Questa è la storia di un tempo lontanissimo.
Il tempo dei Miti e delle Leggende.
Gli Antichi Professori erano Crudeli e Meschini.
Soltanto un porco osò sfidare la loro potenza: sommobuta!
- ok, diciamo che mi sono lasciato un po’ prendere la mano, ma poiché oggi vi racconto fatti piuttosto lontani nel tempo e nello spazio, ci voleva un’intro diversa dal solito.
Perché oggi parliamo di quando i Professori sbagliano, e noi studenti dobbiamo metterci una pezza.
Perché quanti di voi hanno sognato, almeno una volta, di alzare la mano e dire: “Professore, guardi che si sta sbagliando!”
Ecco, io l’ho fatto.
Diverse volte.
E come è andata? Qual è stato poi il mio destino?
Qualche giorno fa, sulla mia fanpage facebook di sommobuta, ho postato un’immagine inquietante. La richiesta di aiuto di un genitore, il cui figlio di 9 anni ha rubato la carta di credito e speso più di 2000 euro per uno dei tanti videogame online.
Si è creata una discussione, nella quale è emersa una sub-discussione interessante: premesso che i nativi digitali di oggi siano in grado di fare tutto e il contrario di tutto online nonostante la tenera età, è anche vero che parte della colpa è dei genitori 2.0, che lasciano sempre più spesso i propri pargoli da soli, in balia di cellulari, computer e dispositivi digitali, quasi come se questi apparecchi fossero diventati dei nuovi “babysitter”.
Oltre a ciò, in molti mi hanno detto che a scuola, i professori sono costretti ad adattarsi non solo a queste nuove tecnologie, ma anche alle rimostranze dei genitori. Perché i genitori 2.0 sono i primi supporter dei loro figli, e sembra quasi che non sia possibile – per loro – che la loro prole possa andare male.
Per cui i brutti voti vengono corretti per non creare problemi.
D’altronde, a un insegnante di oggi, chi glielo fa fare di avere grane per colpa di un ragazzo problematico con un brutto voto?
Io che appartengo alla prima ondata di “millennials”, ho avuto “La fortuna” (virgolette d’obbligo) di essere stato educato dai miei genitori ad avere il massimo rispetto nei confronti dei miei insegnanti. Se andavo male a scuola era colpa mia. E se la maestra mi dava un brutto voto, o mi metteva una nota sul diario, a casa “avevo il resto” (aka “sono mazzate”*).
La minaccia, comunque, funzionava.
Tuttavia, nonostante il senso di rispetto che ho sempre avuto per tutti i miei insegnanti (anche i più scrausi), è capitato che, nel corso della mia carriera scolastica e universitaria, mi sia imbattuto in professori non proprio “competenti”.
Cosa bisogna fare, quindi, in casi limite come questi?
Non avere paura, dire le cose come stanno…e prendersi alcune delle più grandi soddisfazioni che avrete in vita vostra.
All’ultimo anno di Liceo, la nuova professoressa di Storia e Filosofia si presentò un giorno con un compito scritto di storia a sorpresa. Uno di quelli in preparazione alla Terza Prova (le famigerate domande a risposta aperta).
3 domande facili facili:
- Le cause della Prima Guerra Mondiale;
- Cosa ha significato Caporetto;
- Parla degli assetti Geopolitici dell’Europa a seguito della Prima Guerra Mondiale.
Ricordo che risposi a tutto agilmente. E in maniera competente.
Non è che voglio vantarmi (XD) ma un poco di Storia, anche all’epoca che non ero ancora laureato, la sapevo.
Peccato che la Professoressa non fosse proprio dello stesso avviso. E a quel compito mi valse un 4.
Che onta! Che disonore!
Confrontandomi con i miei compagni, e leggendo le risposte – alcune terrificanti, tra cui gente che aveva scritto che gli italiani avevano perso contro gli austriaci e si erano ritirati fino a Caporetto -, ma soprattutto vedendo i voti alti di gente che aveva dato risposte totalmente inventate, mi venne il LEGGERISSIMO sospetto che questa nuova professoressa non avesse minimamente letto i compiti in questione.
O peggio: non conoscesse la materia.
Alla sua domanda: “Qualcuno ha qualcosa da dire sui compiti o sui voti?”, la mia mano si alzò in automatico.
Ne seguì un furioso dibattito: se la mia prima risposta sulle cause della prima guerra mondiale era ineccepibile, la professoressa ebbe da dire sulla mia ricostruzione riguardante la prima guerra mondiale, la sconfitta di Caporetto, e la ritirata degli italiani.
