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Il biglietto della partita di Champions League

Per il tifoso napoletano, quella l’acquisto dei biglietti della partita del Napoli in Champions League contro il Bayern Monaco di ieri è divenuta un’impresa titanica, oltre che un fatto di principio. Quello che ho visto e sentito la scorsa settimana è un qualcosa di assurdo e di paradossale, sebbene la frase che si usa un po’ dovunque è "Qui è normale".

Non so dalle altre parti come funziona, ma a Napoli i biglietti di Champions vengono venduti in modo scaglionato. La domenica vengono venduti solo ed esclusivamentei  biglietti per le tribune, il lunedì i distinti e il mercoledì le curve, con gli abbonati che hanno diritto di prelazione.

Andando più nello specifico, però, è successo che:
- gli abbonati con diritto di prelazione che si sono recati presso le rivenditorie specializzate per acquistare il biglietto prima ancora della vendita "scaglionata" si sono sentiti dire che i "propri" biglietti erano già stati venduti;

- persone che la domenica mattina, alle ore 10:01 - orario di apertura del botteghino e dei rivenditori autorizzati -, avevano intenzione di acquistare biglietti per le tribune, nonostante fossero i primi della fila del primo giorno di vendita dei tagliandi, si sono sentiti dire che i biglietti erano già tutti esauriti (!) - stesso discorso per distinti e curve;

- file chilometriche presso rivenditori autorizzati, con scene "tipo zona di guerra". Per darvi una minima idea di cosa è successo, immaginatevi quelle war zone dove arriva un camion carico di cibo, che viene letteralmente preso d'assalto da migliaia di affamati che tendono le mani verso l'alto con la speranza di avere un tozzo di pane. Ecco, davanti ai rivenditori autorizzati e ai botteghini del San Paolo la situazione era più o meno questa, tanto che un numero stimabile attorno a 2 migliaia di infoiati hanno bloccato l'intero quartiere di Fuorigrotta;

- rivenditori autorizzati che dichiarano che i biglietti li può vendere solo il botteghino del San Paolo;

- rivenditori autorizzati che ti vendono il biglietto (o te lo tengono da parte) se paghi 20 o 30 euro in più (creando così un nuovo tipo di bagarinaggio).

Credo che dietro tutto questo probabilmente ci sia stata anche la mano della camorra.
Ma non solo.
Di sicuro, una situazione del genere non è affatto "normale".
Da (pseudo)tifoso milanista, ho provato vergogna e fastidio, poichè in questo modo si priva un tifoso "normale" o un semplice sportivo del piacere di andare a vedere una partita di calcio "in modo civile".
Tra l'altro, ieri ci sono state persone che allo stadio sono dovuti andare alle 3 del pomeriggio.
Altrimenti non sarebbero riusciti ad entrare...

4 commenti:

  1. E io sono uscito alle 3 da Monte Sant'Angelo e son dovuto arrivare a piedi fino alla cumana, perchè Fuorigrotta era già completamente bloccata.

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  2. Sì, ho letto che stava tutto bloccato...

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  3. è fastidioso sapere che qualunque cosa buona succeda a Napoli diventi oggetto di speculazione, mi dispiace dirlo, da parte degli stessi Napoletani. Ricordo che al Comicon c'erano "quelli" che compravano decine di biglietti alla volta, saltatando ovviamente la fila, e li rivendevano a due euro in più. Non sono cose gravissime, ma mi demotivano non poco.

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  4. Io ho assistito a tutte le partite di Champions della Fiorentina giocate in casa e posso dire che cose di questo tipo nemmeno le ho mai sentite.

    Tuttavia mi accorgo sempre di più che il caso di Firenze è davvero un'eccezione del calcio italiano, qui sono ormai anni che non succede niente di grave. La polizia ormai non la vedi più neanche fuori dallo stadio, al massimo scortano i tifosi avversari se sono considerati "pericolosi".

    Sicuramente quello che tu descrivi non avviene solo a Napoli, così come non può essere circoscritto al calcio. La partita di Champions è solo un evento che coinvolge un sacco di gente, in cui c'è quindi la possibilità di fare i "furbi".

    Mi dispiace essere drastico, ma io quando vengono fuori queste cose non farei proprio giocare la partita, si giocherà poi da un'altra parte.
    Ovviamente questo non accadrà mai nel mondo del calcio di oggi, che definire un semplice business ormai è riduttivo.

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