Leggi il saggio gratis!
10

Imbecilli che non hanno idea di cosa stanno dicendo...


Vi ricordate questo articolo?
Michele Serra diceva che gli fa schifo Twitter, perchè non sapeva, in soldoni, quale fosse il compito di Twitter.
Con questo video, siamo dalle stesse parti. Artisti più o meno famosi dicono cazzate sul web, sulla "regolamentazione dello stesso", sulla pirateria che fa perdere migliaia di posti di lavoro (se è pirateria, come fai a quantificare le perdite e proiettarle sul mercato, dato che è impossibile avere dati certi?), sulla "industria culturale".

- a "industria culturale" giusto di essere morto, davvero. Non sapevo che la "cultura" fosse un'industria. -

Ho provato a fare un ragionamento logico su questo video, ma ammetto di non esserci riuscito. Per il semplice fatto che questo video non ha senso logico. Gli "artisti" qui presenti si producono in tripli salti mortali carpiati (rovesciati) con frasi a effetto che contraddicono quello che stanno dicendo.
La mia frase preferita è: La pirateria uccide il mondo della creatività e della fantasia...

Che detta in soldoni sarebbe che Gino Paoli non è più in grado di scrivere una canzone non perchè è diventato un vecchio rincitrullito, ma perchè un bimbominkia si scarica dal buon vecchio Mulo "C'era una volta un gatta che aveva una macchia nera sul muso e una vecchia..."

WTF?

Ps: che pena vedere là in mezzo Einaudi. Davvero...

10 commenti:

  1. Ho prima letto quello che hai scritto, poi ho visto il video, sinceramente non capisco quale sia il problema. Mi sembra sensato auspicare un metodo che garantisca la salvaguardia della proprietà intellettuale e del guadagno che ne deve giustamente conseguire e allo stesso tempo salvaguardi la libera diffusione digitale dei contenuti.

    RispondiElimina
  2. «Dicono che è messa in discussione la libertà di espressione.»
    Affermazione cui segue questa faccia: http://ilnichilista.files.wordpress.com/2012/04/screen-shot-2012-04-05-at-10-07-40-pm.png?w=545&h=311
    Impossibile aggiungere altro.

    RispondiElimina
  3. Beh, onestamente quando mi scarico dal web un libro o una compilation, di fatto sto usufruendo del lavoro dello scrittore o del cantante senza che a lui finisca in tasca una lira.
    Ancora peggio coi film in uscita al cinema (che già si rimediano sul web prima ancora che siano nelle sale).
    Su questo aspetto non possiamo far finta di nulla.
    Poi si può discutere sui costi eccessivi del prodotto originale, o sul fatto che il pirata non è necessariamente uno che - in assenza di copie piratate - avrebbe comprato il disco o sarebbe andato al cinema ma magari se ne sarebbe fregato e non si sarebbe comunque aggiunto all'elenco degli spettatori paganti.
    Ma non si può dire che parlare contro la pirateria sia errato o ridicolo. La violazione del copyright è un danno per case discografiche, cinematografiche e editori, non possiamo dire che non sia vero.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono perfettamente d'accordo con te!Ero alla ricerca di un commento come questo per esimermi dal doverlo scrivere io!:)

      dangi

      Elimina
  4. Sono parzialmente d'accordo sulla questione dei diritti d'autore, ma non capisco cosa c'entra l'industria culturale con la pirateria informatica.
    Sul discorso dei diritti d'autore però c'è da fare una precisazione: a volte internet fa pubblicità al prodotto.
    Per esempio conosco molti amici (me compreso) che, dopo aver ascoltato musica scaricata o dopo aver letto libri e fumetti scaricati, si sono decisi a comprare anche l'originale.

    RispondiElimina
  5. Vidi tempo fa questo video, e lo trovai semplicemente ridicolo.
    Soprattutto perchè il più giovane li in mezzo e Ruggieri che ha 55 anni. Chissà come mai nessun artista giovane, della nostra generazione, abbia preso parte al video, comunque.
    Il ragionamento sui diritti d'autore lo trovo giusto, ma la cosa che mi irrita e mi fa sentire preso in giro è il fatto che parlano, come all'epoca della chiusura di Megaupload, del fatto che lo stesso, appunto, facesse soldi grazie alla pubblicità.
    Questo cosa centra con la "difesa della cultura"?
    Non ha nulla a che vedere con la pirateria che il tipo abbia fatto soldi con la pubblicità (che li abbia fatti grazie a un sito come Megaupload è un altro discorso) e soprattutto: Se ci è riuscito un tipo qualunque a fare così tanti soldi a partire dal nulla e usando solo la pubblicità, possibile non ci sia nessuno tra loro ("I grandi vecchi") in grado di fare altrettanto?
    Bha...