Peccato che la mia ricostruzione fosse esatta fino al minimo dettaglio, con tanto di disanima ispirata dai saggi di Bencivenga e Capello.
Idem l’assetto geopolitico dell’Europa a seguito della prima guerra mondiale: come scoprì nel corso di un secondo, furioso diverbio, la professoressa avrebbe voluto leggere una discussione riguardante le cause della Seconda Guerra Mondiale.
Il mio 4 rimaneva un 4, per lei. Nonostante, nel corso della discussione, avessi dato prova di saperne ampiamente più di lei. Ammetto di esserci rimasto male per 10 minuti, fino a quando la geniale Professoressa non propose: “Se qualcuno domani vuole farsi interrogare per migliorare il voto del compito, può farlo”.
La mia mano si alzò di nuovo di scatto, e il giorno dopo mi presentai con la plancia del Risiko Più – che mostrava l’assetto geopolitico dell’Europa precedente alla Prima Guerra Mondiale.
Tenni lezione io al posto suo, spiegando ai miei compagni le cause sociali ed economiche che trascinarono l’Europa nel fango della Prima Guerra Mondiale.
Illustrai tutta la guerra, con tanto di carrarmatini, sulla plancia.
Dopodichè, con l’ausilio della Mappa del Risiko normale, passai alla Seconda Guerra Mondiale.
Fu un trionfo.
Il mio 4 venne derubricato dal registro.
E per tutto l’anno scolastico, e finanche all’Esame di Stato, non venni interrogato né mai più interpellato in Storia da nessuno.
E voi?
Avete mai zittito uno dei vostri professori?
Ps: giusto per rimanere in tema "Guerra Mondiale", ho fatto un nuovo, piccolo video per "sommobuta racconta La Storia a Fumetti".
Su Hitler.
Se non l'avete visto, beh...buona visione!
---------------
*Per togliermi ogni dubbio: le uniche due volte che ho avuto una nota sul diario in 8 anni tra elementari e medie non è mai successo niente. Anzi: il mio senso di colpa è stato mitigato con una sonora risata da parte di mamma e papà.
Il tempo dei Miti e delle Leggende.
Gli Antichi Professori erano Crudeli e Meschini.
Soltanto un porco osò sfidare la loro potenza: sommobuta!
- ok, diciamo che mi sono lasciato un po’ prendere la mano, ma poiché oggi vi racconto fatti piuttosto lontani nel tempo e nello spazio, ci voleva un’intro diversa dal solito.
Perché oggi parliamo di quando i Professori sbagliano, e noi studenti dobbiamo metterci una pezza.
Perché quanti di voi hanno sognato, almeno una volta, di alzare la mano e dire: “Professore, guardi che si sta sbagliando!”
Ecco, io l’ho fatto.
Diverse volte.
E come è andata? Qual è stato poi il mio destino?
Qualche giorno fa, sulla mia fanpage facebook di sommobuta, ho postato un’immagine inquietante. La richiesta di aiuto di un genitore, il cui figlio di 9 anni ha rubato la carta di credito e speso più di 2000 euro per uno dei tanti videogame online.
Si è creata una discussione, nella quale è emersa una sub-discussione interessante: premesso che i nativi digitali di oggi siano in grado di fare tutto e il contrario di tutto online nonostante la tenera età, è anche vero che parte della colpa è dei genitori 2.0, che lasciano sempre più spesso i propri pargoli da soli, in balia di cellulari, computer e dispositivi digitali, quasi come se questi apparecchi fossero diventati dei nuovi “babysitter”.
Oltre a ciò, in molti mi hanno detto che a scuola, i professori sono costretti ad adattarsi non solo a queste nuove tecnologie, ma anche alle rimostranze dei genitori. Perché i genitori 2.0 sono i primi supporter dei loro figli, e sembra quasi che non sia possibile – per loro – che la loro prole possa andare male.
Per cui i brutti voti vengono corretti per non creare problemi.
D’altronde, a un insegnante di oggi, chi glielo fa fare di avere grane per colpa di un ragazzo problematico con un brutto voto?
Io che appartengo alla prima ondata di “millennials”, ho avuto “La fortuna” (virgolette d’obbligo) di essere stato educato dai miei genitori ad avere il massimo rispetto nei confronti dei miei insegnanti. Se andavo male a scuola era colpa mia. E se la maestra mi dava un brutto voto, o mi metteva una nota sul diario, a casa “avevo il resto” (aka “sono mazzate”*).
La minaccia, comunque, funzionava.
