Accantoniamo per un momento la deriva "nerd" del blogn e torniamo al solito cazzeggio.
Quest'estate la "Top 5" è diventato il giochino preferito di noi blogger appartenenti a una simpatica "krikka di amiketti cybernetici" (rigorosamente con le kappa), quindi mi accodo al buon Ferruccio, e vi propongo la mia personale Top 5 in campo "scrittevole".
I cinque scrittori sono i miei preferiti, e quindi, di conseguenza, sono quelli a cui ruberei qualcosa.
Come sempre, la Top 5 non ha pretese oggettive e rispecchia solo quelli che sono i miei gusti personali.
5° Posto: J.R.R. Tolkien
Il professorone inglese papà del fantasy.
Non è mia intenzione aprire la "solita" diatriba tra amanti e detrattori de "Il Signore degli Anelli", ma sta di fatto che il mattone di Tolkien è entrato di prepotenza nella storia della letteratura mondiale e là rimarrà nei secoli a venire. E non solo: Il Signore degli Anelli è solo una parte di un universo immaginario completo e complesso, completamente inventato dal professore che aveva intenzione di ricreare un ciclo mitologico vero e proprio in quanto in Inghilterra, a parte alcuni racconti e ballate, non esistevano cose del genere.
Possiamo dire che in un certo qual modo, Tolkien sia riuscito nella sua impresa.
A lui ruberei l'inventiva fantastica.
4° Posto: Valerio Evangelisti
Il ciclo di romanzi incentrato sulla figura di Nicholas Eymerich è probabilmente il meglio che esista in Italia per quanto riguarda la letteratura di genere. I romanzi di Evangelisti sono capaci di spaziare tra la Storia, l'horror, la fantascienza e il fantastico in "generale" e rimanere sempre credibili, quasi senza servirsi della "sospensione dell'incredulità".
Anche i suoi romanzi storici non sono niente male, sebbene quelli su Eymerich rimangano sempre una spanna sopra il resto.
A lui ruberei, per l'appunto, la capacità di interconnettere generi letterari diversi e disparati.
3° Posto: Eric Hobsbawm
Ho cominciato a leggere Hobsbawn a quindici anni.
La sua peculiarità è quello di raccontare fatti complessi con una semplicità quasi disarmante. Da adolescente volevo diventare come lui, sebbene Hobsbawn sia uno storico specializzato in Storia Contemporanea (suo campo preferito d'indagine) mentre io amo la Storia Antica.
Sta di fatto che roba come Il secolo breve andrebbe fatta leggere a scuola.
A lui ruberei la semplicità della complessità.
2° Posto: Omero e Dante Alighieri
I più grandi poeti di tutti i tempi.
I più studiati, i più amati. E probabilmente anche i più odiati.
Del primo non sappiamo praticamente quasi nulla. Molti ritengono non sia mai nemmeno esistito. Probabilmente è così, ma ci ha regalato i due più bei poemi epici di tutti i tempi e di tutte le civiltà. Perchè, che lo vogliate oppure no, l'Iliade e l'Odissea sono 10 spanne sopra tutti i poemi epici esistenti al mondo.
Di Dante invece sappiamo vita, morte, miracoli e "colore politico".
E ci ha lasciato quello che probabilmente (anzi, sicuramente) è il più grande, completo e complesso capolavoro letterario della Storia.
La Divina Commedia è un qualcosa che, a mio parere, valica la concezione umana del "creare" un prodotto letterario. E' un "qualcosa" che solo un genio puro poteva inventare, e che nessuno mai ha saputo emulare. All'interno della Commedia c'è tutto quello che un lettore può trovare.
E se non ci fosse stato Dante, non avremmo avuto tutte le Poesie e tutti i Poeti che sono venuti dopo di lui.
Shakespeare compreso.
A questi due giganti ruberei direttamente il cervello, così da capire come si possono creare certi capolavori, e infondere in essi epicità allo stato puro.
1° Posto: Umberto Eco
Quando leggo un volume di Umberto Eco, mi commuovo.
Nel senso che sono sempre talmente ben scritti e ben fatti che si rimane completamente disarmati da tanta magniloquenza. Se Hobsbawm è lo storico che avrei sempre voluto diventare, Eco è il letterato e l'intellettuale che ho sempre sognato (e mai il verbo "sognare" ha calzato di più) di essere. Eco è un uomo che sa tutto.
Se qualcuno mi spiegasse come si fa a sapere tutto, sarei ben lieto di imparare.
E questo "sapere tutto" traspare da ogni singola pagina dei suoi libri, siano essi romanzi, saggi o raccolte di articoli. E questa sua onniscienza è ciò che gli ruberei.
Quest'estate la "Top 5" è diventato il giochino preferito di noi blogger appartenenti a una simpatica "krikka di amiketti cybernetici" (rigorosamente con le kappa), quindi mi accodo al buon Ferruccio, e vi propongo la mia personale Top 5 in campo "scrittevole".
I cinque scrittori sono i miei preferiti, e quindi, di conseguenza, sono quelli a cui ruberei qualcosa.
