gli occhi sullo spettacolo delle miserie che create,voi che vi meravigliate come altri possa lasciare il cuore e l'onore là dove voi non lasciate che la borsa, voi che fate scricchiolare allegramente i vostri stivalini inverniciati dove folleggiano ebbrezze amare, o gemono dolori sconosciuti, che l'arte raccoglie e che vi getta in faccia."

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  6. Sbaglierò ma credo che il futuro sia sul Web. Le librerie classiche sono destinate a morire se non si rinnovano con idee

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    1. Credo che il digitale sia il futuro, ma non credo che la "carta stampata" morirà mai. Un po' come con le foto, no? Tutti abbiamo la macchinetta digitale, ma comunque portiamo a stampare in cartaceo le foto che vogliamo conservare per averle "in mano". Da noi il problema è proprio che non si legge... :)

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    2. Alessandro de Concini4 aprile 2012 alle ore 19:35

      SE la gente leggesse digitale sarei dispiaciuto per il vecchio libro stampato, ma non sarei preoccupato. Invece la gente non legge nè l'una cosa, nè l'altra e questo è drammatico! La mia professoressa di Italiano e Latino al liceo una volta disse: "ragazzi, piuttosto che passiate un'ora a rimbecillirvi di fronte alla tv vi consiglierei di leggere le istruzioni della lavatrice, sono più istruttive!"

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  7. Io l'altro giorno sono stato a Macerata e ho visto, in un'unica via, 3 librerie una dietro l'altra! A quanto pare, anche con la concorrenza spietata, sopravvivono!

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  8. Purtroppo, come già avete detto riguardo ai prezzi, io credo che proprio la società, e più precisamente i giovani di oggi, hanno proprio perso interesse nel libro. Ho 17 anni e per farvi capire, in classe mia a scuola sono l'unico ragazzo con la passione per la lettura. Basti pensare che molte volte devo sentire frasi del tipo: "ma come fai a leggere 'sti libri" oppure "non ho mai letto un libro in vita mia" è il bello è che lo dicono con orgoglio, come se leggere fosse una cosa da anormali ed il libro un oggetto alieno. Prendi questo, aggiungici che un libro arrivi a superare addirittura i 30€ ed ecco che le librerie chiudono. Che tristezza.

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    1. E' una cosa che ho sempre trovato piuttosto esilarante, quello del "vanto del non leggere"...

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  9. Che i libri interessano a pochissime persone mi sembrava chiaro già da molto tempo.
    In più quando uno va in libreria per comprare un libro si trova davanti prezzi esorbitanti che lo scoraggiano.
    Io penso che in realtà potenzialmente la lettura potrebbe piacere a molte persone; il problema è che si è creato uno stereotipo che ritiene la lettura pallosa, di conseguenza nessuno legge.
    Quando chiedo a qualche compagno se gli piace leggere mi risponde quasi sempre di no. I gusti sono gusti e non ho nulla da dire, ma una persona che non ha mai letto un libro in vita sua non può dire che non gli piace leggere.
    Molti hanno poco tempo da dedicare a loro stessi per questo, quando devono scegliere cosa fare nel tempo libero, scartano a priori la lettura per mancanza di tempo.
    Comunque non penso che ci sia qualcosa di male se uno non vuole leggere, fatti suoi, ognuno è libero di vivere come meglio crede e ognuno ha i suoi problemi, quindi non ci si può scandalizzare quando uno non legge. Soprattutto se sono ragazzi.

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    1. Se devo essere sincero non credo che sia una questione di tempo, quanto di "malcostume". Nel senso che una persona mezz'ora di tempo al giorno per leggersi 10 pagine prima di andare a dormire le trova. Non ho mai creduto alle persone che dicono di non leggere perchè non hanno tempo. Manca la voglia, non il tempo.