Tuttavia, nonostante il senso di rispetto che ho sempre avuto per tutti i miei insegnanti (anche i più scrausi), è capitato che, nel corso della mia carriera scolastica e universitaria, mi sia imbattuto in professori non proprio “competenti”.
Cosa bisogna fare, quindi, in casi limite come questi?
Non avere paura, dire le cose come stanno…e prendersi alcune delle più grandi soddisfazioni che avrete in vita vostra.
All’ultimo anno di Liceo, la nuova professoressa di Storia e Filosofia si presentò un giorno con un compito scritto di storia a sorpresa. Uno di quelli in preparazione alla Terza Prova (le famigerate domande a risposta aperta).
3 domande facili facili:
- Le cause della Prima Guerra Mondiale;
- Cosa ha significato Caporetto;
- Parla degli assetti Geopolitici dell’Europa a seguito della Prima Guerra Mondiale.
Ricordo che risposi a tutto agilmente. E in maniera competente.
Non è che voglio vantarmi (XD) ma un poco di Storia, anche all’epoca che non ero ancora laureato, la sapevo.
Peccato che la Professoressa non fosse proprio dello stesso avviso. E a quel compito mi valse un 4.
Che onta! Che disonore!
Confrontandomi con i miei compagni, e leggendo le risposte – alcune terrificanti, tra cui gente che aveva scritto che gli italiani avevano perso contro gli austriaci e si erano ritirati fino a Caporetto -, ma soprattutto vedendo i voti alti di gente che aveva dato risposte totalmente inventate, mi venne il LEGGERISSIMO sospetto che questa nuova professoressa non avesse minimamente letto i compiti in questione.
O peggio: non conoscesse la materia.
Alla sua domanda: “Qualcuno ha qualcosa da dire sui compiti o sui voti?”, la mia mano si alzò in automatico.
Ne seguì un furioso dibattito: se la mia prima risposta sulle cause della prima guerra mondiale era ineccepibile, la professoressa ebbe da dire sulla mia ricostruzione riguardante la prima guerra mondiale, la sconfitta di Caporetto, e la ritirata degli italiani.
Peccato che la mia ricostruzione fosse esatta fino al minimo dettaglio, con tanto di disanima ispirata dai saggi di Bencivenga e Capello.
Idem l’assetto geopolitico dell’Europa a seguito della prima guerra mondiale: come scoprì nel corso di un secondo, furioso diverbio, la professoressa avrebbe voluto leggere una discussione riguardante le cause della Seconda Guerra Mondiale.
Il mio 4 rimaneva un 4, per lei. Nonostante, nel corso della discussione, avessi dato prova di saperne ampiamente più di lei. Ammetto di esserci rimasto male per 10 minuti, fino a quando la geniale Professoressa non propose: “Se qualcuno domani vuole farsi interrogare per migliorare il voto del compito, può farlo”.
La mia mano si alzò di nuovo di scatto, e il giorno dopo mi presentai con la plancia del Risiko Più – che mostrava l’assetto geopolitico dell’Europa precedente alla Prima Guerra Mondiale.
Tenni lezione io al posto suo, spiegando ai miei compagni le cause sociali ed economiche che trascinarono l’Europa nel fango della Prima Guerra Mondiale.
Illustrai tutta la guerra, con tanto di carrarmatini, sulla plancia.
Dopodichè, con l’ausilio della Mappa del Risiko normale, passai alla Seconda Guerra Mondiale.
Fu un trionfo.
Il mio 4 venne derubricato dal registro.
E per tutto l’anno scolastico, e finanche all’Esame di Stato, non venni interrogato né mai più interpellato in Storia da nessuno.
E voi?
Avete mai zittito uno dei vostri professori?
Ps: giusto per rimanere in tema "Guerra Mondiale", ho fatto un nuovo, piccolo video per "sommobuta racconta La Storia a Fumetti".
Su Hitler.
Se non l'avete visto, beh...buona visione!
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*Per togliermi ogni dubbio: le uniche due volte che ho avuto una nota sul diario in 8 anni tra elementari e medie non è mai successo niente. Anzi: il mio senso di colpa è stato mitigato con una sonora risata da parte di mamma e papà.
una volta alla prof di statistica, che semplicemente si era inventata errori nel mio compito pur di darmi un 4. Peccato che avessi molte risposte segnate errate uguali a quelle di un compito del secchione della classe che aveva preso 10 su 10.
RispondiEliminaAnche se qui più che ignoranza era che lei attivamente voleva bocciarmi e basta
e me ne è venuta in mente un'altra, anche se qui è un poco diverso.
RispondiEliminaIo nel settembre del 2001 andai a New York. E si, ero lì durante i fatti dell'11 settembre.