    RispondiElimina
  6. Concordo con hanubis, basti pensare quanti si appassionano a manga e comics seguendo gli spoiler sulla rete e poi vanno a comprare i vari volumi.
    Il video parla poco di diritti d'autore, perdita di denaro eccetera, il video dice chiaramente, ''con la pirateria non c'è più libertà culturale'', frase assurda, la libertà è qualcosa di non collegato alla vendita di un prodotto.
    Lo stesso vale per i film, si va al cinema per stare in gruppo, per passare una serata piacevole, la visione del film in se non è in primo piano, ed è per questo che il cinema non ha subito molte perdite economiche con l'avvento della pirateria...

    RispondiElimina
  7. Ora, la storia che la pirateria uccide la musica io l'ho sentita la prima volta... mah, sarà stato il 1982.
    Chi duplicava gli LP cu musicassette (suona archeologico da paura, eh?) uccideva la musica.
    E forse è vero - dagli anni '80 ad oggi hanno inciso una marea di porcherie, e la buona musica scomparsa.
    Però non sono state le musicassette che scambiavo coi compagni del liceo, sono state scelte di mercato orride.

    In realtà, il problema è un problema di prezzi - io non pirato un libro che posso ordinare per 2 euro a una libreria online, così come non pirato un disco che posso acquistare per una cifra ragionevole come download - magri con l'opzione di ascoltarlo prima per evitare fregature.

    E credo di aver contribuito di più io, coi miei acquisti all'estero di materiale che qui o non trovo o costa il quadruplo, a creare quei 22.000 disoccupati, di tanti ragazzini che si scaricano i dischi di Gino Paolo e Caterina Caselli.

    RispondiElimina
  8. È chiaro che il punto di vista di un artista che vede piratata la sua roba sia diametralmente opposto a quello di chi scarica "ababbo".
    E il bello, è che questi punti di vista cambiano in un attimo.
    Vuoi che nessun artista scarichi musica altrui? Non ci credo.
    E, colpo alla botte, ho conosciuto ragazzotti che scaricavano l'impossibile e poi, quando hanno prodotto (faticosamente) il loro cd, sono andati su tutte le furie quando il giorno dopo l'uscita era già sul Mulo... :D

    RispondiElimina
  9. Lo slogan sarebbe "difendiamo la libertà di fare cultura"?
    Ma sul serio?
    A me pare un modo raffinato per dire: "lasciate che noi, che ormai siamo nel giro e ci mangiamo da anni, continuiamo a produrre quello che vogliamo, perché in realtà di tutti i giovani non ci interessa un cavolo".
    Se facessero un video dicendo che con la pirateria vengono sottratti dei soldi ai veri produttori, beh, hanno ragione. Ma Ron dice "impoveriscono l'offerta culturale". E credo intenda che la pirateria ostacola l'offerta culturale.
    Già.
    La pirateria è, senza ombra di dubbio, la cosa che crea più cultura in assoluto. Ha i suoi svantaggi, certo, ma grazie alla pirateria si possono vedere tutti i film che si vuole, si può ascoltare la musica che si vuole, si può leggere ciò che si vuole. E' come la biblioteca. E' la risorsa culturale più grande del mondo. E c'è poco da dire su questo.
    Poi ovvio, se nessuno comprasse niente non si riuscirebbe più nemmeno a produrre niente. Però ci sono miriadi di gruppi sconosciuti che pubblicano su internet e lasciano libero il download. Ruggeri invece non può permetterselo. Perchè i soldi che prende conducendo programmi televisivi e andando dalla Parodi come ospite non gli bastano.

    Smettetela. Non dovete tirare la fine del mese, quindi se davvero volete fare cultura, potete farla a un prezzo decente. Vergognatevi.

    RispondiElimina

 
Copyright 2009 Il Viagra della Mente Template creato da Angelo "sommobuta" Cavallaro