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    2. Intendevo dire che il tempo da dedicare a sè stessi è poco, quindi a causa dello stereotipo sulla lettura le persone non ci provano nemmeno a leggere.
      Come dici tu non è per mancanza di tempo, ma essa contribuisce a far scartare la lettura.
      Tra i miei amici, infatti, chi ha letto almeno un libro lo ha letto d'estate perchè non aveva niente da fare. Quindi, non so fino a che punto, il tempo contribuisce.
      Poi ovviamente ciò che contribuisce di più sono la mancanza di voglia in primis e anche la "concorrenza" dei videogiochi.

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  10. A Roma c'era un unico, grande, splendido megastore: le Messaggerie Musicali nella centralissima via del Corso. Col piano superiore riservato alla libreria, ma, come la Feltrinelli in piazza dei Martiri di cui mi dici, era strafrequentata soprattutto nel piano inferiore, riservato alla musica, film, videogames e altro.
    E comunque, ha chiuso anche quella per afre posto a Gap e alle sue magliette, perché si sa, in via del Corso i negozi di abbigliamento scarseggiano...
    Quanto al prezzo esagerato dei libri, mah, non sono troppo convinto.
    Un libro costa come un cd o un dvd, o come una pizza-bruschetta-birra. Non è un genere di lusso. Il problema per me, semmai (oltre il tempo di leggere, che è sempre pochissimo e inferiore a un'ora la giorno) è trovare i libri che mi interessano in libreria.
    Un esempio? quelli di Tullio Avoledo.
    Li ho dovuti tutti reperire su eBay o Amazon. E parlo di Avoledo, eh, mica dell'ultimo strasconosaciuto autore emergente che scrive per una casa indipendente.

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    1. Quello della reperibilità dei volumi è un problema annoso. Pure io cercavo alcuni vecchi libri di Avoledo (vedi "Lo stato dell'unione") ma in libreria non si trovano. Ma ti dirò, non avevano nemmeno It di King, quando lo volevo io... >___<

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  11. Credo che abbiate trovato all'incirca la risposta esatta, dopotutto i libri sono "fuori moda", però fare i cretini no O.o
    Sono vere molte delle cose che avete detto, però personalmente almeno riguardo il prezzo mi sento di dissentire. È vero che volumi importanti quali la trilogia di Tolkien, la saga di Lewis e tomi di queste portate raggiungono e spesso superano i 20 euro, ma è anche vero che son più di mille pagine, e soprattutto che intorno a questi ci sono migliaia di libri sotto gli 8 euro, e molto spesso le librerie poi fanno offerte o simili (ricordo un romanzo della Bradley pagato 50c grazie a sconto + offerta alla Mondadori), in più c'è molta scelta tra case editrici ed edizioni... insomma il modo di leggere a buon prezzo libri nuovi c'è.
    Riguardo gli pseudo-intellettuali, come dico sempre, è gente che non ha mai preso la zappa (o la pala) in mano. Come quei fiumi di universitari convinti di aver capito "la verità". Mai che abbiano fato un lavoro di fatica, e ciò determina la mancanza di rispetto e di criticità.

    Per concludere, credo che la risposta a questa domanda sia la stessa risposta delle molte altre domande che ti (mi e ci) poniamo spesso.
    "La gente è un animale ottuso pauroso e pericoloso, lo sai anche tu."
    La gente segue la moda e il modo di pensare corrente, che sono entrambi prodotti del mercato. E cos'è meglio per il mercato?

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    1. Il Signore degli Anelli però mi sa che sta sui 30/35 euri adesso. :P
      20 euro per un best seller, o per un libro di dieci anni fa che non è mai andato in edizione economica come Romanzo Criminale (ok, ci è andato tipo qualche mese fa ma costa sempre 15 euro) mi sembra una cosa da criminali (eheheh).

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    2. In effetti hai ragione... e mi hai fatto accorgere di una cosa: il prezzo va molto per categorie, i libri sul sociale costicchiano sempre mi sembra, invece per dire dei romanzi fantasy la media è più bassa...

      Sbaglio od ho detto un'altra cavolata? Almeno parlo per esperienza personale.

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    3. Nessuna cavolata. E' vero che ci sono parecchi libri che stanno sotto i dieci euro. :P

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