Quando tornai a scuola le maestre ci chiesero dove eravamo stati in vacanza e io dissi new york, a vedere le torri.
Non mi credettero. Non solo mi rimproverarono aspramente per essermelo inventato, ma non fecero nulla quando tutta la classe iniziò a prendermi in giro.
Ma io insistetti e loro mi misero una nota.
Non scorderò mai come il giorno dopo le consegnai la nota firmata da mia mamma con allegate diverse foto di me sotto la statua della libertà e le torri gemelle alle mie spalle.
Fu soddisfacente.
Si scusassero?
EliminaA me capitò una situazione simile qualche anno fa all'università di Informatica. Era un esame di Java, e forte della mia esperienza lavorativa mi presentai il giorno dell'esame (scritto) senza aver seguito una sola ora di lezione (non c'era obbligo di frequenza). Naturalmente per me il compito fu molto facile e lo feci in modo perfetto e consegnando con largo anticipo. All'orale la professoressa mi guardò e mi disse: le metto 25 e non voglio sentirla all'orale. La mia rabbia fu infinita... Iniziammo a discutere pesantemente e gli altri colleghi di studio mi guardavano come un pazzo. Alla fine la professoressa mi disse che al max mi dava 28 perché non ero mai andato alle sue lezioni e che la prova era il fatto che io avevo usato costrutti avanzati che lei non aveva mai spiegato. Dichiarò apertamente a tutti che il mio compito era perfetto, ma che era errato il mio comportamento!
RispondiEliminaPresi il 28 e me ne andai ridendo sconsolato!
Da contestare alla commissione
EliminaSul discorso storia, soprattutto da dopo il periodo della seconda guerra mondiale, il vero terrore dello studente è cercare di capire di che schieramento politico sia il proprio professore, che sarà pronto ad eradicare e punire qualsivoglia traccia non segua la sua credenza filonazista, comunista ecc.
RispondiEliminaFinché è il tuo prof puoi anche cercare di pavidamente adattarti. Il colmo è stato che a me è capitata un'esterna giusto un filo ideologizzata che ha ha definito il mio tema di maturità, con molta fantasia riconducibile a idee keynesiane, "frutto di uno studente fascio-comunista che non ha lavorato un giorno in vita sua e ci tiene a farcelo sapere". Nella versione ovviamente ogni inesattezza era gravissima e all'orale ha iniziato a chiedermi nel dettaglio la grammatica dietro a ogni frase dei testi inseriti nel programma. E ovviamente gli interni a gongolare "perché se uno al classico fa il tema economico-sociale è presuntuoso e se la cerca"
EliminaAl liceo avevo una professoressa che nei temi, mi correggeva delle parole semplicemente perché non le piacevano, tipo "globo terrestre" doveva diventare "terra" e così via. Son sempre rimasta piuttosto contrita di queste correzioni inutili, e il mio tema diventava un parco giochi di segni rossi anche se scritto in italiano corretto. Non l'ho mai potuta soffrire.
RispondiEliminaOgni tanto sta meglio terra quando lo rilegge un persona esterna. Per esempio: "Il globo terrestre e' l' unico pianeta abitato nel sistema solare" non sta bene. Il nome del nostro pianeta e' Terra. Sarebbe come dire "L'umano Luca gioca con l' umana Maria" e' corretto grammaticalmente ma e' un errore.
EliminaIn quinta superiore ho vissuto una situazione con qualche analogia, anche se con un clima molto più disteso. In poche parole, il mio professore di fisica era un po' un pasticcione, e spesso quando spiegava gli esercizi alla lavagna faceva errori di calcolo. E visto che io ero fortissimo in fisica e in matematica, mi capitava spesso di correggerlo e di individuare dove sbagliava. Ma avveniva tutto in un clima sereno: dopotutto il professore era simpatico e non se la prendeva :) .
RispondiEliminaUna situazione con la tensione che descrivi invece non la ricordo. Però so che a informatica io mi beccavo sempre voti più bassi degli altri, nonostante spesso copiassero da me. Sarà stato perché il professore, che era molto anziano, mi aveva in antipatia perché avevo un look da metallaro, con capelli lunghi, borchie, maglie coi mostri. Non ne sono certo, ma il fatto è che anche gli altri due capelloni della classe andavano male in informatica :D .
Caro Sommo,
RispondiEliminaassistere in prima persona a questa tua lezione "punitiva" sarebbe stato magico.
Personalmente non mi è mai capitato di fare correzioni così eclatanti, a meno delle ripetute osservazioni sul corretto svoglimento dei problemi di geometria e matematica alle elementari.