Come sempre, la Top 5 non ha pretese oggettive e rispecchia solo quelli che sono i miei gusti personali.
5° Posto: J.R.R. Tolkien
Il professorone inglese papà del fantasy.
Non è mia intenzione aprire la "solita" diatriba tra amanti e detrattori de "Il Signore degli Anelli", ma sta di fatto che il mattone di Tolkien è entrato di prepotenza nella storia della letteratura mondiale e là rimarrà nei secoli a venire. E non solo: Il Signore degli Anelli è solo una parte di un universo immaginario completo e complesso, completamente inventato dal professore che aveva intenzione di ricreare un ciclo mitologico vero e proprio in quanto in Inghilterra, a parte alcuni racconti e ballate, non esistevano cose del genere.
Possiamo dire che in un certo qual modo, Tolkien sia riuscito nella sua impresa.
A lui ruberei l'inventiva fantastica.
4° Posto: Valerio Evangelisti
Il ciclo di romanzi incentrato sulla figura di Nicholas Eymerich è probabilmente il meglio che esista in Italia per quanto riguarda la letteratura di genere. I romanzi di Evangelisti sono capaci di spaziare tra la Storia, l'horror, la fantascienza e il fantastico in "generale" e rimanere sempre credibili, quasi senza servirsi della "sospensione dell'incredulità".
Anche i suoi romanzi storici non sono niente male, sebbene quelli su Eymerich rimangano sempre una spanna sopra il resto.
A lui ruberei, per l'appunto, la capacità di interconnettere generi letterari diversi e disparati.
3° Posto: Eric Hobsbawm
Ho cominciato a leggere Hobsbawn a quindici anni.
La sua peculiarità è quello di raccontare fatti complessi con una semplicità quasi disarmante. Da adolescente volevo diventare come lui, sebbene Hobsbawn sia uno storico specializzato in Storia Contemporanea (suo campo preferito d'indagine) mentre io amo la Storia Antica.
Sta di fatto che roba come Il secolo breve andrebbe fatta leggere a scuola.
A lui ruberei la semplicità della complessità.
2° Posto: Omero e Dante Alighieri
I più grandi poeti di tutti i tempi.
I più studiati, i più amati. E probabilmente anche i più odiati.
Del primo non sappiamo praticamente quasi nulla. Molti ritengono non sia mai nemmeno esistito. Probabilmente è così, ma ci ha regalato i due più bei poemi epici di tutti i tempi e di tutte le civiltà. Perchè, che lo vogliate oppure no, l'Iliade e l'Odissea sono 10 spanne sopra tutti i poemi epici esistenti al mondo.
Di Dante invece sappiamo vita, morte, miracoli e "colore politico".
E ci ha lasciato quello che probabilmente (anzi, sicuramente) è il più grande, completo e complesso capolavoro letterario della Storia.
La Divina Commedia è un qualcosa che, a mio parere, valica la concezione umana del "creare" un prodotto letterario. E' un "qualcosa" che solo un genio puro poteva inventare, e che nessuno mai ha saputo emulare. All'interno della Commedia c'è tutto quello che un lettore può trovare.
E se non ci fosse stato Dante, non avremmo avuto tutte le Poesie e tutti i Poeti che sono venuti dopo di lui.
Shakespeare compreso.
A questi due giganti ruberei direttamente il cervello, così da capire come si possono creare certi capolavori, e infondere in essi epicità allo stato puro.
1° Posto: Umberto Eco
Quando leggo un volume di Umberto Eco, mi commuovo.
Nel senso che sono sempre talmente ben scritti e ben fatti che si rimane completamente disarmati da tanta magniloquenza. Se Hobsbawm è lo storico che avrei sempre voluto diventare, Eco è il letterato e l'intellettuale che ho sempre sognato (e mai il verbo "sognare" ha calzato di più) di essere. Eco è un uomo che sa tutto.
Se qualcuno mi spiegasse come si fa a sapere tutto, sarei ben lieto di imparare.
E questo "sapere tutto" traspare da ogni singola pagina dei suoi libri, siano essi romanzi, saggi o raccolte di articoli. E questa sua onniscienza è ciò che gli ruberei.
Beh, certo... hai scelto cinque (anzi sei) idioti qualsiasi, vero? :D
RispondiEliminaMagari invertirei un po' i ruoli, magari sarebbero nella mia top 10 al posto che nella top 5, però alla fine ci sarebbe tutti, alla grandissima.
Ecco, magari giusto Evangelisti sarebbe un po' più giù, tipo in una posizione tra le decima e la ventisima.
Lo sostituirei col King degli anni '80, oppure cone HPL.
Sono più belli i mei, sono più belli i miei lalalalalalala
RispondiEliminaLOL
Grande Angelo:-)
@Alex: in realtà è tutto un piano per far finta di essere una persona seria. La vera Top 5 prevede gente come la Littizzetto, Totti, Moccia e altri... :D
RispondiElimina@Ferru: gnè gnè! XD