A quel tempo ero l'incubo della maestra che per i miei ritmi andava troppo piano, fortunatamente al corso di Ingegneria Informatica non ho avuto più questi problemi di tempo e contenuto, anzi probabilmente sono i prof. che vanno troppo veloci.
Per quanto riguarda le litigate ne ho fatte diverse con la professoressa di Arte al Liceo, pretendeva che consegnassimo quante più tavole disegnate in prospettiva. Io dall'alto della mia testardaggine preferivo farne poche ma complesse e ben curate mentre i miei compagni ricalcavano N volte alcuni loro disegni e li mettevano in ordine sparso in fase di revisione.
Una volta mi voleva mettere un voto insufficente e presi l'intera raccolta di una mia compagna e la confrontai con la qualità dei miei disegni, inutile dire che la prof. dovette modificare il voto (sia il mio che della mia compagna). Non c'è da meravigliarsi che suddetta professoressa neo-pensionata sia andata a Uomini&Donne.
Io alle medie ho corretto il mio professore di matematica, miglior professore in assoluto che però sbaglio un semplice riporto, come il resto della classe, fui chiamato alla lavagna per sfidare il prof a riascoltare il tutto e a sottolineare l'errore. Ho goduto come un maiale. Alle superiori invece ho passato 2 anni ha correggere i compiti di inglese della mia professoressa!
RispondiEliminaA settembre è arrivata una nuova professoressa di inglese e io con l'inglese, almeno per quanto riguarda la grammatica, sto a posto dalla terza media, da quando ho cominciato a leggere e vedere robe in inglese, quindi quando si fa grammatica dormo o faccio altro, tipo disegnare.
RispondiEliminaIl giorno dopo la consegna di una verifica - 9 e mezzo - questa tizia comincia a spiegare, quindi io ho cominciato a non seguire attivamente. Non disturbavo, non dormivo, facevo disegni su un foglio. Allora mi richiama, mi dice di seguire e basta. A fine lezione e anche della mattinata, tutti escono per tornare a casa e io, come al solito, mi prendo tutto il tempo. Faccio per uscire, ma c'era ancora la tizia, come se mi volesse aspettare.
Mi dice: "Davide, probabilmente sei più bravo di me, ma devi comunque seguire le lezioni".
COSA? A fatica ho trattenuto lo stupore e la delusione di vedere una professoressa parlare così a un alunno, perché quando si dice una cosa del genere, per lo più in un questo modo, si finisce di essere un tutore, un professore o istruttore. Mi sono davvero vergognato per lei.
Due settimane dopo se n'è andata.
Ho avuto sporadicamente modo di discutere col prof di scienze al liceo (classico vecchio ordinamento, quindi non proprio i massimi sistemi), ma non per polemizzare, solo per approfondire. Poi a italiano feci notare alla prof, che diceva "nell'inferno dantesco Dio non viene mai nominato direttamente", che nel canto dedicato a Filippo Argenti Dio viene nominato; non proprio zittire, na feci la mia porca (...o butica???) figura.
RispondiEliminaNon ho mai zittito un prof. Però storia era la mia materia preferita è capitava che, andando io avanti col programma, e sapendolo la professoressa, mi facesse spiegare a me la Lezione
RispondiEliminaNon ho mai zittito un prof. Però storia era la mia materia preferita è capitava che, andando io avanti col programma, e sapendolo la professoressa, mi facesse spiegare a me la Lezione
RispondiEliminaMitico! La storia insegnata con i carrarmatini di Risiko e Risiko + sarebbe da Laurea ad Honorem!
RispondiEliminaIo non sono "storico" come te, ma sempre in 5a superiore, durante un'interrogazione di Storia del XX secolo tenni io una lezione alla prof ed ai miei compagni sulle cause che portarono alla disgregazione della Jugoslavia e alla guerra nei balcani (avendo affrontato io la maturità nel 2002, erano fatti appenna successi), che mi fruttò un 9!
Mentre l'anno prima, durante un compito di elettronica, risolsi un circuito con un amplificatore differenziale in maniera corretta ma non come il prof ci aveva insegnato...e mi segnò errore! Solo che...durante la correzione alla lavagna...lo stesso prof si accorse che il mio metodo era corretto e che eliminava un passaggio, diminuendo quindi la prob di errore...quindi di
Colpo mi trovai con un voto netto in piú...da 6½ a 7½ :D
Ho letto tutti i vostri commenti. XD
RispondiEliminaA questo punto urge fare la "puntata 2", con i professori universitari.
#staytuned